📅 Giorno della Memoria: un impegno per ricordare. In occasione del Giorno della memoria e dell’80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz, riflettiamo sul valore della memoria come strumento per costruire un futuro di pace e comprensione reciproca. Lo scorrere del tempo ci impone di ricordare e comprendere appieno l’orrore che fu la Shoah ed è ancora l’antisemitismo. Ci sollecita a portare nella quotidianità il valore dell'inclusione e della non discriminazione. Perché non accada mai più. Perché il ‘mai più’ sia adesso. #GiornoDellaMemoria #27gennaio #pernondimenticare
Post di CNA Associazione di Bologna
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🔴 Sergio Mattarella e i leader mondiali ad Auschwitz per l'80° anniversario della liberazione: "Ricordare è un obbligo morale, un dovere civile che ci unisce come comunità internazionale". Il Presidente Mattarella partecipa alle celebrazioni per l’80° anniversario della liberazione di Auschwitz. La Giornata della Memoria rinnova l’impegno contro odio, antisemitismo e razzismo. #SergioMattarella #Italia #giornatadellamemoria #Shoah #liberazione #Polonia #Auschwitz #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda ➡️ Leggi articolo completo su La Milano
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Giornata della Memoria 2025: tutte le frasi, citazioni e aforismi celebri per non dimenticare
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Giornata della Memoria 2025: tutte le frasi, citazioni e aforismi celebri per non dimenticare
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🌍 27 gennaio – Giornata della Memoria 🕯️ Ricordare è un dovere. Oggi, nella Giornata della Memoria, ci fermiamo per riflettere su uno dei capitoli più bui della storia dell’umanità. Le atrocità dell’Olocausto ci insegnano che l’indifferenza, il pregiudizio e l’odio possono portare a conseguenze disastrose. La prevenzione è il primo passo per proteggere la comunità. Allo stesso modo, ricordare il passato è fondamentale per costruire un futuro più giusto e solidale. Non dimentichiamo, per non ripetere. Ognuno di noi ha il potere di fare la differenza, promuovendo il rispetto, l’inclusione e la consapevolezza. Perché la memoria è protezione. #GiornataDellaMemoria
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Il Giorno della Memoria deve essere l’occasione per una riflessione – oggi quanto mai necessaria – sulle ragioni dello sterminio ieri, dell’immigrazione ed il diritto alle #libertà oggi. Sull'importanza di ribadire sempre il valore di un'Italia che si dichiari #antifascista. La #Memoria deve essere un paradigma, un immenso edificio della coscienza collettiva che deve servire a generare azione non mera commemorazione. Tenere viva la memoria affinché ciò che che è accaduto non si ripeta. Anzi generi un #cambiamento. La memoria deve essere rinvigorita quotidianamente, e non a date precostituite. Deve essere esercitata, non solo commemorata. E deve diventare azione plurale. La giornata della memoria deve diventare l’occasione per rilanciare, attraverso l’edificio della memoria un’azione comune per portare pace, uguaglianza sociale e attuazione vera e sostanziale dei diritti. Una condizione universale dell’esistere dove ogni persona sia libera di essere e di circolare nel mondo senza restrizioni di diritti e di dignità. Un’Europa che si ricordi che un Muro divide sempre qualcosa e nasconde l’incapacità di coniugare parole e fatti, di trovare una soluzione ad un conflitto, di accettare il diverso da noi come una ricchezza. https://lnkd.in/eC-ggf9r
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La sfida della Memoria Capire e conoscere ciò che è successo, senza lasciare spazio a distorsioni o falsità, è un dovere che ci chiama tutti. La Giornata della Memoria non è soltanto un momento di ricordo, ma un’occasione per riflettere su ciò che l’umanità ha vissuto, sulle atrocità che l’indifferenza e l’odio hanno reso possibili. Non dobbiamo dimenticare. Ogni storia, ogni nome, ogni vita spezzata durante la Shoah è un monito per il presente e un impegno per il futuro. Coltivare la memoria è l’unico modo per contrastare chi cerca di riscrivere il passato o di sminuirne l’orrore. La sfida della Memoria è di tutti: conservare la verità, trasmetterla alle generazioni future e impegnarsi affinché tragedie simili non abbiano più spazio nel mondo. Solo così possiamo costruire una società basata sul rispetto, sulla giustizia e sulla dignità di ogni essere umano. #GiornatadellaMemoria #PerNonDimenticare
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Altra riflessione del tutto non condivisibile è quella nella quale lei riduce il concetto di patria a una caricatura. La patria, intesa come “dimora di libertà e uguaglianza”, è compatibile con l’identità nazionale e il rispetto delle radici culturali di un popolo. Negare questo significa svuotare la patria di significato, trasformandola in una vaga aspirazione cosmopolita priva di ancoraggi storici. Giuseppe Mazzini, da lei citato, amava l’umanità, ma non rinnegava l’importanza del contesto nazionale come fondamento per l’emancipazione dei popoli. Lei, in seguito, accusa il Ministero di “manipolare” la memoria del 25 aprile, ma è lei a piegare la Storia ai suoi scopi. Equiparare la celebrazione delle vittime civili delle guerre a una forma di revisionismo è una falsità intellettuale. Ricordare le sofferenze di tutti – bombardati, deportati, partigiani, e persino civili inconsapevoli usati come scudi umani – non sminuisce il valore della Liberazione, ma lo arricchisce. La Storia non è un tribunale, e il suo uso ideologico tradisce proprio quella missione educativa che dice di voler difendere. La sua lettera scade infine in accuse personali e gratuite, come quella relativa al comportamento della sottosegretaria Frassinetti. Invece di offrire argomenti, lei si rifugia nel pettegolezzo politico, una strategia sterile che nulla aggiunge al merito del dibattito. Egregio professore, la scuola deve essere il luogo in cui si formano cittadini liberi e consapevoli, non militanti di una fazione. Le sue parole tradiscono un intento divisivo, che mira a delegittimare chiunque non si conformi alla sua visione politica. La Costituzione non appartiene né a lei né a me, ma a tutti gli italiani. La sua missione di educatore dovrebbe essere quella di insegnare ai giovani a leggerla nella sua complessità, non a strumentalizzarla per fini ideologici. Con rispetto, ma del tutto in disaccordo con lei Giorgio Pannunzio (Fine)
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La questione meridionale (e il fascismo eterno) Il breve paragrafo che segue è tratto da “Cristo si è fermato a Eboli”, un libro di rara poesia e documento prezioso per capire certe contraddizioni che ci portiamo appresso dall’Italia di quel tempo. Pur avendo letto in gioventù l’opera di Carlo Levi come un capolavoro realista sulla condizione contadina del Mezzogiorno e la mala amministrazione dello stato sotto la dittatura, non ricordavo che era stato l’autore e pittore esiliato in Basilicata negli anni ’30 a coniare l’espressione “fascismo eterno”, divenuta nota dopo la pubblicazione a metà degli anni ’40, ben mezzo secolo prima del celebre e omonimo saggio di Umberto Eco. Ecco cosa scriveva Levi a proposito della “questione meridionale” e le conseguenze della sua sottovalutazione: “Questo problema nel suo triplice aspetto (culturale, politico e sociale, Ndr) preesisteva al fascismo, eppure non parlandone più e negandolo (la dittatura di Mussolini Ndr)) l'ha portato alla sua massima acutezza, perché con lui lo statalismo piccolo borghese è arrivato alla più completa affermazione. Noi non possiamo oggi prevedere quali forme politiche si preparino per il futuro ma in un paese di piccola borghesia come l'Italia e nel quale le ideologie piccolo borghesi sono andate contagiando anche le classi popolari cittadine, purtroppo è probabile che le nuove istituzioni che seguiranno il fascismo, per evoluzione lenta o per opera di violenza, e anche le più estreme e apparentemente rivoluzionarie fra esse, saranno riportate a riaffermare in modi diversi quelle ideologie. Ricreeranno uno stato altrettanto e forse più lontano dalla vita, idolatrico e astratto, perpetueranno e peggioreranno sotto nuovi nomi e nuove bandiere l'eterno fascismo italiano”. Non ci resta che riflettere.
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Ricordiamoci in questo giorno di essere forti e coraggiosi come i partigiani. Buona festa della liberazione🇮🇹 Questo è un articolo per chi vuole apprendere la lingua italiana, ma anche per chi vuole sapere qualche nozione di cultura in poche e semplici parole. #italianol2 #italianoperstranieri
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