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Partecipazione al capitale dei collaboratori. Sì, collaboratori, non dipendenti. Se li chiami dipendenti forse non è per te. Anzi decisamente no. Bisognerebbe anche evitare di chiamarle Risorse Umane. Risorse accanto ad altre risorse, per esempio i materiali, l’energia, etc. Anche HR. Suona bene pronunciato in inglese ma decisamente obsoleto, o no? E forse anche per questo che la partecipazione al capitale dei collaboratori è cosa ancora per pochi ma è tendenzialmente un cambiamento epocale. Capitale e lavoro, da quando le due categorie economiche esistono, sono sempre stati distinti e per certi versi antagonisti. Ora le cose stanno cambiando, lentamente. Capitale e lavoro possono essere alleati. C’è bisogno però di una rivoluzione culturale, e non è facile. Se ne è occupata la Fondazione Imprendi - Scuola di imprenditorialità, con una survey sulle imprese ed un evento a cui sono stati invitate alcune imprese che hanno fatto da apripista. Cosa è emerso? In estrema sintesi, le Società per Azioni, generalmente di più grandi dimensioni rispetto alle Srl hanno maggiore facilità a distribuire azioni al personale e renderlo partecipe dei risultati aziendali. Più facile anche vedere i benefici come l’incremento del valore dell’azione ed i dividendi. Facile anche ottenere una restituzione della partecipazione se qualcuno decide di lasciare l’azienda. Quindi questa strategia si può applicare su larga scala coinvolgendo potenzialmente tutti i collaboratori. In questo caso l’obiettivo è principalmente il coinvolgimento del personale, la fidelizzazione. Diverso il discorso per le Srl che devono condividere delle quote. Solo alcuni ne beneficiano direttamente. In questo caso un obiettivo chiave è la continuità aziendale. Si coinvolgono collaboratori nella gestione anche, eventualmente, al posto dei figli che possono non essere interessati all’azienda. Ma c’è un’opzione più praticabile anche per le Srl, il Trust. Si può affidare ad un trust la gestione di una quota della proprietà (tipicamente tra il 10 e il 20%) a favore di collaboratori. In questo caso a essere coinvolti possono essere in pochi, nel caso della strategia di continuità aziendale, o anche molti, o addirittura tutti, nel caso di una strategia di coinvolgimento e fidelizzazione. La strada è aperta. Monitoriamo gli sviluppi. Cosa ne pensi? Rispondi (anonimamente) ad alcune domande a questo link: https://lnkd.in/dHzDxGvQ