Le donne partecipano alla vita elettorale di meno rispetto agli uomini. Questo è quanto emerge dalla carta sull’affluenza che, ancora una volta, è stata minore nel Mezzogiorno, con alcune eccezioni in Puglia dovute anche alle elezioni comunali. La partecipazione è influenzata anche dal genere, con più astensione tra le donne (48,8%) rispetto agli uomini (50,5%): in gran parte d’Italia, specialmente al Sud, gli uomini hanno partecipato più delle donne, mentre in Alto Adige e in parti della Lombardia la tendenza è inversa. Questo fenomeno è particolarmente significativo se consideriamo il lungo percorso di lotta e sacrificio per l’ottenimento del diritto di voto, ben raccontato nel capolavoro di Paola Cortellesi. Nonostante questo, sembra che il voto stia diventando ormai qualcosa di scontato e da esercitare sempre meno. È importante riflettere su questi dati e capire le ragioni dietro questa disaffezione, per poter incentivare una partecipazione più equa e consapevole di tutti i cittadini. La partecipazione al voto è fondamentale per una democrazia sana e inclusiva. #Democrazia #Voto #Parità #Genere #Affluenza #Elettorale #Cortellesi #Domani #Italia #Astensionismo
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Anziché migliorare e avere consigli regionali più diversificati, si peggiora o si mantiene più o meno lo status quo. Le elezioni in Abruzzo e Sardegna vedono una percentuale ridicola di presenza di donne in Consiglio regionale. I numeri non sono ancora definitivi per entrambe le regioni ma la situazione sembra lontana dall’essere considerata paritaria. In particolar modo in Abruzzo dove in consiglio regionale ci saranno appena 3 donne su 31 eletti: erano 6 nella precedente legislatura. In Sardegna non c’è un passo indietro ma nemmeno grandi segnali di progresso: secondo le elaborazioni fatte dal quotidiano sardo La Nuova Sardegna, le consigliere elette saranno 10 su 60. Alle precedenti elezioni regionali, le consigliere elette erano otto. La situazione a livello nazionale invece, come dimostrano i grafici di OpenPolis - non aggiornati alle ultime elezioni regionali - è ancora imbarazzante, nonostante le leggi elettorali regionali intervengano ormai sui candidati prevedendo in particolare che nessun genere sia rappresentato in misura inferiore al 40%. Ma quando si passa dalla proporzione di candidati a quella degli eletti, il risultato è una sostanziale cancellazione delle donne in politica con una loro presenza ferma - nelle Regioni - al 23%. Nessuno chiede di esserci in forza del suo utero, ma escludere le donne dalla gestione delle politiche sul territorio significa una cosa sola: amministrare le Regioni e concepire lo spazio che abitiamo con un unico e solo sguardo, quello maschile. Con implicazioni devastanti per la vita delle donne, come racconta bene Leslie Kern ne “La città femminista”. 👉Ne parliamo in maniera approfondita venerdì nella nostra newsletter. Iscriviti per riceverla e abbonati per sostenere il nostro lavoro . . #abruzzo #sardegna #elezioni #donne #theperiodnewsletter #feminism #femminismo #lavoro
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Il dato più interessante delle elezioni europee riguarda sicuramente il voto dei giovani. Sia gli studenti fuorisede che in generale gli under 30 italiani hanno infatti optato nettamente per i partiti che guardano a sinistra. In Italia, insomma, la Gen Z ha confermato di avere a cuore ambiente, antifascismo, giustizia sociale e inclusività. I discorsi polarizzanti fondati sulla dialettica amico-nemico, sul populismo da sagra e sull’intolleranza verso il diverso non sembrano aver attecchito come nelle generazioni più anziane.
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Oggi su #IlMessaggero trovate una mia #intervista sulla scarsa presenza dei giovani nelle istituzioni e il #sondaggio che come Consiglio Nazionale dei Giovani abbiamo condotto, sul tema, con l’Istituto #Piepoli. Il nostro Parlamento presenta un’età media di 51.2 anni. Sono soltanto 3 i parlamentari nella fascia d’età 25-29 anni, numero che per i sindaci under35 si aggira intorno a una percentuale del 3.7%, percentuale che scende a zero per i capoluoghi. Cifre che preoccupano, specialmente considerando che proprio in Italia si registra la più alta #partecipazione dei giovani alla vita associativa e sociale rispetto alla media europea. Le cause sono facilmente intuibili analizzando anche il dato del sondaggio per classi d’età. La prima è la #retorica anacronistica che associa la gioventù all’inesperienza e infatti il 50 per cento degli over 54 pensa che i giovani, che in altri Paesi rivestono persino la carica di Primo Ministro, non abbiano le esperienze necessarie. La seconda è che, in tutta Europa, il nostro è il Paese dove i giovani hanno maggiori barriere normative di accesso alle istituzioni. Per diventare senatore sono richiesti persino 40 anni; allo stesso modo l’età minima per l’elettorato passivo per le prossime elezioni europee è di 25 anni, soglie così alte, in tutta l’Unione Europea, sono previste solo in Italia e in Grecia. È la ragione per cui al nostro Paese serve un duplice cambiamento: culturale che superi, tra gli adulti, l’associazione della gioventù all’inesperienza e legislativo per garantire maggiori opportunità di accesso diretto dei giovani nelle nostre Istituzioni, partendo, considerate le imminenti elezioni europee, dalla riforma della legge elettorale n.18/79. Le giovani generazioni sono, come ha ben detto il Presidente #Mattarella, la vera speranza per il nostro Paese. Per questo è importante riconoscere e rafforzare collettivamente il loro valore e il loro #contributo diretto alla crescita del nostro #Paese.
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Alla vigilia delle elezioni per il nuovo parlamento, le femministe europee lanciano una campagna per offrire sostegno alle politiche di genere nella prossima legislatura e contrastare l'avanzata dei movimenti che in Europa stanno facendo la guerra alle donne e alle persone non binarie. Link all'articolo nel primo commento ⬇️ _ #europa #femminismi #politiche
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Ne scrivo su #ilfattoquotidiano Solo il 52,2% degli aventi diritto in Abruzzo si è recato alle urne, ancora meno del 53% del 2019. E mentre i partiti si domandano se sia più efficace il campo largo o quello coeso, quello dell’astensionismo vince di gran lunga.Il disincanto e la disillusione verso la politica nascono dal fatto che ci si senta abbandonati, dimenticati. Nonostante si parli di leadership femminile vs leadership femminista, solo tre donne sono state elette nel Consiglio Regionale dell’Abruzzo, nessuna del Partito Democratico. Assistiamo ad un trend che occorre invertire al più presto: le istituzioni fondamentali per la vita dei cittadini non sono rappresentate dal 50% della popolazione italiana, ovvero le donne. Evidentemente i partiti non si sono premurati di inserire donne che potessero competere elettoralmente. Inoltra in Abruzzo sono circa 58mila le persone che non hanno potuto votare a distanza perché temporaneamente residenti fuori Regione. E quando sei un giovane che hai lezioni da seguire o esami da dare, quando si lavora a partita Iva in condizioni precarie e sottopagate, spesso non si ha l’opportunità di viaggiare per votare. Noi di Volt crediamo in un approccio alla rappresentanza diverso. Abbiamo aderito alla campagna promossa da The Good Lobby “Io voto fuori sede” per ribadire la necessità di agevolare il voto di 5 milioni di fuorisede, un numero enorme, per le prossime europee. Ci impegniamo a rendere protagoniste della vita politica del nostro partito le donne, promuovendo leadership politica femminile come con la nostra Federica Vinci, vicesindaca di Isernia. E vogliamo replicare questo modello anche in Basilicata: in particolare a Matera dove abbiamo valide consigliere che portano avanti le nostre politiche e con loro ci prepariamo alle elezioni regionali. https://lnkd.in/dq7J3_Eg
Blog | Altro che campo largo o coeso: in Abruzzo vincono astensionismo e scarsa rappresentanza - Il Fatto Quotidiano
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📝 LOMBARDIA - Le donne nella politica locale (settembre 2023) [goal 5] [PRSS 2 - Lombardia al servizio dei cittadini] 📌Fonte: Ministero dell’Interno - Anagrafe degli amministratori (rilevazione settembre 2023) ✏️A cura di Silvana Fabrizio e Sara Della Bella L’interesse ad analizzare un segmento specifico della partecipazione delle donne lombarde alla vita politica locale deriva dallo stretto legame che unisce tradizionalmente i cittadini con il proprio Comune e dalla rilevanza della tornata delle elezioni amministrative che avverranno nel 2024, con quasi i due terzi dei Comuni che andranno al voto. Le donne che ricoprono cariche politiche in Lombardia sono attualmente 8.413, pari al 35,8% delle 23.476 cariche complessive. Guardando alla distribuzione dei generi tra le cariche, spicca il dato delle assessore (45,5% del totale), seguite dalle consigliere (35,5% che raggiunge il 39,6% nella provincia di Mantova e il 38,1% in quella di Milano), mentre fanalino di coda rimangono le sindache (18,6%). Il Rapporto di PoliS-Lombardia contiene approfondimenti sulle cariche per livelli provinciali e dimensioni dei comuni, per età e titoli di studio, per qualifiche occupazionali delle elette e degli eletti. Un approfondimento è stato dedicato alla presenza dei più giovani, Millennials e Generazione Z nella politica locale. #cruscotto #lombardia #italia #dati #millennilas #generaizoneZ #donne #politica #cariche Regione Lombardia 👉👉👉 Leggi il contributo! https://lnkd.in/gG-KxEY3 👉👉👉 Sul sito, tutti i numeri https://lnkd.in/edHpxRJt ➡️ Iscriviti per ricevere via mail i prossimi Lombardia 2024 https://lnkd.in/geH7U_xJ
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Ci vediamo oggi al Santa Chiara Lab - Università di Siena per parlare di voto fuori sede!
𝗚𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗮 𝗮𝗹 𝘃𝗼𝘁𝗼 📅 Venerdì 3 maggio 🕟 ore 16 📍 Santa Chiara Lab, via Valdimontone, 1 – Siena 🗳️ L’evento intende accendere i riflettori sulle elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024 e sulla partecipazione dei più giovani alla tornata elettorale. 🎯 L’iniziativa sarà l’occasione per approfondire il tema dell’astensionismo giovanile, una delle principali conseguenze della mancante partecipazione dei più giovani alla vita politica del Paese e della disaffezione delle nuove generazioni nei confronti della politica nel suo insieme. ❗️ 𝐋𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 è 𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐚 𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭à 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞𝐬𝐜𝐚. Scopri il programma: 👉 https://lnkd.in/did_DzVR #europa #Eu #elezionieuropee2024 #giovani Fondazione Mps The Good Lobby Italia 20e30 Generazione T Università di Siena Banco BPM Will Media CNC Media Carlo Rossi Roberto Di Pietra Martina Turola Mattia Angeleri Adriano Bertone Chiara Mocenni Angelo Riccaboni Fiorino Pietro Iantorno Antonio Parenti Bernard Dika Camilla Ferrario Daniele Messina
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EDITORIALE DEDICATO ALLE DONNE SINDACHE (finisce così: Le città hanno un bisogno esistenziale di gentilezza e non di muscoli") di Mariapia Garavaglia "Le forze politiche si saranno accorte che le donne in lista attraggono interesse e riescono a costruire consenso e alleanze? Qui si colloca un altro nodo che i partiti devono sciogliere, se vogliono davvero riprendersi l’elettorato, approvando finalmente una legge elettorale che consenta di scegliere i rappresentanti. I voti raccolti dalle sindache indicano questa strada: senza le preferenze, difficilmente sarebbero state elette. Le donne che vengono messe in lista sono scelte perché si riconoscono in loro le qualità quotidiane di attenzione ai problemi, ascolto e concretezza nelle risposte. Le donne esercitano un particolare “maternage”? Può darsi, ma sapranno interpretare tutti i problemi della comunità e non solo quelli sociali, perché amministrare una città significa servire tutti i cittadini. Porteranno qualche connotato di femminilità, forse più sorriso, meno aggressività. Le città hanno un bisogno esistenziale di gentilezza e non di muscoli"
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Consigliere del PCM/Economic advisor - Consigliere parlam.-Membro com. tec. attuaz. riforma tributaria-Ex Pres. Comm. garanzia qualità statistica-Economista, studioso di public policy.
#accaddeoggi Il 10 marzo del 1946, 78 anni fa, le donne italiane poterono per la prima volta votare e essere votate nel corso di un’elezione. A differenza di quanto si pensi, il suffragio femminile in Italia non iniziò infatti con il referendum del 2 giugno 1946 per scegliere tra Repubblica e Monarchia, svolto in contemporanea alle elezioni per scegliere i membri dell’Assemblea Costituente, bensì alcuni mesi prima in occasione delle elezioni amministrative. Quelle furono le prime elezioni in Italia dalla fine della seconda guerra mondiale: si votò in 5.722 comuni in cinque tornate, dal 10 marzo al 7 aprile, e in altri 1.383 comuni in otto tornate in autunno, per rinnovare le amministrazioni comunali di tutti i capoluoghi di provincia. La prima richiesta per il suffragio femminile fu della Commissione per il voto alle donne dell’UDI, l’Unione donne italiane.
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Domani 8 Giugno dalle 15:00 alle 23:00 e Domenica 9 Giugno dalle 7:00 alle 23:00 si vota per il rinnovo del #ParlamentoEuropeo! 🗳️✨ In occasione delle #elezionieuropee2024, i Vescovi di Sicilia hanno lanciato un appello esortando vivamente ogni cittadino/a della nostra Isola, in modo particolare i giovani ad esercitare il diritto di voto. “A non lasciarsi ammaliare dal canto delle pericolose sirene del pessimismo, della rassegnazione, del disfattismo.” L’astensionismo può diventare un silente passo che ci allontana dal sogno di una Europa che dia respiro alla storia affermando gli autentici diritti umani. Incoraggiamo una maggiore #AFFLUENZA degli elettori alle elezioni europee. Sosteniamo il voto in sé, cioè l'impegno nel processo democratico con cognizione di causa e in modo informato. Difendiamo il concetto di democrazia affinché tutti insieme abbiamo la possibilità di decidere in che Europa vogliamo vivere. NON basta sperare in un FUTURO MIGLIORE: ognuno di noi DEVE contribuire a creare... quel futuro. La scheda elettorale è unica, si vota per una delle liste e si possono esprimere da una a tre preferenze. Nel caso di espressione di due o tre preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso. #elezionieuropee2024
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