Foto di copertina di Fondazione Imprendi
Fondazione Imprendi

Fondazione Imprendi

Think tank

Padua, Veneto 308 follower

Scuola di Imprenditorialità

Chi siamo

Fondazione Imprendi – Scuola di Imprenditorialità è un ente no-profit, di carattere culturale, che favorisce l’avvio di progetti concreti per: > lo sviluppo di mentalità imprenditoriale e leadership > lo stimolo alla nuova imprenditorialità > lo sviluppo di ambienti favorevoli alla nascita e crescita di nuove imprese tecnologiche

Settore
Think tank
Dimensioni dell’azienda
2-10 dipendenti
Sede principale
Padua, Veneto
Tipo
Non profit
Data di fondazione
2021
Settori di competenza
Entrepreneurship, Education, Research, Networks, Management, Training e Innovation

Località

Dipendenti presso Fondazione Imprendi

Aggiornamenti

  • Fondazione Imprendi ha diffuso questo post

    Visualizza il profilo di Moreno Muffatto

    Founder and President Fondazione Imprendi - Scuola di Imprenditorialità. Professore Ordinario - Università degli Studi di Padova

    Partecipazione al capitale dei collaboratori. Sì, collaboratori, non dipendenti. Se li chiami dipendenti forse non è per te. Anzi decisamente no. Bisognerebbe anche evitare di chiamarle Risorse Umane. Risorse accanto ad altre risorse, per esempio i materiali, l’energia, etc. Anche HR. Suona bene pronunciato in inglese ma decisamente obsoleto, o no? E forse anche per questo che la partecipazione al capitale dei collaboratori è cosa ancora per pochi ma è tendenzialmente un cambiamento epocale. Capitale e lavoro, da quando le due categorie economiche esistono, sono sempre stati distinti e per certi versi antagonisti. Ora le cose stanno cambiando, lentamente. Capitale e lavoro possono essere alleati. C’è bisogno però di una rivoluzione culturale, e non è facile. Se ne è occupata la Fondazione Imprendi - Scuola di imprenditorialità, con una survey sulle imprese ed un evento a cui sono stati invitate alcune imprese che hanno fatto da apripista. Cosa è emerso? In estrema sintesi, le Società per Azioni, generalmente di più grandi dimensioni rispetto alle Srl hanno maggiore facilità a distribuire azioni al personale e renderlo partecipe dei risultati aziendali. Più facile anche vedere i benefici come l’incremento del valore dell’azione ed i dividendi. Facile anche ottenere una restituzione della partecipazione se qualcuno decide di lasciare l’azienda. Quindi questa strategia si può applicare su larga scala coinvolgendo potenzialmente tutti i collaboratori. In questo caso l’obiettivo è principalmente il coinvolgimento del personale, la fidelizzazione. Diverso il discorso per le Srl che devono condividere delle quote. Solo alcuni ne beneficiano direttamente. In questo caso un obiettivo chiave è la continuità aziendale. Si coinvolgono collaboratori nella gestione anche, eventualmente, al posto dei figli che possono non essere interessati all’azienda. Ma c’è un’opzione più praticabile anche per le Srl, il Trust. Si può affidare ad un trust la gestione di una quota della proprietà (tipicamente tra il 10 e il 20%) a favore di collaboratori. In questo caso a essere coinvolti possono essere in pochi, nel caso della strategia di continuità aziendale, o anche molti, o addirittura tutti, nel caso di una strategia di coinvolgimento e fidelizzazione. La strada è aperta. Monitoriamo gli sviluppi. Cosa ne pensi? Rispondi (anonimamente) ad alcune domande a questo link: https://lnkd.in/dHzDxGvQ

    • Nessuna descrizione alternativa per questa immagine
  • Fondazione Imprendi ha diffuso questo post

    Visualizza il profilo di Moreno Muffatto

    Founder and President Fondazione Imprendi - Scuola di Imprenditorialità. Professore Ordinario - Università degli Studi di Padova

    Capitale e lavoro non sono più completamente separati. La strada da fare comunque è molta. Come Fondazione Imprendi abbiamo iniziato a farci delle domande e a cercare risposte.

    Visualizza la pagina dell’organizzazione Apindustria Confimi Vicenza

    2.837 follower

    Si fa presto a dire partecipazione dei dipendenti in azienda. Il punto sullo stato dell'arte del tema è stato oggetto di una ricerca della Fondazione Imprendi di #Padova, nata tre anni fa su iniziativa di docenti universitari e imprenditori per diffondere nelle scuole la cultura d'impresa, e guidata dal docente di ingegneria gestionale Moreno Muffatto. #Imprendi si è concentrata su una ricerca intorno a 164 imprese meccaniche incritte a Confimi Industria, per un terzo in #Veneto, tra #Vicenza, #Verona e #Padova, con un importante coinvolgimento del Gruppo Giovani Imprenditori di Confimi. L'interesse sull'argomento è in aumento, in particolare tra gli imprenditori under 40, dove la percentuale degli interessati sale al 65% dei rispondenti: «Fatto positivo, fa sperare in una maggior attenzione in futuro» è il commento del nostro Vicepresidente Matteo Manzardo, anche Vicepresidente dei Giovani Imprenditori di Confimi Industria. I risultati della ricerca sono al centro di un bell'articolo di Federico Nicoletti per il Corriere del Veneto. #partecipazione #azienda #lavoratori #futuro #coinvolgimento #appartenenza #culturadimpresa #ricerca #continuità #turnover #giovani #confimi #apindustria Matteo Manzardo

    • Nessuna descrizione alternativa per questa immagine
  • Fondazione Imprendi ha diffuso questo post

    Visualizza il profilo di Gianfranco Zaccai

    Human Centered Innovation by Interdisciplinary Design

    Let's envision a world where innovations through inclusion, technology, design, and entrepreneurship will minimize individual limitations and maximize the potential of each individual. A world where all could flourish: individuals, families, and communities. It's not an impossible dream. My experience as a designer and innovator has led me to create the Zaccai Foundation for Augmented Intelligence also known as Intelligence++. To read more about our story, mission, and vision please see our website here: https://lnkd.in/grTEYwjH. To learn a bit more of my personal journey, please see the video below.

  • Fondazione Imprendi ha diffuso questo post

    Visualizza il profilo di Moreno Muffatto

    Founder and President Fondazione Imprendi - Scuola di Imprenditorialità. Professore Ordinario - Università degli Studi di Padova

    Partecipazione dei collaboratori al capitale aziendale Ci siamo. Ne parliamo a Padova martedì 8 ottobre alle 16:30 presso l’Auditorium del Centro Culturale Altinate – San Gaetano Iscrizioni qui: https://lnkd.in/dTzbRb8V Coinvolgere i collaboratori di un'impresa nel capitale e nella proprietà può avere molti vantaggi, sia per l'impresa stessa che per i collaboratori. Tra i principali motivi per farlo vi sono: Aumento del senso di appartenenza e quindi della motivazione e dell'impegno Riduzione del turnover e miglioramento della fidelizzazione. Capacità di attrarre talenti Creazione di una cultura aziendale più coesa e orientata agli obiettivi comuni. Sviluppo di un’ambiente più creativo e orientato all’innovazione. Aumento della resilienza dell’impresa sul lungo termine. Creazione di un ambiente di lavoro più collaborativo. Inoltre può essere una soluzione per la continuità aziendale in assenza di una efficace successione familiare. Porteremo 5 casi aziendali che hanno sperimentato varie forme di coinvolgimento dei collaboratori nel capitale e ne discuteremo con esperti che hanno implementato le soluzioni. #impresa, #imprenditore, #imprenditori, #nuovaimpresa, #collaboratori, #dipendenti, #fidelizzazione, #talenti, #continuitàaziendale, #culturaaziendale, #trust,

    • Nessuna descrizione alternativa per questa immagine
  • Fondazione Imprendi ha diffuso questo post

    Visualizza il profilo di Moreno Muffatto

    Founder and President Fondazione Imprendi - Scuola di Imprenditorialità. Professore Ordinario - Università degli Studi di Padova

    Save the date! Martedì 8 ottobre ore 16:30 Centro Culturale Altinate - San Gaetano - Padova La partecipazione al capitale dei collaboratori Programma e iscrizioni https://lnkd.in/dTzbRb8V La partecipazione dei collaboratori al capitale sociale aziendale è un tema che, negli ultimi anni, ha acquisito sempre più importanza, diventando una leva strategica tanto per le imprese quanto per i dipendenti. I vantaggi di questa pratica sono significativi: per i collaboratori, la possibilità di diventare parte integrante del successo aziendale genera un forte senso di coinvolgimento e responsabilizzazione, poiché i risultati dell'azienda si traducono in un beneficio economico personale. Allo stesso tempo, le imprese possono trarre vantaggio da un aumento della motivazione e della produttività, migliorando la capacità di trattenere i talenti grazie a una maggiore fidelizzazione. Le modalità per introdurre la partecipazione al capitale sono varie, ciascuna con i propri punti di forza e sfide. Tuttavia, questa strategia non è priva di ostacoli, tra cui la gestione delle aspettative dei dipendenti, i rischi che possono ricadere sui collaboratori e la complessità nella messa in atto di questi piani. La Fondazione Imprendi – Scuola di Imprenditorialità, promuove un incontro sul tema con l'obiettivo di favorire un confronto tra imprenditori ed esperti.

  • La partecipazione al capitale dei collaboratori. Il prossimo evento della Fondazione Imprendi-Scuola di imprenditorialità.

    Visualizza il profilo di Moreno Muffatto

    Founder and President Fondazione Imprendi - Scuola di Imprenditorialità. Professore Ordinario - Università degli Studi di Padova

    Save the date! Martedì 8 ottobre ore 16:30 Centro Culturale Altinate - San Gaetano - Padova La partecipazione al capitale dei collaboratori Programma e iscrizioni https://lnkd.in/dTzbRb8V La partecipazione dei collaboratori al capitale sociale aziendale è un tema che, negli ultimi anni, ha acquisito sempre più importanza, diventando una leva strategica tanto per le imprese quanto per i dipendenti. I vantaggi di questa pratica sono significativi: per i collaboratori, la possibilità di diventare parte integrante del successo aziendale genera un forte senso di coinvolgimento e responsabilizzazione, poiché i risultati dell'azienda si traducono in un beneficio economico personale. Allo stesso tempo, le imprese possono trarre vantaggio da un aumento della motivazione e della produttività, migliorando la capacità di trattenere i talenti grazie a una maggiore fidelizzazione. Le modalità per introdurre la partecipazione al capitale sono varie, ciascuna con i propri punti di forza e sfide. Tuttavia, questa strategia non è priva di ostacoli, tra cui la gestione delle aspettative dei dipendenti, i rischi che possono ricadere sui collaboratori e la complessità nella messa in atto di questi piani. La Fondazione Imprendi – Scuola di Imprenditorialità, promuove un incontro sul tema con l'obiettivo di favorire un confronto tra imprenditori ed esperti.

  • Fondazione Imprendi ha diffuso questo post

    Visualizza il profilo di Moreno Muffatto

    Founder and President Fondazione Imprendi - Scuola di Imprenditorialità. Professore Ordinario - Università degli Studi di Padova

    Concludo questa serie di post su familismo morale con una citazione dal libro di Philip Kotler “Advancing the Common Good” (2019), traduzione italiana “La sfida del bene comune” edizioni Aboca, 2022. Scrive Kotler a pagina 17. “Le imprese e gli Stati del mondo differiscono notevolmente per il loro livello di preoccupazione riguardo al bene comune. Mettiamo a confronto l’Italia e la Svezia. Vediamo innanzitutto l’Italia. Durante un incontro a Milano, il mio sponsor amico Pietro Guido mi ha spiegato che per gli italiani è difficile occuparsi di politica. (Kotler non vuole essere troppo diretto e "fa parlare" un suo amico, NdR). L’italiano tipo pensa prima a se stesso, in secondo luogo alla sua famiglia e ai suoi amici, poi al suo quartiere e forse, dopo, alla sua città. Quanto al governo, in Italia il Primo Ministro è cambiato così tante volte che molti italiani ritengono che l’azione di governo sia una farsa o una tragedia. Gli italiani hanno esperienza di innumerevoli politici che non concludono granché. Le imprese italiane sono impegnate nella lotta per la sopravvivenza, e hanno poche energie residue per fare del bene.” “Ora guardiamo alla Svezia. La Svezia ha una cultura diversa. Il Paese ha assunto una posizione intermedia tra quella di una presenza ridotta o nulla dello Stato e quella di uno Stato onnipotente che gestisce la maggior parte delle imprese. Lo Stato e le imprese svedesi pensano al bene comune. Vogliono che tutti i cittadini abbiano un salario dignitoso, siano dotati di un’istruzione di competenze solide e abbiano un sistema sanitario eccellente a disposizione di tutti. Le imprese svedesi non pensano solo alla massimizzazione del profitto. Pensano al benessere dei loro clienti, collaboratori e partner. Vogliono un sistema sanitario accessibile a tutti, un’istruzione eccellente e un’università gratuita, la riduzione delle spese militari e investimenti per il ripristino dell’infrastrutture degradate. La loro posizione è quella dell’attivismo progressista”. Forse la posizione riguardo alle spese militari è un po’ cambiata dopo l’ingresso, necessario, della Svezia nella NATO. In Italia dunque prevale la sfiducia nelle istituzioni ed anche, un po’ di diffidenza verso le imprese. In Svezia, ma si potrebbe dire anche di altri Paesi, la cultura della collettività e del bene comune è molto più sviluppata, sia a livello Paese che delle imprere. Nel 2021 con la Fondazione Imprendi abbiamo iniziato un percorso di ricerca di imprese e imprenditori che hanno a cuore il bene comune e agiscono concretamente in quella direzione. Non sono molti e spesso non facilmente individuabili. Nei prossimi mesi continueremo con questa mission e cercheremo di mettere in evidenza proprio le loro attività a favore del “common good”. #familismoamorale, #commongood, #benecomune, #kotler, #aboca, #fondazioneimprendi, #imprendi

    • Nessuna descrizione alternativa per questa immagine
  • Fondazione Imprendi ha diffuso questo post

    Visualizza il profilo di Moreno Muffatto

    Founder and President Fondazione Imprendi - Scuola di Imprenditorialità. Professore Ordinario - Università degli Studi di Padova

    Imparare dagli Errori: Storie di imprenditorialità Primo incontro: Giovedì 27 Giugno 2024, ore 16:30. Aula M1, Via Venezia 1, Padova Ospite: Patrizia Bizzotto Usa questo Link per iscriverti all’evento: https://lnkd.in/dcMfvpPC Errori e fallimenti sono la regola piuttosto che l’eccezione nei progetti di innovazione ed imprenditorialità. Ma non se ne parla volentieri. Il mondo dell’innovazione e delle start-up preferisce il linguaggio del successo. C’è molto di più da imparare, tuttavia, dagli errori e dai casi di insuccesso. Alcuni innovatori e imprenditori sono disponibili però a parlare dei loro errori ed insuccessi. Cogliamo questa opportunità e mettiamo gli imprenditori in contatto con giovani che possono imparare ad evitare alcuni di questi errori ma soprattutto evitare di percepire come sconfitte alcuni passaggi negativi.   Obiettivi del programma Vedere gli errori ed i fallimenti non in termini puramente negativi ma come un passaggio, talvolta obbligato, per ottenere dei successi. Ridurre la “paura di fallire” che blocca le iniziative innovative. Contribuire a creare una cultura che abbraccia l'apprendimento dagli errori come fondamento per la crescita e l'innovazione. Evento organizzato da Fondazione Imprendi – Scuola di Imprenditorialità e Dipartimento di Ingegneria Industriale. Patrizia Bizzotto Laureata in Ingegneria Elettronica presso l’Università degli Studi di Padova. Nel 1996 fonda la digital company Workup Srl, della quale è stata amministratore delegato dal 2001 al 2023. Nel 2020, Workup entra a far parte del gruppo Neosperience Spa, uno dei principali player nel settore della Digital Customer Experience, quotata su AIM Italia. Fondazione Imprendi, Dipartimento di Ingegneria Industriale - DII UNIPD, #imprenditorialità, #imprese

    • Nessuna descrizione alternativa per questa immagine
  • Fondazione Imprendi ha diffuso questo post

    Visualizza il profilo di Moreno Muffatto

    Founder and President Fondazione Imprendi - Scuola di Imprenditorialità. Professore Ordinario - Università degli Studi di Padova

    Premio Innovazione per le Neurodivergenze - 1a edizione – 2024 Il Premio è destinato a ricercatori operanti in università e centri di ricerca italiani senza vincoli di nazionalità, che abbiano sviluppato soluzioni innovative per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità intellettiva, delle loro famiglie e/o della loro comunità. A titolo di esempio, i disturbi studiati per identificare i bisogni e trovare soluzioni innovative possono essere i disturbi dell'apprendimento, il disturbo dello spettro autistico (ASD), il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), la dislessia, la disprassia, la discalculia, ecc. L'importo totale dei premi è di € 22.000,00 così suddivisi: 1° premio: € 15.000,00 2° premio: € 5.000,00 3° premio: € 2.000,00 Saranno inoltre assegnate fino a un massimo di 5 menzioni di merito. Il Premio è il risultato di una collaborazione tra la Fondazione Zaccai per l'Intelligenza Aumentata (Intelligence++TM) e la Fondazione Imprendi - Scuola di Imprenditorialità. La Fondazione Zaccai si propone di sviluppare, stimolare e sfruttare l'innovazione tecnologica, educativa e organizzativa per consentire alle persone con disabilità intellettiva, alle loro famiglie e alle loro comunità di migliorare la qualità della vita, aumentare l'indipendenza e la produttività, ridurre i costi e apportare benefici alla società. La Fondazione Imprendi - Scuola di Imprenditorialità promuove l'avvio di progetti per stimolare la nuova imprenditorialità e la nascita e la crescita di nuove imprese basate sulla tecnologia. Il premio può essere assegnato a una start-up già costituita o all'ente di riferimento del gruppo di lavoro (Dipartimento universitario, Centro di ricerca universitario, Centro di ricerca indipendente) per proseguire il progetto presentato. La domanda, con la relativa scheda di progetto, deve essere inviata al seguente indirizzo: intelligence.award@gmail.com Tutta la documentazione dovrà essere presentata entro il 31 luglio 2024. Il bando è disponibile all'indirizzo: https://lnkd.in/dxqWcCDW Info: fondazione.imprendi@gmail.com Fondazione Imprendi; #neurodivergence; #neurodivergenze; #award

    • Nessuna descrizione alternativa per questa immagine
  • Fondazione Imprendi ha diffuso questo post

    Visualizza il profilo di Moreno Muffatto

    Founder and President Fondazione Imprendi - Scuola di Imprenditorialità. Professore Ordinario - Università degli Studi di Padova

    Società Benefit. Con la legge di stabilità 2016 (n. 208 del 28 dicembre 2015) è stata introdotta nell’ordinamento italiano la disciplina delle Società Benefit. Una Società Benefit può generare profitto e allo stesso tempo di risultare attenta e responsabile alle tematiche sociali e ambientali. Questa caratteristica fornisce a queste imprese un vantaggio in termini di differenziazione. Possono acquisire, infatti, un vantaggio reputazionale ed essere, per esempio, in grado di attrarre giovani talenti, investimenti, clienti. I giovani, sono sempre più interessati a lavorare in imprese che non si limitino a perseguire obiettivi economico-finanziari, e viceversa, caratterizzate da una visione più ampia, che tiene conto anche degli aspetti sociali e ambientali. Nonostante il successo di tale modello, rappresentato dalla numerosità delle imprese che hanno assunta la qualifica di Benefit, la realtà italiana presenta luci ed ombre. Accanto ad imprese che abbracciano la sostenibilità con passione e dedizione altre pongono scarsa attenzione a questi temi risultando, pertanto, meno credibili. Uno degli obblighi a cui devono sottostare le Società Benefit riguarda la reportistica. La normativa italiana prevede che ciascuna impresa pubblichi, con frequenza annuale, un report chiamato Relazione di Impatto in cui vengono riportate informazioni inerenti alle finalità di beneficio comune che sono state perseguite durante l’esercizio corrente nonché quelle pianificate per gli anni successivi. Questo documento deve essere pubblicato e reso disponibile sul sito di ciascuna Società Benefit. Secondo le analisi della Fondazione Imprendi-Scuola di Imprenditorialità meno di un’impresa su tre rispetta questo obbligo di reportistica. Lo standard più diffuso, sulla base del quale viene redatta la relazione d’impatto, è il Benefit Impact Assessment (BIA) di BLab, nel 62,3% dei casi. Segue il Global Reporting Initiative (GRI) (14,9%). Ma l’11,3%, delle relazioni d’impatto non ha riportato alcuno standard di valutazione. Fenomeno in crescita quello delle Società Benefit che terremo monitorato. #Benefit

    • Nessuna descrizione alternativa per questa immagine

Pagine simili