Era il 2013. L’allora Ministro Prof.ssa Maria Chiara Carrozza restituiva dignità e libertà alle centinaia di migliaia di giovani medici nel poter scegliere un percorso di specializzazione. Un percorso che per anni veniva imposto da scelte dei direttori delle scuole di specializzazione. Scelte che troppo spesso non premiavano il merito costringendo molti colleghi ad andar via dall’Italia o a rimanere in attesa “mettendosi in coda”. Con il Concorso Nazionale cominciano ad approdare nelle Scuole di Specializzazione medici provenienti da ogni parte di Italia e da qualunque università. E parallelamente comincia a cambiare l’approccio del mondo universitario nei confronti dei giovani colleghi Specializzandi. Tutt’ora permangono criticità molto spesso messe alla luce dall’instancabile lavoro di “Specializzazioni in Medicina. Associazione ALS” , ma sono diverse le condizioni dei medici in formazione che negli anni hanno visto un notevole miglioramento. Oggi, senza né arte e nè parte, il governo decide di abolire il numero chiuso per l’ingresso alla facoltà di medicina e chirurgia e di far accedere in modo libero nei primi sei mesi oltre 50-70 mila aspiranti Medici il cui destino verrà deciso unicamente dal mondo universitario baronale. Dopo i primi sei mesi verranno sottoposti ad una selezione da parte del mondo universitario e dei 50-70 mila si ridurranno ad un terzo o un quarto. Chissà quanti spazi/aule/docenti hanno immaginato per garantire una “trasparente selezione”. Una involuzione.
Post di Antonio Libonati
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Ribadisco fino alla noia , per contrastare la fuori uscita dei medici , il Governo deve incrementare cuneo fiscale al 28% fino a 40 mila euro con doppio cuneo fiscale per ogni figlio minore a carico. Le direzioni strategiche delle Asp e Aziende ospedaliere , devono concordare la negoziazione di buoni pasto per ogni turno di guardia medica notturna, festiva e pomeridiana , orario di lavoro 7.12 con un buono pasto al giorno Taglio cuneo fiscale anche negli emolumenti per i medici in formazione ma al 14% un buono pasto per ogni turno di guardia medica notturna , festiva e pomeridiana. Turni di servizio 7.12 con un buono pasto al giorno
Senza Medici. Il Dossier de LA STAMPA con i dati e il commento Anaao Condivido alcuni estratti interessanti di un dossier pubblicato dal quotidiano LA STAMPA, con una infografia che riassume i medici che hanno abbandonato il pubblico nel 2023 e le percentuali di borse di specializzazione non assegnate. In basso il link all'articolo: 👉«Di medici ne servono 50mila - spara alto il governatore veneto Luca Zaia -, ma il problema è che i concorsi vanno deserti perché c'è stata una sbagliata programmazione del numero chiuso». «Lettura del problema vera solo in parte - replica Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao -, perché i concorsi vengono sì spesso snobbati, ma la cattiva programmazione è stata quella dei posti nelle scuole di specializzazione, perché dalle Facoltà di medicina di giovani ne sono sono usciti a sufficienza». 👉Dopo il 2027 la curva pensionistica sarà in netto calo, mentre le scuole di specializzazione dopo i forti incrementi dei posti disponibili, pur considerando quelli che andranno deserti, sforneranno 32mila medici in più rispetto a quelli che nel frattempo appenderanno il camice al chiodo. «Anche se bisogna considerare la variabile impazzita degli ultimi anni, ossia la crescita esponenziale del numero di medici che per cause varie lasciano anzitempo il servizio pubblico, 4.288 solo nell'ultimo anno», 🚨🚨« l'emergenza è ora e si affronta rendendo nuovamente attrattiva la professione e utilizzando, come avviene in larga parte d'Europa, i giovani specializzandi.Già dal 2018, in base al "decreto Calabria" si sarebbero potuti utilizzare nei reparti dietro la supervisione di un tutor, se solo le Università l'avessero concesso. L'ultimo ostacolo al loro utilizzo lo ha alzato una circolare del Miur dell'8luglio, che dopo la conquista di poter formare gli specializzandi, ora fa un passo indietro, reintroducendo l'esame di fine anno da parte delle stesse Università. Come a dire che 25 mila specializzandi continueranno ad essere bloccati. ❗❗Nel frattempo, è guerra aperta tra le Asl, pronte a offrire di tutto pur di strappare la firma di un dottore sul contratto. All'Elba, come un po' in tutte le piccole isole, i medici non vogliono andare, così una delibera offre loro ombrellone, biglietti del cinema, sconti in palestre, ristoranti ed autonoleggi, più incentivi economici. Venezia assicura lo studio gratis ai medici di famiglia mentre per le zone montane del Veneto c'è un bonus di quasi 8.000 euro. https://lnkd.in/dbamwJ86
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🚀 Rivoluzione nell'accesso a Medicina! Dal 2025/2026, addio ai tradizionali test di ammissione per Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. La nuova riforma introduce un accesso libero per il primo semestre, con una selezione basata sugli esami sostenuti in questo periodo. Sarà creata una graduatoria nazionale per determinare chi potrà proseguire gli studi. 💡 Più equità e opportunità per gli studenti: chi non supererà la selezione potrà utilizzare i crediti formativi acquisiti per iscriversi ad altri corsi, evitando di perdere l’anno accademico. Questa svolta mira a valorizzare il merito reale e rispondere alle esigenze di tanti giovani che aspirano a una carriera in ambito medico. Un grande passo verso un sistema più giusto e meritocratico! 🔝 #Medicina #AccessoUniversitario #RiformaUniversitaria #Merito #Opportunità
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STOP AL NUMERO CHIUSO E AL TEST D'INGRESSO A MEDICINA "Questa giornata rappresenta un passo storico per garantire a tutti i ragazzi l'opportunità di diventare professionisti in ambito medico - ha dichiarato la ministra dell'Università e della Ricerca, #AnnaMariaBernini - il fabbisogno di futuri nuovi #medici è di 30mila professionisti i più nei prossimi sette anni. Per soddisfarlo abbiamo già aumentato i posti disponibili per i corsi di #laurea in #medicina e #chirurgia e #veterinaria. Ma con oggi rivediamo completamente i criteri di selezione. Per il primo anno aboliamo il numero chiuso e i test d'ingresso, ma prevediamo un semestre - filtro con esami caratterizzanti, i cui risultati saranno comunque riconosciuti per percorsi formativi alternativi. In questo modo non solo investiamo nelle giuste aspirazioni dei nostri ragazzi, ma garantiamo anche una preparazione di qualità attraverso un'offerta formativa d'eccellenza" ha concluso. Per approfondimenti: https://lnkd.in/dbprkPs7 #testdingresso #scn #studiaconnoi #università #laurea
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Medici e Università Le doti (necessarie agli aspiranti medici) che i test di ingresso a Medicina invece non considerano "Le competenze mediche del futuro dovranno quindi modificarsi per mettere al centro il paziente-persona piuttosto che il paziente-malattia e questo presuppone un radicale cambiamento nell’insegnamento della pratica medica e dei criteri di accesso alla stessa" Articolo di Alessandro Cravera sul sito de Il Sole 24 Ore. "Ogni anno più di 150.000 giovani si iscrivono ai test di ingresso alla facoltà di Medicina, con la speranza di poter esercitare la professione a cui aspirano." "Purtroppo, solo il 10% di loro potrà iscriversi all’Università e iniziare il percorso di studi che li porterà a diventare medici." "Di fronte a questi numeri abbiamo una grande responsabilità nei loro confronti e nei confronti dei futuri pazienti." #italia #politica #università #medicina #medici #dottori #competenze #skill #test https://lnkd.in/dw3jTPKS
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Con il 2025 saranno introdotte borse di studio per le specializzazioni anche per gli psicologi, insieme a biologi, veterinari, odontoiatri, farmacisti, chimici e fisici. In generale questo rappresenta un passo avanti. Ma la strada per la perfezione è ancora lunga 😅 Il problema è che le borse di studio saranno soltanto per le scuole di specializzazione universitarie. E questo non per una qualche forma discriminatoria verso gli psicologi, ma semplicemente perché per tutte le professioni sanitarie dirigenziali, le specializzazioni sono universitarie. Come professione, noi siamo un unicum: abbiamo un sistema di specializzazione post laurea quasi soltanto privato, che resterà escluso dalle borse di studio. Questa particolarità ce la siamo scelta noi, e presenta pregi e difetti. Fra i pregi ci metterei che ci permette una grande ricchezza culturale e scientifica, e la possibilità per qualunque psicologo di formarsi liberamente. Le altre professioni invece per specializzarsi, devono partecipare ad un concorso a numero chiuso. Come contrattare, il nostro sistema ha anche dei difetti: la grande ricchezza è anche grande disomogeneità, per cui un cittadino che si rivolge ad uno psicoterapeuta rischia di non ricevere prestazioni che garantiscano uno standard minimo di pratiche su cui vi sia un consenso della comunità scientifica. Inoltre, con il fatto che ci riserviamo la libertà di accesso, il nostro sistema formativo sforna un numero di specialisti del tutto slegato dal reale fabbisogno. Ho sviluppato meglio alcune di queste riflessioni in questo articolo per quotidiano sanità. Dato che siamo in tempo di elezioni degli Ordini, mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i candidati delle varie liste. https://lnkd.in/dFgZ8RFQ
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Abolizione del numero chiuso a M&C proseguendo nel ragionamento la valutazione alla fine del primo semestre SARA di necessità una selezione molto dura perché comunque la formazione clinica che comincia dal secondo semestredel secondo anno prevede una certa rigidità del rapporto docente studenti. già adesso il personale universitario è integrato da quello ospedaliero per tutta la parte di formazione clinica e già adesso esiste una grande criticità legata al fatto che il personale ospedaliero non ha nessun tipo di riconoscimento per la sua attività didattica, né di tipo economico perché non vengono pagati né di tipo normativo perché le amministrazioni ospedaliere non considerano questa attività nel monte ore dell'attività dei loro dipendenti. Se come è presumibile il numero di studenti che arriverà al periodo di formazione clinica Aumenterà anche solo di poco si potrà il problema che il carico didattico negli ospedali aumenterà. Allora una delle due: o aumenta il personale universitario o il personale ospedaliero viene riconosciuto in questa sua attività didattica e quindi ridurrà le ore di attività clinica dovendone dedicare un po' all'attività didattica. I budget delle aziende ospedaliere sono sostanzialmente bloccati per nuove assunzioni così come e forse anche peggio per il budget del ministero dell'università. Anche per questo secondo aspetto che riguarda la seconda parte del percorso formativo tutto lascia prevedere una totale assenza di programmazione ma soprattutto una totale assenza di conoscenza delle realtà cliniche convenzionate con l'università: certo è che si potrà allargare il convenziomento o addirittura abolirlo nel senso che tutti gli ospedali potranno ricevere gli studenti formazione: resta comunque il nodo del monte ore del personale all'ospedaliero che è fisso è il nuovo incarico didattico che andrà ad incidere su quel monte ore. Anche da questo punto di vista questa progetto di riforma mi pare completamente dereistico e fantasioso
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La notizia di oggi è che non ci saranno più i test a medicina, ci sarà un blocco durante il primo anno. Io feci i test per entrare nel 1992 e a suo tempo entrai a Roma sia alla Sapienza che alla Cattolica. Mi chiedo, ammettendo che certamente ci sarà un aumento delle iscrizioni, dove metteranno tutti gli studenti iscritti per seguire le lezioni del primo semestre del primo anno? Ci saranno le aule, visto che veniamo da oltre 30 anni di numero chiuso? I professori ce la faranno a sostenere gli esami di un numero aumentato di studenti? Ipotizziamo due scenari per il Molise. Scenario 1) Si passerà dai 180 posti di oggi a 450-500 iscritti, dove faranno lezione tutti questi ragazzi, nell'aula magna Unimol? Ci sono abbastanza case a Campobasso da affittare a tutti i forestieri? Scenario 2) Potendosi iscrivere in Atenei più blasonati è così certo che sopravviverà la nostra facoltà di Medicina? #medicina #numerochiusomedicina #stopnumerochiusomedicina
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Facci capire, Prof. Luigi Tritapepe... a fronte di un mio post sulle Elezioni SIAARTI in corso hai commentato: “La campagna elettorale sta assumendo toni da elezione presidenziale USA. No buono”. Non capisco… delle 2 l’una (dati i contenuti del post oggetto del tuo commento): 1 - non approvi il mio invito a NON votare in SIAARTI Coloro i quali in vari modi "scoraggiano" l'iscrizione ad AAROI-EMAC dei loro Colleghi, anche sospingendoli verso altre Sigle che nei ns Ospedali adottano contrattazioni contrarie agli interessi ARTID, oppure stringono strane "alleanze" con tali Sigle con progetti poco consoni (per non dire in contrasto) con le strategie utili alla Disciplina ARTID 2 - oppure non approvi il mio invito a votare i Candidati che il CDN AAROI-EMAC ha deliberato di appoggiare (senza far alcun disconoscimento scientifico ai loro Competitors), per le ragioni ampiamente spiegate? Magari chiarendolo troviamo qualcosa di buono in questa campagna elettorale... 😉 ... tenuto conto che nel frattempo ci sono Sigle (non certo l'AAROI-EMAC) che intendono demolire il sistema di formazione specialistica invece che - come Noi vogliamo - riformarlo a favore dei ns Colleghi? https://lnkd.in/ddHGG5BB A. Vergallo - Presidente AAROI-EMAC
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https://lnkd.in/dwFnDi65 Al di là delle complicazioni tipicamente italiane del test non abolito ma posticipato di sei mesi e della confusionaria graduatoria successiva, un passo avanti lungamente atteso e necessario anche per tutte le altre lauree . Con tutto il profondo rispetto che nutro, doverosamente, per l'ordine dei medici e per tutte le altre professioni ordinistiche e non, la posizione del citato ordine mi appare un poco di retroguardia. Vogliamo continuare a scoraggiare i giovani studenti italiani? Vogliamo continuare ad avere paurosi buchi di organico negli ospedali e tra i medici di famiglia? Vogliamo importare ancora, sia detto con sacrale rispetto, medici da Paesi con sistemi di istruzione superiore non paragonabili (secondo indicatori indipendenti) al nostro? A mio parere il tema del numero chiuso, al netto di interessi di categoria comprensibili ma probabilmente non condivisibili se si pensa all'interesse generale, è anche e soprattutto un tema di sottoinvestimento pubblico (da parte dei governi di ogni colore politico negli ultimi lustri)nell'università e per estensione nella sanità e nella scuola, che però sono una delle fondamenta principali della democrazia economica. E poi, si parla tanto di Mercato, talvolta a sproposito. Lasciamo allora al Mercato, onnipotente ed onnipresente, di valutare se questi medici valgano o meno, come accade per ogni tipo di lavoratore dipendente o autonomo. E infine, abbiamo sempre meno giovani, e siamo sempre in coda alle graduatorie sul numero di laureati: davvero è necessario, come si è fatto sinora, disincentivare lo studio?
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Come ADI - Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia aderiamo alla mobilitazione #IOVOGLIOINSEGNARE perché la formazione degli insegnanti dovrebbe coniugare la preparazione culturale e la motivazione con l’equità e le pari opportunità di accesso alla professione. La riforma del reclutamento introdotta con la Legge 79/2022 ha invece ripristinato i corsi abilitanti post-lauream, replicando tutte le criticità ampiamente emerse in tale sistema. Il nuovo sistema di reclutamento è lungo, macchinoso, e con doppio sbarramento in ingresso: uno per il corso abilitante e quello successivo per il concorso volto alla stabilizzazione. Si allungano in primo luogo i tempi per entrare in ruolo, condannando un numero cospicuo di #docenti al #precariato. Gli alti costi di tali corsi, che ricadono nuovamente nelle tasche dei corsisti, comportano già una inaccettabile selezione sul piano economico anziché sulle reali capacità di tutti gli aspiranti. A ciò si aggiunge l’ulteriore scure di un decreto ministeriale che vorrebbe adottare come esclusivo criterio di accesso ai corsi abilitanti la quantità di titoli posseduti. Ciò è in aperto contrasto con il principio delle pari opportunità di accesso alla formazione. La tagliola dei titoli comporterà l’esclusione di fatto di moltissimi laureandi, neo-laureati, dottorandi e dottori di ricerca. Con la comunità studentesca scendiamo nuovamente in piazza per chiedere al MIUR una vera assunzione di responsabilità. Non rimarremo silenti di fronte all’ennesima corsa ai titoli e alla mercificazione della formazione. L’#insegnamento non è un privilegio, ma un esercizio di emancipazione e libertà. 📍 Roma - Ministero dell’Istruzione 🕚 Ore 11:00
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