La recrudescenza della misoginia è un durissimo colpo al rispetto, all’etica dell’uguaglianza tra esseri umani e, non ultimo, alla cultura inclusiva. Il vecchio continente, con l’avanzare delle destre conservatrici, vive una straziante dicotomia tra l’anima essenzialmente democratica e il backlash più becero che imperversa nei paesi dell’Est Europa e che trova humus anche nelle sacche più conservatrici e reazionarie della Germania, della Spagna e dell’Italia, come citato da Internazionale nella rubrica ARTE Europa. La paura dei nuovi scenari che la parità dei diritti scatena in un mondo di uomini può essere fisiologica solo fino a un certo punto. Avere le stesse opportunità e partire dalle stesse condizioni per poter raggiungere un equilibrio tra individui in relazione alle proprie potenzialità e capacità è il minimo del vivere civile. Non si tratta di tendenze né di concessioni ma di diritti umani. Ecco perché non possiamo voltarci dall’altra parte e non possiamo ignorare l’inclusività. Oggi più che mai.
Chi siamo
mmad is an advertising agency that researches and implements effective communication strategies. It integrates marketing and creativity in a conscious approach to media convergence. With a clear - all crystalline vocation for writing. Create content that creates awareness, value and results. It is active in Italy, with clients in the center-north of the country, and a correspondent in Western Australia, for those companies that want to explore the opportunities of an expanding market.
- Sito Web
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https://www.mmad.it
Link esterno per mmad eu
- Settore
- Servizi pubblicitari
- Dimensioni dell’azienda
- 2-10 dipendenti
- Sede principale
- Florence, Tuscany
- Tipo
- Società quotata
- Data di fondazione
- 2000
- Settori di competenza
- advertising, social media & web strategy, packaging, digital marketing, websites and UX solutions, strategy, copywriting, creativity , content strategy e microcopy
Località
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Principale
Via di Castello 50
Florence, Tuscany 50141, IT
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via San Donnino 17
Lucca, Tuscany 55100, IT
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PO Box 823, Claremont
6910 Perth, WA
Perth, WA, AU
Dipendenti presso mmad eu
Aggiornamenti
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Esiste ancora la buyer persona? Questo interrogativo affligge chi lavora nel marketing e la sua centralità è stata colta a pieno da Tiziano Tassi, CEO & Founder di Caffeina | Ideas Never Sleep., durante il suo speech a Videns Live 2024 dell’agenzia Brief. Le persone cambiano di continuo, travalicando i limiti delle buyer persona. È ora di cambiare prospettiva, per parlare all’esterno come all’interno di un’azienda: https://lnkd.in/dVTp4uCZ
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Ogni mattina in Italia, una persona di talento si sveglia e consegna le dimissioni all'azienda in cui non si sente valorizzata, altrimenti non potrà crescere. Ogni mattina in Italia, un'azienda si sveglia e sa che quando la persona di talento le presenterà le dimissioni le toccherà trovare una sostituzione, con tutto quello che ricerca e selezione comportano. Non importa che tu sia un'azienda o una persona di talento: quando sorge il sole, è meglio che tu legga quest'articolo.
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Ricordate AI Pin? Un dispositivo indossabile basato sull’AI, capace di sostituire lo smartphone e cambiare per sempre il nostro modo di interagire con la tecnologia. Invece, AI Pin di Humane ha chiuso i battenti dopo meno di un anno: esperienza d'uso macchinosa, problemi di sicurezza, recensioni negative. Da fine febbraio 2025 tutti i dispositivi smetteranno di funzionare. Mentre i modelli evolvono a velocità impressionante, i dispositivi non sembrano fare altrettanto. E in questo scarto si gioca una partita fondamentale: l’inclusione. La tecnologia può essere un potente strumento di accessibilità e la rivoluzione dell'intelligenza artificiale potrebbe proporre nuove soluzioni per coloro che non possono accedere al web o non possono fruirne in modo completo. Noi di Scriptae crediamo in una comunicazione che accompagna i cambiamenti, che si interroga su chi resta indietro e su come costruire strumenti che non siano solo nuovi, ma anche migliori. In una tecnologia che dovrà essere progettata con attenzione ai reali bisogni delle persone. Il futuro dell’AI non è solo intelligenza, ma anche empatia e accessibilità. Prima di tutto verso chi lavora con noi e per noi. Siamo pronti a scriverlo insieme?
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Caldo e freddo. Ying e Yang. Esclusione e inclusione. Quanto effettivamente un’identità di brand può essere inclusiva senza escludere, del tutto o in parte, una fetta del pubblico a cui si parla? Quest’aporia tormenta sia gli esperti di comunicazione che i brand stessi. Come risolverla? In realtà la soluzione è essa stessa nel problema, anzi è parte del problema. La ricetta per l’inclusività assoluta non esiste e, per quanto si possa comunicare in modo inclusivo, ci saranno sempre delle persone che non si sentiranno rappresentate del tutto nei propri valori. Rientra nella natura delle cose e, tutto sommato, va bene così. Un’interazione di brand inclusiva tende ad essere divisiva di per sé, non foss’altro perché i brand, come le persone, hanno dei confini. L’inclusione è una forma di apertura, ci si apre a molti ma non sempre si riesce ad abbracciare tutto e chiunque. L’importante è avere la capacità di incontrare altri mondi e la saggezza di saper integrare cosa si avvicina di più alla propria identità.
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Dalla rivendicazione della diversità all’elogio del conforme, l’etichetta dell'inclusività diventa etichetta di divisione. Come ripensare le politiche DEI al giorno d’oggi: https://lnkd.in/dcUd9vum
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Agenti AI: una nuova frontiera per l’accessibilità? Non solo risposte: sembra proprio che questi agenti siano in grado di eseguire azioni in modo indipendente. Modelli di grandi dimensioni che promettono di essere in grado non solo di navigare online ma anche di premere pulsanti, inviare richieste, procedere in maniera autonoma. Usando il web al posto nostro. Le riflessioni e le implicazioni possono essere numerose, ma noi ci interroghiamo sulla situazione di quelle persone cui l’accesso al web è in parte o del tutto negato. Questi agenti possono essere una soluzione per rendere il web più accessibile?
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Cosa è il linguaggio inclusivo green? In Nuova Zelanda c’è un fiume che è stato riconosciuto come persona giuridica, diventando il primo al mondo ad avere diritti. Whanganui è per i maori un fiume sacro, parte dell’universo come lo sono le montagne, i mari e l’umanità. Un gesto simbolico che per noi occidentali è testimone della volontà di attribuire dignità alla natura e riconoscerne il ruolo fondamentale. Per noi, un linguaggio inclusivo green è l’impegno a porre attenzione all’ambiente nel dialogo quotidiano, a includere la natura nel nostro sistema di valori, per far sì che il linguaggio possa essere il punto di partenza per politiche più ecologiche.
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Cambiare le parole e rinominare potrebbe favorire delle politiche più ecologiche? Ce lo chiediamo nell’articolo di oggi, dedicato a un pianeta che è più verde che blu: https://lnkd.in/dpZKsXd7
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