"La strategia della Premier di puntare su lavoro e occupazione invece che sull’assistenzialismo è quella giusta", le parole dell'eurodeputato calabrese
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La Missione (in)Possibile. “Alle elezioni europee del 2024…più di 26 milioni di persone hanno scelto di non votare, circa 20 milioni in più del partito primo classificato”; è da questa premessa che #LuigiMarattin, attualmente deputato alla Camera nel “gruppo misto”, descrive nel saggio: “La Missione Possibile – La costruzione di un partito liberal-democratico e riformatore”, la possibilità di far uscire dal “non voto” una parte di quel mare di “non votanti” ed ingaggiarli nella “missione possibile”. “Noi non vogliamo fare l’ennesimo partitino ma creare le condizioni affinché tra tre anni tutti coloro che credono in un’Italia liberal-democratica e non si riconoscono nei due poli possano stare in uno stesso grande partito unitario, con una leadership contendibile”. Non è qui il luogo per discutere di questa proposta ma di analizzare il rigoroso percorso storico/economico attorno alla “non-crescita” dell’economia italiana. “Escludendo i paesi devastati dalle guerre… e alcune micro-isole caraibiche o pacifiche, l’Italia – paese del G7 – ha il poco invidiabile primato di essere il luogo del pianeta in cui il PIL è cresciuto di meno negli ultimi trent’anni”. Su questa “decrescita infelice” si appuntano le critiche verso le due “tribù” che, alternativamente, governano l’Italia: quella del “pubblico è bello, e gratis” e quella degli “anti-apertura”; in chiaro sinistra e destra. Un saggio che ha l’indubbia capacità di raccontare il recente passato dell’economia nella società italiana con un linguaggio “piano” senza l’inutile orpello di tecnicalità e inglesismi. Da evidenziare, a maggior “delizia” dei lettori, “la galleria degli orrori” (da pag. 29 a pag. 49) ove in sei “lezioni” Marattin dimostra “come l’equilibrio perverso del dibattito politico italiano produca conseguenze nefaste per la qualità dell’azione di governo e della stessa democrazia italiana.
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TOLTI I SUSSIDI, IL LAVORO VOLA Se ne faccia una ragione, il caro Maurizio Landini, il mercato del lavoro nel primo biennio del governo Meloni sta facendo progressi significativi. Numeri e statistiche lo confermano, non le vuote parole di sindacalisti che vedono frenare il terreno sotto i loro piedi! Ecco i dati: negli ultimi due anni l'Italia ha registrato un significativo aumento dell' occupazione, con la creazione di 847mila nuovi posti di lavoro (672mila dipendenti e 175mila autonomi). Questi dati sono stati messi in evidenza da un report dell' ufficio studi della Cgia di Mestre. Report che dimostra che l'eliminazione di sussidi «eticamente dannosi» come il reddito di cittadinanza non ha creato caos, ma ha indotto chi poteva lavorare a mettersi all'opera!!! Altra cosa significativa: la riduzione della disoccupazione ha interessato maggiormente le donne. In termini assoluti, il numero di donne occupate ha raggiunto quota 10milioni, un segnale incoraggiante per il superamento del divario di genere nel lavoro. Il Mezzogiorno si è rivelato il motore principale dell'incremento occupazionale, ed anche la riduzione della disoccupazione è stata più marcata al Sud. Nonostante gli ottimi risultati, va comunque detto che permangono alcune ombre: nel 2024, le ore di cassa integrazione autorizzate hanno una media generalmente più elevata rispetto all'anno precedente; inoltre è rilevante il basso incremento della produttività, specialmente nei servizi. Ma ora mi chiedo: se al posto della Meloni ci fosse stato Conte oppure Schlein, oppure Fratoianni o Calenda, la Cgia di Mestre avrebbe registrato OGGI gli stessi risultati positivi (e portatori di speranza per il futuro italiano dei prossimi anni)? Siate sinceri nel rispondere a questa domanda, e soprattutto non fatevi guidare dalle vostre simpatie politiche!!!
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Buonasera a tutti/e qui si dovrebbe parlare di lavoro, ma si parla di altro. Il paese deve avere una forma di politica di comando per migliorare la vita del popolo che vive e di chi si vuole stabilire qui. Esistono leggi da seguire, anche se non si è d'accordo. Per cambiare si forma un Partito o si entra in uno già esistente per essere eletto e provare a cambiare ciò che non va bene. Unica cosa che conosco civilmente. P.s. Naturalmente bisogna essere preparati a fare ciò non da 0 e andare allo sbaraglio. Fine prima parte
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In Italia il rapporto tra politica e cittadini si è sempre basato su promesse di aumenti di spesa pubblica. Negli anni 70 e 80 queste promesse venivano accomodate, ed è così che il debito pubblico (in rapporto al Pil) è diventato il terzo più alto del mondo, e tra poco sarà il secondo. Dagli anni 90 in poi - quando il quadro politico è diventato tendenzialmente bipolare - le cose sono parzialmente cambiate: entrambi gli schieramenti ottenevano consensi promettendo aumenti di spesa pubblica, che però erano in grado di mantenere solo parzialmente una volta arrivati al governo; chi andava all’opposizione invece ne prometteva di più, e la volta successiva vinceva le elezioni. La riforma del Patto di Stabilità (che la maggior parte della classe politica non è che non ha capito, ma non ha proprio letto) cambia il sistema delle regole fiscali, che ora si basano non tanto più sul deficit ma sul contenimento della spesa pubblica. Che non deve diminuire (come in Italia servirebbe) ma praticamente rimanere costante, e diminuire quindi in termini reali. La politica italiana quindi si trova di fronte ad una novità che nella sua storia non ha mai affrontato: ottenere e mantenere il consenso politico in modi diversi da quelli che ha usato per mezzo secolo. Orizzonti Liberali è solo una neonata associazione (a proposito, qui potete aderire: https://lnkd.in/dkvxSTaa) Ma vi assicuro che per i prossimi mesi non ci sentirete mai parlare di campi larghi o stretti, di tatticismo o di politichese: vedrete solo un gruppo di matti che cercheranno di ottenere il vostro consenso senza promettervi niente.
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Dall’Umbria Sovrana, cuore per l’Italia” il programma politico di Marco Rizzo, per la Regione e per la nazione https://ift.tt/hPfJobL Riceviamo e pubblichiamo “Mentre le piattaforme virtuali in cui ormai si sono trasformati i partiti si occupano, fingendo di dividersi, delle vere o presunte consulenti dell’ex ministro Sangiuliano e altre armi di distrazione di massa, nel Paese reale i salari dei lavoratori italiani sono fermi da 30 anni con un costo della vita più che raddoppiato, è in corso una vera e propria de-industrializzazione con il moltiplicarsi delle ore di cassa integrazione, oltre 130.000 posti a rischio con della siderurgia, altri 8mila nel settore della produzione dell’energia (centrali a carbone e cicli combinati), circa 2.000 nel settore elettrico (a rischio per l’addio al mercato tutelato), quindi 4.094 nella chimica di base, 3.473 nel petrolchimico e nella raffinazione, 8.500 nelle telecomunicazioni.” Siamo in una fase critica in cui il partito unico euro-atlantico e in tuta mimetica svende la nostra democrazia ai grandi gruppi finanziari multinazionali preferendo i pochi che speculano mentre dovrebbe occuparsi dei moltissimi italiani in difficoltà che vivono soltanto del loro lavoro” . Democrazia Sovrana e Popolare è l’unica alternativa per far contare davvero lavoratori dipendenti, piccoli imprenditori, artigiani ed autonomi. L’obiettivo è riunire il popolo contro i burocrati e i multimilionari. Ribaltare il tavolo. Dall’Umbria riparte la sovranità popolare. “ Ad annunciarlo sono gli organizzatori dell’Assemblea generale “Dall’Umbria Sovrana, cuore per l’Italia” di scena Sabato 28 settembre. L’iniziativa si svolgerà dalle ore 10:30, a Perugia, presso l’Hotel Giò per la presentazione del programma politico di Democrazia Sovrana Popolare e del suo candidato presidente per l’Umbria Marco Rizzo. Saranno presenti anche il presidente Francesco Toscano e autorevoli dirigenti della politica sovranista popolare a livello internazionale tra cui Ľuboš Blaha, euro deputato dello SMER il partito della sovranità sociale del premier slovacco Robert Fico. The post Dall’Umbria Sovrana, cuore per l’Italia” il programma politico di Marco Rizzo, per la Regione e per la nazione appeared first on Il Giornale dell'Umbria - il Giornale on line dell'Umbria. via Il Giornale dell'Umbria – il Giornale on line dell'Umbria https://ift.tt/2kipVrm September 27, 2024 at 11:16AM
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Quello che mi dispiace è che la sinistra italiana non abbia capito niente delle elezioni americane . Continuano ad offendere Tramp e non fanno autocritica , gli operai americani avevano paura di tornare indietro nel loro tenore di vita ,e anche la classe media delocalizando tutto fuori nazione , come è successo in Italia e come sta succedendo in Germania e Francia . Se da noi si impongono regole che gli altri stati fuori Europa non hanno, succede che viene portato tutto fuori e si compera i prodotti di quei paesi perché meno costosi, vedi agricoltura , meccanica e automobili e tanto altro, l’ Europa dovrebbe andare al passo con il resto del mondo non essere la prima a imporle come sempre. Capisco che le zone a prevalenza di benestanti questi può andar bene ,le così dette zone a ztl , ma sfortunatamente le persone a stipendio fisso so molto di più .
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[ANALISI] SUD ITALIA SENZA RAPPRESENTANZA PARTITICA NAZIONALE: IL VUOTO POLITICO DEL MEZZOGIORNO! Il Sud Italia ha una storia complessa e affascinante, ricca di cultura, tradizioni e risorse naturali. Tuttavia, una delle sfide più grandi che ha affrontato è stata la mancanza di un partito politico che lo rappresentasse adeguatamente. Questo è un problema che ha avuto e continua ad avere profonde ripercussioni sullo sviluppo economico e sociale delle regioni. L’assenza di Rappresentanza Politica rispetto alle altre aree del Centro e del Nord del Paese è un problema. Un problema di tutela dei propri interessi nonché di possibilità di sviluppo del proprio territorio. Ma anche un opportunità. Leggi il resto dell'Analisi qua: https://lnkd.in/dAAGJZSK
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Livio Gigliuto sul quotidiano Quotidiano Nazionale Network fa un'analisi sulle campagne dei partiti: gli italiani promuovono la premier ed Elly Schlein. Economia e leadership nazionali sono al centro dell'interesse per il 66% degli elettori. #elezionieuropee2024 #sondaggi Istituto Piepoli
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📢 Il Presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, invita a una riflessione importante: demonizzare i partiti #conservatori in #europa è dannoso per la #democrazia. È fondamentale comprendere le radici del malessere elettorale e affrontare le preoccupazioni dei #cittadini con rispetto e apertura. 🌍 🤝 Leggi di più su #unimpresa qui: . https://lnkd.in/dMsgHTpg
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Condivido con voi l'intervista uscita su La Stampa stamattina in cui smonto alcune delle menzogne che ormai Giorgia Meloni usa sistematicamente come arma per governare il Paese _______________ Arriva in camper, quello con cui – da ieri – gira le province, per sostenere la candidatura a presidente della Regione #Piemonte di Sarah Disabato. Una corsa solitaria, per il Movimento 5 Stelle. Chiara Appendino, già sindaca di Torino e ora vicepresidente del M5S, inizia il tour da Cuneo. ❓Che ruolo vi ritagliate, nella campagna per le Regionali dell’8 e 9 giugno, dove l’uscente Alberto Cirio (Forza Italia) è dato già vincente? ✅“Parliamo con i cittadini che ci chiedono ascolto e speranza. Sanità, lavoro, ambiente: il Piemonte merita di più. insieme alla nostra candidata Sarah Disabato raccontiamo il nostro progetto per risolvere le tante questioni irrisolte nei 5 anni di Cirio e negli anni del centrosinistra con Chiamparino” ❓Un giudizio sul premierato? ✅“Un obbrobrio giuridico, che assegna al premier poteri smisurati, trasforma il Presidente della Repubblica in passacarte e non risolve il tema della stabilità dei governi. Ci aspetteremmo che la presidente del Consiglio invece di concentrarsi tanto sul distruggere la Costituzione si impegnasse a risolvere i problemi veri delle persone” ❓Ad esempio? ✅“Il fatto che gli stipendi sono bassi, che i giovani non trovano lavoro, che la produzione industriale è in calo da 14 mesi, le famiglie non riescono a pagare il mutuo e la sanità è al collasso con liste d’attesa infinite. Il governo sta andando in direzione opposta dicendo no al salario minimo, non tassando gli extraprofitti delle banche e tagliando sulla sanità” ❓E la giustizia? ✅“I cittadini vogliono processi veloci e giusti e certezza della pena. Invece il governo Meloni vuole l’impunità per i colletti bianchi che non mollano la poltrona. Attaccano e riducono le intercettazioni, indeboliscono l’uso dei trojan, smantellano i controlli di legalità, varano norme bavaglio, mentre l’Italia da Nord a Sud è attraversata da una gigantesca questione morale” ❓Inchieste in politica, da Bari alla Liguria ✅“Il M5S tiene sempre l’asticella alta sulla moralità, intesa come tutela delle istituzioni. Non spetta a noi fare i processi e non ci interessa la questione giudiziaria. Chiediamo a Toti di dimettersi da settimane, in Parlamento e in Regione, per una questione morale. Non mi arrendo al fatto che la politica oggi sia quella dove si discute di concessioni urbanistiche sullo yacht, lasciando i telefoni fuori per evitare le intercettazioni. Credo che un presidente di Regione agli arresti domiciliari debba dimettersi a tutela dei cittadini” [continua nei commenti]
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