ReCommon

Nuove regole sul clima di #IntesaSanpaolo. Più ombre che luci. 👍 Bene phase out fonti fossili non convenzionali anticipato dal 2030 al 2025. 👍 Bene nuove regole estese a finanziamenti e investimenti nel settore fossile. 👎 Male il mancato aggiornamento delle regole sul settore #carbone, ancora sostenuto con oltre 3 miliardi di €. 👎 Male il forte sostegno al settore del #gas, tra eccezioni e provvedimenti strutturali nella policy. 👎 Male il possibile coinvolgimento nei mega-progetti per il gas in #Mozambico, in aree di forte conflitto. Una criticità che va risolta subito! https://lnkd.in/dkzgQUt9

Domani, alle ore 11.40, Simone Ogno, campaigner finanza e clima di ReCommon, sarà in audizione presso la Commissione ambiente della Camera dei deputati, nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto n. 89 del 29 giugno 2024, recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport. Il titolo del decreto è altisonante e i contenuti variegati. Noi solleveremo alcune questioni riguardanti lo schema finanziario nazionale del #PianoMattei, che inizia a prendere forma proprio con l’articolo 10 del DL in esame. Avevamo già sollevato pubblicamente alcuni dubbi quandò circolo la bozza del decreto, con un’analisi pubblicata su Ae_Altreconomia. Per seguire la diretta 📺 https://lnkd.in/d57WPQ6F

ReCommon lancia una petizione per chiedere a Eni di interrompere l’accordo con Delek Group, una delle più grandi aziende energetiche israeliane, che figura nella lista nera delle Nazioni Unite di aziende che operano nei Territori Palestinesi Occupati. #EniBasta

Con più di 30 associazioni e gruppi di base abbiamo sottoscritto una lettera aperta che denuncia il coinvolgimento delle principali banche europee e giapponesi nel business del GNL nella Costa del Golfo degli USA. Nella lettera chiediamo l’interruzione immediata di ogni nuovo finanziamento oltre che misure di compensazione per gli impatti generati dai terminal #GNL finanziati dalle banche Tra le istituzioni finanziarie destinatarie della lettera anche Intesa Sanpaolo, prima banca italiana che, dal 2016 a oggi, ha erogato 4,8 miliardi di $ di finanziamenti alle società attive nel GNL nella costa del Golfo, tra cui 1,08 miliardi di $ per la realizzazione del terminal di export di gas naturale liquefatto texano Rio Grande LNG. La lettera viene pubblicata in concomitanza con le proteste di gruppi statunitensi a New York contro banche, investitori e assicurazioni. Nell'ambito della "Summer of Heat", per tutta l’estate attivisti per il clima, l’ambiente e i diritti umani terranno azioni di protesta contro le istituzioni finanziarie. La settimana dal 24 al 28 giugno è dedicata proprio all'espansione del GNL, che vede grande protagonista Cheniere Energy, Inc. , primo esportatore di gas liquido degli USA e che, con il suo impianto di Corpus Christi Texas punta ad aumentare l’export di GNL fino a 480 carichi all’anno. Parte di questi viene acquistato e arriva nei terminal di Snam nel nostro Paese, contribuendo ai disastri socio-ambientali del Texas e all’accelerazione dei cambiamenti climatici. Per approfondire ➡️ https://bit.ly/3XJE94y

GIUSTIZIA CLIMATICA, GREENPEACE ITALIA E RECOMMON FANNO RICORSO IN CASSAZIONE NELL’AMBITO DE #LAGIUSTACAUSA CONTRO Eni. ReCommon e Greenpeace Italia, insieme a cittadine e cittadini che hanno intrapreso La Giusta Causa, si sono rivolte alla Corte di Cassazione, affinché il livello legislativo più alto definisca che nel nostro Paese è possibile procedere legalmente per tutelare i diritti umani messi in pericolo dall'emergenza climatica causata dalle attività umane. La possibilità di chiedere giustizia climatica in un tribunale italiano, infatti, è stata messa in discussione dalle eccezioni preliminari sollevate da ENI, dal MEF e da CDP, citati in giudizio nella Giusta Causa. #climatelitigation

ActionAid Italia ha commissionato a Perspectives Climate Group una preziosa analisi del portafoglio energetico di CDP Cassa Depositi e Prestiti, banca nazionale degli investimenti e per lo sviluppo. Ne emerge che il portafoglio energetico internazionale di CDP non sia allineato agli Accordi di Parigi, con una valutazione inferiore persino a quella di SACE. Come nel caso dell’agenzia di credito all’esportazione, la distanza tra l’operatività domestica e quella internazionale è abissale, come se lontano dal territorio italiano gli accordi internazionali, le politiche nazionali, il rispetto dell’ambiente e del clima e quello per i diritti umani, possano essere posti in secondo piano. Emblematica è l’operatività fossile nel Continente africano, come nei progetti di gas in Nigeria e Mozambico. Tuttavia, proprio a partire dal caso mozambicano, le due istituzioni finanziarie potrebbero dare un segnale importanti: sfilarsi dal controverso supporto finanziario al progetto Mozambique LNG di TotalEnergies. In ultimo, in sinergia con il Ministero dell'Economia e delle Finanze e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, le due istituzioni potrebbero chiudere il rubinetto dei finanziamenti alle fossili, implementando seriamente la Clean Energy Transition Partnership, detta anche #GlasgowStatement.

Il CCS, Cattura e stoccaggio della CO₂, è una tecnologia rischiosa, inutile e costosa, come spieghiamo insieme a Greenpeace Italia nel nuovo rapporto. "CCS, L'ENNESIMA FALSA PROMESSA DI ENI" Eppure Eni nel suo Capital Market Day la definisce la “leva fondamentale per ridurre le emissioni nette e guidare la transizione energetica”. Solo una rassicurazione verso i suoi investitori, un espediente per continuare ad aumentare estrazione e produzione di combustibili fossili, cercando nel frattempo di coprire i costi con fondi pubblici. Insomma, quella del CCS è solo un’operazione di #greenwashing. Scarica il report per saperne di più.

In occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente, SACE annuncia con orgoglio la pubblicazione della sua DNF: la Dichiarazione Non Finanziaria 2023. Questo documento dovrebbe raccontare l’impegno verso la sostenibilità dell’assicuratore pubblico italiano, controllato dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Secondo noi, se l’obiettivo è la sostenibilità si tratta invece di una Dichiarazione che Non Fila. #SACEDNF2023 #INSIEME2025 #SACE

ReCommon è entrata in possesso della nota di sintesi discussa durante la seconda riunione della Cabina di regia del #PianoMattei per l’Africa, tenutasi il 24 aprile a Palazzo Chigi. Nonostante le parole rassicuranti, i dettagli che emergono non fanno che confermare le preoccupazioni espresse, dall’organizzazione e non solo, dopo il vertice Italia-Africa di gennaio: l’unico approccio paritario è quello tra gruppi industriali italiani, che potranno beneficiare in egual maniera di fondi per i propri investimenti e di un piano per l’export. #Eni #Snam #SACE #IntesaSanpaolo

Alla vigilia del vertice del #G7 Finanze di Stresa, ReCommon lancia il suo rapporto “Senza controllo, le emissioni di CO₂ delle più grandi banche mondiali – Unsupervised, the carbon pollution of the world’s largest banks”, che rivela come le maggiori banche dei Paesi del G7 siano responsabili di più emissioni di gas serra di Italia, Germania, Regno Unito e Francia messe insieme. Le emissioni di gas serra associate alle banche più importanti del G7 ammontano a 2,7 miliardi di tonnellate, contro i 2 miliardi dei quattro paesi del G7 presi in considerazione. Il dato è stato ricavato sulla base delle informazioni disponibili alla fine del 2022, ma di fatto risulta calcolato ampiamente per difetto a causa della mancanza di trasparenza e delle scarse pratiche di divulgazione da parte degli istituti di credito. In particolare, lo studio di ReCommon critica il fatto che la maggior parte delle banche non renda pubblici i dati sulle emissioni assolute ma fornisca solo le metriche di intensità.