Consorzio C.A.R.P.I.

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Fabbricazione di materie plastiche

Scorzè, Veneto 387 follower

Consorzio Autonomo Riciclo Plastica Italia

Chi siamo

Il Consorzio Autonomo Riciclo Plastica Italia è un consorzio di servizi che prevede all'interno della sua compagine sociale aziende che si occupano della raccolta, riciclo e produzione di materie plastiche provenienti da superficie privata.

Settore
Fabbricazione di materie plastiche
Dimensioni dell’azienda
2-10 dipendenti
Sede principale
Scorzè, Veneto
Tipo
Ditta individuale
Data di fondazione
2007

Località

Dipendenti presso Consorzio C.A.R.P.I.

Aggiornamenti

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    L’importanza degli imballaggi in plastica nella protezione e conservazione per il settore dei prodotti freschi. La recente ricerca commissionata da Agriculture and Agri-Food Canada (AAFC) e Environment and Climate Change Canada (ECCC) mette in luce il ruolo indispensabile che questi imballaggi svolgono nelle catene di approvvigionamento, evidenziando i numerosi benefici che offrono. Uno degli aspetti più importanti degli imballaggi in plastica è la loro capacità di proteggere i prodotti freschi, garantendo la loro conservazione e prevenendo la contaminazione microbica durante il trasporto e lo stoccaggio. La ricerca mostra chiaramente che quanto più un prodotto è deperibile, tanto più essenziale diventa la protezione fornita dall’imballaggio in plastica. Frutta e verdura devono spesso percorrere grandi distanze prima di arrivare sugli scaffali dei supermercati canadesi e, in questo contesto, la plastica si rivela essere il materiale più efficace per garantire la freschezza degli alimenti, riducendo gli sprechi e migliorando la sicurezza alimentare. Gli studi indicano inoltre che, per prodotti più resistenti, il valore aggiunto dell’imballaggio in plastica risiede soprattutto in queste funzioni, che migliorano l’esperienza d’acquisto e l’efficienza dei negozi. Attraverso codici a barre, etichette informative e codici PLU, la plastica facilita la gestione delle scorte, la tracciabilità dei prodotti e la trasmissione di informazioni essenziali ai consumatori, come le modalità di conservazione. Questi aspetti sono fondamentali per migliorare l’efficienza dell’intera catena di approvvigionamento, offrendo benefici sia ai consumatori che ai dettaglianti. Continua a leggere qui:https://lnkd.in/dtUH8ixY

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    Cybersecurity, obblighi per imprese strategiche del settore ambientale Dal 18 ottobre 2024 scattano gli obblighi di cybersicurezza per le imprese dei settori energia, acque e rifiuti, che dovranno organizzarsi per reagire ad attacchi informatici e informare l'Autorità competente sugli incidenti. Le regole sono contenute nel Dlgs 4 settembre 2024, n. 138 che si affianca alle misure di rafforzamento della sicurezza informatica della legge 90/2024. Obbligate a rispettare le norme sono le imprese le cui attività sono ritenute strategiche per la nazione. Tra di esse ci sono i fornitori e distributori di acqua potabile, le imprese che raccolgono, smaltiscono o trattano acque reflue urbane, domestiche o industriali e le imprese che si occupano della gestione dei rifiuti ovvero della raccolta, del trasporto, del recupero (compresa la cernita), dello smaltimento dei rifiuti, compresi la supervisione di tali operazioni e gli interventi successivi alla chiusura dei siti di smaltimento nonché le operazioni effettuate in qualità di commercianti o intermediari. Sono escluse le piccole imprese, a meno si tratti di aziende che gestiscono infrastrutture "critiche" come definite dalla normativa. Tra gli obblighi delle imprese quello di adottare misure organizzative e tecniche per rendere sicuri i propri sistemi informatici e rispondere a eventuali "falle". Inoltre è previsto l'obbligo di comunicare tempestivamente all'Autorità competente gli incidenti (attacchi hacker) ritenuti importanti. I vertici delle imprese rispondono della mancata iscrizione alla piattaforma e degli obblighi di gestione del rischio. In caso di violazione sono previste sanzioni amministrative pecuniarie (da 7 milioni a 10 milioni di euro o in percentuale del fatturato dell'impresa).

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    Nuovo regolamento UE sugli imballaggi, cosa cambierà per le aziende?  Vuoi scoprirlo? Iscriviti al Corso di Formazione Il Consorzio C.A.R.P.I organizza per Giovedì 17 Ottobre dalle 14,30 alle17,30 un corso di formazione On-Line per tutti consorziati sul nuovo regolamento imballaggi. Il corso base che proponiamo della durata di tre ore, affronterà con buon livello di approfondimento i temi principali: Responsabilità estesa del produttore (EPR); Conformità degli imballaggi; Etichettatura degli imballaggi; Obblighi dei fabbricanti di imballaggi, dei fornitori di imballaggi e di materiale per imballaggi, dei mandatari, degli importatori, dei distributori, dei fornitori di servizi di logistica; Riduzione al minimo degli imballaggi e prevenzione dei rifiuti di imballaggio; Riciclabilità e riciclo; Riutilizzo, imballaggi riutilizzabili e diritto alla ricarica; Deposito cauzionale (DRS); Bioplastiche e plastiche biobased; Informazione dei consumatori e degli utenti finali. ISCRIZIONI Entro il Mercoledì 16/10/2024 da inviare a mezzo mail segreteria@consorziocarpi.com indicando il nome dei partecipanti e l’azienda.

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    La Corte dei Conti UE boccia la plastic tax istituita con Decisione 2020/2053 del Consiglio UE L'applicazione del nuovo introito fiscale versato dagli Stati membri presenta ancora troppe criticità secondo il revisore europeo. La plastics tax Introdotta tre anni fa, la tassa europea sugli imballaggi non riciclati ha contribuito l'anno scorso a rimpinguare con 7,2 miliardi di euro il bilancio UE, anche se - afferma la Corte dei Conti europea -, il provvedimento non ha funzionato come avrebbe dovuto, i dati su cui si basa l'imposta sono poco affidabili e scarsamente comparabili; inoltre, il monitoraggio non è tempestivo, con molti paesi membri che si sono mostrati impreparati alla sfida. La risorsa propria dell’UE basata sulla plastica - così viene definita da Bruxelles -, oltre a contribuire ai fondi dello strumento europeo per la ripresa, dovrebbe incentivare la riduzione del consumo di prodotti monouso in plastica, promuovere il riciclo e fornire un impulso all’economia circolare. Continua a leggere qui: https://lnkd.in/dVkahThr

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    Continua il rincaro dell’energia elettrica, ma su questo come su altro si tace.   Le imprese italiane continuano a pagare l’energia elettrica molto di più dei competitor europei e anche se il gap nel 2023 si è in parte ridotto per effetto dei sussidi erogati per contrastare il caro-energia. Ma le agevolazioni sono state cancellate a inizio anno e pertanto il 2024 vede un nuovo ampliamento della forbice sui prezzi energetici. Dall’inizio dell’anno il prezzo medio all’ingrosso dell’energia si attesta sui 90 euro per MWh contro i 127 euro del 2023, un livello superiore del 50% ai prezzi in Germania e di oltre due volte rispetto ai 37 euro della Francia. Ma su questo, come su altro si tace.

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    Farci l'abitudine , che brutta cosa. Non è che stiamo accettando passivamente tutto ciò che accade come se fosse la normalità? Nello scorso mese di febbraio in un articolo si evidenziava che per sopravvivere in un mercato sempre più competitivo e per garantire i posti di lavoro ai propri dipendenti, ogni imprenditore deve pianificare quotidianamente le attività aziendali al meglio per ridurre al minimo i rischi e le incertezze, cosciente però che la realtà rappresenta sempre un’incognita e che le variabili sono tante e prevederle tutte è semplicemente impossibile. Siamo ormai a settembre e le incognite per le aziende non sono diminuite, ma su questo si tace continuando a parlare di altro, come se tutto fosse già risolto o di poco conto. Urge una riflessione sul nuovo regolamento imballaggi, che fin dai suoi primi albori aveva sollevato preoccupazione e contrarietà da più parti. Attualmente è in corso la cosiddetta procedura «corrigendum», una correzione linguistica e legislativa, che non prevede però l’introduzione di modifiche sostanziali. Ciò fa capire che tutte le proposte motivate, presentate da esperti in materia, non sono state accolte. Continua a leggere qui:https://lnkd.in/dChfgabs

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    Direttiva SUP, ecco cosa contesta la UE all’Italia Lo scorso maggio la Commissione europea ha inviato al Governo italiano una lettera di costituzione in mora per il mancato rispetto della direttiva 2019/904 sulla plastica monouso (Direttiva SUP) e le norme procedurali UE sulla trasparenza del mercato interno direttiva 2015/1535. Il Governo italiano aveva due mesi di tempo dal ricevimento della lettera (datata 23 maggio 2024) per rispondere alle contestazioni e non sappiamo se ciò è stato fatto nei termini e soprattutto quali giustificazioni ha portato. In particolare, La Commissione ha contestato ben 13 punti della legge di recepimento in Italia della direttiva comunitaria (DL 196/2021), oltre alla mancata notifica preventiva del provvedimento alla Commissione. Continua a leggere qui: https://lnkd.in/e28HbJNc

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    La normativa dei tappi attaccati alle bottiglia provoca un aumento di utilizzo della plastica. La Commissione Europea (CE) ha recentemente imposto l’obbligo in conformità della Direttiva SUP, ed entrato in vigore il 3 luglio 2024, per le bottiglie e i contenitori in PET con una capacità superiore ai 3 litri di essere fornite di tappi che rimangono attaccati al contenitore per tutta la durata di utilizzo del prodotto. Secondo le statistiche disponibili nella Direttiva SUP, i tappi in plastica sono fra gli articoli monouso trovati più frequentemente sulle spiagge europee. Tuttavia, la ricerca condotta da Legambiente “Beach litter 2024” in Italia mostra che dal 2019 i tappi di plastica rinvenuti sulle spiagge sono diminuiti del 70%. Sebbene la norma dovrebbe aiutare a ridurre la dispersione di tappi nell’ambiente, crea il paradosso di dover utilizzare più plastica per produrre le nuove bottiglie e i tassi attaccati alle bottiglie poiché il valore della forza di resistenza minima del tappo è stata aumentata a 25 Newton. Di conseguenza, questo aumenterà l’utilizzo della plastica fino al 10% in alcuni casi. Continua a leggere qui: https://lnkd.in/dSchGFix

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    I noli rimangono elevati, quale il trend nei mercati PP, PE Europa a luglio?   I mercati regionali delle poliolefine hanno aperto luglio con un trend da stabile a in leggero rialzo, segnando la fine del trend ribassista osservato negli ultimi tre mesi. Gli annunci iniziali dei prezzi sono definiti da un aumento dei costi dei noli e dalle restrizioni di offerta derivanti dall’interruzione delle spedizioni di importazione. I player valutano se il trend rialzista dei noli possa effettivamente sollevare i prezzi dai minimi recenti considerando le chiusure stabili dei monomeri e la calma estiva.   Sia PP che PE, dopo cali vedono rollover o alcuni aumenti. I prezzi del PP stanno subendo una pressione rialzista a causa della carenza di importazioni e dei prezzi in aumento dei materiali non europei. I produttori prevedono di applicare aumenti compresi tra €20/ton e €40/ton, mentre sui massimi sono ottenibili anche dei rollover. Questa posizione è supportata dalle previsioni di un’offerta più limitata e dalle voci rialziste per settembre. Continua a leggere qui: https://lnkd.in/d5jznFDz

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    ISTAT: la fiducia delle imprese é in calo, mentre quella dei consumatori aumenta. Secondo quanto comunicato dall’ISTAT, nel mese di giugno l'indicatore composito di fiducia delle imprese scende da 95,1 a 94,5; si tratta del terzo calo consecutivo, posizionandosi sul valore più basso da novembre 2023. Il ribasso è dovuto prevalentemente al peggioramento registrato nella manifattura e nei servizi. L'indice di fiducia dei consumatori aumenta invece per il secondo mese consecutivo e raggiunge il valore più elevato da febbraio 2022. 

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