CNA ha firmato il protocollo di intesa con la Farnesina e il ministro Antonio Tajani per l’internazionalizzazione del "bello e ben fatto" in occasione delle prossime “Giornate della moda italiana nel mondo” MARCO LANDI Antonio Franceschini #SimonaMicheli #ArduinoZappaterra https://lnkd.in/dVG75xya
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CNA Federmoda “…influire sull’Europa che verrà.” Ormai credo sia chiaro che o si è attenti a quello che viene definito a Bruxelles oppure ci si trova in difficoltà. Solo se sapremo proporre modelli di business nel sistema moda che sappiano ascoltare le richieste dei “consum-attori” potremo cambiare il modello produttivo. Il modello piramidale della grande industria che si rivolgeva ad un “mercato di massa” è stato ormai superato dal modello delle reti interconnesse per andare incontro al cambiamento che ci ha portato ad avere “masse di mercati”. Come #CNAFEDERMODA lo diciamo da sempre, le micro e piccole imprese, se coordinate e messe in rete, sono la vera ricchezza e che il nostro modello produttivo è sostenibile in tutti sensi , sociale, economico ed ecologico e può diventare il modello europeo contro il modello cinese che non rispetta i basilari principi etici. #newbusinessmodel #fashion
Costantini: “L’Europa che verrà tuteli le nostre imprese dalla concorrenza sleale”
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#attivitàstoriche #negozistorici: Costituito #Albonazionale. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dal 31 gennaio entra in vigore il Decreto Legislativo 27 dicembre 2024, n. 219 sulla “Costituzione dell’Albo nazionale delle attività commerciali, delle botteghe artigiane e degli esercizi pubblici, tipizzati sotto il profilo storico-culturale o commerciale, ai fini della valorizzazione turistica”. Per il Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni: “Esprimiamo una grande soddisfazione per vedere accolto il contributo di Federazione Moda Italia-Confcommercio avanzato al Tavolo della Cultura e al Tavolo della Moda presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy a garanzia di uno sviluppo urbano e commerciale equilibrato, tra identità e innovazione. È un provvedimento che rivolge l’attenzione a quegli esercizi commerciali di prossimità che arricchiscono, con le loro attività, il nostro Paese. Un provvedimento che riconosce, con forza di legge, quel patrimonio di eccellenze del made in Italy fatto di negozi, botteghe e attività storiche e di tradizione che dovranno essere censite, catalogate, sostenute e salvaguardate come un enorme valore economico e culturale. E’ un primo significativo risultato che darà sicuramente maggiore fiducia a tutte quelle attività storiche che vorranno competere sul mercato in un momento così complicato. Ci aspettiamo ora l’istituzione di un fondo ad hoc per ridurre la tassazione e fornire adeguate risorse per migliorare le sedi delle nostre attività e i nostri servizi alla clientela in termini di innovazione e sostenibilità e per accompagnare il futuro di queste eccellenze attraverso un adeguato passaggio generazionale”. Il provvedimento riguarda, in particolare: 👇🏻👇🏻👇🏻 https://lnkd.in/dTv3TJj4
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💼 250 milioni per il futuro della Moda italiana 🇮🇹 Oggi al Tavolo nazionale della Moda, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato uno stanziamento straordinario di 250 milioni di euro nel 2025 per sostenere uno dei pilastri del nostro Paese. Questi fondi saranno dedicati a: ✅ Contratti di sviluppo: 100 milioni ✅ Mini contratti di sviluppo: 100 milioni ✅ Transizione ecologica e digitale: 15 milioni ✅ Sostenibilità: 30,5 milioni Il Presidente di Confartigianato Moda, Moreno Vignolini, ha accolto con favore la misura, evidenziando i passi avanti del Governo, ma ha sottolineato anche alcune sfide per microimprese e artigiani, chiedendo interventi mirati per garantire stabilità e crescita a tutto il settore. 👉 La moda non è solo stile, ma una risorsa strategica per il futuro economico dell’Italia. 💡 #Confartigianato #MadeInItaly #Moda #Economia #Sostenibilità
MODA – Il Presidente Vignolini: “Passi in avanti contro la crisi della moda. Ma serve più attenzione a Mpi”
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Sei regioni italiane nella top 10 della #moda europea. L'analisi dell'Ufficio Studi Confartigianato Imprese sulla crisi della moda e le ricadute sui territoriali italiani e i 49 distretti della moda, con un confronto internazionale su 260 regioni europee. In 5 anni la moda italiana ha perso più di 8 imprese al giorno, di cui 4 sono imprese artigiane. Qui l'analisi su trend #produzione #export #madeinintaly #attese #ordini #vendite dettaglio #occupazione #previsioni assunzioni #demografia #imprese: https://bit.ly/3PORCmm Maria Luisa Rubino Bruno Panieri Guido Radoani andrea saviane Licia R. Andracco Carlotta Monica Salvioli Confartigianato Imprese Vicenza Confartigianato Imprese Veneto Confartigianato Imprese Padova Confartigianato Marche Paola Mengarelli Monica Salvioli Lapam Confartigianato Modena e Reggio Emilia Federico Marini Anna Miazzo
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Misure urgenti per il settore moda: è quanto chiedono CNA Federmoda e Confartigianato Moda – in una lettera inviata al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso; al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone e al Presidente Abi, Antonio Patuelli – a seguito degli incontri nell’ambito del Tavolo Nazionale della Moda del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per analizzare il particolare stato di difficoltà del settore. I due presidenti delle Federazioni Moda di CNA e Confartigianato, Marco Landi e Moreno Vignolini, avanzano alcune proposte per sostenere il settore nel breve periodo e per sviluppare azioni di rilancio nel medio termine.
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Servono misure urgenti per il settore moda: lo abbiamo chiesto, assieme a Confartigianato Moda, in una lettera inviata a seguito degli incontri nell’ambito del Tavolo Nazionale della Moda del Ministero delle Imprese e del Made in Italy
Misure urgenti per il settore moda
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📍 #FederazioneModaItalia Confcommercio oggi è un giorno speciale: celebriamo il Made in Italy! #GiornataMadeInItaly2024 #madeinitaly #FederazioneModaItalia #Confcommercio #MIMIT ✅ Il 15 aprile, in occasione dell'anniversario della nascita di Leonardo da Vinci, viene infatti celebrata la prima Giornata nazionale del Made in Italy istituita dalla Legge 27 dicembre 2023, n. 206, con l'obiettivo di promuovere l'eccellenza italiana del “Fatto in Italia” che rappresenta uno stile di vita piuttosto che un modello di produzione. ❤️ Va in questa direzione l'iniziativa di Federazione Moda Italia per valorizzare il Made in Italy tra letteratura e definizione di legge e contrastare il fenomeno della contraffazione con elementi per riconoscere il valore del Made in Italy nella Moda secondo il cosiddetto ‘Country Effect’ e dieci consigli pratici ai consumatori per evitare di cadere in tentazione verso un acquisto non consapevole. 🗣️ Il commento del presidente di Federmoda Giulio Felloni "Ringrazio il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per l’inserimento del vademecum «Compra originale. Made in Italy ? Si, grazie ! Compri falso? No perchè…» di Federazione Moda Italia-Confcommercio nel calendario delle iniziative di rilievo nazionale pubblicato sul sito del MIMIT e per l’utilizzo del logo ufficiale raffigurante l'uomo vitruviano che contribuisce a dare forma alla sostanza. Abbiamo avuto modo di presentare anche nei giorni scorsi al Tavolo della Moda presso il MIMIT, il Vademecum rivolto al mondo delle imprese e ai consumatori con l’intento di promuovere il Made in Italy e di contrastare il fenomeno della contraffazione anche attraverso uno stile di vita italiano fatto di coerenti scelte di acquisto. Fa bene ricordare che l’effetto ottenuto, nell’immaginario collettivo, da un prodotto realizzato in Italia ne identifica il Paese stesso. Ecco perché non basta limitare lo sguardo alla mera definizione del Codice doganale europeo”. 🇮🇹 Le iniziative sul territorio 🇮🇹 https://lnkd.in/dADawdG6
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Dal 1° gennaio 2025, il settore tessile e moda italiana guadagna una nuova identità con la nascita di #ConfindustriaModa. Non si tratta solo di una scelta formale, ma di una visione rinnovata per affrontare le sfide di un mercato globale sempre più competitivo. Innovazione sostenibile, qualità e supporto alle imprese sono le direttrici che guideranno il comparto verso il futuro. Per un paese come l'Italia, dove la #moda non è solo industria, ma cultura e simbolo di eccellenza, questa trasformazione rappresenta un segnale forte: il made in Italy è pronto a innovarsi senza perdere di vista le sue radici. Saremo curiosi di seguire le prossime iniziative che accompagneranno questa nuova fase. #Confindustria #Innovazione #MadeInItaly #LifestyleEconomia
Dal 1° gennaio 2025, Sistema Moda Italia cambia ufficialmente nome, diventando Confindustria Moda. Un cambiamento che segna l’evoluzione di una delle realtà più importanti della filiera tessile e moda italiana, mantenendo al centro i valori di innovazione, qualità e rappresentanza che da sempre contraddistinguono il nostro operato. Confindustria Moda continuerà a tutelare le eccellenze del nostro settore, supportando le imprese nel confronto con le sfide globali attraverso iniziative mirate, dalla promozione internazionale all’innovazione sostenibile. Come ha dichiarato Sergio Tamborini, Presidente di Confindustria Moda: “Questa transizione riflette il nostro impegno a rappresentare con forza e unità l’intero comparto tessile-moda, garantendo alle aziende italiane il supporto necessario per crescere e competere a livello globale.” Questo cambiamento non è solo formale, ma rappresenta una rinnovata visione strategica per affrontare il futuro con determinazione e spirito di collaborazione.
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La moda italiana deve fare squadra L'Italia possiede una filiera della moda ineguagliabile per la sua consustanziale mantenimento della produzione nazionale in ogni suo stadio, rappresentando un patrimonio ineluttabile da custodire. Tuttavia, questa stessa filiera sta manifestando segni di vulnerabilità evidenti. A febbraio 2024, le domande di cassa integrazione sono aumentate del 194% rispetto all'anno precedente nel settore della pelletteria e del 73% nel tessile-abbigliamento. La crescente incertezza internazionale sta minando i consumi globali, con conseguente diminuzione degli ordini da parte delle grandi aziende estere verso i fornitori italiani. In tale contesto, è imperativo intraprendere una riconsiderazione profonda e irreversibile, unendosi come un fronte unitario tutto il settore moda, seguendo l'esempio delle nazioni europee che hanno agito da pionieri, come la Francia. Aggregarsi implica acquisire una maggiore influenza decisionale, tanto nei confronti dell'esecutivo quanto all'estero, ossia in quell'Europa che troppo spesso ha frapposto ostacoli a misure che avrebbero, di fatto, sostenuto anche il settore tessile e moda italiano. È sempre mancata una presenza governativa che salvaguardasse l'intero sistema moda italiano a differenza dei francesi. Infatti la moda a Parigi è un affare politico, mentre a Milano è considerata principalmente una questione di business, poiché in Francia la moda è trattata come un bene di stato. Al contrario, la sobria eleganza milanese, che per lungo tempo ha incarnato l'immagine di una moda intellettuale, è stata in gran parte sostituita dal frenetico business, guidato esclusivamente dall’obiettivo di vendere, rendendo difficile individuare i tratti distintivi del DNA italiano. Quindi mentre in Italia la sostenibilità rimane un argomento di discussione sotto i fari politici in cui si presuppone un'azione rivolta al singolo privato, quello francese agisce a livello nazionale, cioè esegue una proposta di legge per frenare il consumo della fast fashion applicando una tassa di cui il ricavato verrà distribuito verso le aziende che producono in maniera sostenibile. Il sistema di legge propone anche di vietare la pubblicità delle aziende di moda “effimere”. Pertanto, il concetto di nazionalismo, tanto declamato dalla nostra classe dirigente, dovrebbe concretizzarsi in un'azione coesa delle aziende, mirata a evitare il trasferimento delle produzioni all'estero. Ciò implicherebbe una produzione inferiore in termini quantitativi, ma equivalente in fatturato grazie a una superiore qualità. Si verrebbe così a creare un circuito virtuoso che unisce i produttori di materie prime, la manifattura industriale e artigianale, e le aziende di moda, senza escludere alcun attore del settore. #fashiondesigner #fashionconsultant #trendforecaster #luxurybrand
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Made in Italy una filiera che ci rendi unici. Oggi, Lunedì 15 aprile si celebra la Giornata del Made In Italy voluta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Ascom Confcommercio Ferrara vuole contribuire a questo appuntamento diffondendo l'iniziativa promossa da Federazione Moda Italia Confcommercio-Imprese per l’Italia tramite lo specifico vademecum rivolto agli associati ed ai consumatori per sostenere gli acquisti originali, combattere la contraffazione e valorizzare il Made in Italy 👉 https://lnkd.in/dP7gm7jk Nell’attuale scenario di economia della “percezione”, dove i marchi contano sempre di più, il Made in Italy rappresenta un valore assoluto con notevoli potenzialità nei processi di penetrazione commerciale delle nostre imprese. Il Made in Italy rappresenta infatti per la Moda e il nostro Paese un patrimonio che va tutelato e rilanciato perché «La Moda passa, lo Stile resta». E noi italiani siamo maestri di stile nel mondo. Una battaglia di civiltà e legalità che ci deve tutti impegnati nella diffusibile di dieci consigli pratici per un acquisto più consapevole 👇 https://lnkd.in/dEESf3ps #madeinitaly #federazionemodaitalia #ascomconfcommercioferrara #confcommerciocè
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