CETENA S.p.A. - Centro per gli Studi di Tecnica Navale ha diffuso questo post
Il focus sulla rivoluzione tecnologica e l’automazione nello shipping è proseguito in sala Dione, con alcune importanti esperienze da parte delle aziende. Lina Alberico di Engineering ha affrontato il tema in senso ampio, puntando l’attenzione sull’interoperabilità: «E’ fondamentale, perché una caratteristica comune di molte soluzioni è la loro immersione in un ecosistema – ha detto Alberico – e i dati, come i corsi d’acqua, mettono in comunicazione le persone e le cose, noi dobbiamo cercare di tirare fuori il meglio da questo scambio di informazioni ed esperienze. Insistiamo molto sulla parte infrastrutturale, perché già oggi le autorità e i porti fanno molta fatica e se non riusciamo a sbloccare anche il lato burocratico e amministrativo, tutto il processo di innovazione ne soffrirà». Daniele Milazzo di CETENA S.p.A. - Centro per gli Studi di Tecnica Navale di Fincantieri, ha parlato di port assessment e descritto un processo svolto a diretto contatto con le autorità dei porti «E’ un approccio integrato, perché il massimo risultato si raggiunge quando tutte le competenze collaborano insieme, e condiviso perché coinvolge tutti gli operatori – ha spiegato Milazzo – l’obiettivo è quello di fare nostro questo bagaglio di skill e conoscenze, analizzarle in modo obiettivo e proporre soluzioni migliorative, per sicurezza ed efficienza». Simulazioni, risk assessment, analisi d’ormeggio e monitoraggio ambientale sono alcune delle attività svolte da Cetena. Francesco Assini di Panasonic Connect Toughbook ha mostrato l’impegno dell’azienda per fornire soluzioni hardware e software robuste, pratiche, affidabili e in grado di operare anche in condizioni ambientali estreme, oltre che di fronte alle esigenze di security dei dati: «Noi siamo l’anello finale e fondamentale per l’implementazione delle tante tecnologie di cui stiamo parlando, anello che senza la nostra affidabilità potrebbe far cadere tutto il sistema» ha sottolineato Assini. Giuseppe Zagaria di RINA ha mostrato le soluzioni digitali dell’azienda per la compliance normativa del futuro, con training in ambiente virtuale o aumentato dei tecnici per i sopralluoghi, con la possibilità di poter consultare le normative relative a quel tipo di intervento. «I sistemi che costruiamo seguono una serie di pilastri: integrazione, sincronizzazione, workflow, flessibilità, configurazione, durabilità nel tempo – ha sottolineato Zagaria – i sistemi devono filtrare i big data, escludere i dati inutili e fornire al decisore quelli necessari per agire, senza dimenticare la cybersecurity: la nave è in continuo scambio dati, dobbiamo farlo in modo che ciò avvenga in modo sicuro». #PST #NSW #shipping #maritime #ocean #innovation
Francesco Assini