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AL CANTIERE DELL' #ESSELUNGA SONO MORTI TRE NOSTRI COMPAGNI! BASTA OMICIDI SUL LAVORO!
Tre morti, tre feriti e due dispersi: questo il “bollettino di guerra” di oggi per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro. Un crollo in un cantiere edile ha distrutto o segnato per sempre le vite di otto lavoratori e quelle dei loro famigliari.
Questo è il prodotto di un sistema infinito di subappalti e appalti al massimo ribasso, nonché della mancanza di scrupoli di buona parte dei padroni, che, pur di risparmiare sulle misure di sicurezza, mettono a repentaglio la vita dei lavoratori – le vittime dell’incidente di oggi avevano un contratto da metalmeccanici anziché da edili, perché la formazione di quest'ultimi è un costo in più per le aziende, dato che deve essere affidata a soggetti specializzati – e, infine, di una legislazione in merito che, oltre ad essere inadeguata, spesso non è neppure rispettata: oltre 1000 morti sul lavoro nel 2023, e l’avvio del 2024 non è stato certo da meno.
Difronte a fatti tanto gravi tutto appare un’inutile ipocrisia: il cordoglio delle autorità, le giornate di lutto, gli scioperi proclamati dai sindacati, a cosa servono? I sindacati, poi, che oramai da decenni hanno rinnegato il loro ruolo di tutela dei diritti dei lavoratori, dove erano in questo caso specifico e dove sono quando vengono emanate certe leggi, quando vengono firmati certi contratti?
Quello che serve sono leggi più severe, più personale addetto ai controlli nelle aziende e ispezioni e vigilanza più serrati e la legislazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro deve prevedere, fra le altre cose e come già a suo tempo sostenuto da Costituente Comunista, l’introduzione di un reato specifico: l’omicidio sul lavoro.
Si deve lavorare per vivere, non morire per lavorare!
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