Lo sapevi che prima del 1963 il matrimonio poteva costarti il lavoro? Fino alla legge sul divieto di licenziamento per causa di matrimonio, le donne dovevano fare i conti con clausole di nubilato e licenziamenti automatici una volta sposate. Questa legge ha rappresentato una svolta, eliminando una delle più pesanti discriminazioni di genere sul lavoro. 👉 Secondo te, il matrimonio è ancora un ostacolo nella carriera delle donne? Raccontaci la tua opinione nei commenti!
Post di Piano C
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Ci sono cose che reputo più intollerabili di altre: la propaganda fatta sulla pelle di noi donne e sul tema della violenza è fra queste! Gentile Ministo Valditara, la riforma del diritto di Famiglia del 1975 non ha interrotto il patriarcato nel nostro paese. Il nostro paese è pieno di norme ancora improntate sulla diseguaglianza. Ne cito un paio? L’articolo 89 del Codice Civile impone solo a noi donne di attendere 300 giorni dopo un divorzio prima di poter contrarre nuovamente matrimonio. Un uomo può risposarsi subito, una donna dopo 300 giorni dal divorzio. Noi donne siamo iscritte nelle liste elettorali con il nostro cognome e accanto quello di nostro marito, o del nostro ex marito. Per quale motivo? Perché una legge del 46, ancora in vigore, dice che per riconoscere come certa l’identità di una donna ci vuole la garanzia di un uomo! Potrei continuare a lungo, perché ahimè ci sono ancora leggi che trasudano l’idea che sia normale che un uomo abbia qualche diritto o qualche opportunità in più. Ma del resto è normale che esistano tali leggi se a farle era stato un Parlamento pieno al 90% di uomini. Tuttavia, lei che è Ministro dell’Istruzione, potrebbe spiegare a noi comuni cittadini e cittadine come mai in Italia ci sono più donne laureate e diplomate e con voti più alti ma solo il 4% di loro è l’Ad di una società? E meno del 23% ricopre incarichi dirigenziali? Cosa accade a queste donne che si sono tanto istruite quando escono nel mondo reale e del lavoro? Sono tutte prima del merito che occorrerebbe a dirigere qualcosa? O forse si scontrano con quel gigantesco problema che si chiama conciliare una maternità col lavoro, cercando di non perdere nel frattempo i treni che passano e su cui gli uomini possono salire con maggiore frequenza perché sulle loro spalle non grava in modo preponderante la cura dei figli, della casa, dei genitori anziani? Ci racconti Ministro come è quando è finito il patriarcato perché io questa rivoluzione non la vedo, ma magari voi si e quella miope sono io!
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Il 16 ottobre è stato definitivamente approvato in Senato il disegno di legge che introduce il reato universale di “gestazione per altri (GPA)”, di fatto criminalizzando i cittadini italiani che ricorrono a questa pratica all’estero, in quei paesi che invece la hanno regolamentata. Prima della votazione finale i venti emendamenti al testo presentati dai partiti dell’opposizione sono stati tutti respinti dalla maggioranza dei senatori che sostengono il governo Meloni. La legge italiana prevedeva infatti già il reato per “chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità”, con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600 mila a un milione di euro. Rendere un reato “universale” fa sì che le pene riguardino anche i cittadini italiani che ricorrono alla gestazione per altri all’estero. Secondo Gianfranco Goretti, attivista di Famiglie Arcobaleno e insegnante, che si è occupato della repressione dell’omosessualità in Italia durante il nazifascismo, il clamore attorno a questa legge è nato nel momento in cui le famiglie omogenitoriali sono entrate nel dibattito pubblico, grazie a quante si sono esposte raccontando le proprie storie e rivendicando la mancanza di diritti. “Quando quasi 20 anni fa è nata l’associazione Famiglie Arcobaleno non c’era alcun riconoscimento per le coppie omosessuali e tantomeno per i genitori. La nostra battaglia ha portato a qualche risultato e, evidentemente, ha creato un movimento di reazione molto forte: probabilmente per qualcuno l’attacco alle famiglie arcobaleno significava avere un tornaconto a fini elettorali, ponendo ostacoli in vari modi fino ad arrivare a questa legge, visto che anche se il 90% delle famiglie che iniziano la GPA sono coppie eterosessuali, quando parliamo di questa pratica pensiamo soprattutto alle coppie di due padri”. 👇🏻 continua a leggere l’articolo sul sito della Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili (CILD) https://lnkd.in/dcxUU9Up
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L'ITALIA OPPRESSIVA E ILLIBERALE Mettiamo che un uomo o una donna abbiano un rapporto extra coniugale con un altro uomo o un'altra donna e che la donna resti incinta. Mettiamo che la famiglia voglia tenere il figlio sebbene non concepito al suo interno. Lo riconosce e lo immette nel suo nucleo familiare. È maternità surrogata? È punibile? No. Eppure, in questo caso, c'è sempre una donna (detta gestante) che accetta di portare avanti una gravidanza per conto di altre persone che diventeranno genitori e fratelli del bambino. Ma non è maternità surrogata perché l’embrione non è creato con gameti di terzi, ma solo con lo spermatozoo di uno. Dunque non è punibile nonostante la legge ideologica 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita. Si tratta di un divieto incomprensibile, senza alcuna giustificazione che non sia fondamentalista, retriva, ideologica e confessionale. Ma più che altro ipocrita: si vieta la maternità assistita e si favorisce il tradimento coniugale. La famiglia ha senso solo se chiusa dentro se stessa e finalizzata all'autogestione e all'autoprocreazione (cosa che però vale solo per gli altri). La verità invece è che questo è l'ennesimo divieto di un'Italia oppressiva e illiberale dove non si può manifestare, non si può pubblicare, non si può accogliere, non si può più nemmeno festeggiare senza il permesso di autorità prive di autorevolezza. Si vieta tutto, fuorché l'evasione fiscale. E a forza di vietare si favorisce l'eversione. In un regime oppressivo e illiberale ciò che non è espressamente permesso è vietato. In una democrazia ciò che non è espressamente vietato è permesso. Verso un regime oppressivo e illiberale stiamo lentamente andando come altri paesi al mondo. Anche l'Italia sta diventando una anomala democrazia illiberale, se è possibile che una democrazia sia illiberale (dal mio punto di vista se è illiberale non è più una democrazia). Tornano le norme ideologiche. E questo è un segnale inequivocabile che non vede solo chi non lo vuole vedere.
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È notizia recente la decisione da parte del Ministero dell’Interno di eliminare il cognome del marito nelle tessere elettorali delle donne coniugate o vedove, a seguito delle numerose segnalazioni e rimostranze da parte di associazioni e singole elettrici. Leggi il comunicato congiunto di Rete per la Parità e Toponomastica Femminile 👇
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Legge a Tutela delle Donne, quando Vengono licenziate perché decidono di sposarsi o fare figli.. La legge tutela, le lavoratrici contro i licenziamenti intimati a causa del matrimonio o durante la maternità al fine di proteggere la funzione familiare della donna. Non si può perdere Tempo, Soldi e Vita a Causa di Azioni Illegali Esercitate da Aziende che licenziano contratti a tempo indeterminato facendo mobbing, pressioni o fingendo finti reclami.. Quando i Dipendenti vengono mobbizzati perché scelgono di sposarsi o fare figli... Azioni illegali tra il 2017 e il 2023... La Legge deve tutelare chi ha voglia di Lavorare perché vuole essere indipendente e poter costruire ponti solidi e non per le caxxate che scrivono finte vittime, e finte lavoratrici... Ministero della Giustizia Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
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Mercoledì scorso (16 ottobre) il senato italiano ha approvato in via definitiva il disegno di legge – presentato da Fratelli d'Italia, appoggiato da #Meloni e non abbastanza criticato dall’opposizione – per rendere la #gestazioneperaltri (#GPA) un #reatouniversale. Questa tecnica di procreazione assistita, che in Italia era già illegale dagli anni 40’ sarà quindi ora punibile anche se un cittadino italiano vi ricorrerà in uno dei 66 Paesi dove ora è legale. La pena prevista per chi viola la legge va da 3 mesi a 2 anni di carcere, a cui si aggiunge una multa fino a un milione di euro. In questa settimana ho riletto un libro di #MichelaMurgia, "Dare la vita", che a suo tempo mi aveva aiutato a fare chiarezza sul tema. Secondo Murgia, in questo contesto è fondamentale anzitutto utilizzare una terminologia corretta: parlare di "maternità surrogata" è scorretto, poiché #maternità e #gravidanza non sono la stessa cosa. La maternità implica una relazione affettiva e di responsabilità che non può essere surrogata, mentre la gravidanza è un processo fisico che può essere gestito e separato dalla maternità. È un punto essenziale che, se ignorato, confonde il dibattito pubblico e distorce le ragioni dietro la scelta di molte donne che decidono di intraprendere una GPA. Pur riconoscendo le complessità etiche che la pratica solleva, Murgia sosteneva che normare la GPA è la strada migliore per proteggere tutte le parti coinvolte, in particolare le donne che scelgono di portarla avanti. Senza una legge che tuteli queste donne, il rischio di sfruttamento è altissimo, proprio come avveniva prima che l'aborto fosse regolamentato – in genere, vietare non solo non elimina il ricorso a queste pratiche, ma le spinge nell’ombra. La legislazione dovrebbe garantire che la scelta delle donne non sia dettata dalla povertà e che chi decide di intraprendere una gravidanza per altri abbia tutele mediche, economiche e sociali adeguate. Il fatto che questa pratica sia ora equiparata a un reato universale, una categoria legale normalmente riservata a crimini gravissimi come il genocidio, ci pone di fronte a uno scenario inquietante. L’idea a sostegno del reato universale è che i genitori intenzionali vadano in carcere, e cosa succede ai figli? Saranno adottabili? Verranno dati in custodia ai servizi sociali? Chi sostiene questa legge mi sembra più interessato a limitare ulteriormente i #dirittidelledonne piuttosto che proteggere il benessere dei bambini. Dietro lo slogan della "tutela dei minori" si cela l’ennesimo tentativo di controllare il #corpofemminile, limitando la libertà di scelta e condannando chi cerca di esercitarla in un contesto complesso e mal regolamentato.
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96 DONNE IN 10 MESI Un attenzione su questo fenomeno, che non riguarda solo le famiglie meno abbienti, o chi non denuncia o chi corre in ospedale. Credo serva piu' presenza, cultura, l'istituto del divorzio, è stato introdotto con la Legge n. 898/1970, da allora tutto e' stato travisato, riportato non a termini di legge, e la sentenza n. 28727 pubblicata il 16 ottobre 2023, ha deciso che anche i coniugi che non vogliono litigare potranno separarsi e divorziare con un unico atto consensuale, con la riforma Cartabia, il nuovo Diritto di famiglia e tutela dei minori, il legislatore ha dato piu' spazio ha guardato alla conservazione dei diritti e benessere del minore. Cosa e' mancato in questi anni, dal referendum liberatorio ad oggi, certo e', se il femminicidio diventa una consuetudine,viene proprio a mancare il senso di responsabilita' verso il minore o la famiglia della vittima. Ci saranno progetti concreti? Ci saranno piu' attenzioni, di tutto la famiglia e' sacra, ogni societa' si regge sul concetto di nucleo, accompagnare questi momenti, significa anche mantenere cio' che resta da difendere. I minori spesso si affidano ai nonni oppure inseriti in case famiglia, come fosse nell'ordine normale delle cose, dove un governo precedente dava un indennizzo importante ed il governo dopo riteneva non fosse giusto. "Sono i dati illustrati dal ministro dell’Interno durante la presentazione della campagna "Nessuna Scusa" di Sonia Cianca 19.11.2024 20:06 Ci sono numeri che arrivano più forti di un pugno. "Dal 1° gennaio al 3 novembre 2024 in Italia si sono registrati 96 vittime,le donne. ..... Sono i dati illustrati dal ministro dell’Interno durante la presentazione, all’Università LUISS di Roma, della campagna "Nessuna Scusa".
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🤰🏻Maternità surrogata sullo stesso piano della tortura e genocidi?😐 Con il sì definitivo del Senato, la maternità surrogata diventa reato universale, punibile anche se praticata in Paesi dove è legale. Parliamo di un provvedimento che prevede fino a 2 anni di carcere e multe fino a 1 milione di euro. Ciò però mi solleva una domanda: è realmente giusto punire chi sceglie la gestazione per altri come ultima possibilità per diventare genitore? Equiparare questa scelta a crimini contro l’umanità, come la tortura o il genocidio, è un passo che mi lascia perplesso. Non solo le famiglie sono penalizzate, ma anche i bambini che nascono attraverso questo percorso. Come immagini crescere consapevole che la tua nascita è un crimine? 🗣️Oltretutto, rendere reato universale questa pratica significa non rispettare le leggi di altri Paesi e potrebbe alimentare nuovi conflitti giuridici internazionali. Le opposizioni hanno definito la legge un “manifesto ideologico” che non tiene conto degli interessi dei minori, come ha evidenziato la senatrice Elena Cattaneo, e respingere proposte di emendamenti per tutelare i diritti dei bambini è stato un errore. Il Sole 24 Ore Nicola Barone 📢 Qual è il limite tra la protezione dei principi etici e il diritto alla genitorialità? Come possiamo trovare un equilibrio più giusto?
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Grazie per questo prezioso articolo! We Wealth È fondamentale continuare a parlare di parità di genere nelle relazioni familiari, soprattutto in tema di diritti e distribuzione del lavoro di cura. Vi invitiamo a leggere la nostra intervista che racconta anche del nostro impegno!
🚀 50 anni di progressi: dalla riforma del diritto di famiglia alla sentenza del 2022 sul doppio cognome, la parità di genere nelle relazioni è migliorata, ma resta incompleta. Maria Grazia Di Nella, fondatrice dello Studio Legale DI NELLA, sottolinea l'importanza di distinguere affetti e diritti all'interno delle famiglie e rivendica una distribuzione equa del lavoro di cura, che oggi grava ancora al 74% sulle donne. 👩⚖️ Lo Studio Legale Di Nella: un team al femminile specializzato in diritto familiare, impegnato nella tutela dei diritti e nella promozione dell'uguaglianza di genere. 👉🏻 https://lnkd.in/dMuzuUH4 #ParitàDiGenere #DirittiFamiliari #EmpowermentFemminile #EquitàNelleRelazioni Alice Di Lallo, Maria Zaccara, Angela Brancati, Cecilia Gaudenzi, Elisa Cazzaniga
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UX Design strategist, unisco i puntini tra il design e l’esperienza del tuo e-commerce o sito web generando conversioni felici. Mamma di Humanec.it, per prodotti o servizi sostenibili, vegan e cruelty free 🐰🛒
2 mesiÈ incredibile come pensiamo di essere in un mondo evoluto con la percezione che sia così da sempre invece parliamo solo del 1963. Ci ricorda che abbiamo ancora tanta strada da fare 😟.