NUGÆ

Condivido riflessioni sulla #sicurezza e l'#innovazione nel campo degli #yacht, ricordando quanto sia sottile la linea tra ambizione tecnologica e imprevedibilità. Nel passato, la "#MaryRose" e il "#Wasa" affondarono, nonostante fossero capolavori tecnologici del loro tempo. Questi episodi mostrano come l'ambizione, senza attenzione alla sicurezza, possa portare a disastri. Furono esempi di "Cigni Neri" – eventi rari e imprevedibili che ribaltano ogni previsione. Oggi, anche lo "Yacht #Bayesian", progettato secondo norme rigorose, può incontrare il suo "Cigno Nero". Dotato dell'albero di alluminio più alto del mondo e una deriva sollevabile, può rivelarsi vulnerabile. Un'improvvisa tempesta, una svista, e la nave affonda in pochi minuti, lasciando solo dubbi. Esperti cercano spiegazioni: lo skipper giura che avrebbe evitato l'affondamento; il designer critica l'albero troppo alto; il cantiere attribuisce la colpa a errori umani. Eventi mai accaduti sono, per definizione, imprevedibili e spesso sottovalutati. Un tempo, la costruzione di navi avveniva con maggiore prudenza: pochi oblò, strutture sovradimensionate. Oggi, con previsioni meteo più accurate, si realizzano yacht con ampie vetrate e aperture, aumentando i rischi. Nonostante i #progressi, il mare rimane imprevedibile. Le sfide tecnologiche richiedono precauzioni ridondanti. L'albero di alluminio, il più alto del mondo, avrebbe dovuto imporre controlli e procedure di emergenza più stringenti. In futuro, probabilmente, questi standard saranno applicati a tutte le imbarcazioni. Oggi, però, si è sottovalutata la complessità di yacht con pochi precedenti, rendendo difficile identificare un singolo responsabile. La storia si ripete: chi detiene il potere spinge la #tecnologia al limite non per migliorare il mondo, ma per dimostrare che può farlo. È un gioco pericoloso, dove l’arroganza precede la rovina. Pensiamo ai miliardari che costruiscono yacht sempre più grandi o finanziano spedizioni estreme, come quella del sottomarino "Titan" di OceanGate. Queste imprese, pur avanzate, restano tragicamente vulnerabili agli imprevisti. Che lezione possiamo trarre? Per quanto ci affidiamo alla scienza e alla tecnologia, ci sarà sempre qualcosa che sfuggirà al controllo. Questo non deve scoraggiarci, ma spingerci a riflettere sul vero scopo del progresso. Non basta costruire yacht più grandi o esplorare le profondità dell’oceano per dimostrare la nostra potenza. La vera sfida è costruire un mondo più sicuro e giusto, dove il benessere collettivo venga prima dell’ambizione individuale. Aspettiamo che leader, #innovatori e miliardari usino il loro potere non per vanità, ma per il bene comune. Che la prossima grande impresa tecnologica non sia solo un record da sventolare, ma un passo verso un futuro in cui il potere non sia fine a se stesso, ma un mezzo per migliorare la vita di tutti. Solo così riusciremo a trasformare il "Cigno Nero" da nemico in alleato e a costruire un domani più sicuro e prospero.

Quello che prima non c'era, ora c'è... I #Class40 sono barche di 12 metri potenti e veloci, concepite e costruite per lunghe navigazioni in doppio o in singolo anche in condizioni ardue, barche fisicamente dure. Alessio Bernabò è un velista speciale, unico, e quando ci ha raccontato che voleva realizzare una base per il winch da montare all'albero, essenziale per le manovre sulle vele di prua, ci è subito venuta un'idea... #stampa3D #3dprinting #vela #barche #nautica