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MEALeFOOD Consulting

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Consulenza e servizi aziendali

Segrate, Lombardia 1.838 follower

Alimentiamo l'Innovazione

Chi siamo

MEALeFOOD dal 1998 contribuisce a consolidare e sviluppare business nel mondo agroalimentare. Affianchiamo le aziende nello sviluppo di nuove iniziative e in progetti di miglioramento ed innovazione, in linea con la compliance e gli standard del settore. Concretizziamo l’idea di business e di prodotto in tutti i vari aspetti: ricerchiamo la profittabilità, sviluppiamo i prodotti, interpretando i cambiamenti nei comportamenti e nelle abitudini alimentari in atto e valutandone contemporaneamente la loro realizzazione con le tecnologie più innovative. Progettiamo le strutture produttive in linea con gli standard internazionali e con i più elevati modelli ergonomici, tecnologici ed ecologici, indispensabili per conseguire concreti vantaggi competitivi. MEALeFOOD si è sviluppata coniugando le esigenze operative del settore con le spinte più innovative del mercato, oggi, ancor più accelerate dalle incertezze evolutive che percorrono il Pianeta. Siamo visionari innovativi ma concreti uomini di fabbrica, sempre concentrati sui risultati dei Clienti, che ricercano il cambiamento.

Settore
Consulenza e servizi aziendali
Dimensioni dell’azienda
2-10 dipendenti
Sede principale
Segrate, Lombardia
Tipo
Società privata non quotata
Data di fondazione
1998
Settori di competenza
Agroalimentare, Innovazione, Change Management, Economia Circolare, Legislazione e contenzioso alimentare, Crisis Management, Operation, Sistemi qualità, Organizzazione, Valorizzazione della filiera, Fidelizzazione del consumatore, Posizionamento e politiche di brand e Organizzazione Positiva

Località

Dipendenti presso MEALeFOOD Consulting

Aggiornamenti

  • 𝐍𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐁𝐢𝐫𝐫𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐛𝐨𝐥𝐥𝐢𝐭𝐮𝐫𝐚? Scoprite come la cavitazione idrodinamica rivoluziona il processo produttivo, riducendo i consumi energetici di oltre l’80% e migliorando la qualità della #birra. Nel nostro ultimo articolo 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐍𝐑 𝐞 𝐥𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 #𝐦𝐞𝐫𝐜𝐚𝐭𝐨 brassicolo, sempre più orientato verso l’innovazione e la sostenibilità. Se volete saperne di più su come questa #tecnologia possa abbattere i costi, ottimizzare il gusto e aprire nuove frontiere per i birrifici senza dimenticare la tradizione. 𝐋𝐞𝐠𝐠𝐞𝐭𝐞 𝐥’𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐜𝐥𝐢𝐜𝐜𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐥𝐢𝐧𝐤 𝐧𝐞𝐥 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐞𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐭𝐞. Link di approfondimento:

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  • 𝐕𝐢𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐚𝐥𝐜𝐨𝐥𝐚𝐭𝐨: 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐢𝐞𝐫𝐚 𝐨 𝐦𝐢𝐧𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞? Oggi più che mai il mondo del vino sta affrontando una sfida epocale: coniugare la 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 e la riduzione di alcol con il 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 e della cultura millenaria che ruota attorno al calice. Nell’articolo sul blog approfondiamo i punti di forza (polifenoli, flavonoidi, identità territoriale) e le criticità (l’essenza stessa del vino) dei vini dealcolati, guardando anche alla 𝐤𝐨𝐦𝐛𝐮𝐜𝐡𝐚 come alternativa naturale e salutistica. Non mancano spunti sulle prospettive economiche per il settore vitivinicolo italiano, in bilico tra 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐫𝐚𝐝𝐢𝐜𝐢 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐡𝐞. Scoprite come i produttori possono innovare senza rinunciare all’autenticità. ➡ 𝐏𝐞𝐫 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐥’𝐚𝐫𝐠𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐥𝐢𝐜𝐜𝐚 𝐬𝐮𝐥 𝐥𝐢𝐧𝐤 𝐚𝐥 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨.

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    🚨 𝐏𝐅𝐀𝐒 𝐞 𝐀𝐠𝐫𝐨𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞: 𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐦𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐢 𝐡𝐚 𝐬𝐩𝐢𝐧𝐭𝐨 𝐭𝐫𝐨𝐩𝐩𝐨 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞? 🌍   L’inquinamento da PFAS è una delle crisi ambientali e sanitarie più gravi del nostro tempo. Un recente studio su MDPI Foods ha confermato la presenza diffusa di queste sostanze nell’ambiente e nei prodotti alimentari di largo consumo, evidenziando come fertilizzanti, imballaggi, acque reflue e rifiuti siano tra i vettori principali di contaminazione.   📢 94 associazioni europee, tra cui WWF e Legambiente, hanno chiesto alla Commissione Europea un divieto globale sui PFAS e una regolamentazione più severa. Ma vietare alcune sostanze chimiche è sufficiente a risolvere il problema?   🔎 𝐈𝐥 𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐧𝐨𝐝𝐨 è 𝐢𝐥 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐚𝐠𝐫𝐨𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 Nel Capitolo 2 di "Nutrire il Bene", analizziamo come l’agroalimentare sia intrappolato nel paradosso dell’agrochimica: ⚠ Un’industria che ha smarrito la sua funzione originaria e che insegue troppo spesso produttività e profitto. ⚠ Il corto circuito tra produttività e qualità, che porta alla dipendenza da sostanze chimiche dannose per aumentare le rese.   💡 𝐋𝐚 𝐯𝐞𝐫𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞? 𝐑𝐢𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 Non basta limitare i PFAS o ridurre l’uso dei pesticidi: serve un cambio di paradigma radicale, un nuovo modello organizzativo che riconosca la centralità delle persone come custodi di un agroalimentare sano, etico e sostenibile.   👉 𝐈𝐥 𝐒𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐓𝐑𝐄-𝐄 propone una trasformazione basata su tre pilastri fondamentali: 🔹 L’Operatore Consapevole → Chi lavora nella filiera agroalimentare non è solo un produttore, ma un custode del benessere collettivo. Ogni azione deve essere guidata dalla responsabilità di nutrire la vita, non solo di produrre cibo. 🔹 L’Energia che si Propaga → Il modo in cui il cibo viene coltivato, trasformato e distribuito porta con sé un’energia che si riflette sul consumatore e sull’intero sistema. Operare con consapevolezza e integrità genera un impatto positivo lungo tutta la filiera. 🔹 La Coerenza tra Scopo, Identità e Pratiche → Un’organizzazione evoluta non si limita a dichiarare valori di sostenibilità, ma li vive e li incarna in ogni decisione: dalla scelta delle materie prime alla gestione del territorio.   📌 𝐒𝐞 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐮𝐧’𝐚𝐠𝐫𝐢𝐜𝐨𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚 𝐝𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐦𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢, 𝐝𝐨𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐚𝐥 𝐜𝐢𝐛𝐨, 𝐚𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐞 𝐚𝐥𝐥’𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐢𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞. Non è solo una questione di regolamenti: è una scelta culturale e strategica che riguarda tutti noi.   🔗 Leggi l’articolo completo cliccando sul link al primo commento 👉:

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    𝐈𝐥 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐮𝐬𝐜𝐚 𝐭𝐫𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞   Negli ultimi anni, il mondo della panificazione ha visto una crescente attenzione verso ingredienti funzionali in grado di migliorare il valore nutrizionale del pane. Tra questi, la #crusca di frumento si distingue per il suo elevato contenuto di fibre, vitamine e sali minerali, anche se il suo utilizzo nell’industria alimentare è ancora limitato.   Uno studio dell’Università di Sassari ha dimostrato che l’incorporazione del 20% di crusca da grani antichi migliora il profilo nutrizionale del pane, aumentandone il contenuto di fibre e polifenoli senza comprometterne il gusto. In particolare, le varietà Garfagnana e Norberto hanno mostrato un ottimo equilibrio tra valore salutistico e piacevolezza sensoriale.   Un ulteriore passo avanti è possibile grazie alla fermentazione della crusca che ne migliora la biodisponibilità dei #nutrienti, riduce i fattori antinutrizionali e incrementa il contenuto in fibra solubile. Questo approccio innovativo, parte dell’esperienza di MEALeFOOD, apre la strada a prodotti da forno più sani, sostenibili e in linea con le richieste dei consumatori.   Per chi opera nel settore, investire in queste soluzioni significa rispondere alle nuove esigenze del #mercato senza rinunciare alla qualità e alla tradizione. Cosa ne pensate?   Per approfondire l’argomento clicca sul link al primo commento 👇

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    Quando l’eccesso di tecnologia diventa controproducente Secondo uno studio pubblicato su Science, gli agricoltori statunitensi hanno coltivato in eccesso la varietà di mais geneticamente modificato BT, superando di gran lunga il limite di sicurezza raccomandato. Il risultato? Una resistenza sempre più forte da parte del verme delle radici del mais che ha vanificato l’effetto insetticida del mais #OGM, costringendo gli agricoltori a un maggior uso di pesticidi e causando perdite economiche per oltre un miliardo di dollari. L’idea dietro la coltivazione di mais BT era semplice: sfruttare la tossina batterica del Bacillus thuringiensis per colpire in modo mirato i parassiti, riducendo la necessità di insetticidi chimici. Nel tempo, però, l’affidarsi a una sola strategia ha selezionato ceppi resistenti in almeno 6 Stati americani, e casi simili riguardano ben 11 specie di parassiti in 7 nazioni diverse. Il rischio di una visione produttiva Nel Capitolo 2 di Nutrire il Bene, si sottolinea come una visione esclusivamente tecnica, focalizzata soltanto sulla massima resa, possa facilmente trasformarsi in un boomerang. L’agricoltura – e in generale ogni attività umana – non può ridursi a mere logiche di profitto o di massimizzazione dei risultati a breve termine. Al contrario, l’approccio olistico ed etico che il libro propone suggerisce di rimettere al centro la persona nel sistema agroalimentare. In primo luogo, investire sulla relazione tra uomo e natura: il benessere umano – fisico e psicologico – dipende dalla qualità dell’ambiente in cui viviamo. Occorre anche altro: • Preservare la diversità: l’adozione di tecniche colturali quali un’adeguata rotazione delle colture o di strategie di controllo integrate permettono di aumentare la complessità degli ecosistema agrario e ne aumentano la resislienza.  • Coltivare la consapevolezza: ogni scelta agricola ha un impatto non solo sugli agricoltori e sui loro profitti, ma anche su suolo, #biodiversità e #salute pubblica, è necessario tenere conto delle possibili conseguenze sul lungo periodo. L’insegnamento della crisi del mais BT Appoggiarsi eccessivamente a un’unica soluzione, per quanto inizialmente vantaggiosa, può tradursi in un grande rischio. Quando l’agricoltura diventa un sistema troppo semplificato – magari vantaggioso nel breve periodo – si perdono le “ridondanze” utili a mantenere l’equilibrio biologico. Il prezzo da pagare, a lungo termine, può essere molto più alto di quanto calcolato all’inizio. Sviluppare un nuovo approccio Nel percorso di Nutrire il Bene, questo esempio ci aiuta a riflettere su quanto sia necessario un nuovo modello di produzione agroalimentare, fondato sulla consapevolezza, sul benessere collettivo e sulla responsabilità condivisa. L’agricoltura del futuro non può più limitarsi a “sfamare” a qualsiasi costo, ma deve riscoprire il valore della diversità, della collaborazione e dell’innovazione sostenibile. Per approfondire l’argomento sui link al primo commento 👇

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    𝐎𝐛𝐞𝐬𝐢𝐭à: 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐥𝐚𝐫𝐦𝐞 𝐠𝐥𝐨𝐛𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐫𝐨𝐠𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐥’𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢 La Giornata Mondiale dell’Obesità ha portato all’attenzione pubblica nuovi dati su questo fenomeno: in Italia, secondo l’ISS, 4 adulti su 10 sono in eccesso di peso (1 obeso ogni 3 sovrappeso). A livello globale, uno studio pubblicato su The Lancet indica che, senza interventi efficaci, entro il 2050 ci saranno 746 milioni di bambini e adolescenti in sovrappeso o obesi. Parallelamente, una revisione dell’Università di Bologna conferma che una dieta ricca di legumi, cereali integrali, frutta, verdura e pesce si associa a una maggiore longevità, mentre un consumo eccessivo di carne rossa e bevande zuccherate alza il rischio di malattie croniche. L’obesità non è solo una questione di salute pubblica, è anche una sfida etica per l’intero settore #alimentare. Produttori, distributori e ristoratori possono (e dovrebbero) promuovere prodotti e soluzioni che favoriscano scelte più sane. Dalla trasparenza in etichetta alla riformulazione dei prodotti, ogni azione può fare la differenza. Contrastare l’#obesità è dunque un atto di responsabilità condivisa: medici, istituzioni, scuole e famiglie, ma anche operatori del food system, hanno un ruolo cruciale nel costruire ambienti e abitudini che proteggano la salute delle generazioni presenti e future. Il cambiamento parte da noi. L’industria alimentare ha il dovere di promuovere scelte più sane. Riformuliamo, innoviamo, informiamo. Cosa ne pensate? Approfondisci l’argomento cliccando sul link al primo commento 👇

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    𝐕𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐨𝐭𝐭𝐢 𝐝𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐩𝐢ù 𝐬𝐚𝐧𝐢 𝐞 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢 𝐟𝐢𝐛𝐫𝐚 𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞   L'uso di zuccheri alternativi come i frutto-oligosaccaridi (FOS) e lo xilitolo trova interessanti applicazioni nella riformulazione dei #biscotti arricchiti in fibra alimentare, migliorandone il 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐨 𝐧𝐮𝐭𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 senza sacrificare 𝐠𝐮𝐬𝐭𝐨 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚.   Inoltre, l'𝐮𝐩𝐜𝐲𝐜𝐥𝐢𝐧𝐠 di #𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨𝐩𝐫𝐨𝐝𝐨𝐭𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢 ricchi di fibre, come la crusca di cereali, ma anche derivati dalla lavorazione di legumi (okara) e di frutta o verdura (polpe e bucce), rappresenta un passo avanti verso una alimentazione più sostenibile e salutare.   Questa visione nella 𝐫𝐢𝐟𝐨𝐫𝐦𝐮𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 alimentare promette di offrire prodotti con un impatto glicemico ridotto, maggiore valore nutrizionale e un minor impatto ambientale.   L'innovazione non si ferma qui: la sfida continua per perfezionare queste tecniche e conquistare il palato dei consumatori, contribuendo al contempo alla #salute pubblica e alla #sostenibilità del pianeta.   Vuoi saperne di più sulle prospettive future nella riformulazione dei prodotti da forno?  Clicca sul link al primo commento 👇

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    📢 𝐈𝐥 𝟒𝟕% 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐮𝐦𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐟𝐢𝐝𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐢𝐧𝐝𝐮𝐬𝐭𝐫𝐢𝐚 𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞. 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡é 𝐚𝐜𝐜𝐚𝐝𝐞?   Secondo il nuovo Trust Report 2024 di EIT Food, la mancanza di trasparenza, il percepito orientamento al profitto e gli scandali alimentari sono tra i motivi principali. Stessa sorte per i rivenditori (51%), mentre la #fiducia verso gli agricoltori è più alta (67%).   Nel nostro ultimo approfondimento esploriamo le 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐞 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐟𝐢𝐝𝐮𝐜𝐢𝐚 nell’#industria e, soprattutto, 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐢 𝐩𝐮ò 𝐟𝐚𝐫𝐞 per invertire la tendenza: dalle strategie di #trasparenza proattiva alla collaborazione con ONG e autorità indipendenti.   In “Nutrire il Bene” crediamo che la chiave risieda in un cambio di rotta responsabile, che metta al centro 𝐥’𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐧𝐨𝐢 𝐎𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢.   👉 𝐒𝐜𝐨𝐩𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐢ù nel post sul nostro blog (link al primo commento), dove analizziamo dati e soluzioni per un futuro alimentare più trasparente e condiviso.

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    📢 𝐈𝐥 𝟒𝟕% 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐮𝐦𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐟𝐢𝐝𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐢𝐧𝐝𝐮𝐬𝐭𝐫𝐢𝐚 𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞. 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡é 𝐚𝐜𝐜𝐚𝐝𝐞?   Secondo il nuovo Trust Report 2024 di EIT Food, la mancanza di trasparenza, il percepito orientamento al profitto e gli scandali alimentari sono tra i motivi principali. Stessa sorte per i rivenditori (51%), mentre la #fiducia verso gli agricoltori è più alta (67%).   Nel nostro ultimo approfondimento esploriamo le 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐞 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐟𝐢𝐝𝐮𝐜𝐢𝐚 nell’#industria e, soprattutto, 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐢 𝐩𝐮ò 𝐟𝐚𝐫𝐞 per invertire la tendenza: dalle strategie di #trasparenza proattiva alla collaborazione con ONG e autorità indipendenti.   In “Nutrire il Bene” crediamo che la chiave risieda in un cambio di rotta responsabile, che metta al centro 𝐥’𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐧𝐨𝐢 𝐎𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢.   👉 𝐒𝐜𝐨𝐩𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐢ù nel post sul nostro blog (link al primo commento), dove analizziamo dati e soluzioni per un futuro alimentare più trasparente e condiviso.

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