Post di Agenzia di Stampa ITALPRESS

Appuntamento con la rubrica "USA 24 - Verso le presidenziali negli Stati Uniti", Claudio Brachino e Stefano Vaccara commentano insieme il verdetto di condanna di Donald Trump per il caso Stormy Daniels e ne analizzano gli aspetti giudiziari e i possibili risvolti politici. #usa2024

Appuntamento con "USA 24 - Verso le presidenziali negli Stati Uniti" Claudio Brachino e Stefano Vaccara parlano del verdetto su Hunter Biden, figlio del presidente Joe Biden, e delle sue possibili ricadute politiche. #usa2024

Appuntamento con "USA 24 - Verso le presidenziali negli Stati Uniti", Claudio Brachino e Stefano Vaccara aggiornano sugli sviluppi della campagna elettorale per la corsa alla Casa Bianca e sulle tensioni interne al Partito Democratico. Chi vuole il ritiro di Biden e chi lo sostiene ancora? #usa2024

Appuntamento con "USA 24 - Verso le presidenziali negli Stati Uniti", Claudio Brachino e Stefano Vaccara hanno fatto il punto sulla campagna elettorale statunitense. Chi è in vantaggio fra Trump e Kamala Harris? Ecco i risultati dei sondaggi. #usa2024

Appuntamento con "USA 24 - Verso le presidenziali negli Stati Uniti", Claudio Brachino e Stefano Vaccara hanno fatto il punto sulle primarie presidenziali e sugli sviluppi delle campagne elettorali di Joe Biden e Donald Trump. #usa2024

Oggi ringrazio il Direttore del Quotidiano #laprovinciadicomo per aver ospitato la mia opinione in merito alle Presidenziali USA 2024. A questo link leggete l'articolo https://bit.ly/3WxhXJQ #brunocarenini #presidenzialiUSA

Quali sono i futuri compiti del Terzo settore?🧐 Il primo è la difesa della democrazia. Ci riusciremo? 👉 Ecco come la pensa il prof. Stefano Zamagni. GUARDA IL VIDEO ⤵️

Manca poco ormai all’elezione che tutti aspettano, che qualcuno arriva a dire potrebbe cambiare il mondo. Per provare a capire qualcosa sulle posizioni dei due contendenti, l’ex Presidente Donald Trump e la Vicepresidente uscente Kamala Harris, proviamo ad effettuare un’analisi che combina le dichiarazioni elettorali e i comportamenti tenuti durante i rispettivi mandati. Se ne ricava un contesto mai tanto polarizzato, con visioni estreme e opposte sui principali temi di interesse generale, sia sul fronte domestico sia su quello internazionale. Partendo proprio dalle basi. L'analisi di Barbara Salazer. #DonaldTrump #KamalaHarris #elezioniamericane #presidenzialiUSA #presidenziali2024 #giustizia #immigrazione #Economia #politicaestera #voto #votoamericano #Ucraina #MedioOriente

Trump o Biden, cambierà poco per la politica fiscale americana che rimarrà ultra espansiva anche nei prossimi anni… il mio commento su ClassCNBC

DALL’EUROPA UN ALTOLÀ ALLE MANOVRE DEI PUTINIANI Vedi anche il sito ilcorriereblog.it La presidenza italiana del G7 comincia non solo nel segno dell’atlantismo di Giorgia Meloni, ma dell’euroscetticismo e dell’indulgenza nei confronti di Vladimir Putin del suo vice Matteo Salvini. Viene perfino da pensare che i giudizi sconcertanti espressi dal leader della Lega dopo la morte in un lager siberiano del dissidente Aleksei Navalny siano figli anche, sebbene non solo, della voglia di smarcarsi dalla premier sua alleata; e dal tentativo di gettare un’ombra sulla credibilità che Meloni ha conquistato presso la Nato, e sulle sue ambizioni europee. Sembra una manovra acrobatica, perfino autolesionista. Dilata la sensazione di isolamento del secondo partito della coalizione di destra. E finisce per concentrare su Salvini le accuse di filoputinismo, mentre è solo l’iceberg del nutrito gruppo di «amici» che Putin continua a evocare in Europa occidentale. Per questo, leggere le parole dette da Ursula von der Leyen al momento della ricandidatura come rivolte in una sola direzione potrebbe risultare fuorviante. Rappresentano un richiamo mandato a un «partito putiniano» trasversale ancora più insidioso. La sottolineatura dell’esigenza di dare maggiore peso a «un’Europa della difesa» suona come monito a quanti, nella nebulosa populista di ogni colore, da tempo martellano sul «no» agli aiuti militari al governo di Kiev: una posizione sulla quale Lega e Cinque Stelle di Giuseppe Conte, accusa il capo di Azione, Carlo Calenda, si sono ritrovati spesso insieme. È vero che i giudizi più sconcertanti seguiti alla morte di Navalny sono venuti soprattutto dal Carroccio e dai filoputiniani e criptonazisti di AfD in Germania. La sfida, però, riguarda uno spettro di forze più largo. Non ci sono margini per distinguo e smarcamenti. «Dobbiamo difenderci dagli amici di Putin e dall’euroscetticismo, dentro e fuori dall’Ue», ha avvertito von der Leyen. E «la difesa sarà uno dei pilastri dell’azione europea. I cittadini vogliono che la nostra difesa resti transatlantica ma che diventi più europea». L’impostazione combacia con quella di Palazzo Chigi. Ma presenta un punto interrogativo quando si passa al rapporto tra popolari e conservatori: il gruppo presieduto da Meloni. Von der Leyen lo fa capire, Manfred Weber, presidente del Ppe, lo grida. «Orbán è il problema! È la voce di Putin nell’Ue. Non possiamo avere il veto di una persona che blocca sanzioni, allargamento e riforme. Dobbiamo superare l’unanimità così non ci potrà più ricattare». Messaggio per tutti: anche per una premier italiana che cerca di mediare tra l’ungherese Orbán e l’Europa. Massimo Franco - Corriere della Sera - 22 Feb 2024