Foto di copertina di Associazione Alzheimer Roma OdV
Associazione Alzheimer Roma OdV

Associazione Alzheimer Roma OdV

Organizzazioni senza scopo di lucro

Roma, Lazio 152 follower

Vicini alle famiglie, contro l’indifferenza

Chi siamo

L’Associazione Alzheimer Roma nasce nel 1998, da volontari che hanno provato in prima persona il dramma vissuto dai familiari e dagli amici di chi si ammala di Alzheimer. Solo chi si è trovato ad affrontare la malattia di un proprio caro può capire quali sono le reali necessità, i problemi di tipo medico, certo, ma anche burocratico, fiscale e psicologico. Il nostro lavoro ha uno scopo preciso, tanto semplice quanto essenziale: essere concretamente al fianco dei familiari di chi si ammala di Alzheimer, fornendo loro aiuto, informazioni e sostegno. Con le famiglie dei malati: - informiamo su come gestire nel miglior modo possibile la patologia, attraverso l’aiuto di psicologi, assistenti sociali e altri professionisti - garantiamo assistenza psicologica, legale, fiscale, amministrativa, incontri individuali e gruppi di ascolto, corsi di formazione per familiari e operatori -forniamo indicazioni sull’iter burocratico per il riconoscimento dei diritti sociali, su come accedere alle strutture pubbliche e private preposte all’assistenza, su come ottenere l’assistenza domiciliare, su come organizzare la gestione della persona malata in famiglia e tanto altro -diamo informazioni specifiche sui primi sintomi dell’Alzheimer, su come riconoscerlo, su cosa fare per sapere se si è affetti da questa patologia A livello pubblico e sociale: -informiamo e sensibilizziamo l'opinione pubblica e tutte le figure professionalmente coinvolte sulla malattia di Alzheimer -stimoliamo la ricerca sulle cause, sulla prevenzione, sull’assistenza e sulla terapia della malattia di Alzheimer -promuoviamo una migliore politica pubblica e un'adeguata legislazione che tuteli i diritti del malato di Alzheimer e dei suoi familiari -promuoviamo la nascita di centri per l´assistenza e punti di orientamento sul territorio -formiamo operatori specializzati nell'assistenza della malattia di Alzheimer e altre forme di demenza.

Sito Web
https://www.alzheimeroma.it/
Settore
Organizzazioni senza scopo di lucro
Dimensioni dell’azienda
2-10 dipendenti
Sede principale
Roma, Lazio
Tipo
Non profit
Data di fondazione
1998
Settori di competenza
alzheimer

Località

Dipendenti presso Associazione Alzheimer Roma OdV

Aggiornamenti

  • Associazione Alzheimer Roma OdV ha diffuso questo post

    Visualizza il profilo di Francesca Palo

    Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

    🔊Insieme alla Associazione Alzheimer Roma OdV questo mercoledì 26 Febbraio dalle 18 alle 19.30 ci sarà un incontro online gratuito dove parlerò dell'importanza del sostegno psicologico ai familiari dei malati di Alzheimer. Da anni collaboro con l'Associazione Alzheimer Roma OdV occupandomi del supporto ai familiari tramite percorsi individuali o partecipazione ai gruppi di auto mutuo aiuto. 🔊Di seguito il Link per l'iscrizione, ci sono gli ultimi posti disponibili! https://lnkd.in/dBY-bAUB #alzheimeroma #alzheime #familiari #supportopsicologico

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    Per la malattia di Alzheimer le aree cerebrali non sono tutte uguali e mostrano differenze che aiutano a rivelare i meccanismi della malattia: questo dice uno studio pubblicato su “International Journal of Molecular Sciences” Lo studio è stato condotto su cervelli umani confrontando le aree cerebrali dei malati di Alzheimer con quelle di individui senza la malattia È possibile osservare delle differenze molecolari tra un’area ed un’altra? Insomma, come si modifica nel tempo il cervello dei malati di Alzheimer? Per rispondere a questa domanda è stata usata una tecnica in grado di analizzare il “trascrittoma”, cioè l’insieme delle molecole, i trascritti appunto, che originano dal DNA e che vengono utilizzati dalle cellule per sintetizzare le proteine. Analizzando il trascrittoma di diverse aree cerebrali, è stato osservato che vi è una “firma molecolare” diversa fra aree precocemente e aree tardivamente interessate dalla malattia. Nelle aree precocemente interessate, quindi con stadio di malattia più avanzato, i trascritti deregolati riguardavano proteine legate alla funzionalità sinaptica, ossia alla modalità usata dai neuroni per connettersi e comunicare tra loro. Nelle aree tardivamente interessate, quindi con stadio di malattia meno avanzato, i trascritti deregolati erano legati alla proteostasi, ossia l’equilibrio biologico di tutti quei processi che regolano la gestione delle proteine, dalla loro sintesi alla loro destinazione d’uso, passando per il loro riciclo in caso di proteine “difettose”. Quanto riportato permette, quindi, di definire un’impronta molecolare e topografica della malattia di Alzheimer o, se vogliamo, di delineare una vera e propria mappa molecolare del decorso della malattia nel cervello. Si passa quindi da una dimensione spaziale ad una temporale per cui, nel corso del tempo, una iniziale perdita dell’equilibrio proteostatico porta ad un finale scompenso dei meccanismi legati al funzionamento delle sinapsi. Per quanto si sia ancora ben lontani dalla completa comprensione dell’origine e del funzionamento della malattia di Alzheimer, questo studio permette di fare un ulteriore passo in avanti su questa strada, ponendo l’attenzione su nuovi e precoci meccanismi che potrebbero rivelarsi utili per lo sviluppo di terapie innovative. Lo studio realizzato dalla Fondazione Golgi Cenci di Abbiategrasso ha ricevuto il sostegno di Fondazione Serpero ed è stato condotto utilizzando campioni derivanti dalla “Banca del Cervello” della stessa Fondazione Golgi Cenci. Link all’articolo pubblicato: https://lnkd.in/d_VQ9hH5 Ferrari Riccardo Rocco                                                                                                                        Davin Annalisa

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    La malattia di Alzheimer colpisce in Italia oltre 1 milione di persone ed ha un impatto non solo sulla vita dei pazienti ma anche sulle famiglie e i caregiver. Conoscere la malattia è il primo passo per combatterla. Per questo la ricerca ogni giorno affronta aspetti sempre più specifici di come l'Alzheimer si generi, in quali centri del nostro cervello esordisca con più probabilità e quando inizi a mostrarsi. La diagnosi precoce oggi è il miglior strumento per accedere alle opzioni terapeutiche, come gli esercizi cognitivi, i farmaci e la stimolazione magnetica transcranica, che oggi la scienza ci mette a disposizione. Conoscere la malattia significa però anche parlarne e non averne paura: per questo siamo molto felici di condividere l'intervista del prof. Giacomo Koch al Tg1 Mattina del 10 gennaio 2024, in cui è stato affrontato questo argomento. L'intervista è disponibile su RaiPlay a questo link: https://lnkd.in/d2sUFjgm

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    Visualizza il profilo di Paola Barbarino

    CEO at Alzheimers Disease International

    Happy New Year! Bonne année! Frohes Neues Jahr! Feliz año nuevo! And with the new year come new resolutions. Are we doing enough globally to reduce the risk for people to develop dementia and #Alzheimers? Did you know that up to 45% of cases of dementia could potentially be reduced, delayed or even prevented by addressing 14 modifiable risk factors? As we enter 2025, Alzheimer's Disease International is pleased to share our new dementia risk reduction posters, based on the latest 2024 findings from the Lancet Commission. These visuals highlight 14 modifiable risk factors that individuals can address to reduce, delay or even prevent their risk of developing dementia and are available in English, French, Spanish and German. Access the posters: https://lnkd.in/e6mpAauv Please share with members, colleagues, healthcare professionals, concerned individuals #DementiaRiskReduction #Dementia #Lancet ¿Sabía que hasta el 45 % de los casos de demencia podrían reducirse, retrasarse o incluso prevenirse abordando 14 factores de riesgo modificables? Al entrar en 2025, Alzheimer's Disease International se complace en compartir nuestros nuevos carteles sobre reducción del riesgo de demencia, basados en los últimos hallazgos de 2024 de la Comisión Lancet. Estos elementos visuales resaltan 14 factores de riesgo modificables que las personas pueden abordar para reducir, retrasar o incluso prevenir su riesgo de desarrollar demencia y están disponibles en inglés, francés, español y alemán. Accede a los carteles: https://lnkd.in/e6mpAauv Compártalo con miembros, colegas, profesionales de la salud y personas preocupadas. Saviez-vous que jusqu'à 45 % des cas de démence pourraient être réduits, retardés ou même évités en s'attaquant à 14 facteurs de risque modifiables ? Alors que nous entrons en 2025, Alzheimer's Disease International est heureux de partager ses nouvelles affiches sur la réduction du risque de démence, basées sur les dernières conclusions de 2024 de la Commission Lancet. Accédez aux affiches : https://lnkd.in/e6mpAauv Veuillez partager avec les membres, collègues, professionnels de la santé et personnes concernées. Wussten Sie, dass bis zu 45 % der Fälle von Demenz potenziell reduziert, verzögert oder sogar verhindert werden könnten, wenn 14 veränderbare Risikofaktoren berücksichtigt werden? Zu Beginn des Jahres 2025 freut sich Alzheimer's Disease International, unsere neuen Poster zur Reduzierung des Demenzrisikos vorzustellen, die auf den neuesten Erkenntnissen der Lancet Commission für 2024 basieren. Zugriff auf die Poster: https://lnkd.in/e6mpAauv Bitte teilen Sie es mit Mitgliedern, Kollegen, medizinischem Fachpersonal und betroffenen Personen

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    Our Dementia in Europe Yearbook 2024 is out! It highlights gaps in support for people with dementia to live independently and provides recommendations for European and national decision makers. Find out more: https://lnkd.in/ey2_gSUC Download the report: https://lnkd.in/enhij3Qu #CERV #EUValues #SharingValues

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    Alzheimer Europe welcomed 21 delegates from 18 countries to its December 2024 Public Affairs meeting, to hear from Nicolas Villain and Francesca Mangialasche about advances in diagnosis, detection & technology to support treatments. Staff members @Lukas Duffner and @Angela Bradshaw presented updates on the status of research and data sharing in Europe and the new survey they are working on to determine European perspectives on the same topic https://lnkd.in/eBFfXQ3U

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    Decodificare il cervello umano è la nuova sfida che Intelligenza Artificiale e Neuroscienze hanno deciso di affrontare insieme, scambiandosi strumenti e idee fino a trovare la chiave per scoprire i segreti del più complesso degli organi. A dare il via a quella che i ricercatori considerano già una rivoluzione è la proposta lanciata dalla Fondazione EBRI, l'istituto europeo per le ricerche sul cervello voluto da Rita Levi Montalcini. https://lnkd.in/dnq_uDRu

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    A Bruxelles la prima “giornata della demenza” organizzata da Alzheimer Europe: incontri tra europarlamentari, associazioni Alzheimer di tutta #Europa, persone con demenza e caregiver. Siamo molto fieri di rappresentare in questa giornata le 1.480.000 persone con #demenza che vivono nel nostro Paese, insieme ai loro #caregiver. Porteremo all’attenzione degli europarlamentari le gravi mancanze che ancora persistono in Italia nell’assistenza e nella cura, e tutti i bisogni di chi convive con questa condizione che quotidianamente non trovano risposte adeguate. Vogliamo anche lanciare un appello agli #europarlamentari italiani che ancora non hanno preso un impegno concreto: iniziate a considerare la demenza una priorità ed entrate a far parte dell’#Alleanza europea per l’Alzheimer. Sensibilizzare le istituzioni europee è fondamentale perché se i diritti delle persone con demenza diventano una priorità per l’Unione Europea, dovranno esserlo anche per l’#Italia. Federazione Alzheimer Italia #DementiaNeedsEU #Alzheimerchiamaeuropa

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