LTM & Partners

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Pubbliche Relazioni e servizi di comunicazione

Chi siamo

LTM & Partners è una comunità di persone, abilità e mestieri. Abbiamo l’ambizione di ideare eventi, comunicare e sviluppare progetti capaci con il loro impatto di generare il cambiamento nel mercato e nella società. Tecnologia, creatività, metodo, competenza e relazioni professionali sono i nostri strumenti. Ma è il contenuto che ne realizza il potenziale e li riempie di significato. Abbracciamo l’intero spettro delle competenze: dal content management alla creatività, dall’informatica all’organizzazione eventi. Informazione, divulgazione, ideazione di format, segreteria organizzativa, organizzazione e gestione eventi, campagne creative, piani di comunicazione, ufficio stampa, analisi strategica, ricerca sponsor, media planning e web design: ognuna è una competenza che deriva da una storia professionale confluita nell’azienda. LTM nasce, infatti, dagli incontri e dallo scegliersi elettivo che segue questi incontri.

Sito Web
https://ltmandpartners.it/
Settore
Pubbliche Relazioni e servizi di comunicazione
Dimensioni dell’azienda
11-50 dipendenti
Sede principale
Roma
Tipo
Società di persone

Località

Dipendenti presso LTM & Partners

Aggiornamenti

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    Da stagista a CEO: ecco l'uomo al vertice di Nike Tutti conosciamo Nike, il marchio di abbigliamento streetwear più noto al mondo e uno dei più cool degli ultimi anni.    Fondata nel 1964, Nike è oggi un’icona globale che, con il celebre slogan "Just Do It", ha ispirato atleti e appassionati di sport a superare i propri limiti. Innovazione, design audace e una costante spinta verso il futuro definiscono lo spirito del brand.    L'azienda, famosa per il suo iconico logo "swoosh", ha recentemente annunciato il suo nuovo CEO: a partire dal 14 ottobre 2024, Elliott Hill prenderà il posto di John Donahoe, amministratore delegato dal 2020.    Il cambiamento è stato motivato dal difficile periodo che Nike sta attraversando, caratterizzato da un calo delle vendite e da una strategia di marketing stagnante. Un periodo complicato dal quale l'azienda sta cercando di risollevarsi anche grazie al nuovo slogan "Winning Isn't for Everyone", più audace e provocatorio.    Ma perché tutto questo scalpore per il cambio di vertice in un’azienda?    A suscitare interesse è la storia professionale del nuovo CEO. Hill, infatti, è un vero e proprio insider di Nike. Entrato in azienda come stagista nel 1988, ha lavorato in Nike per tutta la sua vita professionale, ricoprendo numerose posizioni lavorative e di leadership, prima di andare in pensione dopo 32 anni di carriera. Nike sembra capace, oltre che di fidelizzare i consumatori con i propri prodotti, di creare un legame altrettanto forte anche con i propri dipendenti. Nel caso di Hill, questa fidelizzazione lo ha portato a restare nella stessa azienda per l’intera vita lavorativa. Le ragioni dietro questa lunga relazione possono essere molteplici: una cultura aziendale forte, opportunità di crescita professionale, riconoscimento del contributo individuale e una strategia che premia la lealtà.    In un mondo spesso ossessionato dalle storie di successo repentino, l'ascesa di Hill è un promemoria che la grandezza viene spesso costruita con anni di perseveranza. La sua storia dimostra che “Winning Isn’t for Everyone,” perchè è un traguardo riservato a chi non si arrende. 

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    🔎Cosa hanno in comune Scotch, Rimmel, K-way, Moka, Mocio, Biro, Tampax, Scottex, Borotalco e Jacuzzi?    Sono tutti esempi di nomi di brand talmente iconici da essere diventati termini universali.    Il fenomeno della volgarizzazione del marchio è un tema ricorrente nel mondo del marketing, e si verifica quando il nome commerciale di un prodotto diventa di uso comune e può essere impiegato da chiunque come un termine generico.    Si potrebbe supporre che questo fenomeno porti a un notevole ritorno pubblicitario per l’azienda, ma questa visione è solo parzialmente in parte corretta. Da un lato, il brand recall consente all’azienda di godere di riconoscimento e popolarità maggiori, dall'altro, però, il marchio rischia di perdere la sua unicità e identità. In questo modo, diventa facilmente sostituibile agli occhi dei consumatori e rischia così di arrivare a una situazione di decadenza.    Pensiamo a Tupperware, l'iconica azienda fondata nel 1946, quando il chimico Earl Tupper introdusse nel mercato i suoi leggendari sigilli ermetici progettati per conservare gli alimenti più a lungo. Sebbene questi contenitori a chiusura "a scoppio" siano ancora presenti nelle cucine di tutto il mondo, l'azienda ha recentemente presentato istanza di fallimento.    Nel corso degli anni, Tupperware è diventato un marchio così noto da soppiantare il prodotto stesso, tanto che molti consumatori utilizzano il termine per riferirsi genericamente a qualsiasi contenitore simile, anche se non appartiene al marchio. Tuttavia, questo non è stato sufficiente a salvare il brand.    💬 Nonostante il fallimento dell'azienda, è immaginabile che il nome Tupperware non scomparirà mai dall’uso comune. Molti consumatori, infatti, continueranno a utilizzare questo termine per indicare i loro contenitori richiudibili, consolidando così il suo status di icona nel settore della conservazione alimentare.

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    Cosa hanno in comune hot dog, cover per cellulari, focacce e panini ripieni?   La risposta è semplice: sono tutti frutto della creatività e dell’intraprendenza di una nuova generazione di imprenditori che sta conquistando il mondo dei social. TikTok e Instagram sembrano essere diventati delle vetrine per imprenditori e negozianti che hanno trovato una chiave di comunicazione originale, condividendo con i follower le loro attività quotidiane, i prodotti di punta e le proprie giornate lavorative. Questi nuovi content creator hanno un tratto distintivo comune: sono artigiani del quotidiano, impegnati in lavori manuali e nella creazione di oggetti tangibili. È forse proprio questo contrasto tra la dimensione concreta del loro lavoro e il mezzo digitale che utilizzano per raccontarlo a renderli così affascinanti. Dal panino alla cover per smartphone, viene messa in scena la trasformazione della materia o la sua applicazione, con movimenti precisi e "iconici" che diventano quasi ipnotici. Ripetono lo stesso rituale, creando una sorta di dipendenza visiva, spesso accompagnata da suoni ASMR che regalano un senso di piacere allo spettatore. I loro video, brevi e senza troppi fronzoli, durano al massimo un paio di minuti, ma vengono pubblicati quasi quotidianamente. L'obiettivo? La brand awareness. Uno dei primi a cogliere le potenzialità dei social media in questa ottica è stato Tommaso dell’Antico Vinaio. Dal 2013 usa Instagram per condividere le ricette dei suoi panini, attirando milioni di follower e generando code di clienti davanti al suo locale a Firenze, dimostrando che una strategia social mirata può tradursi in un successo reale e duraturo.   Un altro caso emblematico è quello di NewMartina: una ragazza di Napoli che, a soli 25 anni, ha raggiunto, in meno di un anno, la sorprendente cifra di 8 milioni di follower su TikTok. Come? Nei suoi video mostra con precisione e velocità l’applicazione di pellicole e cover sugli smartphone nel negozio di famiglia dove lavora. Potremmo dire un “successo” tutto Made in Italy. Possiamo citare anche Donato De Caprio di “Con Mollica o Senza”, Angela di An.megastore e molti altri creatori di contenuti che stanno cavalcando questa tendenza. Sembra essersi aperto un nuovo mondo di opportunità, dove l'ordinario si trasforma in straordinario e anche una semplice pellicola per smartphone può diventare un autentico fenomeno sociale.   

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    Immagina di essere in una caffetteria e il barista ti suggerisce sottilmente un pasticcino da abbinare al tuo caffellatte. Non ci avevi pensato, ma ora sembra l'abbinamento perfetto. Questo è Nudge Marketing!   Come suggerisce anche il nome, si tratta di una strategia psicologica che utilizza lievi "spintarelle" (nudge) per guidare i consumatori verso determinate scelte, senza mai forzarli. È come un segreto sussurrato, una delicata spinta che ti dice: "Ehi, potrebbe piacerti!". Basato sulla teoria dei nudge di Richard Thaler, questo approccio utilizza leve psicologiche che sfruttano pregiudizi irrazionali come: 👀 Attention Bias: la tendenza a prestare attenzione a determinati stimoli. 🧠Availability: la facilità con cui un'informazione viene recuperata dalla memoria. 👥Gaze Cueing: l'orientamento dell'attenzione in base allo sguardo altrui. 👍Social Proof: la tendenza a conformarsi ai comportamenti degli altri.   Alcuni esempi pratici di nudge marketing sono gli algoritmi dei siti di e-commerce, che analizzano il comportamento passato degli utenti e offrono suggerimenti mirati, proprio come un personal shopper digitale. Un altro approccio è quello di impostare selezioni predefinite, come l'opzione “Iscriviti alla newsletter” già selezionata durante il checkout. Questo riduce l'attrito e facilita il completamento dell'acquisto senza ulteriori riflessioni. Le recensioni e le testimonianze sono un potente strumento: evidenziare l'ampio apprezzamento da parte degli acquirenti può suggerire popolarità e soddisfazione tra chi ha già scelto il prodotto. I messaggi di urgenza, come “Solo 2 pezzi rimasti in magazzino!”, possono spingere i clienti a prendere  decisioni più rapide, sfruttando la paura di perdere un'opportunità.   Infine, pop-up e notifiche che portano l'attenzione su offerte speciali, come ad esempio uno sconto in cambio dell'iscrizione alla newsletter. Il nudge marketing è un metodo economico ed efficace per influenzare le abitudini dei consumatori, orientando le loro scelte senza essere invadenti. Utilizzando tecniche sottili, migliora l’esperienza d’acquisto e ottimizza i risultati per le aziende, dimostrando che la persuasione gentile può essere incredibilmente efficace.

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    Le etichette fanno parte di noi da sempre. Nel 1995, Giorgio Gaber ironizzava sulle categorie nella sua canzone "Destra e Sinistra", dove le differenze erano tracciate tra le cose più quotidiane: fare il bagno nella vasca è di destra, mentre fare la doccia è di sinistra; un pacchetto di Marlboro è di destra, ma di contrabbando è di sinistra; una bella minestrina è di destra, mentre il minestrone è di sinistra. Nel 2005, Adriano Celentano divideva il mondo in ‘rock’ e ‘lento’. Nella prima categoria rientravano la carbonara, Zeman, Cassano, Valentino Rossi, Paperino e il sesso; nella seconda, la minestra, Moggi, Porto Cervo, Topolino e il silicone. Oggi, i trend si sono evoluti e a dominare la scena su TikTok sono due nuovi ‘modi di essere’: Brat e Very Demure. Si tratta di due termini che rappresentano diversi modi di stare al mondo, così come due entità estetiche ben definite. "Brat", che significa "monello", "moccioso", "peste", ha guadagnato notorietà grazie all'ultimo album di Charli XCX, dando vita al movimento delle "Brat Girls". Questo stile, audace e ribelle, si distingue per la sua natura provocatoria. Al contrario, "Very Demure" abbraccia un’estetica più sobria ed elegante. Coloro che seguono questo stile prediligono look raffinati e discreti, con camicette abbottonate, trucco leggero e un'enfasi sulla modestia. Entrambi riflettono diverse identità e approcci alla vita: Very Demure ha già fatto la sua lezione di Pilates, ordinato un succo verde e fatto tappa al mercato della domenica per la spesa settimanale. Brat, invece, si sveglia in una casa condivisa, sorseggia un long black senza zucchero mentre si fuma una sigaretta. La contrapposizione stilistica come espressione culturale esiste da sempre: dagli hippie degli anni '60, passando per le zecche e i pariolini degli anni '80, fino ai paninari, rockabilly, metallari, dark e punk. Arriviamo ai giorni nostri con le contrapposizioni tra emo e truzzi, gli hipster e, più recentemente, le e-girl e gli e-boy. L'abbigliamento – e non solo - rimane un terreno di confronto per esprimere identità, appartenenza e opposizione sociale, collegando passato e presente in una lunga tradizione di contrasti culturali. I brand sfruttano le contrapposizioni stilistiche per segmentare il mercato, creando prodotti che rispondono ai bisogni specifici di gruppi distinti. Posizionano il marchio come simbolo di uno stile particolare e capitalizzano sulla rivalità tra tendenze opposte, come "Brat" e "Very Demure", per alimentare discussioni e creare engagement. Fortunatamente per noi, queste identità non si escludono a vicenda. Oggi possiamo sentirci Brat, domani magari ci sveglieremo Very Demure.

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    Come cantava Antonello Venditti, "certi amori fanno giri immensi e poi tornano". E questo è esattamente ciò che è successo, per la gioia di moltissimi fan, anche ai fratelli Gallagher.  Gli Oasis si erano ufficialmente sciolti nel 2009, e rivedere Liam e Noel insieme su un palco è stato a lungo il sogno proibito di molti millennial. Ora, questo sogno diventa realtà con un tour di 17 date.    Icone del rock britannico e protagonisti del Britpop, gli Oasis hanno segnato un’epoca grazie alla loro rivalità con i Blur, agli scandali nei pub e a uno stile di vita da rockstar. Ma è stata soprattutto la faida tra i due fratelli, iniziata nel 1994, a catturare l’attenzione dei media e a cementare la loro leggenda. Non sorprende, quindi, che la corsa ai biglietti si sia trasformata in un'autentica odissea, al punto da coinvolgere persino la politica britannica. Con oltre 40 milioni di persone in fila, le prevendite sono state tra le più attese di sempre, e i 1.4 milioni di biglietti disponibili sono andati esauriti in meno di un giorno.  La reunion degli Oasis ha letteralmente mandato in tilt l’internet, con effetti a catena impressionanti: 🎸 Un’ora dopo l’annuncio ufficiale, gli streaming della loro musica sono aumentati di oltre il 750% a livello globale;   🎸 Il sito web di prevendita è andato in crash;   🎸 I social media sono inondati di post su di loro;   🎸 Boom dell'e-commerce: dalle camere d’albergo prenotate con largo anticipo all'acquisto di merchandising;   🎸 La caccia all'iconico ‘parka’ è esplosa, con un’impennata di ricerche da quando la notizia è circolata. Sappiamo che certi ritorni hanno poco di romantico e sono spesso operazioni di marketing ben orchestrate, e siamo sicuramente di fronte a questa tipologia, ma nonostante tutto non possiamo farne a meno!  Ma cosa c’è nei fratelli Gallagher che continua ad affascinare così tanto, mentre molti dei loro contemporanei si sono persi nell’oscurità?  Gli Oasis, con il loro spirito ribelle, hanno unito una generazione. Ora, quella generazione li attende, sperando di rivivere ancora un po’ di quel passato, anche se ci avevano avvertito: «Don’t put your life in the hands of a rock and roll band». 

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    📢 Nasce Fare Sanità Magazine: il nuovo giornale della governance sanitaria. 🎯 Obiettivo: Diventare una comunità sanitaria. La pubblicazione nasce dalla Rete Fare Sanità, che riunisce decisori pubblici, manager, scienziati ed esperti del settore per condividere soluzioni innovative e guidare il SSN verso il futuro. 📰 Fare Sanità Magazine sarà il punto di riferimento per chi opera nella filiera sanitaria e desidera contribuire all'innovazione e al miglioramento della gestione dell'assistenza sociosanitaria. 👉🏻 https://lnkd.in/di_PY8eN #FareSanità #GovernanceSanitaria #InnovazioneSanitaria #SSN

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