Post di Alfredo Maggi

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Regional Access Manager presso Norgine Italia

Quanto ti è capitato di mescolare vacanza e lavoro? #conversazioniestive #LinkedInNotizie Nel mio recente passato di Healthcare consultant ho avuto l'occasione di apprezzare una sorta di quel che oggi viene indicato come nomadismo digitale. Durante il periodo che molti identificano come feriale (agosto), ho lavorato nel mio bellissimo luogo di vacanze sfruttando la connessione di casa per completare alcune attività in scadenza a fine mese. L'esperienza è stata davvero illuminante. Quando sei seduto all'aperto davanti ad un panorama da cartolina e hai il tuo PC che sembra dirti :" Vai al mare e lasciami spento, fa caldo e il tuo lavoro non è così urgente"! hai davvero l'opportunità di riflettere su quanto il lavoro sia possibile svolgerlo efficacemente ed in piena efficienza anche da un luogo che non è il tuo ufficio. Soprattutto quando è possibile coniugare nei tempi e modi corretti un'attività lavorativa e la "vacatio" intesa come periodo dedicato al ritemprare spirito, corpo e socialità, familiare e non. L'obbligo che affligge chi ha un lavoro dipendente, almeno in Italia, di consumare le ferie di spettanza durante le chiusure aziendali stempera il concetto di vacanza costringendo i più a rincorrere luoghi e comportamenti che nulla hanno a che vedere col concetto stesso di vacanza. Appare scontato che ci sono vincoli amministrativi e finanziari aziendali che obbligano a rispettare determinate scadenze; lo smartworking che abbiamo più o meno tutti sperimentato durante la pandemia Covid potrebbe essere coniugato con momenti di vacanza che consentono di risolvere almeno in parte la dicotomia oggi anacronisticamente rigida di lavoro-vacanza.

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