Sul Domani, Mario Calderini dialoga con il giornalista Ferdinando Cotugno sul caso #DeepSeek, spiegando il paradigma della #frugalinnovation: «Frugale non vuol dire povero e non vuol dire nemmeno decrescita, o abbandono del progresso, ma immaginare una tecnologia che non sia ingorda di energia, perché quella traiettoria ci porta contro un muro». Serve un salto culturale, ma chi lo sta facendo? «Il settore assicurativo, perché è quello che si trova più esposto al muro della realtà climatica e fisica del mondo. È la maieutica delle crisi epocali». #triadi #spinoffpolimi #AI
Sul Domani, Mario Calderini è stato intervistato da Ferdinando Cotugno per un articolo di approfondimento sul caso #DeepSeek. "Una delle conseguenze del lancio dell'intelligenza artificiale cinese DeepSeek - scrive Cotugno - è stato mostrare come l'espansione dell'#IA stia diventando una bolla energetico-finanziaria. Le intelligenze artificiali, secondo l'Agenzia internazionale dell'energia, saranno una delle principali cause dell'aumento di domanda di potenza su scala globale. La corsa verso nuovi investimenti in gas e nucleare degli ultimi anni è stata alimentata anche dalla prospettiva della crescita di consumi per far funzionare i data center di #ChatGpt & co, tra le infrastrutture più energivore al mondo". E ancora: "Il futuro è ancora da scrivere, ma il fatto che una, Ia cinese a basso consumo, abbia fatto crollare in borsa le aziende energetiche americane mostra in che termini si giocherà la competizione: non solo tra diverse tecnologie che fanno la stessa cosa, ma anche tra diverse visioni dell'economia e del mondo. Secondo Mario Calderini, docente del Politecnico di Milano e uno dei massimi esperti italiani di innovazione, «c'è un intero paradigma di innovazione che rischia di andarsi a schiantare, eppure è quello che viene ancora insegnato e tramandato, l'innovazione a risorse infinite e vincoli inesistenti, muscolare, sociopatica, poco capace di evolvere nel modo in cui interagisce con la società»." «Le traiettorie della tecnologia - aggiunge Calderini - ci vengono presentate come deterministiche, è il pensiero schematico degli ingegneri, non si discute, non ci possono essere deviazioni, ma questa visione è basata su un assunto non vero: che le risorse per muoverla saranno sempre disponibili». Qual è allora l'alternativa per non schiantarsi? «L'idea di un'innovazione frugale, che finora abbiamo applicato solo ai paesi in via di sviluppo e che invece è utile anche a noi: la capacità di risolvere problemi complessi di innovazione senza disporre di risorse finanziarie o tecnologiche». L'intervista completa è disponibile qui: https://lnkd.in/dYB8eckw