È uscito il nuovo numero della newsletter di Duegradi scritta da Sebastiano Santoro, che di recente è stato in Ecuador. Dal 2008 la Costituzione dell'Ecuador riconosce la Pachamama come entità giuridica. Da allora, comunità indigene, persone che si occupano di agricoltura, attivismo, scienza, diritto e arte stanno lottando per far valere i diritti di foreste, fiumi, ecosistemi, animali e altre forme viventi. A partire dal caso giudiziale della foresta Los Cedros, Albedo di marzo cerca di rispondere alla domanda: “ma cosa sono, veramente, i diritti della natura?” Abbonati alla newsletter seguendo questo link: https://lnkd.in/deAYSYqX #ecuador #duegradi #crisiclimatica #ambiente
Duegradi
Editoria: libri e pubblicazioni periodiche
Roma, Italia 1.387 follower
Il clima, terra terra
Chi siamo
Duegradi è un web magazine sul cambiamento climatico. L’obiettivo è semplice: vogliamo che in Italia se ne parli di più. Duegradi affronta l’argomento partendo da solide basi scientifiche, ma con un linguaggio accessibile a tutti; in modo esaustivo, ma “terra terra”. Perché crediamo che se una cosa non si capisce, non è perché è troppo difficile, ma perché non è stata spiegata abbastanza bene.
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- Settore
- Editoria: libri e pubblicazioni periodiche
- Dimensioni dell’azienda
- 2-10 dipendenti
- Sede principale
- Roma, Italia
- Tipo
- Non profit
- Data di fondazione
- 2018
- Settori di competenza
- Clima, Informazione, Ambiente, Divulgazione e Cambiamento climatico
Località
-
Principale
Roma, Italia, IT
Dipendenti presso Duegradi
Aggiornamenti
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Duegradi ha diffuso questo post
Qualche giorno fa Cecilia Consalvo mi ha girato questo post, sorpresa del messaggio al suo interno. Dato che interpretazioni frettolose dei dati climatici sono molto comuni e che il messaggio degli autori della figura è diverso, penso sia necessario fare chiarezza. Per chi fosse interessato a una disamina non semplicistica della questione, si nota che la figura originale, riportata solo parzialmente nel post, si trova qui https://lnkd.in/dY6DN7mx. Nello studio, gli autori ricostruiscono le temperature superficiali dello strato nevoso della Groenlandia sino a 4000 anni fa, attraverso isotopi nelle carote di ghiaccio. I dati mostrano che la temperatura ha avuto una variabilità naturale nei passati millenni tra -33°C e -27°C. Al contempo, proprio in quella porzione di figura omessa nel post, lo studio fa anche vedere che la temperatura da osservazioni in situ più recenti ha raggiunto valori più alti di quelli ricavati dagli isotopi e paragonabili ai periodi passati più caldi. Inoltre, gli autori fanno specifico riferimento al fatto che la temperatura potrebbe superare i limiti di variabilità naturale entro il 2100 se le emissioni di gas serra continuassero. Quindi, l’articolo è latore di un messaggio molto diverso da quello del post.
L'analisi dei carotaggi dei ghiacci della Groenlandia dice una cosa sola. Il cosiddetto riscaldamento moderno "senza precedenti" è un'invenzione.
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Iris Andreoni oggi ci parla della neve artificiale. Il turismo montano ha raggiunto i 23,7 miliardi di euro di introiti nella stagione 2023/2024, con una crescita dell’8% rispetto a quella passata. Gli introiti principali derivano dallo sci, uno sport che molte persone amano, ma che è anche molto in voga per lo status sociale che denota. Secondo uno studio di Eurac Research, tra il 1920 e il 2020, le nevicate sulle Alpi sono diminuite del 34%, con un ingente tracollo dal 1980 in poi, a causa delle emissioni antropiche. Per “salvare” il turismo da sci, si è ben pensato di ricorrere alla neve artificiale, che però ha un grande impatto ambientale e peggiora proprio la causa della mancanza di neve, ovvero il riscaldamento globale. Le soluzioni ci sono, e vanno dai macchinari più sostenibili per produrre la neve fino a un drastico ma efficace ripensamento dell’intero turismo montano. Grafiche di Giulia Maria Boiani ✅Leggi e ascolta l'articolo: https://lnkd.in/duWenjdQ ✅Per approfondire ulteriormente leggi il report di Legambiente Nevediversa 2024 #sci #neve #montagna #crisiclimatica #ambiente #sostenibilità #cambiamentoclimatico
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Stefano Cisternino ha analizzato una grande falla della nostra società: perché regolamentare il mercato dei beni ma non quello delle idee? Questa domanda, posta dall’economista Ronald Coase nel 1974, è più attuale che mai nell’era della disinformazione digitale. Infatti, lo stesso cittadino che pretende trasparenza quando acquista un prodotto, viene considerato immediatamente razionale quando consuma informazioni online. Le piattaforme digitali hanno reso questo paradosso ancora più evidente. Il loro modello di business privilegia contenuti virali rispetto a quelli accurati. L’utente non è più solo consumatore di informazioni, ma diventa un prodotto: i suoi dati vengono raccolti e monetizzati. L’Europa sta rispondendo con il Digital Services Act, che impone maggiore trasparenza e responsabilità alle piattaforme. Ma serve di più: un’educazione digitale diffusa, un giornalismo robusto e indipendente, e soprattutto la consapevolezza che la libertà d’espressione non può essere un alibi per la manipolazione sistemica. Il mercato delle idee deve tornare a essere il cuore pulsante della democrazia. Leggi e ascolta l'articolo qui: https://lnkd.in/dvTXSETn
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📚L’inizio dell’anno porta con sé aria di buoni propositi e cambiamenti. A Duegradi, è da qualche mese che respiriamo quest’aria, e siamo felici di annunciarvi una novità che ci accompagnerà durante tutto il 2025. 📕Tra le nostre grandi passioni, la comunicazione sul cambiamento climatico e la lettura occupano un posto speciale. Così abbiamo pensato: perché non unire divulgazione, libri, clima... e parlarne insieme? Nasce così il bookclub di Duegradi, dove ogni mese leggeremo un testo – di saggistica o narrativa – che affronti tematiche legate al cambiamento climatico e affini. 📗Insieme parleremo degli argomenti trattati nel libro, dello stile comunicativo scelto da chi scrive, di cosa ci ha colpito, mosso o interessato, e di come ciò si collega alle nostre esperienze personali o al territorio italiano. E molto di più: l’obiettivo del bookclub è incentivare la lettura e la discussione, ma anche creare uno spazio libero e orizzontale dove incontrarsi e condividere idee, riflessioni ed emozioni. 📘All’inizio di ogni mese vi diremo quale libro leggeremo insieme, e alla fine condivideremo cosa ci ha colpito, così da raccogliere anche le vostre opinioni e continuare un dialogo su clima e comunicazione. 📙Noi siamo cariche e carichi. E voi?
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Marta Abbà ha scritto un nuovo articolo per la nostra rubrica "Clima da copertine". Questa volta ha incontrato giuliano rancilio, uno degli autori di "La dieta amica del clima" (Altreconomia). Una delle domande a a cui Giuliano cerca di rispondere è: si può mangiare minimizzando i danni all'ambiente, senza costi aggiuntivi, senza stravolgere le proprie abitudini e rispettando i propri gusti? Trovi l'articolo qui: https://lnkd.in/dNGaV5dr Grafiche di Isabel Rasotto
Freelance investigative journalist and environmental physicist | climate justice & gender, migrant and indigenous rights | tech impact on society and biodiversity | Long-form & Multimedia international reportage
🇬🇧Can you #eat while minimising damage to the #environment at no extra cost, without disrupting your habits and respecting your tastes? The answer is yes, and saying so is not 'the usual' but two #engineers who have analysed the problem and calculated some solutions. Low cost, accessible, reasonable. They also chose to consider the role of the #supplychain, asking not only those who eat to choose well but also those who #produce and sell to help us do so. 🇮🇹Si può #mangiare minimizzando i danni all’ambiente senza costi aggiuntivi, senza stravolgere le proprie #abitudini e rispettando i propri gusti? La risposta è si e a dirlo non sono “i soliti” ma sono due #ingegneri che hanno analizzato il problema e calcolato qualche soluzione. A basso costo, #accessibile, ragionevole. Hanno scelto di considerare anche il ruolo della #filiera, chiedendo non solo a chi mangia di scegliere bene ma anche a chi produce e vende di aiutarci a farlo. Tutto nel libro “La dieta amica del clima” ( Altreconomia ). Ho incontrato uno degli autori, giuliano rancilio. Qui l’intervista: https://lnkd.in/dMqXJK-g La meravigliosa illustrazione è di Isabel Rasotto
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Sebastiano Santoro ha scritto un nuovo "Albedo", la nostra newsletter. Questa volta ci presenta due modi di pensare la casa: quella del costruire e quella dell'abitare. E, una delle due, convince molto di più. Leggi Albedo iscrivendoti alla nostra newsletter: https://lnkd.in/deAYSYqX
Riprendendo un saggio dell'antropologo Tim Ingold, quando si parla di esseri viventi e di come questi abitano, pensano e costruiscono le proprie case, a grandi linee esistono due posizioni diverse: una che Ingold chiama del costruire, che è quella dominante, e un’altra opposta alla prima, più recente, che chiama invece dell’abitare. La prima teoria sostiene una separazione netta tra natura e mente umana, la seconda non lo fa; la prima postula una distanza tra scienze biologiche e quelle umane, tra evoluzione e Storia, tra processi temporali della natura e quelli della cultura, la seconda ribalta queste dicotomie, e le neutralizza. Albedo di questo mese parla di querce, tane di volpi, rifugi di scoiattoli e di formiche, ma anche di grattacieli e abitazioni umane, per capire se esiste per davvero una differenza tra come costruisce l'essere umano e come costruisce... un castoro.
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Oggi Tommaso Masi ci spiega la differenza tra meteo e clima, troppo spesso confusi. Infatti, spesso gli eventi meteorologici possono essere chiamati in causa in chiave negazionista. Invece, se è vero che entrambe la meteorologia e la climatologia studiano le condizioni atmosferiche, la prima lo fa su brevi periodi (ore o giorni) mentre la seconda sul lungo termine (decenni, secoli e oltre). Ad esempio, non si può dire che la siccità sia interrotta a causa di un improvviso nubifragio, anzi, proprio perché il terreno arido non riesce ad assorbire le precipitazioni intense, questo può provocare anche un’alluvione. Leggi l'intero articolo qui: https://lnkd.in/dB5Ddgvk Grafiche e animazioni di Viola Madau
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virginia mattioda ci parla del legame tra le epidemie che, come il Covid-19, hanno sconvolto il nostro pianeta. Queste malattie sono tutte infettive: minuscoli organismi devono trovare un ospite con cui instaurare una convivenza “pacifica”, che permetta ad entrambi di sopravvivere. Inoltre, sono quasi tutte zoonosi, cioè malattie infettive in cui il patogeno viene trasmesso da animale a uomo. Ma perché avvengono questi salti di specie e, soprattutto, si tratta di eventi casuali ed inevitabili? Dopo il Covid-19, la World Health Organization (WHO) si prepara per la cosiddetta “Disease X” una futura pandemia causata da un agente patogeno non ancora conosciuto. La domanda dunque non è se ma quando arriverà la prossima pandemia. Leggi l'articolo sul sito di Duegradi: https://lnkd.in/dQE3tcqS Grafiche di Isabel Rasotto
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Duegradi ha diffuso questo post
Verdiana Fronza ripropone la sua rubrica “A tavola con il cambiamento climatico” con un esercizio di fantasia: pensa a una tavola imbandita per le feste e immagina che, nel centro, troneggino grilli, larve, coleotteri, cimici, vespe e non solo. Come ti farebbe sentire? Gli insetti potrebbero essere una risposta alla necessità proteica di quasi 10 miliardi di persone e alla sempre maggiore carenza di terra e acqua per produrre cibo. Infatti, potrebbero ridurre l’impatto ambientale legato a suolo, energia ed emissioni della produzione zootecnica fino al 99%. Tuttavia, sebbene ricchi di nutrienti e facilmente digeribili, gli insetti possono accumulare metalli pesanti o causare allergie. Inoltre, culturalmente il consumo di insetti è ancora molto osteggiato. E l’etica? Si sa poco della vita degli insetti e della loro capacità di soffrire. Inoltre, molti allevamenti sono destinati a mangimi animali, non al consumo umano, mantenendo alta la domanda di proteine animali. Bisognerebbe poi considerare che le proteine vegetali offrono già un’alternativa sostenibile. Mangeremo quindi più insetti? Scoprilo leggendo il nuovo articolo: https://lnkd.in/d4iSTk_z Grafiche di Martina Spinelli
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