PARTE 3 L’Internet ha funto da volano per il commercio internazionale facilitando lo scambio di informazioni fra realtà perlopiù sconosciute prima di allora, ha generato una grande quantità di nuovi contatti, e, di conseguenza, alla crescita della richiesta di traduzioni. Il volume di informazioni scambiate è presto diventato tale da esaurire le capacità dei traduttori. Una domanda crescente che ha attratto in questo mercato una schiera di traduttrici e traduttori di dubbie capacità, facilmente reperibili online in paesi anche a bassi salari, spesso a danno dei rappresentanti qualificati della professione. Col tempo è tuttavia diventato sempre più evidente che il crescente volume di traduzioni non poteva essere gestito efficacemente in questo modo, poiché spesso l’impegno profuso nella correzione di testi non tradotti correttamente era tale da annullare i vantaggi di questo tipo di soluzione. Nel frattempo, la traduzione automatica avanza e produce risultati sempre migliori: i moderni sistemi di traduzione automatica supportati dalla IA o che si basano su reti neuronali (NMT) producono traduzioni perfettamente utilizzabili, soprattutto quando si tratta di testi standard. Non dimentichiamo però che questa sofisticatissima tecnologia non riesce a fare a meno della componente umana, anche perché si avvale di insiemi di memorie di traduzione contenenti traduzioni umane o corrette da umani. La componente umana, insomma, resta determinante. La domanda che a volte mi viene rivolta è se servono ancora i traduttori. La risposta che solitamente dò è: “Servono ancora i piloti sugli aerei?”. La realtà è che anche traduttrici e traduttori devono tenere conto dell’evoluzione tecnologica: non si può pensare di tradurre, oggi, come 50 anni fa, battendo le traduzioni a macchina. La traduzione automatica si è ormai guadagnata un posto stabile fra gli strumenti di cui si avvale il traduttore moderno, che ne utilizza l’output come valida base per produrre traduzioni di alta qualità. Anche le riserve sulla confidenzialità dei dati vengono sempre meno. I più importanti fornitori di questi servizi garantiscono infatti la separazione e confidenzialità dei dati. Lo scambio di dati con i server è criptato. Fornitori come, ad esempio, DeepL, cancellano persino input e output con la fornitura della traduzione. E siccome si tratta di servizi erogati da professionisti, sono tentato di pensare che offrano un livello di sicurezza informatica superiore a quella che sarebbe in grado di garantire la stragrande maggioranza dei freelancer sui dispositivi che usano. Tutto ciò, naturalmente, ha un profondo impatto sul modo di lavorare del traduttore… (fine parte 3, continua)
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Swiss Text bietet professionelle Sprachdienstleistungen in den Sprachen Deutsch, Italienisch, Französisch und Englisch. Über uns Wir sind ein Team vernetzter Sprachexperten mit jahrelanger Berufserfahrung in ausgewählten Branchen. Präzision, Sorgfalt, Zuverlässigkeit und Vertraulichkeit kennzeichnen unsere Arbeitsweise und schaffen einen Mehrwert für unsere Kunden. Unsere Preise Wir möchten Ihnen den bestmöglichen Service anbieten: Senden Sie uns Ihren Text und teilen Sie uns Ihre Wünsche mit, damit wir Ihnen ein passendes Angebot stellen können. Oder sagen Sie uns, wie viel Sie ausgeben wollen, und wir sagen Ihnen, was wir für diesen Betrag leisten können. Fachgebiete Wir sind mit der Übersetzung und Revision von Zeitschriften- und Fachartikeln ebenso vertraut wie mit dem Bearbeiten von Handbüchern, Produktbroschüren, Pressemitteilungen, Marketing-, Corporate-Communication- und Werbematerialien in verschiedenen Fachbereichen. Überdies kennen wir fachkundig im Bereich MTPE (Nachbearbeitung von maschinell erstellten Übersetzungen) und bei der Revision von Texten und Übersetzungen, die mit KI-unterstützten Instrumenten erstellt wurden.
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- Branche
- Übersetzung und Lokalisierung
- Größe
- 2–10 Beschäftigte
- Hauptsitz
- CH-6596 Gordola, Canton Ticino
- Art
- Einzelunternehmen (Gewerbe, Freiberufler etc.)
- Gegründet
- 2013
- Spezialgebiete
- translation, transcreation, editing, localization, MTPE und proofreading
Orte
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Primär
Via Gaggiole 2a
CH-6596 Gordola, Canton Ticino 6596, CH
Updates
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PARTE 2 Negli anni 90, Internet e i social media erano lontani dall’avere il grado di diffusione odierno, l’iPhone ancora non esisteva e la traduzione automatica produceva risultati spesso esilaranti. Ma le cose, sotto la superficie, si stavano muovendo. A quell’epoca ebbi il privilegio di lavorare su una versione beta di un software di traduzione assistita. Lo strumento scomponeva il testo in segmenti, ne memorizzava le traduzioni e riproponeva i segmenti tradotti quando ne incontrava di nuovi con un determinato grado di somiglianza. I moderni strumenti di traduzione assistita fanno sempre ancora la stessa cosa, ma si sono nel frattempo arricchiti di numerose pratiche funzioni e si avvantaggiano della crescita esponenziale della potenza di elaborazione dei computer avvenuta negli anni. Anche i costi hanno visto un notevole ridimensionamento: se agli inizi una licenza per uno di questi strumenti costava quanto un’automobile, l’evoluzione tecnologica ha di fatto permesso a nuovi attori di affacciarsi sul mercato con strumenti a prezzi sempre più contenuti, rendendoli di fatto abbordabili, a partire dal nuovo millennio, per le tasche di ogni freelancer. Di fatto oggi i CAT-tool (CAT sta per Computer-Assisted Translation) sono un must per il traduttore professionista, poiché sono un importante fattore di produttività e consentono di assicurare una migliore qualità, soprattutto quando si lavora su dei corpus di documenti che richiedono coerenza terminologica e stilistica. Dagli anni 2000 in poi, e per una quindicina di anni circa, la competenza di chi traduce è determinante (tranquilli, naturalmente lo è anche oggi). Con il nuovo millennio accelera la diffusione di Internet e le cose cambiano. Come è il caso con ogni novità tecnologica di rilievo, Internet ha avuto un effetto dirompente ed ha creato nuove opportunità e insieme nuovi problemi… (fine parte 2, continua)
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Breve excursus personale sull’evoluzione dell’arte del tradurre (parte 1) Il mio mestiere è tradurre. Ho iniziato a tradurre negli ’70. Volevo capire cosa dicessero i testi delle canzoni inglesi e americane che ascoltavo. Così, armato di dizionario, mi misi all’opera e in breve tempo mi ritrovai con un classatore pieno di canzoni tradotte dall’inglese all’italiano, tutte scritte a mano. La mia prima «vera» traduzione l’ho venduta più o meno quarant’anni fa: era un metodo di musica, l’avevo tradotto dall’inglese all’italiano per un pianista e l’avevo battuta a macchina. Fu un bagno di sangue, ma anche grande la soddisfazione al termine del lavoro. Allora non pensavo certo che più tardi avrei abbracciato il mestiere del traduttore, i miei interessi erano tutt’altri. Ancora studente, iniziai a lavorare come traduttore nel dipartimento di informatica di una banca. Subito mi si è palesata l’importanza della terminologia: dietro a ogni termine potevano esserci interi processi che coinvolgevano un numero non indifferente di persone, un numero che aumentava con la traduzione. Era la seconda metà degli anni ’80, il personal computer si stava diffondendo, ma non esisteva ancora l’Internet per le masse. Si traduceva come sempre, armati di glossari e dizionari, con la differenza, però, che rispetto alla macchina per scrivere il PC offriva il non trascurabile vantaggio di correggere e cambiare a piacimento un testo prima si stamparlo, evitando così le immancabili crisi di nervi all’ennesima pagina strappata per i troppi errori. Niente Internet significava consultare dizionari, parlare con esperti del ramo, persino fare visite in biblioteca… I documenti da tradurre si scambiavano su floppy disk e a volte ci scappava anche qualche malefico virus, come quello che ti faceva cascare le letterine sullo schermo… (fine parte 1)
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Breve excursus personale sull’evoluzione dell’arte del tradurre (parte 1) Il mio mestiere è tradurre. Ho iniziato a tradurre negli ’70. Volevo capire cosa dicessero i testi delle canzoni inglesi e americane che ascoltavo. Così, armato di dizionario, mi misi all’opera e in breve tempo mi ritrovai con un classatore pieno di canzoni tradotte dall’inglese all’italiano, tutte scritte a mano. La mia prima «vera» traduzione l’ho venduta più o meno quarant’anni fa: era un metodo di musica, l’avevo tradotto dall’inglese all’italiano per un pianista e l’avevo battuta a macchina. Fu un bagno di sangue, ma anche grande la soddisfazione al termine del lavoro. Allora non pensavo certo che più tardi avrei abbracciato il mestiere del traduttore, i miei interessi erano tutt’altri. Ancora studente, iniziai a lavorare come traduttore nel dipartimento di informatica di una banca. Subito mi si è palesata l’importanza della terminologia: dietro a ogni termine potevano esserci interi processi che coinvolgevano un numero non indifferente di persone, un numero che aumentava con la traduzione. Era la seconda metà degli anni ’80, il personal computer si stava diffondendo, ma non esisteva ancora l’Internet per le masse. Si traduceva come sempre, armati di glossari e dizionari, con la differenza, però, che rispetto alla macchina per scrivere il PC offriva il non trascurabile vantaggio di correggere e cambiare a piacimento un testo prima si stamparlo, evitando così le immancabili crisi di nervi all’ennesima pagina strappata per i troppi errori. Niente Internet significava consultare dizionari, parlare con esperti del ramo, persino fare visite in biblioteca… I documenti da tradurre si scambiavano su floppy disk e a volte ci scappava anche qualche malefico virus, come quello che ti faceva cascare le letterine sullo schermo… (fine parte 1)
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Swiss text is happy that it had been given the opportunity to translate the SPICK themed special edition on the Swiss Post into French and Italian. Grazie La Posta e grazie KünzlerBachmann Verlag AG
The publisher of SPICK, Switzerland's leading monthly youth magazine, has decided to produce a themed special edition once a year. The objective of the special edition is to explain to pupils topics that are important to Switzerland's identity. SPICK approached Swiss Post to launch this themed series and has now produced the first special edition. I am glad to be able to renew the bond with the young generation that they can learn the modern face of service public.