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Servizi benessere e fitness

A tutta Salute

Chi siamo

Medikea è il canale on demand dedicato alla salute con medici di famiglia ed esperti che spiegano come star meglio cambiando anche solo piccole abitudini quotidiane. Periodico Indipendente - Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 18/2023 del 14/02/2023 Dir. Responsabile: Dott.ssa Irma D'Aria Comitato editoriale: Prof. Saverio Cinieri - AIOM Prof. Giordano Beretta - Fondazione AIOM Prof. Paolo Marchetti - Fondazione per la medicina personalizzata Prof.ssa Rossana Berardi - Women for oncology Prof. Antonio Russo - COMU

Sito Web
http://www.medikea.it
Settore
Servizi benessere e fitness
Dimensioni dell’azienda
1 dipendente
Sede principale
Roma
Tipo
Non profit
Data di fondazione
2020

Località

Dipendenti presso Medikea.tv

Aggiornamenti

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    La salute è un diritto universale, ma per migliaia di persone in Italia – in particolare coloro che vivono in condizioni di fragilità o senza fissa dimora – l’accesso alle cure rimane un ostacolo quasi insormontabile. Il progetto H.O.P.E. – Health as an Opportunity to Promote Equity – nasce proprio con l’obiettivo di abbattere queste barriere, offrendo screening e prevenzione per le malattie croniche a chi è più vulnerabile. Grazie a questo progetto, promosso da Boehringer Ingelheim e dalla Comunità di Sant’Egidio, saranno offerti gratuitamente screening cardio-nefro-metabolico con misurazione di glicemia, pressione arteriosa e peso corporeo per la diagnosi precoce delle principali malattie croniche e informazione e prevenzione dei fattori di rischio. I servizi verranno erogati alle persone in condizioni di fragilità nelle giornate di martedì e giovedì nei locali dell’HUB Salute e Prevenzione, situato nell’ex ospedale San Gallicano a Trastevere. In questo video, le interviste a Stefano Carmenati, Amministratore Delegato, Comunità di Sant’Egidio; l’Onorevole Paolo Ciani, Segretario DEMOS e Vicecapogruppo PD-Idp alla Camera dei Deputati; e il Senatore Guido Quintino Liris, presidente dell’Intergruppo parlamentare sulla prevenzione e le emergenze sanitarie nelle cronicità. Interviste di Irma D'Aria Riprese e montaggio di Simone Meloni #salute #solidarietà #prevenzione #malattiecroniche https://lnkd.in/drCcN8Tt

    Al via Hope, progetto sulla prevenzione delle patologie croniche per le persone socialmente fragili

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    Gli eventi di massa, come i raduni religiosi e i festival internazionali, sono storicamente associati a un aumento del rischio di trasmissione di malattie infettive. Un caso emblematico è il pellegrinaggio di Hajj nel 2012, durante il quale il virus MERS-CoV si è diffuso rapidamente a causa della concentrazione di pellegrini provenienti da diverse nazioni, della condivisione di spazi ristretti e dell’intenso utilizzo di trasporti pubblici. Analogamente, nel 2003, la Sars (Sindrome respiratoria acuta grave) si è propagata significativamente attraverso grandi eventi internazionali, dimostrando come questi contesti possano diventare catalizzatori per le epidemie. Oltre alla mobilità globale, fattori come la densità delle folle, la scarsa ventilazione in spazi chiusi e la possibilità di contatti ravvicinati facilitano la trasmissione di virus respiratori e di altre malattie. Le popolazioni residenti nelle aree che ospitano tali eventi possono essere esposte a rischi aggiuntivi, rendendo necessarie strategie preventive specifiche. In questo video, walter ricciardi, professore Ordinario di Igiene, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma; presidente del Mission Board on Vaccination in Europe (MBVE); già Presidente della World Federation of Public Health Associations (WFPHA), esplora l’impatto storico e attuale dei grandi raduni di massa sulla trasmissione delle malattie, offrendo un quadro chiaro dei rischi e delle soluzioni per proteggere sia i partecipanti che le comunità locali. Intervista di Irma D'Aria Montaggio di Luca Pellegrini #epidemie #sicurezzasanitaria #MERSCoV #SARS #prevenzione #IgienePubblica #saluteglobale #Hajj #salutepubblica #infezioni #giubileoinsalute #giubileo2025 https://lnkd.in/epfQ_hxf

    Da MERS a SARS, come proteggersi dai rischi sanitari durante il Giubileo

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    L’85% dei diabetici di tipo 2 è sovrappeso o obeso, e non riesce a ridurre il peso corporeo, nonostante gli sforzi. Il diabete di tipo 2 e l'obesità sono strettamente legati, tanto che si parla spesso di "diabesità". Ma perché le due condizioni sono così connesse? L'obesità, in particolare quella addominale (grasso viscerale), è uno dei principali fattori che portano all’insulino-resistenza. L’insulina è l’ormone che aiuta le cellule a utilizzare il glucosio per produrre energia. Quando c'è troppo grasso nel corpo, le cellule diventano meno sensibili all'insulina, costringendo il pancreas a produrne sempre di più per mantenere i livelli di zucchero nel sangue sotto controllo. Oggi per i pazienti con diabete di tipo 2 e obesità o sovrappeso, c’è una nuova opzione terapeutica per la quale l’Aifa ha appena concesso la rimborsabilità. A fronte di questa buona notizia, permane la difficoltà, a livello regionale, di disporre e di mettere a disposizione in tempi rapidi le innovazioni terapeutiche che oggi sono le più efficaci, come tirzepatide, una situazione che crea disequità di accesso alle nuove opportunità terapeutiche e tecnologiche. Se ne parla in questo video con Gianluca Aimaretti, presidente SIE – Società Italiana di Endocrinologia, Professore Ordinario di Endocrinologia Università del Piemonte Orientale e Direttore Dipartimento di Medicina Traslazionale; e Stefano Nervo, Presidente Diabete Italia rete Associativa ODV. Interviste di Irma D'Aria Riprese di Alessandro Costantino Montaggio di Luca Pellegrini #diabete #insulina #glicemia #endocrinologia #obesità https://lnkd.in/dDa3gWGG

    Diabete, 7 pazienti su 10 obesi: l’importanza di ridurre il peso oltre al controllo della glicemia

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    Il diabete “dilaga” ovunque, in particolare il tipo 2 che in Italia negli ultimi trent’anni è più che raddoppiato. Secondo gli ultimi dati delle società scientifiche, ci sono almeno 4 milioni di italiani con diabete diagnosticato, oltre il 90% con diabete di tipo 2, mentre un altro milione di italiani vivono con la patologia, ma non ne sono a conoscenza per mancata diagnosi. Tra i pazienti, soltanto 1 su 2 raggiunge il target prefissato di 6,5-7% dell’emoglobina glicata, parametro di riferimento che indica se il diabete nel tempo è ben compensato. Una risposta concreta alle esigenze dei pazienti e degli specialisti arriva dall’innovazione terapeutica: l’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato la rimborsabilità di un nuovo farmaco, il primo di una nuova classe terapeutica che è stato inserito in Nota 100 e può essere prescritto dagli specialisti e dai medici di medicina generale. In questo video, le interviste a Riccardo Candido, presidente AMD – Associazione Medici Diabetologi; Raffaella Buzzetti, presidente SID – Società Italiana di Diabetologia; e andrea frasoldati, Direttivo AME – Associazione Medici Endocrinologi e Direttore Struttura Complessa di Endocrinologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova IRCCS, ASL di Reggio Emilia. Interviste di Irma D'Aria Riprese di Alessandro Costantino Montaggio di Luca Pellegrini #diabete #insulina #glicemia #endocrinologia #obesità https://lnkd.in/dDzNfBKT

    Diabete: in Italia 4,5 milioni di persone. Aifa approva rimborsabilità per nuova terapia

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    Oggi, il tumore al seno viene diagnosticato anche in donne giovani, nel pieno della loro vita professionale: una donna su 40 in Italia riceve la diagnosi prima dei 49 anni. Questo significa che c’è un enorme impatto non solo nella vita lavorativa ma anche in quella familiare. Sono alcuni dei temi che emergono dal report europeo “Advancing Breast Cancer Care in Europe: A Roadmap to a Women-Centric Approach”, realizzato dall’Economist Impact con il supporto non condizionante di Daiichi Sankyo, grazie al contributo di oltre 75 esperti di vari paesi, tra cui l’Italia. L’analisi evidenzia la necessità di ripensare un approccio di assistenza e cura centrato sulle esigenze specifiche di chi affronta questo percorso, che sono ancora oggi spesso sottovalutate, considerando la persona nella sua totalità e unicità e tenendo conto delle sue esigenze fisiche, emotive e cognitive, nonché dei suoi progetti di vita. In questo video, le interviste a Elisabetta Iannelli, vicepresidente di AIMaC e Segretario generale di FAVO; e Flori Degrassi, Presidente di ANDOS Onlus. Interviste di Irma D'Aria Montaggio di Luca Pellegrini #tumoreseno #tumori #oncologia #salute https://lnkd.in/dEHh4U5d

    Tumore al seno, una donna su 40 riceve diagnosi prima dei 50 anni: l’impatto sociale ed economico

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    Un nuovo rapporto europeo di Economist Impact, realizzato con il contributo non condizionante di Daiichi Sankyo, evidenzia luci e ombre nella cura del tumore al seno in Europa, che è ancora la neoplasia più diffusa tra le donne. Come ne esce l’Italia? Sul fronte della prevenzione emergono alcune lacune. Per esempio, il 23% dei casi di tumore al seno è ancora attribuibile a fattori di rischio modificabili e l’adesione allo screening mammografico è al di sotto della soglia del 70-75% raccomandata dall’Unione Europea. Sul fronte dell’accesso ai trattamenti oncologici, invece, il bilancio è positivo. Secondo quanto emerge dal report di Economist Impact, infatti, l'Italia si distingue tra i Paesi analizzati, per il numero di trattamenti oncologici disponibili e per il tasso più alto di terapie che hanno ricevuto piena rimborsabilità. In questo video, il commento del professor Giuseppe Curigliano, professore Ordinario di Oncologia Medica, Università di Milano, Direttore della Divisione di Sviluppo Nuovi Farmaci per Terapie Innovative, Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e della European Society for Medical Oncology; e di Rosanna D'Antona, Presidente di Europa Donna Italia. Interviste di Irma D'Aria Montaggio di Luca Pellegrini #tumoreseno #tumori #oncologia #salute https://lnkd.in/dJD8nV-S

    Tumori: in Europa Italia ‘promossa’ per accesso terapie, ma ancora troppe differenze regionali

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    Il tumore al seno resta la neoplasia più diffusa tra le donne in Europa e in Italia, con oltre 55.000 nuove diagnosi ogni anno solo nel nostro Paese. Ma dietro questi numeri ci sono volti, storie, battaglie quotidiane. Grazie ai progressi nella diagnosi e nelle terapie, oggi la sopravvivenza a cinque anni ha raggiunto l’88%, superando il 90% nei casi individuati precocemente. Tuttavia, il percorso di cura non si esaurisce con il trattamento: ci sono ancora molte sfide aperte che incidono profondamente sulla qualità di vita delle pazienti, sia durante che dopo la malattia. A sottolinearlo è il recente report europeo ‘Advancing Breast Cancer Care in Europe’, realizzato dall’Economist Impact con il supporto non condizionante di Daiichi Sankyo. Il documento, realizzato con il contributo di oltre 75 esperti di vari paesi europei tra cui l’Italia, evidenzia l’urgenza di un cambiamento di prospettiva: serve un modello di assistenza che vada oltre la malattia, prendendo in considerazione le esigenze fisiche, emotive e cognitive di chi affronta questo percorso, senza dimenticare l’impatto che ha sulla vita sociale, lavorativa e familiare. Tra i temi affrontati anche quello dell’accesso ai farmaci oncologici: l’Italia è davanti alla media europea ma permangono disuguaglianze territoriali. In questo video, le interviste a Giampaolo Bianchini, professore Associato, Università Vita-Salute San Raffaele e Responsabile Tumori della Mammella IRCCS Ospedale San Raffaele, e Carmine Pinto, direttore Oncologia Medica, Comprehensive Cancer Centre dell’AUSL - IRCCS Istituto di Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in Oncologia di Reggio Emilia. Interviste di Irma D'Aria Montaggio di Luca Pellegrini #tumoreseno #tumori #oncologia #salute https://lnkd.in/dukVaz9R

    Tumore al seno: quali sono i bisogni delle pazienti che restano ancora insoddisfatti

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    Le nuove terapie basate sulla somministrazione di anticorpi monoclonali si sono rivelate efficaci nella riduzione della disabilità e nel miglioramento della qualità di vita delle persone con emicrania, con risultati in real life addirittura superiori a quelli ottenuti durante i trial clinici. Si tratta di progressi particolarmente importanti, ma è altrettanto cruciale che la patologia venga riconosciuta ufficialmente come malattia cronica all’interno del Piano nazionale sulla cronicità e che vengano definiti percorsi integrati a livello nazionale per la presa in carico precoce dei pazienti. Se ne è parlato a Roma all’evento ‘Empatia, empowerment, emicrania: vivere la vita’, organizzato da Organon Italia. In questa intervista Marina de Tommaso, Professore di Neurologia, Dipartimento di Scienze Mediche di Base, Neuroscienze e Organi di Senso, Università di Bari Aldo Moro; Direttore UOC Neurofisiopatologia, Ambulatorio Cefalee e Dolore Neuropatico AOU Pol. Bari, Presidente Eletto SISC, spiega che gli anticorpi monoclonali anti-CGRP sono nuovi farmaci specifici e selettivi, che hanno dato ottimi risultati nel ridurre significativamente i sintomi e gli attacchi emicranici già dalle prime somministrazioni. Questi farmaci consentono ai pazienti di ritornare a vivere ogni momento della vita in maniera piena e presente. Ciononostante, non sono ancora utilizzati a sufficienza e come prima scelta terapeutica, diversamente da quanto suggerito dalle linee guida europee. #emicrania #cefalea #neurologia #dolore https://lnkd.in/dSH2VMzf

    Emicrania: anticorpi monoclonali efficaci per ‘spegnere’ l’infiammazione

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    L’emicrania è la seconda malattia più disabilitante del genere umano e colpisce circa il 12% della popolazione mondiale, con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne rispetto agli uomini. In Italia, si stima che circa 6 milioni di persone ne soffrano, di cui 4 milioni sono donne. L’emicrania è una patologia spesso confusa con un semplice mal di testa, ma in realtà è una condizione disabilitante caratterizzata da dolore intenso e pulsante alla testa che può durare ore o giorni, e che spesso si accompagna a nausea, vomito, aumento della sensibilità a luce, suoni, rumori e odori, affaticamento. L’emicrania cronica può influire negativamente su relazioni sentimentali e coniugali, vita familiare, carriera, istruzione, sicurezza finanziaria, salute mentale. Di questi temi si è discusso durante l’evento “Empatia, Empowerment, Emicrania” promosso da Organon Italia e che ha visto la partecipazione di numerose Istituzioni, Società Scientifiche e Associazioni di pazienti nazionali e internazionali. In questo video, le interviste a Piero Barbanti, Direttore Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell’IRCCS S. Raffaele di Roma, Professore associato di Neurologia dell’Università San Raffaele di Roma e Presidente dell'Associazione Italiana per la Lotta contro le Cefalee, AIC; e Gerardo Casucci, Direttore Struttura complessa di Neurologia, Ospedale San Paolo di Savona, Presidente eletto di ANIRCEF. #emicrania #cefalea #neurologia #dolore https://lnkd.in/d3gCuG6W

    Emicrania, perché è importante anticipare le cure innovative e riconoscerla come malattia cronica

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    A un anno dalla presentazione del Manifesto “One Brain, one Health”, nato per migliorare l’efficacia degli interventi e per diminuire l’impatto delle patologie neurologiche, la Società Italiana di neurologia traccia un bilancio e lancia l’Alleanza italiana per la Salute del Cervello, un’organizzazione strutturata a firma "One Brain One Health" e “Italian Brain Health Strategy”, nata per mettere in atto strategie e nuove iniziative per l'integrazione tra salute neurologica e mentale. L’iniziativa è stata presentata al Ministero della Salute con la partecipazione di esponenti politico-istituzionali, esperti del settore e rappresentanti delle principali organizzazioni coinvolte nella promozione della salute cerebrale. In questo video, le interviste a Maria Rosaria Campitiello, Capo Dipartimento Prevenzione, Ministero della Salute, e Beatrice Lorenzin, Commissione Bilancio, Senato. Interviste di Irma D'Aria Riprese e montaggio di Luca Pellegrini #cervello #neurologia #prevenzione #salutementale #psichiatria https://lnkd.in/dQaanFm5

    Neurologia, al lavoro per Piano nazionale della salute mentale e rifinanziamento del Fondo demenze

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