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Montalcino, Siena 13.674 follower

Agenzia quotidiana di comunicazione sul mondo del wine & food, enogastronomia, cucina, agricoltura e enoturismo

Chi siamo

Da 22 anni WineNews racconta, ogni giorno, il mondo del vino, dell’agricoltura, della ristorazione e dell’enoturismo, e ne ha visto cambiare forma, interesse e protagonisti. WineNews è su LinkedIn per condividere contenuti rivolti a professionisti e addetti ai lavori che desiderano restare sempre aggiornati sul settore wine & food, con l’obiettivo che resta quello di raccontare un mondo che ha visto cambiare forma, interesse e protagonisti, ma che si conferma sempre bellissimo, fatto di storie, di persone e di imprese capaci di raccontare il meglio del nostro Paese. Per restare sempre aggiornato, è possibile iscriversi alle nostre newsletter qui (https://winenews.it/it/newsletter/).

Sito Web
https://winenews.it/it/
Settore
Contenuti audio e video online
Dimensioni dell’azienda
2-10 dipendenti
Sede principale
Montalcino, Siena
Tipo
Società privata non quotata
Data di fondazione
2000
Settori di competenza
vino, food, wine, enoturismo, enogastronomia, agricoltura, cucina, news, quotidianità e interviste

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Aggiornamenti

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    Il vino è tradizione, ma, come diceva Oscar Wilde, la sua tradizione è frutto di “un’innovazione ben riuscita” che gli ha permesso di attraversare ed adattarsi ad epoche diverse, dal vigneto alla cantina, anche per andare incontro a gusti e passioni che cambiano, con un piede nel passato e lo sguardo al futuro. E una “nuova era” si è aperta in Bellavista, una delle aziende più importanti della spumantistica italiana e mondiale, che ha “costruito” la Franciacorta, uno dei territori-simbolo del vino italiano, facendo entrare il Franciacorta nel “gotha” della produzione mondiale di bollicine. Possibile quando si ha la forza e il coraggio di rimettersi in gioco continuamente, per guardare oltre: nella Maison, fondata dall’imprenditore Vittorio Moretti, patron Holding Terra Moretti, a metterci la firma sono Richard Geoffroy, tra gli enologi delle bollicine più importanti al mondo, storico (ex) Chef de Cave del mito di Champagne, Dom Pérignon, arrivato a Bellavista dopo la vendemmia 2021 - un mentore che, “con discrezione, ti mostra percorsi e possibilità che ancora non conosci” e che ha permesso all’azienda di costruire una squadra e fare squadra (la nostra intervista a “tu per tu” sarà presto online, ndr) - e l’enologa di famiglia Francesca Moretti, sempre più alla guida di Bellavista e presidente Gruppo Terra Moretti Vino (che contempla cantine come Contadi Castaldi, sempre in Franciacorta, Petra a Suvereto, Teruzzi a San Gimignano e Sella e Mosca in Sardegna, per oltre 1.154 ettari di vigneto, e che fa parte della Holding Terra Moretti, di cui è vicepresidente con le sorelle Carmen e Valentina Moretti, con i settori dell’accoglienza di lusso con l’Albereta in Franciacorta, e L’Andana in Maremma, e delle costruzioni, e per il quale, da quanto apprende WineNews, è pronto il trust, ndr). Una firma che, per la prima volta, anche per lo stesso Geoffroy, è impressa direttamente sulle bottiglie di Alma Assemblage, la trilogia che segna l’inizio di questa nuova era per Bellavista, tre cuvée con base vendemmia 2021 - Alma Assemblage 1, Alma Rosé Assemblage 1, Alma Non Dosato Assemblage 1 - svelate, ieri sera, ad Erbusco. #winenews

    Si apre una “nuova era” in Franciacorta con Bellavista: il futuro delle bollicine è la sartorialità

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    L'INTERVISTA DI WINENEWS: “50 anni fa il vino italiano, nel mondo, era considerato il peggiore. Oggi è il contrario” Le riflessioni di Piero Antinori, padre nobile del rinascimento del vino italiano, per decenni alla guida di Marchesi Antinori. “La svolta quando si è capito di dover fare qualità, e non quantità”. Nelle parole di un pioniere, uno sguardo al futuro: “momenti di difficoltà ci sono sempre stati. Questo, tra economia, conflitti, cambiamento climatico e dei consumi, è particolarmente complesso, ma non ci si deve scoraggiare. Serve gioco di squadra, come fa Istituto Grandi Marchi. E ci sono tante aree del mondo che ancora non bevono vino, ma che prima o poi lo faranno di certo”. #winenews

    “50 anni fa il vino italiano, nel mondo, era considerato il peggiore. Oggi è il contrario”

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    “In un periodo storico complesso come quello attuale, la bellezza può generare un circolo virtuoso, diventando un faro di ispirazione e miglioramento per tutte le generazioni”, in ogni settore, anche per chi si prende cura degli altri e dell’ambiente, e per chi fa impresa, compreso chi produce vino. Se ne è parlato nel talk show dedicato a “Il Circolo Virtuoso della Bellezza” in occasione della cerimonia di premiazione del “Premio Masi” 2024, promosso dalla Fondazione Masi e all’edizione n. 43, nei giorni scorsi a Gargagnago di Valpolicella, a Monteleone21, nuovo e innovativo centro polifunzionale Masi nel cuore della Valpolicella. Prima, come da tradizione, la firma della botte di Amarone nelle storiche Cantine della griffe da parte dei premiati, l’imprenditore Riccardo Illy, lo scultore Arcangelo Sassolino Studio e l’attivista e scrittrice ambientalista Sara Segantin per il “Premio Masi Civiltà Veneta”, la produttrice Donatella Cinelli Colombini per il “Premio Internazionale Masi Civiltà del Vino”, e Fratel Gedovar Nazzari, economo generale dell’Opera Don Calabria, per il “Grosso D’Oro Veneziano”. #winenews

    “Il Circolo Virtuoso della Bellezza” in ogni settore, deve diventare un faro per i giovani

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    Cottanera, Alberelli di Giodo, Pietradolce, Tenuta di Fessina, Graci, Idda, Benanti Viticoltori S.r.l., Maugeri, Frank Cornelissen, Donnafugata, PLANETA, Animaetnea, Alta Mora, Tascante, Feudi Barone Spitaleri, Girolamo Russo e Tenute dei Ciclopi. 12 mesi - 12 territori simbolo del vino italiano. Sono online I QUADERNI DI WINENEWS: commenti, rubriche e appunti di degustazione del mese di Ottobre 2024 sull’Etna. urly.it/311a7f

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    VIDEO: La magia di un territorio, l’intangibile che si ritrova nel calice. Come a Bolgheri. Riflessioni su come un grande vino sia molto di più dell’uva trasformata dal lavoro di enologi e produttori, ma espressione del luogo in cui nasce. Le parole di Leonardo Raspini (Tenuta Argentiera S.R.L.), Luca Pizzighella (Signorvino), Elena Pozzolini (Tenuta Sette Cieli), Alessandro Masnaghetti (cartografo), Albiera Antinori (presidente Consorzio Doc Bolgheri), Alessandro Dondi (Cantina Castello di Bolgheri), Giampiero Bertolini (ad Biondi-Santi Santi), Francesco Lollobrigida (Ministro dell’Agricoltura) e Roberto Parodi (scrittore e giornalista). #winenews

    La magia di un territorio, l’intangibile che si ritrova nel calice. Come a Bolgheri

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    “Il vino è diventato un’arma possente nell’arsenale del “soft power” italiano negli Stati Uniti. Lo si vede anche dalla crescita del turismo “wine-tasting”. L’invasione dei visitatori americani in Italia nelle ultime stagioni turistiche è stata segnata anche da questo fenomeno: oltre alle nostre città d’arte, oltre al paesaggio naturale, oltre allo shopping, gli americani si mettono in coda per visitare vigneti, assaggiare vini, perfino seguire corsi da enologi”. Parole di uno che gli Stati Uniti li conosce bene, e ben oltre il vino, ovvero Federico Rampini, oggi editorialista, da New York, per il Corriere della Sera, ma corrispondente e firma, per oltre 20 anni, per altre testate nazionali di primo piano (“La Repubblica”, “Il Sole 24 Ore”, e non solo), nel suo interessante contenuto nella guida “I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia” del “Corriere della Sera”, edizione n. 11, firmata da Luciano Ferraro, vicedirettore del quotidiano di via Solferino, e da James Suckling, critico enologico tra i più noti e autorevoli al mondo e fondatore del sito JamesSuckling.com. Una guida presentata, nei giorni scorsi, a Milano, e ora in edicola, per due mesi, con il “Corriere della Sera” (a 12,90 euro, oltre al prezzo del quotidiano). E che, come WineNews ha anticipato, ha premiato con 100/100 sei grandi vini italiani: l’Amarone della Valpolicella Classico 2015 di Bertani, cantina storica del territorio del gruppo Angelini Wines & Estates; il Brunello di Montalcino Giovanni Neri 2019 di Casanova di Neri , icona di Montalcino, ed il Brunello di Montalcino Vigna Montosoli 2019 di Valdicava, tra le chicche del territorio; il Terlaner Primo Alto Adige 2021 di Kellerei Terlan - Cantina Terlano, cantina simbolo dei grandi vini bianchi longevi dell’Alto Adige; il Valdarno di Sopra Galatrona 2022 di Petrolo, azienda-faro della piccola denominazione toscana; e il Toscana Colore 2022 di Bibi Graetz , vino più celebre di uno dei produttori più creativi del panorama italiano. #winenews

    “Il vino è diventato un’arma possente nell’arsenale del “soft power” italiano negli Stati Uniti”

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    Dopo la fine della stagione estiva, storicamente fertile e trainante per il mercato del vino nel fuoricasa, grazie anche al flusso del turismo, è tempo di un primo bilancio per il settore alle prese con un 2024 non indimenticabile, ma che tutto sommato, anche in vista di una fine anno che è storicamente decisiva con le varie festività, resta solido. Di certo i problemi che hanno caratterizzato l’anno sin dal suo inizio non se ne sono andati, o comunque restano in misura diversa, dall’inflazione che “pressa” le tasche dei consumatori e quindi un potere di acquisto eroso, il salutismo, una certa perdita di interesse per il prodotto vino da parte delle nuove generazioni, la questione dei ricarichi dei ristoranti che non sempre trova un equilibrio soddisfacente per i consumatori, le tensioni internazionali che incidono anche sul mercato. Finito il grande slancio dell’immediato post-Covid, con la voglia di ripartire e un contesto fertile per i consumi, la situazione sembra ritornare al periodo precedente la pandemia, ma con le dovute differenziazioni tra zone e prodotto. Qualche notizia “rassicurante” non manca, pur con una prudente cautela in fatto di aspettative, come la cifra di 4,6 miliardi di euro per l’export del vino italiano nei primi 7 mesi 2024, +4,1% sullo stesso periodo 2023, come emerge dai dati Istat, analizzati da WineNews, ma il contesto resta non semplice, in evoluzione. #winenews

    Primo semestre 2024: “poco spumeggiante” per il vino nel fuoricasa, ma c’è fiducia per il fine anno

    Primo semestre 2024: “poco spumeggiante” per il vino nel fuoricasa, ma c’è fiducia per il fine anno

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    “Se per gli americani bere vino è una questione di life style, per gli italiani il vino è life, talmente è integrato nella nostra cultura”. Perché “il vino si consuma a tavola in compagnia di amici, e l’Italia è l’unico Paese al mondo in cui si accompagna alle diverse cucine regionali da Nord a Sud. Non sono mai riuscito a farmi degli amici offrendo a tavola soltanto acqua minerale, anche della migliore”. E perché “non c’è nessuna altra bevanda come il vino altrettanto ricca di cultura, che affonda le radici nell’umanità, nel paesaggio, nella storia, nella tradizione, nella religione. È la bevanda culturale per eccellenza”. È la riflessione di Angelo Gaja, l’“artigiano” del vino italiano per eccellenza, uno dei produttori italiani più ammirati nel mondo, di ritorno dagli Usa, mercato n. 1 del vino italiano (che, nel 2024, non brilla, ma dove i nostri vini restano leader in volume e migliorano in valore, con 1,11 miliardi di dollari nel primo semestre, in crescita di oltre il 5% sul 2023, ndr), e dalla “New York Wine Experience” firmata Wine Spectator, tra gli eventi più prestigiosi dedicati al vino in America, centrale per la sua promozione negli States, che, nei giorni scorsi, lo ha visto protagonista sul palco (unico produttore al mondo a salirvi per l’ottava volta in 43 edizioni, ndr), per un’intervista esclusiva, a “tu per tu”, con il wine editor Marvin R. Shaken , fondatore del gruppo editoriale proprietario della rivista americana, di fronte ad oltre 1.500 partecipanti (la seconda parte, mentre la prima parte era nel numero di Aprile 2024 di “Wine Spectator”, con Gaja in copertina per la terza volta). #winenews

    Angelo Gaja: “se per gli americani bere vino è life style, per gli italiani il vino è life”

    Angelo Gaja: “se per gli americani bere vino è life style, per gli italiani il vino è life”

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    Jerzu Antichi Poderi, Le Macchiole, Moser, Speri, Donna Coletta, Tenuta Musone, Le Crocine, Contratto, Campo al Mare (Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute), Umberto Cesari, Champagne Pol Roger, Basilica Cafaggio Sarl, Podere Sette e Mesa. Un vino a pranzo e uno a cena: è online I Vini di WineNews n. 334, newsletter settimanale di appunti di degustazione “quotidiana” con le migliori etichette italiane e del mondo, accompagnate da un prodotto del territorio e un ristorante degno di nota. urly.it/311_64

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    Con il calo dei volumi nelle vendite e le evoluzioni negli stili di consumo del vino, certificato anche e soprattutto dagli ultimi report Wine Monitor di Nomisma, la società di consulenza con sede a Bologna ha pubblicato una serie di riflessioni da parte di Roberta Gabrielli, head of marketing, business processes and communication Nomisma, volte ad analizzare le sfide che nei prossimi anni le imprese del vino dovranno affrontare. In particolare, secondo Gabrielli, queste sono sia di carattere esogeno che endogeno: se da una parte gli operatori devono sempre comunque tener conto dei cambiamenti dei consumi e degli aspetti legati al territorio e al cambiamento climatico, serve anche attenzione alla gestione dei costi operativi e al posizionamento sui mercati e canali distributivi, sia italiani che esteri. “Fattori che sono destinati a essere sempre più interconnessi tra loro - spiega - e questo richiede un approccio strategico consapevole e strutturato”. #winenews

    Calo vendite e cambio di consumi: le riflessioni di Nomisma sul futuro del vino (e dei produttori)

    Calo vendite e cambio di consumi: le riflessioni di Nomisma sul futuro del vino (e dei produttori)

    winenews.it

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