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“LA VITA DELLE FORME FILOSOFIA DEL REINCANTO” di Emanuele Coccia filosofo e Alessandro Michele noto stilista di Gucci e oggi di Valentino, è forse il più bel libro che abbia mai letto sulla moda. E sapete perché? Perché non riporta alcune immagini di modelle o sfilate di moda ma racconta la conversione di uno stilista che ha deciso di raccontare del perché le forme della moda non sono solo strumenti di conoscenza del mondo e di noi stessi. “Attraverso le forme della moda -sostengono i due autori- ridisegniamo il nostro volto: ogni giorno, pelle a pelle sul nostro corpo queste abbozzano una vita di cui incarnano un segreto che può essere solo essere vissuto” Crediamo spesso che la moda sia l’esercizio dello sguardo rivolto al futuro assoluto. Fare moda ,invece, significa sempre fissare lo sguardo sul presente e capire cosa sia necessario del passato affinché l’ora che si sta attraversando si accenda e si fiamme. In concreto, quando la moda incontra la filosofia della vita, si aprono nuove prospettive, anche perché l’arte della moda, come in questo caso ,può trasformarsi nella ricerca del proprio sé . Nelle immagini che condivido troverete quelle dei due autori, il filosofo dello stilista, e di quest’ultimo anche due modelli realizzati per Cucci cui seguono altri due realizzati per Valentino e di cui Alessandro Michele e l’attuale direttore creativo Emanuele Coccia (1976) è un filosofo italiano, professore presso l'École des hautes études en sciences sociales di Parigi dal 2011.

E TU, DI CHE TIPO D’OLIO SEI ? Avviato il percorso di sostenibilità per le aziende olearie Ethicsgo, prima organismo di verifica e validazione della comunicazione etica e sostenibile, lancia, in occasione dI SOL2 EXPO a Verona, il primo progetto di sostenibilità per l’olio extravergine di oliva attraverso la verifica e la validazione di CLAIM NEL RISPETTO DI 17 OBIETTIVI DELL’AGENDA ONU 2030 . Questo significa che i frantoi artigianali, ma anche le imprese industriali dell’olio dovranno impegnarsi sia come organizzazione che per i propri prodotti ad applicare le norme standard sul piano ambientale economico e sociale

TUTTA LA VERITÀ SULL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA: CLIENTI O CONSUMATORI ATTENTI? Trionfa lo Storytelling delle imprese sull’etichettatura e la pubblicità di un prodotto, l’olio essere vergine ,che non è più quello di una volta che veniva spalmato sul pane e e ci bastava poco per essere felici. Il fatturato supera i 3000 milioni di euro e l’esportazione non è da meno. il nodo non è soltanto la qualità il nodo vero è quello rappresentato dai claim che vengono riportati sull’etichetta e nella pubblicità. Abbiamo a che fare con delle vere e proprie fake news . Moltissime sono le bottiglie con il packaging che sembra uscito da uno studio di architettura e design e che fanno pensare che l’olio provenga da botteghe artigiane ma che in realtà vengono confezionati nelle catene industriali che operano per conto terzi lasciando al furbetto di turno la possibilità di indicare il proprio nome o quello di fantasia creato ad hoc Della pubblicità fuorviante ingannevole nell’olio extravergine avrò l’occasione di parlarne alla fiera di Verona il 3 marzo in occasione di VERONA FIERE SOL2 EXPO all’interno del 2. FORUM O.L.I.O Extravergine: lo conosciamo davvero? Il titolo della relazione è estremamente semplice: Consumatori o ConsumAttori ? Ovvero preferiamo acquistare l’olio extravergine perché ce l’ha consigliato un amico oppure,con un piccolo sforzo , facciamo di tutto per diventare protagonisti e attori delle nostre scelte senza farci condizionare dalla pubblicità. Vi aspetto con la speranza di poter dare risposta ai tanti dubbi e ai tanti interrogativi con cui dobbiamo fare i conti ogni qualvolta andiamo a far la spesa

EthicsGO al 2° Forum O.L.I.O. : Consumatori o ConsumATTORI?   Siamo felici di annunciare la nostra partecipazione al 2° Forum “O.L.I.O. - Olio Extravergine: lo conosciamo davvero?”, che si terrà a Verona, presso SOL2Expo, il 2 e 3 marzo 2025.   📌 Il 3 marzo alle ore 11.00 interverrà Giuseppe Patat, founder di EthicsGO, giornalista ed esperto di sostenibilità, per discutere delle nuove prospettive per l’olio extravergine di oliva, un settore in cui innovazione, etica e trasparenza giocano un ruolo cruciale.   🚀 L'olio EVO non è solo un prodotto, ma un simbolo di cultura, qualità e sostenibilità.   Vi aspettiamo a Veronafiere, Stand Casa Veneto (Pad.2)!   #EthicsGO #OlioEVO #Sostenibilità #Tracciabilità #ForumOLIO #SOL2Expo

💡 UN CLAIM A MISURA DI IMPRESA E CONSUMATORI L’etica e la sostenibilità non sono solo un trend, ma un valore distintivo per ogni impresa: scegli claim trasparenti e certificati.   Siamo la prima startup innovativa specializzata nell’ideazione e creazione ex novo di claim su misura per imprese e prodotti, oltre a fornire pareri preventivi, consultivi e pro veritate su ogni tipologia di claim con finalità ambientale, sociale ed economica, tra cui i green claim, per i settori di Food&Beverages, Consumer Goods, Industria&Territorio e Economia&Finanza.   🔎 Il nostro approccio è multidisciplinare e unisce competenze legali, scientifiche e di comunicazione etica e di sostenibile, nel rispetto delle principali normative di riferimento: ✅ Direttiva Green Claim ✅ UNI ISO 17033:2019 – Dichiarazioni etiche e principi guida per la loro verifica ✅ PdR 102:2021 – Linee guida per la valutazione delle dichiarazioni ambientali auto-dichiarate ✅ PdR 111:2021 – Verifica delle dichiarazioni etiche di prodotto   Il nostro disciplinare E.COM garantisce claim rigorosi e verificabili. Per ogni claim ideato o analizzato, rilasciamo l’attestato certiCOM, che ne certifica ammissibilità, conformità, veridicità, eticità e sostenibilità, grazie al supporto dei nostri consulenti esperti.   🔒 Garanzia e affidabilità: il nostro servizio è coperto da un’assicurazione per 1 milione di euro garantita da Arch Insurance, società leader nel settore.   Se tra i nostri claim trovi quello adatto alla tua azienda o vuoi crearne uno su misura, contattaci: 📞 351 331 2130 📩 valentina.civadda@ethicscom.com

Il caso Ferragni e le imprese mammolette. L’ETICA PELOSA E OPPORTUNISTICA DELLE AZIENDE CHE HANNO INTERROTTO LA COLLABORAZIONE CON L’INFLUENCER FERRAGNI. Tutto ebbe inizio con un charity claim voluto dalla nota influencer “ A PASQUA FACCIAMO DEL BENE Occupandomi di etica e sostenibilità in tempi non sospetti ovvero dal 2014 con la Ethicsco , istituto indipendente di comunicazione etica sicuramente non rischio di essere tacciato per un fan e un sostenitore della strategia di marketing della Ferragni . Tuttavia non me la sento davvero di condividere il ripensamento di quelle aziende che improvvisamente , al solo scopo di riacquistare la verginità perduta di fronte ai loro clienti ( non certo sostenitori della causa aziendale), hanno deciso di “ sventolare” il loro codice etico per non onorare gli impegni assunti nei confronti della nota influencer . Mi domando e dico come mai questi imprenditori , certamente non votati anche loro alla beneficenza , non abbiano fatto , prima di affidarle l’incarico , una radiografia rigorosa nei confronti di un fornitore di questo calibro. Radiografia riservata ai più piccoli fornitori al limite della vessazione ma che nel caso della Ferragni è stata risparmiata.I manager di queste imprese fortemente scandalizzati hanno chiesto alla impresa Ferragni di produrre il codice etico? Hanno accertato il rating di legalità ? Hanno verificato se nei confronti della Ferragni erano già state applicate da parte dell’Antritust, di AGCOM e dello IAP ( Istituto di Autodisciplina PUBBLICITARIA) dei provvedimenti e dalle Associazioni dei consumatori fossero giunte avvisaglie per pratiche commerciali scorrette ? Le campagne pubblicitarie dell’impresa Ferragni sono state lette e revisionate dai Regulatory Affair delle imprese che ora si strappano le vesti per lo scandalo di cui si sentono vittime? Imprese di questo calibro avrebbero dovuto autorizzare ogni parola della campagna.. La Ferragni è certamente responsabile ma le imprese non sono certamente estranee al processo cui hanno fatto mancare il controllo dovuto. O sono tutte mammolette la Procter & Gamble ,Nespresso, Bulgari , Tod’s , Safilo,Pigna , L’Oréal ?

La street art contro le fake news televisive. FU LA NOTA INFLUENCER A CONIARE IL CLAIM “ A PASQUA FACCIAMO DEL BENE”. IL MESSAGGIO HA INDOTTO I CONSUMATORI A PENSARE CHE COMPRANDO L’UOVO AI PANDORI AVREBBE AIUTATO I BAMBINI. Ma le aziende con cui ha stipulato il contratto non sono certo mammolette ed erano tutti d’accordo su quello spot . È grazie a lui ,Salvatore Benintende, Artista di strada, è esponente del movimento NeoPop che i riflettori sul caso Ferragni restano ancora accesi sulla pseudo beneficenza della Ferragni che la vista è coinvolta nel caso pandori. Benintende noto per il personaggio da lui creato, "TVboy", un alter ego che l'artista raffigura frequentemente come simbolo di distinzione dalla cultura massificata delle nuove generazioni, a opera principalmente della televisione

MA CHE CERTIFICATI SONO QUESTI ? SEMPRE PIÙ IMPRESE RICORRONO ALL’OTTENIMENTO DI “CERTIFICATI” RILASCIATI SULLA BASE DI INTERVISTE E COMPILAZIONE DI QUESTIONARI FATTI DA SOCIETÀ DI CONSULENZA E DI SONDAGGI D’OPINIONE. SENZA NATURALMENTE IL CONTROLLO DI ORGANISMI DI PARTE TERZA. Per le società di consulenza o istituti di sondaggi di marketing è ormai diventata una moda quella di rilasciare certificati che nulla hanno a che vedere con gli organismi di certificazione riconosciuti da Accredia. Fanno indagini di mercato intervistando consumatori e collaboratori di impresa per poi rilasciare attestati riempendo pagine pubblicitarie dei maggiori quotidiani italiani Corriere della Sera Repubblica congratulandosi con le imprese da loro “”certificate” Stiamo parlando di Great Place certified Italia. in sostanza fanno compilare dei questionari che loro stessi giudicano senza il controllo di una parte terza.

E TU DI CHE ALBERO SEI ? OGNI ALBERO RACCONTA LA SUA STORIA E OGNUNO DI NOI, GUARDANDOLI, RIFLETTE LA PROPRIA. ETHICSGO CON I SUOI ALBERI DI VERIFICA E VALIDAZIONE NE HA CREATO UNA SCHEMA al consumatore come una corretta comunicazione sui tre pilastri della sostenibilità: ambientale sociale economica e di governance Quello incontrato oggi in via Maddalena di Canossa ha suscitato in me pensieri e ricordi scatenando significati di ogni tipo. Amo gli alberi al di sopra di me stesso. Anzi, in natura, sono quelli che meglio rappresentano i miei stati d’animo. Sono il riferimento nella mia vita privata e quella professionale. Non a caso ho creato uno schema / simbolo della comunicazione etica le cui foglie corrispondono ai parametri dei prodotti e dei processi di produzione che le imprese debbono rispettare e applicare in ogni forma di comunicazione che diffondono con la pubblicità senza tener conto dei diritti del consumatore finale . Personalmente dell’Albero della comunicazione etica e sostenibile ne ho fatto una ragione di vita creando un’impresa dal valore sociale. Un’impresa che fa bene a cuore, alle persone che ci lavorano e a quelle in particolare che scelgono di rispettare l’ambiente,tutelare i lavoratori, produrre secondo i criteri dell’economia circolare. Questo post nasce dalle immagini scattate oggi ad un albero in piazzetta Orti di Spagna . Naturalmente spoglio delle sue foglie, ma al tempo stesso imponente e suggestivo e soprattutto ha del miracoloso perché grazie ad un innesto a spacco sopra il tronco tagliato ne sorto un altro che fa sopravvivere entrambi. Questa immagine rientrando a casa mi ha fatto riscoprire un enciclopedia degli alberi della DeAgostini (che comprai a mio figlio da bambino) decisamente unica e originale che insieme la storia degli alberi conteneva e contiene tuttora le foglie vere. Enciclopedia che mi sono sempre portato dietro,ad ogni trasloco,in tutte le case in cui ho vissuto

Nessun brand del fashion mondiale può dichiarare di essere sostenibile. la sostenibilità è un percorso che va certificato da un organismo di parte terza . Basta con lo sfruttamento dell’ambiente delle persone e con il maltrattamento degli animali Se andate su Google e scrivete “Quale marchio è diventato 100% sostenibile? “ La risposta è una sola e riguarda un solo brand quello di GUCCI . Da chi è stata certificata? Da nessuno. Semplicemente è stata eletta come la prima corporation più sostenibile al mondo da FASHION REVOLUTION un movimento no profit leader nell’attivismo per una moda più etica e sostenibile che misure il livello di trasparenze delle principali aziende di moda rispetto alle loro azioni climatiche ed energetiche. Ma sarà vero? E perché eleggere, rilasciando di fatto una patente di sostenibilità ad imprese che dichiarano di essere sostenibili quando non hanno ancora raggiunto e applicato i 17 obiettivi nell’agenda ONU 2030 ? Avviare un percorso di sostenibilità come quello decennale di Gucci Equilibrium è meritevole e degno di nota ma non può essere un movimento, seppur meritorio , a rilasciare “ Attestati“ che in alcun modo possono garantire la scelta dei consumatori degli utilizzatori sulle caratteristiche di prodotto e di processo. Occorre che vi sia un organismo di verifica e validazione accreditato al di sopra delle parti in grado di fare delle verifiche sul campo prima che l’azienda faccio le sue proprie campagne di pubblicità. Per questo oggi vi è un organismo unico nel suo genere in grado di rilasciare l’attestato di conformità della comunicazione sui tre pilastri della sostenibilità ambientale sociale ed economica. È il suo nome e é EthicsGo .Molti sono i cittadini che amano la moda ma che al tempo stesso hanno il diritto di conoscere la reale provenienza delle materie prime affinché vengano garantiti sia i diritti umani di chi lavora nel settore tessile ma soprattutto che e nel realizzare i vestiti alla moda non venga sfruttato, che il pianeta venga salvaguardato e soprattutto che nessuna crudeltà venga messa in atto nei confronti degli animali