Cnel, Recidiva zero. un dibattito importante. ecco la sintesi del mio intervento. Sono oltre 2000 le assunzioni a tempo indeterminato operate dalle cooperative sociali di inserimento lavorativo alle quali si aggiungono interventi formativi ad oltre 4000 persone ed altrettanti interventi sociali di sostegno ai detenuti ed alle loro famiglie. Numeri importanti ma piccoli se confrontati con i 40.000 inserimenti lavorativi di persone svantaggiate o se confrontati con i 400.000 dipendenti del Ccnl cooperazione sociale, il secondo ccnl per utilizzo da parte della pa come da fonte Cnel. Se quindi anche dei soggetti imprenditoriali sociali vocati per inserire al lavoro faticano vuol dire che faticano ancora di più anche le altre imprese. Quindi bisogna costruire politiche che, accanto a strumenti, connettono competenze, energie e comportamenti oltre che una governance condivisa. Primo punto, Profilazione, è fondamentale assistere le persone in detenzione per costruire con loro non solo quello che sono oggi, ma soprattutto quel che non vogliono essere più e quel che vorranno essere. Formazione. La formazione non è un gioco, non è un esercizio come quello del traforo che facevamo da bambini. La formazione è una cosa seria che padroneggia chi sa quali siano le competenze utili affinché il detenuto sia immesso in un processo produttivo. Assistenza durante il lavoro. Nel ccnl della Cooperazione sociale è previsto il tutor di inserimento lavorativo, costo occulto non pagato e non sostenuto nei bandi pubblici. Va valorizzata questa esperienza. Tutela del ccnl della Cooperazione sociale. Esiste un mondo di ccnl che invece tutela i soggetti e che delle sue specificità che vanno pienamente tutelate. Valutazione di impatto e costi benefici. Vanno promosse iniziative capaci di valutare gli impatti degli investimenti fatti dalle politiche e dai fondi, per indirizzare le politiche e gli strumenti attraverso la coprogrammazione. Recuperare anche l'1% del fondo giustizia che potrebbe ad esempio vedere il cofinanziamento di altri soggetti (ad esempio la fondazione con il sud) per dedicarsi a bandi rivolti all'inclusione. Infine, nei giorni in cui si onora la memoria di Marco Biagi, bisogna ricordarsi di essere coerenti nella consequenzialita' delle politiche. È un tema più generale che cito come esempio: gli esiti dell'inserimento lavorativo dell'art 14 della 276 di Biagi che prevede l'inserimento delle persone svantaggiate non sono collegati alla bontà della norma (buona in sé) ma all'entità delle sanzioni. Se conviene pagare una multa piuttosto che applicare il 14 si paga la multa, sebbene quel testo sia perfetto. Lo stesso dicasi per l'occupazione dei detenuti. Tutti aneliamo all'incontro tra domanda ed offerta. Ma accade nella realtà che questo squilibrio dipende dalle vischiosita' sulla domanda e sull'offerta. Che derivano da comportamenti, atteggiamenti, procedure, e non efficace utilizzo degli strumenti. Questi sono punti da cui partire, per migliorare.
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Confcooperative Federsolidarietà è l’organizzazione di rappresentanza politico-sindacale delle cooperative sociali e delle imprese sociali aderenti a Confcooperative. Confcooperative Federsolidarietà rappresenta le proprie associate sul piano istituzionale e le assiste sul piano sindacale, giuridico e legislativo, tecnico ed economico. Cura, inoltre, la promozione e il potenziamento degli enti aderenti. Federsolidarietà ha oltre 6.200 imprese associate, compresi 263 consorzi. Tra le cooperative sociali aderenti il 67% opera nel settore socio sanitario ed educativo e il 33% nell'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Ogni anno aderiscono in media 400 nuove startup. Le cooperative sociali aderenti contano 228.900 soci, di cui 26.000 volontari, circa 225.900 lavoratori di cui 18.000 soggetti svantaggiati.
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Executive Vice President presso AZB by Cooperform
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Presidente Federsolidarietà Alto Adige Suedtirol presso Federsolidarietà Alto Adige Suedtirol
Aggiornamenti
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la mia audizione come Confcooperative Federsolidarietà al Senato insieme ad Anfass per il Forum del Terzo Settore sul Superbonus per le onlus. Misura mai utilizzata a causa di 2 anni di interpretazioni normative applicative contrapposte.Ora che una norma nazionale chiede di ammodernare le strutture per le persone con disabilità ed anziane, un'altra, per le onlus, blocca l'avvio ritardato del superbonus, e che solo ora poteva essere attivato con criteri più stringenti rispetto ad altri.Un paradosso da sanare. https://lnkd.in/d2NmrSYa