Da ragazza, durante un convegno di formazione, conobbi una persona che sconvolse tutte le mie certezze.
Una compagna di corso mi chiese di accompagnarla ad una festa che si svolgeva nella struttura dove eravamo ospiti.
In una stanza, nel suo letto, giaceva una donna sulla cinquantina, che mi diede il benvenuto alla sua festa.
Le chiesi se fosse il suo compleanno, e lei mi rispose "no, oggi sono 25 anni che sono completamente paralizzata."
Rimasi di sasso.
Cosa c’è da festeggiare nella totale perdita della propria autonomia e di tutto ciò che riempie e dà valore alla vita? Mi chiesi.
Non ricordo più il suo nome, ma ricordo ciò che provai e che quella esperienza mi ha insegnato.
Si dice sempre che la salute sia la cosa più importante, eppure lei festeggiava il giorno in cui l’aveva persa.
Si dice che i soldi siano importanti perché permettono, per esempio, di viaggiare, studiare e realizzare i propri sogni.
Eppure lei festeggiava una situazione che le rendeva impossibile fare la maggior parte di queste cose.
E i suoi sogni sembravano tutti comunque pienamente realizzati.
Ma com’é possibile sentirsi appagati anche nella totale assenza di ciò che la maggior parte delle persone ritiene indispensabile?
In effetti non appena otteniamo qualcosa, immediatamente spostiamo l’asticella cominciando a desiderare qualcos’altro.
Io sono convinta che per smettere di vivere alla ricerca spasmodica di ciò che percepiamo come mancante, è necessario sperimentare costantemente il senso della pienezza.
Che non vuol dire "accontentarsi" con rassegnazione, ma sviluppare uno sguardo più attento, col quale notare i semi dell'abbondanza già presenti nella nostra vita.
Se invece si sceglie (perché è sempre una questione di scelta) di vivere nella percezione della mancanza, è esattamente la mancanza che continueremo a sperimentare.
Perchè guardando sempre a ciò che non si possiede, si troverà sempre qualche vuoto da riempire.
Ma come si fa a sviluppare la fiducia sul fatto che abbiamo sempre ciò di cui abbiamo bisogno e che ogni necessità verrà assecondata?
In primis con l’attenzione e la trasformazione dei pensieri legati alla mancanza, che derivano praticamente sempre dal confronto con gli altri (che appaiono sempre più belli, più bravi, più fortunati di noi) legato ad un'idea basata sulla paura.
Non sono capace, non sono abbastanza questo o quello, non ce la farò, fallirò ecc.
In ogni singolo istante hai esattamente tutto ciò che ti serve per vivere appieno e per sperimentare la gioia e la realizzazione di te stessə.
Senza aspettare chissà chi o chissà cosa.
Board Member, Sales & Operations Director at Mindwork
10 mesi💜