Le apparenze ingannano.. questo è il titolo che voglio dare a questa storia. Ieri, sono arrivati due signori, vestiti bene. Sono scesi da una Ferrari. Mi sono avvicinata per guardare la macchina, era uno spettacolo. Ho chiesto al proprietario, cosa dovevo fare per averne una. La risposta che mi ha dato non è stata per niente da signore. Mi ha risposto di trovarmi un’uomo che ne abbia una. Non voglio soffermarmi sulla sua risposta, perché ci sarebbe molto da dire.. ma lasciamo perdere. Io tranquillamente l’ho guardato e gli ho risposto, io le ho chiesto cosa devo fare, non con chi devo andare. Lui stranito se ne va. Sono tornata a lavorare, e mi sono imbattuta in un profilo Instagram molto grande, parliamo di diversi zeri. Per curiosità sono andata a vedere un po’ tutto, la presenza di commenti, i like, l'engagement. Guardando l'engagement, mi sono resa conto che quei grossi numeri non erano frutto di una buona strategia, di una buona comunicazione, ma erano comprati. Allora li ho collegato i due signori con la Ferrari ad un grosso profilo social con molti zeri. L’apparenza, alcune volte inganna. I due signori nonostante avessero una signora macchina, sotto al culo, di signori, avevano gran poco. Consigliandomi la via più facile. Il profilo social aveva scelto la via più facile per arrivare dov’era. Molte volte si pensa che la via più semplice sia la migliore, perché non ci sono ostacoli, non ci sono difficoltà. Ma è sempre tutta apparenza. Un profilo dove viene curato e gestito a dovere ha molte parti, varie fasi, e non sempre andranno benissimo, gli algoritmi cambiano, le mode cambiano, molto velocemente. Ma quanto è bello vederne uno dove c’è interazione, dove al suo interno c’è vita? Non ci sono solo numeri, ma persone. Io prersonalmente ho sempre detestato la via più semplice. Mi annoia. #socialmediamanagerfreelance #socialmediamanageritaliani #strategiasocialmedia #strategiasocial #CommunityManagement
Post di Antea R.
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Sono un imprenditore fortunato, ve lo spiego con un'immagine. Con quello che si vede e con quello che non si vede in questa tradizionale foto di chiusura del nostro lavoro al Ces di Las Vegas. Massimiliano è un professionista stre-pi-to-so, da tutti i punti di vista. Autorevole, discreto, finissimo, rigoroso. Lo sanno i colleghi giornalisti, lo sanno aziende, enti e associazioni le cui PR si trovano a passare dalle sue mani. Anche in situazioni di crisi. Non solo: per me è un amico, un collega da quasi 20 anni, la persona di cui professionalmente mi fido di più e con la quale l’intesa passa per un’alzata di sopracciglio. Roberto è un talento vero, giovane e irrequieto, eclettico, non uno yes-man, generosissimo, curioso, sperimentatore, sicuro di sé. Metodico e creativo allo stesso tempo. Ha un futuro grande che sta costruendo e svilupperà nelle forme e nei tempi che deciderà. In prima linea, in questa foto ci sono loro. Perché a Las Vegas non potevamo portare tutta Blum. Business as a medium. Anche se un giorno lo faremo. Il Ces, e il sostegno che ci consente di dare a tutto il sistema Paese in uno dei palcoscenici più rilevanti del nostro mondo, è per noi allo stesso tempo una scommessa, ma anche un mero inizio. Il Ces ci ha insegnato a gestire le media relations a livello internazionale, continua a essere un laboratorio continuo nel quale applichiamo nuove pratiche a nuovi contenuti. I risultati anche quest’anno sono stati eccezionali: i conti potremo farli solo tra qualche giorno ma a show ancora aperto (2 giorni fa) il nostro monitor tracciava più di 800 uscite stampa che corrispondono a circa 33 milioni di lettori potenziali. Siamo solo in 3 nella foto, dicevo. Ma questo lavoro non potevamo farlo da soli. Con l’Italia, sfruttando il fuso orario, avevamo una squadra sempre attiva composta da Viola, Carola, Nicola, Enrico,Valeria, Giulio. Una squadra che ci supportava nelle media relations e nella composizione di uno speciale – che potete leggere qui https://lnkd.in/dHrG93gp - e che ci siamo inventati a cavallo tra Natale e Capodanno. Pensate che qualcuno abbia obiettato che i tempi erano stretti? È un bello speciale, ma è anche un Mvp interno, una sperimentazione per testare processi e affinare il posizionamento. Lo facciamo spesso, a volte anche in modo sporco, ma veloce. Si imparano tantissime cose. Un giorno andremo tutti al Ces dicevo. E intendo proprio tutti: Francesca, Domenico, i soci di una vita, e poi tutto il resto del team. Perché in un mondo fatto di brand singoli, Blum è una squadra fatta di persone. E sono loro a fare la differenza. Ps. Un grazie speciale per la fiducia a Giosafat Rigano', Sebastiano Peluso e Italian Trade Agency - Los Angeles Office. Un grande grazie a Alberto Mattiello, amico e partner che nella conformazione Ces sale sul palco a rappresentare tutti. E un grazie sentito a Miriam Gemelli che si è spesa in un lavoro dietro le quinte essenziale e preziosissimo. 📷 Alessio Giotto
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Fedez e il gossip a orologeria: Come spostare l'attenzione Le ultime vicende di Fedez ci danno l'opportunità per fare una riflessione, spero non fine a se stessa. Partiamo dal concetto fondamentale: il tempismo è tutto, ma senza una giusta "eco" non funziona davvero. E allora riformuliamo il nostro concetto fondamentale così: il tempismo è nullo se nessuno ti rilancia. Il sistema dei media funziona così e Fedez, come altri, lo sa bene. Per questo motivo il tempismo delle sue ultime vicende ci dice molto sul funzionamento del giornalismo in Italia e di come può essere usato a proprio piacimento da Vip e politici per spostare l'attenzione dove è meglio che vada. I dati di Google lo dimostrano: se Fedez voleva cambiare argomento ci è riuscito. Di recente, l'ex di Chiara Ferragni è stato coinvolto nelle indagini della procura di Milano per il pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino. E proprio mentre si parlava di accordo, ecco il Gran premio di Montecarlo, tra gli appuntamenti più cool della stagione sportiva in Europa, dove i paparazzi superano in numero piloti e staff delle scuderie. E proprio lì, meraviglia: Fedez compare con una notizia vivente, una nuova compagna. Lo stesso Federico aveva preparato il suo personale "teaser" in una storia pubblicata su Instagram, per poi mostrarsi mano nella mano con lei, Garance Authié, modella francese. L'effetto? Non si parla d'altro e i dati di Google lo dimostrano. Sul motore di ricerca le queries correlate al nome di Fedez - ossia le ricerche più frequenti abbinate al suo nome - sono in ampia maggioranza per la nuova storia: "Fidanzata", "Montecarlo", "Fedez nuova fidanzata". Anche Google Trends dice che le ricerche sulla nuova fidanzata di Fedez hanno spazzato via quelle sulle indagini per il pestaggio di Iovino. Anche se si prova a impostare la ricerca sui sette giorni precedenti, il risultato non cambia. Non sappiamo se Fedez abbia fatto davvero questi ragionamenti, ma, di sicuro, l'attenzione si è rivolta da un'altra parte. In realtà, questa storia non riguarda solo Fedez e il nostro rapporto morboso con la vita privata delle celebrità, ma dice molto delle vulnerabilità della stampa e di come queste possono essere sfruttate da Vip, politici e chiunque voglia difendere il proprio status quo per convogliare l'attenzione dove è più congeniale ai propri affari. Chiunque ha ripreso la "notizia" di Fedez a Montecarlo con una nuova ragazza, ed era ovvio sarebbe stato così. Alla notizia poi seguono i dettagli (chi è lei, come si chiama, cosa fa nella vita). È una prassi, concettualmente figlia della tv sensazionalistica che ha plasmato culturalmente questo Paese e che continua a dettarne le logiche editoriali anche sul digitale. Se sai come funziona un sistema, sai anche come manipolarlo. Questo è solo l'ennesimo esempio: succede di continuo, rendiamocene conto! #marketing #brandreputation
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20 anni di immagini che raccontano il vostro successo
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Le persone si ricordano solo le cose #STUPIDE 😵💫 Ecco perchè dovresti fare qualcosa anche tu nella tua azienda. Qualche mese fa è andato molto di moda il GLE Maybach di Mercedes Benz. Modello soprannominato (da me) la macchina che balla 🚗 Oppure pensiamo al Party Mode di Tesla. Il vecchio Elon ha deciso infatti di trasformare la sua macchina in una discoteca a cielo aperto 🎶 Ho preso due esempi di case automobilistiche e forse i casi più estremi. L'ho fatto perchè deve passare un concetto: Spezza la monotonia e fai parlare di te! L'ultima fiera a cui sono andato un mio cliente ha deciso di far arrivare allo stand una cabaret infinito di #ostriche. Chi pensate avrà parlato di lui in fiera? Esatto, tutti. Un'altro mio cliente, che tratta di sicurezza industriale e lavori in quota, ha deciso di installare una parete di arrampicata dentro la sua azienda per far provare i nuovi imbraghi e altri dispositivi. Di chi si ricorderanno i clienti? Di chi prende l'azzardo e rischia. Onestamente sto cercando ancora di capire cosa poter fare di differente, però... Qualcosa già bolle in pentola. Piccolo pensiero personale che volevo condividere nel post di oggi. Tu come differenzi la tua azienda? Che azioni disruptive fai per attirare e mantenere i tuoi clienti? Scrivimelo nei commenti
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Sapere che Alessandra Mastronardi sarà nel nuovo videogioco di Indiana Jones è una notizia che non va assolutamente sottovalutata. E dico così per diverse ragioni. La prima e probabilmente più importante: anche nel nostro mercato, finalmente, c'è un contatto più concreto tra due settori dell'intrattenimento come quelli del cinema e del videogioco. La seconda, forse meno immediata: il videogioco, inteso come forma espressiva, può rappresentare un'ottima alternativa per la prosecuzione di saghe particolarmente amate come quella di Indiana Jones. È una cosa che succede già da molti anni (pensiamo, per esempio, a 007 o a Star Wars) ma che ora, dopo la crisi degli scorsi mesi, con gli scioperi e le proteste di categoria, e un evidente rallentamento nella filiera produttiva del grande e del piccolo schermo, assume un altro peso e un altro valore. Sono sicuro che questo di Alessandra Mastronardi non sarà l'unico caso. Eppure merita comunque una riflessione più approfondita. Perché può essere un'opportunità non solo per gli sviluppatori di videogiochi ma anche per gli attori. Da un lato, per una questione puramente lavorativa ed economica: presentare la propria voce, la propria faccia e il proprio corpo per il personaggio di un videogioco è, di fatto, un impegno piuttosto consistente. Dall'altro lato, per una questione comunicativa e/o di immagine: i videogiochi vengono giocati da un pubblico totalmente differente o almeno non del tutto coincidente con quello che guarda la televisione o che va al cinema. I videogiochi possono essere un vero e proprio ponte per raggiungere un altro tipo di seguito e visibilità. Se poi proviamo a spostare questo ragionamento all'interno dell'industria videoludica italiana, possiamo avere un effetto quasi esponenziale: coinvolgere i nostri attori, per ora, non sarà facile, ma poter avere il volto e la voce di qualcuno di famoso può aprire le porte a ulteriori investimenti (magari, ed è solo un'ipotesi, da parte di alcuni produttori). Complimenti ad Alessandra Mastronardi e complimenti al suo agente, Gianni Chiffi, che ancora una volta ha dimostrato di essere attento a quello che succede nel resto del mondo - e, credetemi, non è poco.
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𝐑𝐮𝐧𝐰𝐚𝐲 𝟑 𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢𝐯𝐚 Di recente, ho visto svariati video inerenti all’IA video to video di Runway 3 e, incuriosito, ho deciso di testarla in prima persona. Premesso che ho notato come questa IA attualmente lavori meglio con pochi soggetti e soprattutto in primo piano, ho voluto sfruttare la prova gratuita dando in pasto all’IA un video di un gol ripreso da bordocampo. L’obiettivo era quello di tramutare la scena in una ambientazione futuristica. Tralasciando gli enormi difetti che sono ben visibili, trovo incredibile che questo risultato sia stato raggiunto nel giro di una decina di secondi, con un prompt non troppo elaborato. Qui sotto potete vedere la clip originale alternata con quella generata dall’IA. Sono convinto che nel giro di poco tempo anche l’IA video to video continuerà a fare enormi balzi in avanti (uno dei limiti attuali è il tempo massimo di 10 secondi). Il mio consiglio per gli uffici di comunicazione&marketing sportivi (e non solo) è quello di iniziare a prendere più confidenza possibile con questi strumenti per avere un vantaggio competitivo non da poco. Infatti ad un certo punto l’unico limite diventerà quello della propria immaginazione. Soprattutto su piattaforme come TIkTok dove tendenzialmente la comunicazione è più 𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙, c’è la concreta possibilità di diventare dominanti nella propria nicchia.
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👗 La mia gonna reversibile è perfetta per principianti, ma state pronti a passare a livelli più avanzati! 🚀 Esploreremo insieme capi creativi e sfiziosi. 💡✂️ #CucitoCreativo #ModellisticaAvanzata #PrincipiantiCreativi #tutorialcucito
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"La vittoria è celebrata nella luce, ma è vinta nell'oscurità". Inizia così la prima puntata di "Dune: la profezia", una nuova serie televisiva ispirata al famoso romanzo di fantascienza di Frank Herbert. In quel contesto la frase preannuncia gli intrighi di palazzo e le lotte di potere tra la sorellanza delle Bene Gesserit, le diverse case nobiliari e altre forze non ancora ben definite. Se ti piace il genere, le prime puntate promettono bene. Da appassionato di crescita personale, però, questa frase mi è rimasta impressa per un altro motivo. Più ci penso e più mi convinco che i momenti più significativi della nostra vita, seppur celebrati sotto i riflettori, in realtà nascono altrove... Nascono nell'intimità delle nostre scelte quotidiane e nel silenzio delle ore dedicate ad un impegno spesso invisibile agli altri. Oggi più che mai, la nostra è la società del VISIBILE. Misuriamo il nostro valore e il nostro successo con metriche decise in qualche azienda della Silicon Valley. Cuoricini, like, visualizzazioni, followers, condivisioni. Che si tratti della laurea, una gara sportiva, la nascita di un figlio, una vacanza, un concerto: se non celebriamo questi accadimenti nella luce degli schermi dei nostri smartphone, sentiamo quasi di non averli vissuti davvero. Ed è diventata talmente importante questa celebrazione sotto i riflettori digitali, che c'è chi sente la pressione di dover fingere questi successi non ancora raggiunti con filtri per video e foto, auto sportive a noleggio, orologi di lusso falsi, un eccessivo ricorso alla chirurgia estetica o vacanze pagate con dei prestiti. Per questo oggi ciò che è invisibile, ciò che è autentico, è più importante che mai. Da questo punto di vista, l'oscurità non è un luogo di paura, ma uno spazio di potenzialità. È nell'oscurità, lontano dai riflettori, che impariamo a confrontarci con noi stessi e le nostre insicurezze. È nell'oscurità, di quei giorni senza infamia e senza lode, che impariamo a coltivare le nostre competenze e la nostra costanza. È nell'oscurità, della vita non condivisa a mezzo social, che assaporiamo il valore dei rapporti autentici. La vera vittoria è già nostra, ogni volta che scegliamo di fare un passo avanti, anche quando nessuno ci sta guardando. Abbraccia l'invisibile. Coltiva la tua definizione di successo lontano dai riflettori. Ciò che fai oggi nell'oscurità, sarà ciò che illuminerà il tuo domani. Ps. A proposito di lavoro invisibile... Da domenica 1° dicembre sto accompagnando più di 82.000 persone nel PRE-corso di preparazione di 365 - Un anno epico: 31 esercizi, dal 1° al 31 dicembre, per fare chiarezza nella nostra vita e definire insieme degli obiettivi efficaci ed entusiasmanti per il 2025. Sei ancora in tempo per registrarti. Iscrivendoti ora riceverai nell'email di conferma le istruzioni per recuperare gli esercizi già condivisi. Puoi partecipare gratis da questa pagina: https://eff.mn/pre-365-kd Credit illustrazione: Guy Downes
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Qualche giorno fa, mi capita di vedere un servizio su luna rossa, mi trovo ad osservare questo gioiello di tecnologia e mi rendo conto che sono rimasto indietro, presumo di parecchi anni. Quando è avvenuta questa evoluzione? Mi ricordo di quando con mio padre seguivamo le regate, lui faceva il tifo per Azzurra (credo non esista manco più), il servizio che ho seguito parlava appunto dei compiti dell' equipaggio di oggi, uomini relegati in una postazione a schiacciare bottoni e il pensiero che mi viene in mente è "ma questo è sport? Questa è vela?" Dove sono finiti quegli equipaggi che correvano da una parte all'altra del ponte cazzando la randa e schivando il boma? Certo oggi vedere lo spettacolo di una barca che vola sull'acqua è stupendo ma il velista prova le stesse emozioni di prima? prova la stessa adrenalina e la stessa soddisfazione di quando finiva la regata stanco, sudato e con le braccia a pezzi? Questa evoluzione della vela, la ritrovo anche nelle vendite. oggi la tecnologia consente ai commerciali di automatizzare gran parte dei processi dall'individuazione del cliente perfetto in tutto il mondo alle informazioni utili per creare l'approccio, si può autorizzare l'approccio stesso, si attivano campagne remarketing per farsi sentire presente, oggi addirittura in alcuni campi il commerciale non vede neanche mai il suo cliente. Dove sono i campanelli da suonare, le segretarie da ruffianarsi gli schiaffi al telefono e i km in auto? Ma soprattutto dove è la soddisfazione di essersi sudati il proprio successo?
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🚗 La prima targa immatricolata in Italia? MIAOO! 🐱 Sembra incredibile, ma nel 1965, a Milano, veniva rilasciata una targa che oggi sembra scritta apposta per un'epoca digitale in cui i gatti sono i veri protagonisti. MI-AO 0000, un’Alfa Romeo Giulia TI 1300 nera, che in qualche modo anticipava l'era dei gatti virali. Coincidenza? O già nel 1900 sapevano che i gattini avrebbero dominato il mondo (e i social)? 🧐 Ma cosa rende i gatti così irresistibili sui social? La risposta è nel nostro cervello. 🧠 Continua a leggere per scoprire perchè...👇 🐾 Attivano il nostro istinto di accudimento → I loro occhi grandi, i movimenti imprevedibili e le espressioni adorabili scatenano nel nostro cervello l’ormone della cura, lo stesso che ci fa innamorare dei neonati. 🐾 Perfetti per contenuti rapidi e irresistibili → I gatti riescono a fare qualcosa di divertente in pochissimi secondi, un formato ideale per i video veloci che spopolano oggi. 🐾 Sempre un passo avanti, sempre misteriosi → A differenza dei cani, i gatti sono imprevedibili, e il nostro cervello adora questa imprevedibilità. Ogni loro mossa è una sorpresa che stimola curiosità e attenzione. 🐾 Semplicemente irresistibili → Vederli fare cose assurde, come sbagliare mira o infilarsi in spazi improbabili, ci fa ridere e attiva il nostro sistema di gratificazione, rilasciando dopamina. È puro piacere! Ecco perché il mondo digitale senza gatti sarebbe noioso. E quando ci pensiamo, quella targa MI-AO 0000 non poteva che essere destinata a loro. 😻 🎯 Morale della favola: 𝘀𝗲 𝘃𝘂𝗼𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗼 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗱𝗲𝘃𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗹𝗲𝘃𝗲 𝗻𝗲𝘂𝗿𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗲𝗻𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗶 𝗴𝗮𝘁𝘁𝗶𝗻𝗶 𝘃𝗶𝗿𝗮𝗹𝗶. 🐾 Quanti video di gattini hai guardato questa settimana? Confessa nei commenti! ⬇️ . . . #digitalmarketing #digitalstrategist #storytelling #copywriting #curiosità
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