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Non mi sorprende tanto il fatto che si parli insistentemente di nuove figure professionali in farmacia; d’altronde era evidente che nessuna azienda si è mai evoluta attraverso un gruppo costituito quasi completamente da personale avente la medesima matrice professionale: da che mondo è mondo, la sopravvivenza è garantita dalla “biodiversità”. Quest’ultima produce idee, novità, prospettive… Pur tuttavia, stupisce il fatto che ancora una volta ci sia il bisogno di dire al farmacista cosa deve fare: se intendeva assumere qualcuno per occuparsi di amministrazione, magazzino, utilizzo professionale nell’analisi dei dati del gestionale (escludo evidenti compiti ove occorra un esplicito consenso normativo), c’era bisogno di regolamentarlo? E pur facendolo, tale normativa cambierà la mentalità del titolare di farmacia, spesso accentratore, di sicuro poco avvezzo ad una cultura imprenditoriale e che ha per la testa sempre le vecchie priorità? Chiedo per me, non certo per un amico 😉