L'INTERVISTA DI WINENEWS: “Siamo in una fase di cali ma alcuni fattori macroeconomici sono positivi: ne usciremo presto” A WineNews, Jean-Marie Cardebat, professore di economia all’Università di Bordeaux e presidente dell’EuAWE - European Association of Wine Economists: “la situazione si è complicata con l’arrivo di Trump: c’è un’incertezza economica notevole e condizioni macroeconomiche degradate, soprattutto per via dei dazi. La ripresa prevista per il 2026 è solo ritardata al 2027”. Una crisi che finirà ma che schiaccerà i più deboli, in una specie di selezione naturale: “ci sarà una concentrazione di terre e di produzioni nelle mani dei più forti, ma il settore ne uscirà più sano di prima”. #winenews
winenewsit
Contenuti audio e video online
Montalcino, Siena 14.232 follower
Agenzia quotidiana di comunicazione sul mondo del wine & food, enogastronomia, cucina, agricoltura e enoturismo
Chi siamo
Da 22 anni WineNews racconta, ogni giorno, il mondo del vino, dell’agricoltura, della ristorazione e dell’enoturismo, e ne ha visto cambiare forma, interesse e protagonisti. WineNews è su LinkedIn per condividere contenuti rivolti a professionisti e addetti ai lavori che desiderano restare sempre aggiornati sul settore wine & food, con l’obiettivo che resta quello di raccontare un mondo che ha visto cambiare forma, interesse e protagonisti, ma che si conferma sempre bellissimo, fatto di storie, di persone e di imprese capaci di raccontare il meglio del nostro Paese. Per restare sempre aggiornato, è possibile iscriversi alle nostre newsletter qui (https://winenews.it/it/newsletter/).
- Sito Web
-
https://winenews.it/it/
Link esterno per winenewsit
- Settore
- Contenuti audio e video online
- Dimensioni dell’azienda
- 2-10 dipendenti
- Sede principale
- Montalcino, Siena
- Tipo
- Società privata non quotata
- Data di fondazione
- 2000
- Settori di competenza
- vino, food, wine, enoturismo, enogastronomia, agricoltura, cucina, news, quotidianità e interviste
Località
-
Principale
Via Cialdini 93
Montalcino, Siena 53024, IT
Dipendenti presso winenewsit
Aggiornamenti
-
“Consigliamo vivamente alle aziende americane di FERMARE TUTTE LE SPEDIZIONI DI VINO, LIQUORI E BIRRA DALL’UNIONE EUROPEA. L’attuale rischio di dazi è troppo alto”. Lo scrive, nero su bianco, con tanto di caratteri maiuscoli, come ad urlarlo, la Us Wine Trade Alliance (Uswta) che, si legge sul suo sito, “rappresenta tutti i livelli del commercio del vino negli Stati Uniti nella lotta contro le tariffe sul vino”. In una lettera ai suoi membri, pubblicata on line, dove ribadisce che, sebbene ancora non ci siano provvedimenti ufficiali, il rischio che arrivino è reale e con eventuali gravi conseguenze, e che il vino, di fatto, rischia di essere una vittima sacrificale in una guerra commerciale in cui non c’entra nulla. https://lnkd.in/e2bwRgMb
-
-
In attesa di capire se davvero, e come, i dazi di Trump colpiranno il vino (ipotesi che spaventa tanto i produttori europei, Italia e Francia in primis, che il trade Usa), la diplomazia cerca una soluzione. Il presidente e il segretario generale Unione Italiana Vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi e Paolo Castelletti, hanno incontrato, ieri, alla Farnesina il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Sul tavolo, ovviamente il tema dei dazi a vino e alcolici al 200% che, di fatto, azzererebbero non solo il primo mercato di destinazione per il vino italiano (1,9 miliardi di euro nel 2024) ma comporterebbero un danno all’intero settore europeo di vini e alcolici. #winenews
-
Una fiera più rivolta alla Germania (che è il secondo mercato in valore ed in primo in volume per l’Italia), come alle origini, e più al Nord ed Est Europa che al mondo, come magari successo, invece, nel recente passato, e quindi, comunque, non trascurabile, la ProWein. Sicuramente meno affollata di buyer, soprattutto da Nord America ed Asia, ed espositori, sugli anni pre-Covid, anche per la concorrenza internazionale di Wine Paris (Vinexposium). Ma, comunque, una fiera da continuare a presidiare, magari razionalizzando spazi ed investimenti, e puntando sempre di più sulle sinergie tra gruppi di imprese o sui Consorzi (e, comunque, anche se ormai dovrebbe essere l’ovvio, preparandola bene prima con appuntamenti ed iniziative, ndr). Soprattutto in una fase che, nei mercati del mondo, è caratterizzata da grande incertezza, “tag” più ricorrente tra i produttori italiani, seguito comunque da quell’ottimismo, che è proprio degli imprenditori, come hanno raccontato diversi di loro, a WineNews, e in cui, al netto dei possibili dazi americani, che ovviamente preoccupano tutti, in Europa come in Usa, nell’attesa di saperne di più, ma sui quali, comunque, non serve fare allarmismi a trattative in corso, come ricordato dal presidente Ice, Matteo Zoppas, a WineNews, vede il continente europeo come approdo in qualche modo sicuro, anche se non sufficiente, da solo, per il vino italiano. È il sentiment che emerge dagli 250 incontri fatti da WineNews alla ProWein 2025, a Dusseldorf, che si è chiusa ieri (con l’attenzione dei produttori italiani, leader nel mondo, e del trade, che, dunque, si sposta su Vinitaly Official, evento principe del vino italiano, a Verona dal 6 al 9 aprile). #winenews
-
VIDEO: Incertezza è la parola del momento. Ottimismo, razionalità e fiducia i “tag” per guardare avanti Le riflessioni degli imprenditori del vino italiano da ProWein 2025, con il mercato che vive l’ennesimo momento di profonda confusione e cambiamento: parlano Marco Caprai (Arnaldo Caprai), Marianna Velenosi (Velenosi Vini), Alessio Planeta (PLANETA), Marzia Varvaglione (Varvaglione 1921), Giampaolo Bassetti (Gruppo Caviro), Ornella Venica (Venica & Venica), Francesco Liantonio (Torrevento), Antonio Rallo (Donnafugata), Antonio Michael Zaccheo (Carpineto, Grandi Vini di Toscana), Sandro Bottega (Bottega S.p.A.), Nazia Zenato (Zenato Winery), Matteo Bruno Lunelli (Ferrari Trento), Maria Teresa Ceci (Ceci) e Francesco Zonin (Zonin 1821). #winenews
-
Ad oggi, i dazi al 200% “su tutti i vini, Champagne e prodotti alcolici provenienti dalla Francia e da altri Paesi rappresentati dall’Unione Europea” annunciati qualche giorno fa dal presidente Usa Donald Trump, se l’Unione Europea non rimuoverà i dazi al 50% sui whisky americani, restano una minaccia, uno spauracchio. A cui nessuno vuole davvero credere, ritenendoli più una provocazione per poi trattare su altri livelli, che altro. Ma in attesa di capire cosa succederà davvero (la “deadline” annunciata, ad oggi, è il 2 aprile 2025, ndr), dopo gli ovvi messaggi di grande preoccupazione lanciati dalla filiera del vino europea e italiana, alla ProWein 2025 (che chiude oggi a Düsseldorf), dove è presente anche una piccola, ma significativa rappresentanza di produttori e distributori Usa, siamo andati a cercare di capire che aria si respira dall’altra sponda dell’Atlantico, nel mercato più importante del vino mondiale (e prima destinazione per l’Italia, che in Usa realizza quasi un quarto di tutto il suo export in valore, 1,9 miliardi di euro su 8,1 in totale, nel 2024, secondo i dati Istat, analizzati da WineNews). E per capire se davvero l’industria americana pensa che eventuali dazi sarebbero qualcosa di “fantastico per le attività di vino e Champagne negli Stati Uniti”, come detto dallo stesso Trump. Che ci sia grande tensione, in un mercato come quello americano, già messo in difficoltà da una situazione economica difficile che deprime i consumi di molti beni voluttuari, vino compreso, lo si percepisce subito, anche dal fatto che, a “microfoni aperti”, nessuno o quasi vuole esporsi e parlare👇
-
VIDEO: L’Alta Langa Docg, un “classico contemporaneo” nel Piemonte, terra, non a caso, di grandi classici. Il racconto WineNews di uno dei vini e dei territori con il “vento in poppa”, con il Consorzio ed i produttori delle “Alte Bollicine Piemontesi”. Con 3,2 milioni di bottiglie prodotte in 480 ettari vitati, l’Alta Langa vuole essere la “chicca” della spumantistica per i palati più esigenti. Con la promessa di arrivare a 6 milioni nel 2030, per le “Alte Bollicine Piemontesi” è arrivato l’ok della Regione Piemonte all’estensione degli ettari (altri 20). WineNews ne parla con Mariacristina Castelletta (presidente Consorzio Alta Langa), Antonio Massucco (Banfi Official), Nicolò Omento (Bosca SpA), Giulio Bava (Cocchi 1891), Luca Cigliuti (Contratto), Maria e Elia Germano (Ettore Germano), Andrea Farinetti (Fontanafredda) e Davide Benaglia (Mascarello Michele & figli ). #winenews
-
L'INTERVISTA DI WINENEWS: “Solo chi è al tavolo delle trattative può parlare dei dazi. Consiglio di non fare allarmismi” “Solo chi è seduto al tavolo delle trattative può parlare dei dazi, candidati autorevoli, come il Ministro Tajani, che guida tutta la diplomazia, e la Premier Meloni, che ha buoni rapporti con l’amministrazione Usa. Consiglio di aspettare prima di fare allarmismi. Abbiamo mercati in crescita, il mondo vuole il vino e l’agroalimentare made in Italy. Siamo stati a “Wine Paris” Vinexposium, siamo a ProWein, saremo a Vinitaly Official e tornerà Vinitaly Chicago: stiamo spingendo molto i momenti di business come “Sistema Paese”, e come ci ha chiesto lo stesso Tajani”. Così, a WineNews, Matteo Zoppas, presidente Agenzia Ice. https://lnkd.in/d7iWnnXh
-
La trentina Mezzacorona (Gruppo Mezzacorona) come “Best Italian Wine Producer 2025”, e 19 “Grand Gold” su 73 totali: dal Ben Rye 2022 di Donnafugata al Chianti Classico Docg Gran Selezione Radda Vigna Il Corno 2019 di Castello di Radda, dal Carpane’ Corvina Veronese Igt 2019 di Azienda Agricola "I Scriani" al Podere La Casotta Rosso di Toscana Igt 2019 e il Vin Santo del Chianti Doc 2018 di Fattoria La Vialla, dal Salum 2022 di Cantine San Pancrazio all’Anniversary Montepulciano d’Abruzzo Doc Riserva di Casal Thaulero, dal San Domenico 2020 di Triacca, dal Chianti Classico Baldero 2019 di Carus Vini al Brunello di Montalcino Docg 2019 di Bottega S.p.A. all’Amarone della Valpolicella Riserva La Parte 2015 di Piccoli Daniela al Nero per Sempre 2019 di Azienda Agricola Biologica Il Pratello, all’Ensis Taurasi 2016 di Vesevo, dal Barolo Monvigliero 2019 de I Brè al Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Ammazzaconte Docg 2022 di Conti di Buscareto, da “La Firma” 2018 ed il Sigillo 2017 di Cantine del Notaio all’Eremo Nero 2019 di Nativ, all’Eremus Rosso Verona Igt 2016 di Casetto Terre di Lago: è il bottino dell’Italia allo “Spring Tasting 2025” by MUNDUS VINI, uno dei più grandi concorsi di vino al mondo, firmato dal gruppo Meininger, celebrato a ProWein 2025 (16-18 marzo, a Dusserdolf). #winenews
-
I fatturati delle aziende distributori di vino della Germania sono in media cresciuti nel 2024, nonostante le difficoltà dell’annata, e gran merito va anche all’Italia. Lo Stivale del resto ha nel paese teutonico il miglior mercato europeo in termini di export e non a caso infatti, tre delle quattro aziende che sono cresciute di più - sulle dieci analizzate dalla rivista tedesca Meininger's International - hanno un portfolio italiano molto forte: Eggers & Franke (dove il vino tricolore vale il 47%), Schenk (gruppo internazionale che possiede cantine in tutta Europa e non solo, con Schenk Italian Wineries, ndr 53%) e ovviamente Saffer Wein GmbH, che dedica il 90% del suo catalogo all’Italia. #winenews