Post di Antonella De Benedittis

Intervista del 03/09/2024 a Radio Cafe con Barry Mason ho parlato di "CRESCERE DEI FIGLI SICURI DI SÉ" . 👉 𝐋’𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐞𝐩𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐢 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢 è 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐯𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐝𝐫𝐞 𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝐩𝐚𝐝𝐫𝐞, 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐦𝐚𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭à 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐢 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐚. . 👉 Come riconoscere un adolescente con bassa autostima Tutto questo ci porta a riconoscere questi comportamenti come manifestazioni di bassa autostima dove possiamo anche inserirci gli episodi di bullismo. Se un adolescente è fragile ed è spaventato, può diventare un aggressore o una vittima dove quello che sembra il più forte e fa il “capobanda” nasconde queste paure e debolezze con l’aggressività e la prepotenza. Se i ragazzi sono sicuri e hanno una buona autostima non hanno bisogno di sentirsi vittime, né bulli e nemmeno usare droghe o alcol o avere comportamenti sessuali a rischio. . Per riuscire ad aumentare l’autostima nei bambini, oltre all’amore devono essere date regole certe, che non cambiamo nel tempo per non creare insicurezza, e specialmente la madre e il padre dovrebbero essere sempre in accordo su quello che dicono al bambino. Soprattutto quest’ultimo punto, cioè essere d’accordo su come educare i figli, è di primaria importanza: non c’è niente di peggio della confusione mentale che creiamo nel bambino quando non sa chi ascoltare, perché lui vuole bene a tutti e due i genitori e vorrebbe accontentarli tutti e due. . 👉 Cosa può fare la psicoterapia? . Sono proprio le sofferenze dentro noi che possono portare ad avere una bassa autostima e, specialmente in un adolescente ci possono essere dei vissuti legati all’infanzia che possono essere traumatici come il bullismo o il cyberbullismo ma anche meno pesanti come piccoli traumi dovuti a delusioni che fanno pensare di aver fallito e di non essere persone meritevoli, che la psicoterapia può aiutare a elaborare accompagnando l’adolescente ad una lettura delle esperienze e dandogli dei mezzi per acquistare una giusta dose di fiducia personale senza avere troppa paura di sbagliare. . Nel mio blog potete approfondire l'argomento leggendo il mio articolo "Come dare autostima ai figli" 👉👉 https://bit.ly/2UoizC0 . Ricevo a Padova, #Jesolo ed #Este. . Mail: 📧 studio@serenellasalomoni.it . . #serenellasalomoni #padova #psicologia #psicoterapeuta #figli #psicologapadova #psicoterateutapadova #barrymason #radiocafe #sicurezza #figli . Youtube: https://lnkd.in/dd44gAFb

Si dice che 3 sia il numero perfetto🌷 Solo una donna su 3 nel nostro paese è indipendente economicamente. Ogni 3 giorni una donna nel nostro paese viene colpita da un femminicidio. Non basta una rivoluzione: ne servono 3! 🌷 È urgente insegnare che l'amore non è dovuto, non si può pretendere e che è lecito ricevere un NO, SENZA PER QUESTO SENTIRE DI NON ESSERE ALL'ALTEZZA DELL'ALTRO. L'altro può scegliere indipendentemente da noi e noi possiamo risolvere le nostre insicurezze con percorsi adeguati. 🌷 È urgente insegnare che un amore finito è un amore finito e NON UN FALLIMENTO. Niente durerà per sempre, almeno nella nostra forma umana: accettiamolo. I più "fortunati", se davvero sono stati felici insieme e anche questo è da vedere, verranno separati da Sora Morte. 🌷 È urgente insegnare che "ognuno ha diritto di vivere come può" e soprattutto dove vuole e con chi vuole. E che non si è costretti a restare in una situazione in cui non riusciamo a stare bene, xchè non faremo nemmeno il bene di chi ci sta vicino (soprattutto quello dei figli che pagano -in ogni caso- il peso delle nostre scelte). ❤️Cominciano a pensare a una vera educazione affettiva ed emotiva, degli adulti! Se noi non siamo in grado di riconoscere le nostre emozioni come possiamo permettere ai nostri figli di capire e vivere le loro? Se noi non vediamo nell'amore una straordinaria opportunità di crescita e scoperta personale in cui mettere in discussione le proprie modalità e visioni per arricchirci anche di quelle dell'altro in uno scambio libero e reciproco, come potremo trasmetterlo ai nostri figli?

Il ruolo del genitore è piuttosto complesso. Il nostro cuore ci spinge a proteggere i figli, a prescindere dalla loro età: • vorremmo vederli felici • vorremmo aiutarli a superare le difficoltà • vorremmo evitare loro i dolori o quanto meno aiutarli a superarli velocemente Il nostro primordiale istinto genitoriale spesso ci spingerebbe a metterci una sirena in testa ed accorrere immediatamente in loro aiuto, sollevandoli da pesi e fatiche. Dall’altro lato sappiamo che non è propriamente utile sostituirci a loro nelle sfide. Sappiamo che la fatica, il dolore, la frustrazione, i fallimenti, gli errori sono necessari per crescere ed evolvere. Sappiamo che devono fare il loro pezzo di strada e se non camminano con le loro gambe non potranno mai sviluppare le competenze necessarie. E quindi? Qual è il nostro ruolo? Li aiutiamo o no? Nel podcast di domani ne parliamo.

Se in passato il padre delegava completamente la cura dei figli alla madre, da diversi anni si assiste a un rinnovato bisogno da parte degli uomini di essere presenti nella vita dei figli fin da piccoli. Quello che tuttavia appare difficile, è riconoscere l’importanza del ruolo paterno nell’età evolutiva, perché di questo pochissimo si parla e scarsamente ci si confronta. Difatti osserviamo una generazione di padri più vicini emotivamente ai figli ma scarsamente consapevoli del proprio ruolo, tanto che questa vicinanza può portare a una relazione quasi “amicale”, che non risponde affatto ai bisogni evolutivi dell’individuo in crescita. Questo non vuol dire che con i figli non sia importante avere una relazione di vicinanza e confidenza, quanto piuttosto che il genitore si trova a svolgere un ruolo relazionale diverso rispetto a quello amicale. E allora qual è il ruolo paterno? Dopo la nascita, mamma e figlio costituiscono un nucleo relazionale, una diade e il padre sembra del tutto periferico, a meno che non assuma anche lui le stesse modalità di cura della madre. In realtà il padre diventa il terzo elemento che apre la diade trasformandola in una triade: questo assolve a importantissime funzioni psicologiche per il figlio, che attraverso questa apertura incontra il mondo. Se da una parte il ruolo materno prevede infatti la soddisfazione dei bisogni, dall’altra quello del padre adempie un’altra funzione che è quella di stabilirei limiti e i confini, attraverso i quali l’individuo può sviluppare la propria intenzionalità e di conseguenza la propria direzione esistenziale. Perché ciò accada è necessario che entrambi i genitori riconoscano il ruolo specifico e complementare dell'altro. Entrambi devo essere consapevoli che la diade madre-bambino, fondamentale all'inizio, deve essere ad un certo punto superata per dare al padre la possibilità di dare il suo contributo. L'impegno è non privo di difficoltà perché i genitori devono cercare di adattare la loro funzione in base ai bisogni del figlio, bisogni che cambiano continuamente in base allo suo sviluppo. Per rimanere aggiornato iscriviti alla nostra newsletter! Trovi il link in bio.

𝐈𝐥 𝐝𝐢𝐥𝐞𝐦𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐫𝐞 𝐒𝐚𝐥𝐨𝐦𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 Da piccola ho frequentato la scuola dalle suore e sono cresciuta ascoltando un certo numero di parabole e storie bibliche. Fra queste una in particolare mi ha sempre colpito molto: quella del dilemma di re Salomone. Per chi non la conoscesse, nella storia accade questo.  Due donne litigano per lo stesso neonato, dicendo entrambe di esserne la madre. Allora re Salomone ordina che il neonato venga tagliato in due, in modo che ognuna ne abbia una metà. Una delle donne supplica quindi il re di ritirare l’ordine e accetta di cedere il bambino all’altra. Così facendo, il re capisce che la vera madre è proprio lei e le rende il figlio… ovviamente intero. Trovo che la storia, metaforicamente, si presti molto anche all’ambito lavorativo. Da un lato abbiamo la donna che, pur di non lasciar vincere l’altra, è disposta a calpestare tutto e tutti. Potrebbe essere il simbolo di chi rincorre il profitto a scapito dell’etica. Dall’altro lato abbiamo la donna che sceglie di rimanere fedele ai propri valori e a quello a cui tiene a costo di sacrifici (la separazione dal figlio) perché persegue un obiettivo più alto (la salvezza del figlio stesso). Infine re Salomone può essere il manager o l’imprenditore virtuoso… ma secondo me è più di questo: è in generale la #cultura che ti mette alla prova, ponendoti di fronte a delle #scelte. 𝐋𝐚 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐞𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐚 𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨. Conoscevi questa storia? Cosa pensi del messaggio che esprime? Daresti interpretazioni differenti? #culturechangemanagement

L'Altruismo dei Genitori: Un Amore che Cambia Tutto Diventare genitori è un'esperienza che trasforma profondamente. Si passa dall'essere concentrati su sé stessi al mettere al centro un'altra vita. L'altruismo che i genitori mostrano è un valore fondamentale, che emerge fin dal momento in cui scoprono di essere in attesa. Ogni decisione, ogni pensiero diventa rivolto al benessere della nuova creatura, e le priorità cambiano radicalmente. Nel nostro ultimo episodio del +CAST, con Davide Lupo, riflettiamo su cosa significa essere genitori e sulla dedizione totale che questo ruolo richiede. In particolare, esploriamo come l'amore e l'altruismo dei genitori non solo definiscano la loro vita, ma anche creino le fondamenta su cui si basa la famiglia. Essere zii, come racconta il nostro ospite, offre un'osservazione ravvicinata di questo fenomeno, mostrando quanto la genitorialità sia una manifestazione di amore incondizionato e dedizione verso il futuro. 🎧 Ascolta l'episodio 47 per approfondire questa riflessione sulla famiglia e i valori che essa rappresenta. #Famiglia #Altruismo #Genitori #ValoriFamiliari #AmoreIncondizionato #CrescitaPersonale #LeadershipEmotiva

Parola per parola!

“ORDINE ED ARMONIA NELLE RELAZIONI GENITORI~FIGLI” A prescindere da condizioni interiori ed esteriori, età anagrafica compresa, non è permesso ai figli fare i genitori dei propri genitori, ed i genitori da par loro non debbono né possono acconsentirlo. Perché? Ad essere violato è un Ordine Trascendente, Universale e Naturale, pre~esistente all’origine stessa della vita sulla Terra. Cosa consegue a quella violazione? Fallimenti, impedimenti e difficoltà, soprattutto a livello RELAZIONALE e REALIZZATIVO. Si è mai vista in Natura una cucciola di mammifero allattare ed accudire la propria madre? Sono i genitori a dare la vita ai figli, che a loro volta e dopo averla umilmente da essi presa e ricevuta, sono legittimati a trasmetterla ai discendenti, garantendo e favorendo in tal modo il flusso degli scambi e la continuità della vita stessa nel Mondo. Quando i genitori versano in difficoltà riconducibili ad anzianità o malattia, sussiste ed intercorre una sottile ma sostanziale differenza tra il fare ed il comportarsi come il loro genitore, ed il prendersene realmente cura osservandoli e riconoscendoli con benevolenza ed amorevolezza in tutta la loro grandezza, dignità ed integrità per quello che sono. Nel primo caso, si finisce inevitabilmente per sentirsi indispensabili ed al di sopra dei propri genitori, nascondendo in primis a se stessi come un sottile e sublime autoinganno la percezione non solo di totale impotenza, ma anche di paura di non poter più ricevere da essi amore e cura come quando si era piccoli e bisognosi. Nel secondo caso, con profonda gratitudine ed umiltà, li si onora e rispetta accogliendoli, includendoli ed integrandoli dentro di sé come manifestazioni di Dio e, per ciò stesso, come propri creatori su questo piano di esistenza ed in questa vita, adesso e qui. Solo così diverrà possibile scorgere la DIVINITÀ sia in se stessi che in ogni altra creatura, visibile ed invisibile. E TU, SEI PRONTO E DISPONIBILE A TORNARE AL TUO POSTO DI FIGLIO E DA LÌ RI~NASCERE, FIORIRE ED EVOLVERE? Ti auguro buon discernimento. Giuliano Santucci #ordineearmonianellerelazionigenitorifigli

Quartu, notte fonda. Un padre ferito dal figlio, una madre che prova a coprire il gesto, e noi che leggiamo l'ennesima notizia di cronaca parlando di "raptus improvviso". Ma il raptus è solo un comodo alibi. Serve a tranquillizzarci, a farci credere che la violenza esploda dal nulla. Invece, è spesso il risultato di un malessere accumulato e ignorato per troppo tempo. Oggi, molti giovani ricevono tanto, spesso troppo, prima ancora di poter desiderare. Ma il problema non è solo materiale. È più profondo e sottile. Non è il "tutto e subito" a renderli fragili, ma la mancanza di uno spazio per crescere, per sbagliare, per trovare il loro posto nel mondo. L'adolescenza è un momento delicato, in cui si cerca l’emancipazione dai genitori. Ma spesso, per paura di perdere il controllo, gli adulti soffocano questo processo, trattenendo i figli in una gabbia invisibile. Quello che manca, allora, non è solo la capacità di desiderare, ma la possibilità di confrontarsi con la frustrazione, di gestire i limiti, di scoprire la propria identità. E quando arriva un "no", non sanno come reagire. La frustrazione si trasforma in rabbia, e la rabbia, se non elaborata, esplode proprio in quel luogo che dovrebbe essere un rifugio: la casa. Non basta puntare il dito contro la "vita di oggi" o contro lo smartphone. Dobbiamo chiederci come stiamo crescendo i nostri figli. Stiamo davvero lasciando loro lo spazio per diventare se stessi, per affrontare le loro paure e i loro fallimenti? O stiamo solo cercando di proteggerli per la nostra tranquillità? Capire non significa giustificare. Ma se vogliamo evitare altre tragedie come questa, dobbiamo guardare più a fondo e chiederci cosa possiamo fare, come adulti, per essere davvero presenti. #quartu #adolescenza #frustrazione #crescere #salutementale #famiglia #giovani #riflessioni #responsabilità #benesserepsicologico

“ORDINE ED ARMONIA NELLE RELAZIONI GENITORI~FIGLI” A prescindere da condizioni interiori ed esteriori (età anagrafica compresa), non è permesso ai figli fare i genitori dei propri genitori, ed i genitori da par loro non debbono né possono acconsentirlo. Perché? Ad essere violato è un Ordine Trascendente, Universale e Naturale, pre~esistente all’origine stessa della vita sulla Terra. Cosa consegue a quella violazione? Fallimenti, impedimenti e difficoltà, soprattutto a livello RELAZIONALE e REALIZZATIVO. Si è mai vista in Natura una cucciola di mammifero allattare ed accudire la propria madre? Sono i genitori a dare la vita ai figli, che a loro volta e dopo averla umilmente da essi presa e ricevuta, sono legittimati a trasmetterla ai discendenti, garantendo e favorendo in tal modo il flusso degli scambi e la continuità della vita stessa nel Mondo. Quando i genitori versano in difficoltà riconducibili ad anzianità o malattia, sussiste ed intercorre una sottile ma sostanziale differenza tra il fare ed il comportarsi come il loro genitore, ed il prendersene realmente cura osservandoli e riconoscendoli con amorevole e benevolo distacco in tutta la loro grandezza, dignità ed integrità per quello che sono. Nel primo caso, si finisce inevitabilmente per sentirsi indispensabili ed al di sopra dei propri genitori, nascondendo in primis a se stessi come un sottile e sublime autoinganno la percezione non solo di totale impotenza, ma anche di paura di non poter più ricevere da essi amore e cura come quando si era piccoli e bisognosi. Nel secondo caso, con profonda gratitudine ed umiltà, li si onora e rispetta accogliendoli, includendoli ed integrandoli dentro di sé come manifestazioni di Dio e, per ciò stesso, come propri creatori su questo piano di esistenza ed in questa vita, adesso e qui. Solo così diverrà possibile scorgere la DIVINITÀ sia in se stessi che in ogni altra creatura, visibile ed invisibile. E TU, SEI PRONTO E DISPONIBILE A TORNARE AL TUO POSTO DI FIGLIO E DA LÌ RI~NASCERE, FIORIRE ED EVOLVERE? Ti auguro buon discernimento. Giuliano Santucci #ordineearmonianellerazionigenitoriefigli