Soulfood Forestfarms

Grazie CiboToday per l'articolo! Le iscrizioni ad HanaMi sono aperte! https://lnkd.in/d8jEc2ik https://lnkd.in/dNY4eCnM

Soulfood Forestfarms sta dando vita a un Living Lab di agroecologia e architettura rigenerativa, 400 ore di lezioni, workshop e laboratori con professionisti e docenti di Università degli Studi di Milano e Politecnico di Milano. Sarà una scuola a cielo aperto, nell'Agroforesta Urbana che realizziamo e curiamo a Milano, tra Corvetto e Chiaravalle. Il progetto si chiama HanaMi - fare, conoscere e abitare la transizione ecologica ed è realizzato e finanziato nell’ambito del programma La città dei giovani, con il contributo di Fondazione di Comunità Milano, #FondazioneAliaFalck, #FondazioneDeagostini, #FondazioneClaudioDeAlbertis, #Boriomangiarotti con l’obiettivo di stimolare e sostenere la creazione di spazi destinati a ragazze e ragazzi. Trovate il programma e le informazioni su https://lnkd.in/dhPcHcvN

E' un piacere collaborare con aziende come AzzeroCO2 , soprattutto quando si aggiunge un tassello di rigenerazione al nostro sistema agroforestale a Milano!

Giornate come questa ci riempiono il cuore di gioia. Coinvolgere i ragazzi delle scuole medie nella messa a dimora di 300 alberi da frutto all'interno di un uliveto a Inferno Food Forest a Ragusa con il contributo di PlanBee e Despar Sicilia non è solo una bella iniziativa, ma una visione di futuro. Stringiamo alleanze trasversali tra cittadini, aziende, organizzazioni no-profit e attori della filiera del cibo per ripristinare i nostri agroecosistemi e insieme ai più giovani riportiamo la cura nelle nostre campagne. Grazie a chi c’è stato.

Grazie Andrea Schievano per l'incredibile lavoro di analisi sulle evidenze ad oggi disponibili nella letteratura scientifica riguardanti le pratiche rigenerative in agricoltura. 🙌 🌽 🥦

Grazie FoodForestNetwork - Sarsarale e.V. per averci intervistato e dato la possibilità di contribuire a questo documentario con il nostro progetto di Milano in collaborazione con Cascinet e Università degli Studi di Milano .

Ieri, martedì 21 maggio, si è tenuto l’evento #SeedsOfCircularity presso #OffCampusCascinaNosedo, in occasione della #MilanoArchWeek2024. È stato un pomeriggio dedicato alla condivisione degli avanzamenti del Progetto Bioloop, che ha ospitato interventi su innovazione, promozione della circolarità e sostenibilità a livello locale. Un sentito ringraziamento a Serena Pelegallo della Direzione di Progetto Economia Urbana, Moda e Design del Comune di Milano, Andrea Bortolotti del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Consorzio Rilegno, SMUSH Materials, Associazione Civiltà Contadina e Michele D’Ostuni del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università di Bologna, i cui contributi hanno arricchito la giornata con spunti e approfondimenti su soluzioni circolari e sostenibili, avviando le attività laboratoriali in collaborazione con i partecipanti. Un riconoscimento speciale va anche a enti e associazioni locali come Soulfood Forestfarms , Il Branco equitazione e Associazione Nocetum per la loro entusiastica partecipazione a tutte le attività.  Grazie all'interazione con associazioni, cittadini e designer che hanno partecipato all'evento, è stato possibile attivare un dialogo attorno a tavoli di co-design per l'implementazione degli strumenti open source del progetto e ipotizzare soluzioni applicative dei materiali bio-compositi sviluppati nell'ambito del progetto Bioloop da impiegare nelle realtà territoriali, sotto forma di tool a supporto delle attività agricole sperimentali periurbane. #circolarità #sostenibilità #MilanoArchWeek #SviluppoSociale

Creare un Giardino della Biodiversità a fianco al Santuario di Caravaggio insieme alle aziende che hanno sostenuto e creduto nel progetto dell’Agroforesta di Caravaggio ci regala un senso di un agire lungimirante e coeso tra persone, imprese e amministrazioni locali che in sinergia con l’azione rigeneratrice delle pratiche agroforestali stanno trasformano un campo incolto in un ecosistema complesso. Cos’é il giardino della biodiversità? Il progetto impiega erbacee perenni e graminacee ornamentali e segue le regole del New Perennial Style, una corrente che si é sviluppata da Piet Oudolf e altri paesaggisti internazionali che partirono dalla riflessione di modificare le composizioni spesso formali e per blocchi che caratterizzavano il giardino contemporaneo fino agli anni ‘80, privilegiando la biodiversità rendendo ornamentali molte specie selvatiche e rendendoli più sostenibili anche per le manutenzioni post impianto. Nel nostro progetto abbiamo seguito due principali layout: uno organizzato per blocchi, cioè giustapposizione di macchie monospecie per formare comunità vegetali, nell’altra area abbiamo un criterio compositivo che gli inglesi chiamano “blended mix”, che individua una specie matrice che caratterizza l’aiuola, nel nostro caso una graminacea, e si aggiungono delle macchie di specie perenni a fioritura scalare abbinate alle specie matrice. Il risultato finale sarà una grande composizione in cui domina il tema della comunità vegetale capace di creare micro habitat per insetti utili e fauna locale.