I contesti mutevoli sui mercati internazionali dell’energia hanno portato negli ultimi anni a valorizzare la capacità di risk management degli operatori di settore, sfidando condizioni limite per riuscire a proporre, comunque, prezzi competitivi. Energy Risk Commodity Rankings ha premiato Axpo Group proprio per la sua capacità di proporre prezzi sostenibili e liquidità ai mercati del gas e dell'energia elettrica, nonostante le grandi incertezze. Alcuni top manager di Axpo Group sono stati invitati a commentare le principali sfide per clienti e operatori nei loro mercati di riferimento. Per quanto riguarda l’Italia Simone Rodolfi, Head of Origination & Structured Products, ha evidenziato come la volatilità del mercato e la situazione geopolitica siano state i più importanti elementi di incertezza anche per il mercato italiano, nonostante un inverno mite e consumi industriali inferiori alle aspettative. Nonostante l’assenza di veri e propri shock comparabili al 2022 sul mercato del gas, l’Italia ha lavorato durante lo scorso anno sulle possibili contromisure. Manuel Previato, Head of Trading, ha sottolineato l’importanza dell’aggiunta di infrastrutture: lo start-up del rigassificatore di Piombino e le prime forniture di GNL hanno fornito un contributo essenziale all'approvvigionamento. Cerchiamo sempre di proporre ai nostri clienti nuovi prodotti su misura e soluzioni innovative per la gestione del rischio e questo risulta quanto mai decisivo in momenti di grande volatilità. Leggi l'articolo per approfondire le considerazioni dei nostri esperti 👇 #ThePowerofEnergy
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𝗖𝗥𝗘𝗦𝗖𝗜𝗧𝗔 𝗙𝗥𝗔𝗚𝗜𝗟𝗘 𝗡𝗘𝗜 𝗠𝗘𝗥𝗖𝗔𝗧𝗜 𝗚𝗟𝗢𝗕𝗔𝗟𝗜 𝗗𝗘𝗟 𝗚𝗔𝗦 𝗡𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗣𝗥𝗜𝗠𝗔 𝗠𝗘𝗧𝗔' 𝗗𝗘𝗟 𝟮𝟬𝟮𝟰: 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗜𝗘𝗔 𝘀𝘂𝗹 𝗺𝗲𝗿𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗮𝘀 𝟭° 𝘀𝗲𝗺𝗲𝘀𝘁𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟰: I mercati globali del gas naturale hanno registrato una crescita del 3% nella prima metà del 2024, superando la media storica del 2% annuo. Tuttavia, questa ripresa resta fragile. La produzione globale di GNL ha avuto performance inferiori alle aspettative, con tensioni geopolitiche che aumentano la volatilità dei prezzi. Nonostante un calo dei prezzi nel primo trimestre, questi sono aumentati nei mesi successivi. La crescita della domanda di gas si prevede moderata nella seconda metà dell'anno, con un aumento totale stimato del 2,5% per il 2024, trainata principalmente dai mercati asiatici in rapida crescita. L'Asia ha rappresentato il 60% dell'aumento della domanda, con Cina e India che hanno registrato un incremento del 10% ciascuna. L'industria è stata il principale motore della domanda globale, mentre l'uso del gas nel settore energetico è cresciuto del 2%. La produzione globale di GNL è diminuita nel secondo trimestre del 2024, segnando la prima contrazione dal 2020, a causa di problemi di fornitura e interruzioni impreviste. Si prevede che la fornitura di GNL aumenterà nella seconda metà del 2024 grazie a nuove capacità di liquefazione negli Stati Uniti e nell'Africa occidentale. I prezzi del gas sono aumentati in tutti i principali mercati nel secondo trimestre, con il gas di Henry Hub negli Stati Uniti che ha visto un incremento del 70% tra marzo e giugno. Per il medio termine, si prevede che la fornitura di gas a basse emissioni raddoppierà entro il 2027, guidata da Europa e Nord America. In Europa, gli stoccaggi di gas sono sulla buona strada per raggiungere il 90% entro novembre, garantendo la sicurezza dell'approvvigionamento per il prossimo inverno. #mercatidelgas #GNL #energia #crescita #asia #Europa #stoccaggiogas #domandaofferta #ConsulenteEnergetico
Executive summary – Gas Market Report, Q3 2024 – Analysis - IEA
iea.org
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Energy Scenarios Analyst - Gas & LNG at ENI / Alumno Scuola Mattei / Geopolitical Analyst at IARI / Journalist at Prismag
Il nuovo rapporto dell'International Gas Union registra un panorama in evoluzione nel commercio globale del GNL, segnato da cambiamenti nelle dinamiche di esportazione e importazione e da un'enfasi crescente sulla diversificazione regionale. 🇺🇸 Nel 2023, gli Stati Uniti sono emersi come il maggiore esportatore di GNL, superando sia l'Australia che il Qatar. Gli USA hanno esportato 84,53 milioni di tonnellate di GNL, grazie al ritorno alla piena produzione di impianti come Freeport LNG (Texas) e all'aumento operativo di Calcasieu Pass (Louisiana). Anche l'Algeria e il Mozambico hanno registrato notevoli aumenti nelle loro esportazioni di GNL. 🇨🇳 La Cina ha riconquistato la posizione di maggior importatore mondiale di GNL, con importazioni che hanno raggiunto i 71,19 milioni di tonnellate. Questa ripresa è stata favorita dai prezzi più bassi del GNL e dall'allentamento delle restrizioni legate al COVID-19. 🇯🇵 🇰🇵 🇮🇳 Il Giappone, pur non essendo più il maggiore importatore, è rimasto un attore significativo, seguito da vicino dalla Corea del Sud e dall'India. 🇪🇺 L'Europa ha mantenuto livelli di importazione stabili, beneficiando di robuste capacità di stoccaggio sotterraneo e forniture via tubo stabili dalla Norvegia. ⏪ Le attività di re-esportazione sono cresciute del 10% nel 2023, con Spagna, Cina e Indonesia in testa. Queste re-esportazioni sottolineano il ruolo strategico del GNL nella sicurezza energetica globale e nella flessibilità del mercato. 🇻🇳 🇵🇭 Il mercato del GNL sta diventando sempre più dinamico, con nuovi entranti come Vietnam e Filippine che hanno avviato le importazioni. Questa espansione evidenzia l'importanza crescente del GNL nel soddisfare le diverse esigenze energetiche a livello globale. 🚩 Il mercato del GNL è attualmente in una situazione di equilibrio fragile, influenzato da numerose incertezze. Tra le principali fonti di questa incertezza ci sono: la pausa nelle approvazioni dei progetti GNL non rientranti nell'accordo FTA da parte dell'amministrazione Biden, le sanzioni dell'Unione europea sul GNL russo, la possibilità che l'Ucraina non proroghi l'accordo sul transito del gas russo alla fine del 2024, i colli di bottiglia nei cantieri navali, e i rischi per la sicurezza in Medio Oriente. ❌ Un altro fattore critico è il declino di alcune forniture di giacimenti di gas che hanno più di 20 anni e alcuni impianti già messi fuori servizio a causa dell'insufficiente produzione di gas. Questi elementi combinati richiedono una maggiore attenzione ai rischi legati all'offerta per mantenere la stabilità del mercato.
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I PREZZI DEL GAS IN EUROPA POTREBBERO SCENDERE PERCHÉ I DEPOSITI SONO TROPPO PIENI: RAPPORTO WOOD MACKENZIE I prezzi del gas in Europa si prevedono che scendano grazie alla combinazione di depositi pieni e una domanda debole di gas per la generazione di energia. Secondo Wood Mackenzie, potrebbero raggiungere fino a 21 Euro a Mwh, influenzati da un inverno mite e abbondanti scorte di gas. 📈 Il rapporto di WoodMac evidenzia che nonostante un inizio d'anno con segnali rialzisti, la prevista crescita della domanda domestica e industriale non sarà sufficiente a bilanciare l'elevata capacità di stoccaggio, mantenendo bassi i prezzi del gas. 💼 Mauro Chavez di Wood Mackenzie sottolinea che il mercato richiede un differenziale estate-inverno più alto per stabilizzare i prezzi, dato l'eccesso di offerta che deve essere immagazzinato o trasportato tramite GNL. 📉 Con le scorte attualmente abbondanti e prossima alla piena capacità, i prezzi del gas rimangono depressi. Tuttavia, l'analisi mostra che, nonostante le oscillazioni, persistono segnali di speranza legati a un potenziale aumento della domanda industriale. 🔍 L'inverno mite, la bassa domanda industriale e le abbondanti riserve di gas stanno contribuendo a questa situazione, mantenendo bassi i prezzi del gas in Europa. #TariffeGas #StoccaggioGas #TTF #ConsulenteEnergetico
Europe gas prices set to fall amid high storage levels throughout 2024
woodmac.com
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🔥 La Guerra del Gas: Equinor vs. Gazprom! 🔥 La guerra in Ucraina ha scombussolato il mercato energetico europeo peggio di un lunedì mattina senza caffè. ☕🚫 Ecco che l'Unione Europea, in cerca di un nuovo fornitore di gas, trova il suo cavaliere bianco... nella fredda Norvegia! 🥶 🇳🇴 Equinor ha fatto un'entrata trionfale, diventando il nostro nuovo BFF energetico. Ora l'Europa si affida a loro per il 30% del suo gas, soprattutto la Germania, che può finalmente dormire sonni tranquilli sapendo che Oslo è affidabile (e non fa colpi di testa geopolitici). 💰 Numeri da capogiro: nel 2022, la Norvegia ha guadagnato 120 miliardi di euro dal gas (avete letto bene), e nel 2023 altri 55 miliardi. Tutto questo ha alimentato il loro Fondo Sovrano, che con 1,6 trilioni di dollari è più ricco di zio Paperone. 📈 🤑 E mentre Equinor fa festa, la Russia piange. Gazprom ha visto le sue entrate europee evaporare, registrando una perdita netta di 6,4 miliardi di euro nel 2023. Le sanzioni hanno colpito duro e la Cina non compra abbastanza gas per tappare il buco. 💔 🤝 Accordi a lungo termine: Equinor ha firmato un contratto con la Germania per fornire gas fino al 2034, assicurando che non ci sarà bisogno di coperte extra per riscaldarsi nei freddi inverni tedeschi. 🧣 🌍 Il futuro è verde: Nonostante il gas norvegese ci salvi ora, l'Europa guarda avanti verso un mix energetico più sostenibile. Progetti di energia rinnovabile e tecnologie come il CCS sono la chiave per un futuro più verde. 🌱🔋 🔮 Conclusione: La transizione energetica dell'Europa sarà una sfida, ma con innovazione e collaborazione, possiamo garantire un futuro sicuro e sostenibile. 🚀✨ #Energia #GasNaturale #Norvegia #Equinor #Gazprom #TransizioneEnergetica #Sostenibilità #EnergiaRinnovabile #ESG #FuturoVerde #bancagenerali #bgprogettomarsica #bgfenix
Management of revenues - Norwegianpetroleum.no
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🖋️𝔹𝕣𝕒𝕟𝕕 𝕥𝕠 𝕙𝕚𝕘𝕙𝕥𝕝𝕚𝕘𝕙𝕥 ℂ𝕣𝕖𝕒𝕥𝕠𝕣 𝕡𝕦𝕓𝕝𝕚𝕔 𝕕𝕚𝕤𝕔𝕦𝕤𝕤𝕚𝕠𝕟 - ℝ𝕖𝕥𝕚𝕣𝕖𝕕 - ℂ𝕠𝕟𝕥𝕣𝕠𝕝𝕝𝕠 ℚ𝕦𝕒𝕝𝕚𝕥𝕒' 𝔽𝕠𝕣𝕟𝕚𝕥𝕠𝕣𝕚 ℂ/𝕆 𝕀𝕥𝕒𝕝𝕘𝕒𝕤
🇪🇺 IL RAPIDO AUMENTO DEI PREZZI DEL GAS È LA RAGIONE PRINCIPALE DELLA PERDITA DI COMPETITIVITÀ DELL'INDUSTRIA EUROPEA - Bloomberg ▪️Il gas naturale è una materia prima vitale e un combustibile per la generazione di elettricità e viene utilizzato nella produzione di molti beni, dai prodotti chimici e plastica al vetro e all'acciaio. I prezzi del gas sono aumentati vertiginosamente dopo lo scoppio del conflitto ucraino e il rifiuto del gas dalla Russia. Alcune imprese si sono fermate, altre operano in perdita, afferma Bloomberg. ▪️In Europa il gas è quattro volte più caro che negli USA. Poi le fabbriche nell’Unione Europea devono pagare anche per le emissioni di carbonio, mentre le aziende nella maggior parte degli Stati Uniti non sono vincolate ad alcun programma del genere. ▪️0,7 % - calo della domanda di gas nell'UE nel 2025 secondo le stime di S&P. I consumi restano molto più bassi rispetto a prima della crisi energetica. 9,5 miliardi di metri cubi di domanda annua andranno persi per sempre a causa della chiusura della produzione. 🗣“Il flusso di fertilizzanti dalla Russia e dalla Bielorussia sta sostituendo i produttori locali in numerosi mercati europei. Di conseguenza, i produttori stanno lasciando l’Europa per luoghi come la Cina, ma soprattutto gli Stati Uniti”, ha affermato Petr Blaha, direttore dell’azienda slovacca Duslo. ▪️ La domanda di gas industriale in Europa il prossimo anno sarà inferiore del 21% alla media del periodo 2017-2021. I consumi potrebbero iniziare a riprendersi solo tra un paio d’anni, ma alcune industrie potrebbero languire anche più a lungo. 🗣“La produzione di ammoniaca non tornerà ai livelli pre-crisi nemmeno entro il 2030. Se guardiamo più in generale alla domanda di gas industriale in Europa, ha raggiunto il picco prima del Covid e non tornerà a quel livello”, ha affermato Matthew Jones, portavoce della società di consulenza ICIS. https://lnkd.in/dyPKWFwn
European Industry to Cut Gas Use for Years With Costs Soaring
bloomberg.com
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Il settore Oil&Gas continua a evolvere, offrendo nuove opportunità di investimento. Scopri di più nel nostro ultimo aggiornamento. #Energia #Investimenti #OilAndGas
Oil&Gas: gli investimenti trascinano le quotazioni
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Consulente Senior Public Affairs - Open Gate | Consulente strategico, Comunicazione, Politica, Lobbying, Public Affairs
Le banche europee forniscono una notevole quantità di capitale alle società petrolifere e del gas e svolgono quindi un ruolo importante nel garantire che i loro clienti adottino pratiche di riduzione hashtag#methane a breve termine. Per comprendere meglio come le banche europee comunicano le loro emissioni di metano finanziate, abbiamo analizzato le informative e le politiche sul metano di 7 banche con importanti attività di finanziamento del petrolio e del gas: Barclays, BNP Paribas, Deutsche Bank, HSBC, ING, Société Générale e UniCredit. Alcuni risultati chiave: ⬇ Nessuna di queste banche si impegna a sufficienza con i clienti del settore petrolifero e del gas per la riduzione delle emissioni di metano a breve termine. ⬇ Le banche non dispongono di informazioni dettagliate sul metano e di obiettivi specifici. ⬆ Positivamente, Barclays, HSBC e Société Générale definiscono politiche specifiche relative al metano; Tuttavia, la qualità di queste politiche varia. ⬆ING è l'unica banca che fa riferimento alla sua difesa pubblica del metano. ⬇Tuttavia, Deutsche Bank e UniCredit divulgano solo le emissioni finanziate dallo Scope 3, perdendo l'opportunità di impegnarsi sulle emissioni di metano dello Scope 1. Con l'entrata in funzione delle tecnologie di rilevamento del metano, come @MethaneSAT, è probabile che le emissioni di metano "rilevate" aumentino in modo significativo. Se non agiscono, le banche potrebbero dover affrontare rischi #reputazionali significativi. Chiediamo alle banche europee di porre la riduzione immediata delle emissioni di metano al centro delle loro strategie di sostenibilità. Continua a leggere: https://lnkd.in/e3ZrHMfh Ismael Hernandez Rivera
European banks are providers of significant capital to oil and gas companies, and thus have an important role in ensuring their clients adopt near-term #methane reduction practices. To better understand how European banks are reporting their financed methane emissions, we analysed the methane disclosures and policies of 7 banks with major oil and gas financing activities: Barclays, BNP Paribas, Deutsche Bank, HSBC, ING, Société Générale, and UniCredit. Some key findings: ⬇ None of these banks sufficiently engage with oil and gas clients on near-term methane emission reduction. ⬇ Banks lack detailed methane disclosures and targets. ⬆ Positively, Barclays, HSBC, and Société Générale define specific methane-related policies; however the quality of these policies varies. ⬆ING is the only bank that references its public advocacy on methane. ⬇However, Deutsche Bank and UniCredit disclose only Scope 3 financed emissions, missing opportunities to engage on Scope 1 methane emissions. With methane-sensing technologies, like @MethaneSAT, coming online, reported methane emissions are likely to rise significantly. Banks could face significant reputational risks if they do not act. We call on European banks to make immediate methane emission reductions a central focus in their sustainability strategies. Keep reading: https://lnkd.in/e3ZrHMfh Ismael Hernandez Rivera
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Molto interessante questa novità: secondo il WSJ, il Financial Accounting Standards Board (FASB) vuole stabilire gli standard per contabilizzare i crediti ambientali. Attualmente negli USA non esistono regole specifiche e si punta a colmare una lacuna nelle regole contabili degli Stati Uniti e a rendere le informazioni più comparabili per gli investitori. #ESG #sustainability https://lnkd.in/dc-S6wCM
FASB Proposes Rule on How Companies Account for Environmental Credits
wsj.com
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