🔙 La nostra storia 🔙
Ci troviamo in una calda notte estiva ad Ivrea, cittadina che agli occhi di un visitatore distratto può apparire bella e addormentata come la donna che è impressa nel profilo delle sue montagne. Qui, invece, questa notte, non si dorme. All'interno delle Officine H, circa 800 persone stanno votando per alzata di mano, una per una, in un clima da stadio: sono i Soci di AEG Coop. I moderatori faticano a tenere l’ordine, i corpi di centinaia di partecipanti sono diventati un organismo vivo che ondeggia nella sala, poi si scinde in tanti nuclei più o meno grandi, più o meno agitati. La platea delle officine si è trasformata in una piazza, un magma umano eterogeneo per età ed estrazione sociale. La discussione è cominciata nel tardo pomeriggio, tra poche ore sarà l’alba. Da dove viene tutta questa tensione?
Prima che sia giorno si dovrà approvare, o respingere, il bilancio di esercizio dell’anno precedente. Purtroppo, il 2014 ha portato con sé un grave problema finanziario, la nota questione Tradecom, e un secolo abbondante di storia rischia improvvisamente di saltare in aria. La bocciatura del bilancio sarebbe un fatto grave e del tutto straordinario nella vita lunghissima della cooperativa: se i soci non danno la loro approvazione a cose che sono già state fatte, significa che hanno perso la fiducia negli amministratori. E in più, in questa assemblea, come succede ogni tre anni, devono anche eleggere le cariche. A concorrere sono due schieramenti dalle posizioni fieramente contrapposte: da una parte, il CdA in carica, che mira a fare della Cooperativa un grande operatore a livello nazionale; dall'altra, una nuova lista, che vuole fare della territorialità l'elemento centrale. Sarà quest'ultima ad ottenere quasi i due terzi dei consensi. In quella calda notte di giugno 2015, nell'assemblea ordinaria più straordinaria che la storia di AEG Coop ricorderà, i soci hanno scelto di voltare pagina.
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Testo tratto da "La nuova forza motrice" di Marco Peroni