Parte oggi un nuovo viaggio editoriale alla scoperta delle più interessanti realtà del calcio paralimpico e sperimentale, movimento che da qualche anno è diventato riferimento assoluto per le attività “sportinclusive” dei nostri Club. Prima tappa l’ ASD Nessuno Escluso, che da 7 anni rappresenta la Juventus Football Club nelle competizioni sportive dedicate ad atleti con disabilità. 16 società della scorsa Serie A ne avevano una, numero già salito a 20 nella stagione in corso. Oltre alla massima divisione, anche diverse protagoniste delle categorie inferiori vantano un simile asset. E in molti stanno riuscendo ad arricchire l’esperienza dei rispettivi partecipanti con attività extra, allenamenti speciali o altre opportunità. Stiamo ovviamente parlando delle cosiddette “Squadre Special”, movimento legato all’impegno della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della FIGC, diventato in questi anni un vero e proprio punto di riferimento nazionale (e non solo) parlando di calcio inclusivo e adattato. Una realtà importante del nostro panorama calcistico, rappresentando forse anche l’unico progetto concreto e di respiro nazionale, capace quindi di coinvolgere tutti i club. Società che, come detto, dalla loro stanno anche cercando di ampliare le proposte al di là del “semplice” calcio giocato, ma invece costruendo attorno ad esso un’altra serie di opportunità. Leggi qui l'intervista a Massimo Miegge, Presidente dell' ASD Nessuno Escluso: https://lnkd.in/dwpbMHgh
Post di Community Soccer Report
Altri post rilevanti
-
⏰ Domani il consueto appuntamento con Diritto e Sport! 🏀 In apertura l'analisi delle novità previste dal nuovo accordo quadro per il basket dilettantistico 🏐 Il nuovo regolamento affiliazioni e tesseramenti nella pallavolo, che già fa discutere 💷 Arrivano le risorse per Sport e periferie edizione 2024 📰 Ci trovate in edicola su ItaliaOggi!
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
L’ultimo atto della nostra seconda competizione nazionale strizza l’occhio a sociale ed ambiente attraverso numerose attività organizzate a margine dell’evento principale. Un modello, quello dei “matchday sostenibili”, che sta prendendo piede un po’ ovunque. È stata ribattezzata “Road to Zero” per richiamare il pacchetto di iniziative amiche dell’ambiente in programma. Eppure, la finale di Coppa Italia Frecciarossa – ultimo atto della competizione che questa sera allo Stadio Olimpico di Roma vedrà di fronte Juventus e Atalanta – potrebbe senz’altro guadagnarsi anche il titolo “Road to Sustainability”, visto che le azioni previste a margine della gara (così come quelle che hanno caratterizzato l’avvicinamento alla stessa) toccano un po’ tutti gli ambiti di questa importante dimensione, compreso sociale e governance 🏆 Ne abbiamo parlato qui: https://lnkd.in/dy7VfaUW
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Words & More, parole e altro! Entra nei nostri workspaces e leggi, ascolta e guarda... tutto quello che offre il nostro network dedicato alla cultura e all'informazione!
La Virtus Eirene (Passalacqua Ragusa) rinuncia alla serie A1 del campionato di basket femminile. Brutte notizie dal mondo dello sport al femminile dove un'altra squadra del massimo campionato annuncia di non volersi iscrivere al prossimo campionato nella massima serie. Si tratta della squadra femminile di #basket, la #VirtusEirene di #Ragusa che dopo 11 campionati disputati sempre da protagonista nel massimo campionato di #pallacanestro ha rinunciato a iscriversi al prossimo campionato di #serieA1. La #PassalacquaRagusa che ha in bacheca due vittoria in #CoppaItalia e alcune finali #scudetto ha dovuto rinunciare a partecipare al massimo campionato perché non in grado di sostenere economicamente l'impegno necessario. Al momento i dirigenti della squadra si sono riservati di valutare il proseguimento dell'attività della prima squadra (che comunque continuerà anche se non sanno ancora a che campionato verrà iscritta) e del settore giovanile che è sempre stato molto importante per la squadra siciliana. Purtroppo il caso della Virtus Eirene fa seguito a un'altra rinuncia di una squadra femminile di massima categoria, ovvero la VCB Casalmaggiore che al termine della stagione appena ultimata ha annunciato di non volersi iscrivere al massimo campionato di serie a1 di #pallavolo femminile sempre per problemi economici. E nel caso di Casalmaggiore si tratta di una squadra che vanta nel suo palmares anche uno scudetto e una #CoppadeiCampioni! Due casi, purtroppo non isolati se si allarga l'attenzione anche ad altri sport e alle serie minori, che dovrebbero far riflettere sulla difficoltà di gestire squadre sportive competitive in Italia, specialmente al femminile. Poter mantenere una squadra ad alto livello costa e non basta la buona volontà di lungimiranti imprenditori disposti a investire anche in piccole realtà locali. Andrebbe studiato un sistema diverso che permetta a tutti gli sport di poter sopravvivere dignitosamente. #ETAEgeskov #Egeskov #sport #sportfemminile
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
"𝐐𝐮𝐢𝐞𝐭 𝐑𝐨𝐨𝐦": 𝐥'𝐚𝐮𝐭𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐝𝐢𝐨 𝐞 𝐬𝐢 𝐠𝐨𝐝𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐭𝐚 la “Quiet Room” è un ambiente pensato affinché seguire una partita di calcio dal vivo possa essere un’esperienza entusiasmante e al tempo stesso protetta anche per persone con esigenze particolari. 𝐈𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐨𝐭𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐐𝐮𝐢𝐞𝐭 𝐑𝐨𝐨𝐦 dello Stadio Olimpico è 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐩 𝐮𝐥𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐞, 𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐢𝐥𝐞𝐬𝐭𝐨𝐧𝐞: creare un ambiente consono a persone con bisogni tra loro diversi ha richiesto uno sforzo non indifferente. E riuscire a mettere a fattor comune esigenze specifiche è un risultato concreto, un “mattoncino” che rimarrà negli anni come un istruttivo precedente. Leggi il nostro approfondimento ⬇ dedicato nella sezione Sport e Sostenibilità a firma di Mario Rucano. Sport e Salute Calcio e Finanza
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Figuriamoci se il giorno dopo la pubblicazione dell'articolo de Il Fatto Quotidiano, che ha messo in evidenza «tutti gli inciuci, tutti i cavilli, sgambetti e ritorsioni, tutte le intimidazioni e i tentativi di cambiare le leggi a suo favore pur di sbarazzarsi di chiunque gli remasse contro», l'attuale presidente FIP non replicasse con una dichiarazione, l'ennesima, assolutamente falsa e priva di fondamento. Tanto per cominciare, secondo le stime del Coni - non ho idea su che base vengano fatti questi sondaggi, almeno credo si possano definire tali, - il basket, che una volta era il secondo sport più seguito in Italia dopo il calcio, adesso è precipitato in maniera preoccupante ALL'OTTAVO POSTO. Non dice certo tutto, ma credo proprio ci si possa intanto fare una piccola idea del VERO stato in cui riversa attualmente la palla a spicchi. La finale di Supercoppa giocata domenica scorsa tra Milano e Bologna è stato il riflesso di un sistema che beneficia sempre delle stesse squadre, quindi chi può avere interesse a sponsorizzare il basket quando tra le prime in classifica ci sono sempre le solite note? È facile parlare di salute quando esistono risorse per fare investimenti mastodontici... Ma le molte, TROPPE REALTÀ, soprattutto nel femminile, che lottano semplicemente per rimanere a galla? La questione poi della visibilità delle partite è fondamentale: se l'accesso al basket è limitato a pochi fortunati che possono permettersi abbonamenti a reti a pagamento, il cui costo non è propriamente economico e la qualità delle immagini spesso e volentieri tutt'altro che eccelsa, non ci si può aspettare che l'interesse aumenti... La Nazionale, simbolo dell'unità del paese, DEVE ESSERE DI E PER TUTTI, deve essere SEMPRE trasmessa in chiaro perché possa raggiungere un pubblico più ampio. Chi può sapere, a chi può interessare se vince o perde, quando per seguirla si deve anche qui passare per reti a pagamento? È veramente assurdo che il tifo e l'entusiasmo per il basket siano frenati da questioni commerciali e contratti televisivi. Infine la critica nei confronti dell'Eurolega, la massima competizione per club a livello aeuropeo, che si sovrappone agli impegni della Nazionale, dimostra una volta di più una mancanza totale di coordinamento e pianificazione. È evidente che il sistema attuale non è sostenibile, e che una revisione profonda delle dinamiche che regolano il nostro basket è urgentemente necessaria. La realtà, quindi, è ben diversa. Il basket italiano NON È AFFATTO IN SALUTE. Senza un intervento significativo, il futuro del nostro movimento rischia di essere contrassegnato da una stagnazione incolmabile.
Petrucci: "Non sono geloso del successo del volley. Anche il basket riuscirà a vincere con il nostro nuovo programma" - Eurosport
eurosport.it
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Nell’ottica di potenziare il roster della prima squadra e l’attività giovanile
‘Liberi tutti’: la Dierre Basket organizza una due giorni di allenamenti per i giovani reggini
citynow.it
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
IL PUNTO DEL PRESIDENTE FPI QUOTA 1.100 La famiglia del pugilato cresce senza soste. Proprio ieri è stata raggiunta la quota di 1.100 società affiliate. Di pari passo crescono i tesseramenti. Con molta probabilità, alla fine dell’anno oltrepasseremo la cifra storica dei 75.000 tesseramenti complessivi. Ciò a dimostrazione del rinnovato interesse per la nobile arte italiana, scaturito da un quadriennio di straordinari risultati sportivi, dall'eccellente lavoro dei tecnici e dalle tante, positive iniziative della Federazione. Peraltro, ritengo opportuno che nel prossimo Consiglio federale, che si svolgerà il 19 luglio, siano approntate delle misure di sostegno alle società affiliate, con efficacia dal mese di settembre p.v. In tal senso, lo scrivente vorrebbe proporre ai Consiglieri federali i seguenti provvedimenti sollecitati da diversi tecnici e società: 1) rettifica della norma che prevede lo svolgimento di almeno tre match Pro, nelle riunioni miste, per il pagamento dei servizi arbitrali da parte della FPI. La proposta è di tornare nella precedente versione della norma che prevedeva il pagamento dei servizi arbitrali, da parte della FPI, a prescindere dal numero di match pro in programma; 2) l’erogazione di contributi diretti alle società ed agli organizzatori Promoter, attraverso apposite classifiche – redatte secondo i consueti criteri – che verrebbero stilate nel mese di settembre e riguarderebbero l’attività svolta dal mese di gennaio al 1 settembre del corrente anno; 3) l’organizzazione dei Campionati italiani assoluti nel mese di dicembre 2024 e non più nel mese di gennaio 2025, al fine di non recare disagio alla preparazione tecnica degli atleti partecipanti. Tale decisione potrebbe essere presa dal Consiglio federale in virtù dell'ottima location scelta per l'assemblea elettiva nazionale, che ne agevola l'organizzazione, fermo restando la disponibilità della società affidataria degli stessi Campionati. Mi preme evidenziare, infine, che la Federazione Pugilistica Italiana sta muovendo i prima passi nella direzione indicata dal CONI e dal CIO, relativamente alla nuova situazione internazionale concernente il circuito del pugilato olimpico. Al riguardo, lo scrivente è molto fiducioso ed ottimista e come già fatto per i Giochi olimpici di Parigi 2024, mi sento di affermare, con ragionevole convinzione, che il pugilato sarà presente ai Giochi olimpici di Los Angeles 2028. Run to Paris. IL PRESIDENTE F.P.I. Dott. Flavio d'ambrosi
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Accomunate anche questa estate da un infausto cammino sportivo, contrassegnate da una quasi identica conduzione assolutistica ed entrambe nel pieno della battaglia elettorale, almeno una differenza (non da poco) tra Figc e Fip, volendo e sforzandosi, si riesce a trovarla: almeno nella Federcalcio di Gravina resistono ancora elementari principi di trasparenza che invece paiono (condizionale d’obbligo) difettare nel regno Federbasket di Gianni Petrucci. Un esempio? Il caso dei rimborsi gonfiati degli arbitri. Quando qualche anno fa scoppiò lo scandalo tra i fischietti Aia, vennero fuori i nomi di chi aveva taroccato i rimborsi e le note spese, e pur tra difficoltà, marce in avanti e retromarce, furono comunicati i colpevoli e rese note motivazioni e condanne. Fu così tempo di “Rimborsopoli I” e “Rimborsopoli II”. Nel basket invece, dove già in passato erano venuti alla luce fenomeni (più che episodi) simili e che pure erano stati resi noti, stavolta la nuova bufera – scoppiata in primavera - pare sia rimasta avvolta nel mistero e nel segreto, impigliata nelle strette maglie della comunicazione. Niente di niente sul sito ufficiale del Cia (Comitato italiano arbitri basket) e niente di niente sul portale Fip dedicato ai provvedimenti, mentre intanto sul sito federale compaiono invece in bella mostra e da poco i quadri arbitrali per la prossima stagione dei cesti. E in questi quadri compaiono almeno quattro fischietti sanzionati e inibiti, addirittura rei confessi perché le inibizioni ricevute sono frutto di patteggiamenti, mentre altri arbitri sono ancora in attesa di una comunicazione…(continua al link) Castelli di sabbia, 473 #basket #pallacanestro #arbitri #rimborsopoli #petrucci #lamonica #FIP #CIA #sportgoverno #CONI https://lnkd.in/dNzWmQKW
Arbitri e la rimborsopoli del basket: fischetti di A/1 e A/2 inibiti ma inchiesta e provvedimenti avvolti nel silenzio della Fip e del Cia
https://storiesport.it
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
#calcio italiano in crisi? Varie circostanze portano a non far più decollare il Calcio giocato in Italia, come il comportamento degli #Istruttori federali e #MR improvvisati. Purtroppo in #Italia è molto usuale che nelle giovanili delle Società calcistiche dei settori giovanili, molti allenatori con patentino, ma anche parecchi senza, cioè che non hanno frequentato corsi federali #figc, per diventare appunto istruttori qualificati, si improvvisano in molte squadre come MR di campo e in base ai loro trascorsi , magari di quando giocavano a calcio improvvisano allenamenti e esercitazioni che anche partendo dai più piccoli, non hanno nulla a che fare con gli allenamenti ludici. Per non passare poi al discorso partita di Campionato che sia del settore non agonistico o agonistico, per i più grandi, ha le credenziali per la maggior parte dei casi, di far giocare la gara, per vincere e si impongono regole tattiche ferree che non lasciano più spazio alla fantasia e alla creatività di ogni singolo calciatore, soprattutto quando si passa ad un eta’ dai 14 anni in su. Tutto questo, per dire che le #Società #calcistiche, andrebbero controllate, almeno le più blasonate, per ogni regione di appartenenza, da figure che dovrebbero verificare sia gli allenamenti che le partite, giudicando così il lavoro svolto dai singoli Istruttori e verificare anche che siano in possesso dei requisiti, per insegnare Calcio. I settori giovanili sono il fulcro fondamentale, per formare dei futuri “Campioni”, da poter far crescere e inserire mano mano, nelle varie rappresentative e nazionali. In tutto ciò, nello sviluppo del calcio italiano, non ci dovrebbe poi essere esborso di denaro, (da quello che si evince, vedendo in TV o leggendo) da parte dei genitori, a cui vengono imposte delle somme ingenti, da pagare, da “personaggi” che si spacciano per procuratori che fanno il male del calcio, per riuscire ad ottenere provini ed essere inseriti , in squadre importanti. Se non si va a controllare questa situazione e a bloccare, questo male, nessun ragazzo o quasi che non ha possibilità economiche, ma è dotato di grandi mezzi fisici, atletici e tecnici , riuscirà ad imporsi, nel calcio, a parte le eccezioni. A tutto questo dovrebbe pensare e intervenire, la FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio. Come disse il grandissimo personaggio #LuisEnrique vincente sia da #calciatore che da #allenatore: "In una partita se ci sono 20 bambini devono giocare tutti quanti. Se tuo figlio non gioca o viene messo in campo a partita finita, trovagli un'altra squadra. I bambini devono solo essere felici giocando con i loro amici. Cercate squadre dove i vostri figli abbiano la possibilità di essere felici, anche se meno "blasonate". Non cercate squadre dove l'obiettivo è vincere. Gli allenatori dei bambini non dovrebbero cercare il risultato, perché loro non hanno bisogno di queste pressioni”. Mio #blog https://lnkd.in/drFs-ys4 Alessandro Ottaviani FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Trovo alquanto insensato e abbastanza ruffiano il contenuto di certi articoli sulla stampa nazionale che paragonano il fallimento della nazionale di calcio ai campionati europei al fallimento del sistema paese Italia. Cominciando dalla prima colossale stortura concettuale: lo Sport italiano non è mai stato così bene in termini di risultati! Atletica (velocità, salto in alto, salto in lungo, getto del peso), tennis, pallavolo, nuoto (solo per citarne alcuni), sia maschile che femminile, rappresentano oggi l'eccellenza sportiva italiana a livello europeo e mondiale credo degli ultimi 40 anni. Quindi lo Sport, quello con la S maisucola, fatto di sacrificio, cultura, rispetto è tutt'altro che fallito. In seconda battuta i mass media sportivi (e non solo) non informano più da tempo ma seguono pedissequamente la "mass", e la "mass" da social media, la peggiore ad oggi esistente, è la più facile da arruffianare. Motivo per il quale, ad esempio, si punta il dito sulla mancata crescita di campioni nazionali a causa degli extracomunitari presenti sin dalle squadre giovanili, come se questa presenza sia imposta da qualche entità superiore, mentre è deliberata decisione delle società che li impiegano. Peccato che in ogni disciplina sportiva, la ricerca e la crescita del campione è inversamente proporzionale a quella del risultato sportivo immediato. La storia della nostra pallavolo maschile insegna in tal senso. E qui si, a mio avviso, ci sta il paragone con il sistema paese: la crescita delle prestazioni di un'azienda è direttamente proporzionale alla crescita dei propri collaboratori. Posso sempre trovare il campione sul mercato, ma non mi risolverà mai la partita da solo, senza il supporto del lavoro di squadra. Quando poi il solo campione è l'imprenditore... viva l'Italia!
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
1.656 follower