Beko, Giani: “Spero che inizi da oggi una vera trattativa, senza parlare più di chiusura” - www.toscana-notizie.it
Post di CONFLOMBARDIA
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Dal tavolo di Beko Europe Italia convocato oggi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del Ministro Urso, emerge una situazione paradossale. Con il sindaco di Biandronno Massimo Porotti eravamo presenti con la speranza di poter ricevere maggiori rassicurazioni circa il futuro della fabbrica. Bisogna ricordare che nel sito produttivo di Cassinetta di Biandronno ben 2135 lavoratori risultano occupati e di questi la quasi totalità appartengono al territorio varesino, con un coinvolgimento di circa 139 comuni. E’ evidente che le ricadute sociali sul territorio connesse ad una crisi di Beko Europe Italia sarebbero pesantissime. E’ auspicabile che nel prossimo tavolo che il Ministro Urso convocherà, l’azienda possa dare maggiori rassicurazioni o quanto meno fare chiarezza presentando un piano industriale strutturato e rappresentativo sul quale le parti sociali e le istituzioni possano iniziare un serio e serrato confronto.
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Beko-Whirlpool …la storia continua al Mimit, secondo gli articoli sotto riportati, il portavoce di Beko avrebbe detto che le chiusure si sarebbero rese necessarie perche’ “i paesi orientali avrebbero acquisito circa il 38% del mercato, mentre nel recente passato la quota era del 17%. ....che la saturazione degli impianti e' del 38% e che Beko perde in Italia 180 milioni anno !? Siccome l’acquisto di Whirlpool Emea e’ stato formalizzato pochi mesi fa, si suppone che tale fenomeno fosse gia’ noto.....OPPURE NO???? E allora esistono solo queste possibilita’: 1) Beko avrebbe sottovalutato , ma di MOLTISSIMO, la dimensione e le conseguenze di questa acquisizione 2) Whirlpool e Beko avrebbero concordato il piano di chiusure e dismissioni prima dell’accordo, ma non l’avrebbero comunicato per tempo a chi di dovere 3) Il piano di chiusure ed esuberi sarebbe stato comunicato per tempo (prima dell’acquisizione) alle Istituzioni Italiane ed Europee , ma non sarebbe stato letto o capito Bene. E allora con questi scenari perche’ dovrebbero “Pagare” ora solo questi 1935???? Suggerimenti per il "Ministero del Made in Italy”: leggete bene prima le regole del “golden power”, fatevi assistere da veri competenti di Aziende, lavorate MOLTO PRIMA sui territori con le Istituzioni locali e con le parti sociali, perche’ di casi come questi ce ne saranno a valanga e di solito non sbocciano come funghi, altrimenti tra poco sarete obbligati a cambiare nome e cioe’ : “Ministero del sold in Italy”...e poi MINISTRO URSO ??? non accetti questo tipo di spiegazioni da "Asilo- Mariuccia- Turco" e CONTROBATTA CON FATTI E IDEE SE CE NE SONO!!!!
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Nel mondo frenetico delle imprese, dove ogni minuto conta e l'efficienza è fondamentale, avere un partner affidabile per la manutenzione e riparazione delle macchine è essenziale. "MEC service macchine SRL" si distingue proprio per questo: il loro motto, "Non Ti Lascia a Piedi", rappresenta un impegno costante verso i clienti e la qualità del servizio offerto. L'autunno del 2024 si è rivelato particolarmente turbolento per una storica azienda operante nel settore della meccanica e della tecnologia avanzata. La decisione di chiudere la sede di Alzate Brianza ha sollevato un vespaio di polemiche e preoccupazioni tra i dipendenti e le autorità locali, rappresentando non solo un cambio strategico per l'azienda, ma anche un colpo al tessuto economico della zona. La scelta di concentrare la produzione in altre sedi viene giustificata da una necessità di razionalizzazione e dalla volontà di rimanere competitivi in un mercato sempre più globale e in rapida evoluzione. Tuttavia, le ripercussioni sul piano occupazionale sono immediate e preoccupanti. Centinaia di lavoratori si trovano ora a fronteggiare un futuro incerto, con il rischio di disoccupazione o di trasferimenti lontani dalle loro comunità. In questo contesto, il sindacato ha avviato una serie di incontri con la direzione aziendale per discutere le possibili alternative alla chiusura, mentre i rappresentanti politici della zona hanno espresso la loro solidarietà ai lavoratori, chiedendo interventi immediati per mitigare gli effetti della decisione. La situazione ad Alzate Brianza non è un caso isolato; molte aziende italiane si trovano a fare i conti con sfide simili, tra automazione, delocalizzazione e crisi energetica. Questo autunno caldo potrebbe quindi rappresentare un campanello d'allarme per la necessità di riflessioni profonde sulle politiche industriali del paese e sul futuro delle produzioni locali, che rischiano di essere spazzate via da una logica di profitto a breve termine. In definitiva, la chiusura della sede di Alzate Brianza segna non solo la fine di un capitolo per l'azienda, ma anche una chiamata alle armi per una nuova visione di sviluppo industriale in Italia, capace di coniugare innovazione e sostenibilità, senza dimenticare il valore sociale del lavoro.
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Ecco in dettagllio i numeri del piano di esuberi Beko: "Sono previsti la chiusura delle fabbriche di Comunanza e Siena, il ridimensionamento di Cassinetta con la chiusura del Cooling, la chiusura del settore Ricerca e sviluppo di Fabriano e, più in generale, tagli in tutti i siti e gli uffici italiani per un totale di 1.935 esuberi su 4.400 occupati. Si prevedono 541 esuberi a Cassinetta, 66 a Melano, 290 a Siena, 320 a Comunanza, 40 a Carinaro, 198 nella Ricerca e Sviluppo, 98 nel Commerciale Italia, 19 nel Commerciale Medio Oriente e Africa, 363 nelle funzioni regionali dell HQ». Il Governo purtroppo non potra' esercitare alcun "Golden Power" perche' non ne ha le armi e poi non si doveva arrivare a questo punto. Questo scenario andava previsto e gestito in collaborazione con l'Europa molto tempo prima. Cosa impossibile da realizzare per un Paese concentrato solo sulle cose che non contano........
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𝗜𝗹 𝗳𝗮𝗶𝗿 𝗽𝗹𝗮𝘆 𝗳𝗮 𝗯𝗲𝗻𝗲 𝗮𝗹 𝗯𝘂𝘀𝗶𝗻𝗲𝘀𝘀 Gestire le imprese con #fairplay, cioè adottando comportamenti eticamente corretti, rispettando le regole e i propri interlocutori, siano essi soci, dipendenti, clienti e fornitori può offrire un vantaggio competitivo che “fa bene” al business perché migliora le performance aziendali. Scorrettezza e clima negativo possono invece realmente ostacolare l’efficacia e ridurre la fiducia e la disponibilità a collaborare nei team. Per questo Confindustria Alto Milanese ha organizzato, insieme con lo studio legale PedersoliGattai, il workshop sul fair play nelle imprese dove, con l’aiuto di casi concreti e spunti di attualità, discuteremo di come prevenire e gestire i conflitti tra i soci e le potenziali situazioni di stallo, il passaggio generazionale, gli equilibri dei rapporti con clienti e fornitori ed il fairplay nei rapporti di lavoro. Per iscrizioni cliccare qui https://lnkd.in/eAt7E8eN Ernesto Bottone Riccardo Campione Filippo Casò Stefano Ferrero Francesco Simoneschi
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Le associazioni locali dei #commercianti (spesso chiamate "I negozi di..." o "Le botteghe di...") sono un elemento importante del tessuto economico delle nostre città e paesi. Purtroppo, negli ultimi anni abbiamo spesso visto una crisi di questi gruppi di operatori, stretti tra la sempre maggiore difficoltà di accordarsi e organizzare le iniziative da un lato, e il tempo disponibile, sempre più scarso, per i loro membri dall'altro. E, diciamocelo, anche i rapporti con il #Comune a volte non sono proprio idilliaci... Tuttavia, le associazioni locali degli operatori, se presenti, rivestono un ruolo fondamentale anche all'interno dei #distrettidelcommercio: esse possono essere un tramite importante tra l'organo di governo del Distretto e la #rete degli operatori locali. Il loro compito è di raccogliere stimoli e proposte, e comunicare le iniziative decise dalla cabina di regia. Per questo motivo, se possibile, in tutti i Distretti in cui operiamo consigliamo sempre il loro coinvolgimento all'interno dell'organo che prende le decisioni. Per saperne di più su questo e altri aspetti della governance di un Distretto, scaricate il nostro Report gratuito nella sua versione 2024. https://lnkd.in/dn8XW2Dt
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Secondo il presidente Carlo Mazzoleni, che commenta l'approvazione odierna del bilancio consuntivo del 2023 da parte del Consiglio, “per la Camera di commercio di Bergamo è stato particolarmente importante avere svolto appieno il proprio ruolo istituzionale di supporto e stimolo del mondo economico-produttivo territoriale in uno scenario di forte incertezza. Le iniziative realizzate hanno sfiorato i 13 milioni di euro, tra risorse camerali e regionali gestite dall’Ente, in aumento di oltre 1,5 milioni di euro rispetto alla media dei 3 anni precedenti, sostenendo le posizioni delle imprese bergamasche sui mercati nazionali e internazionali. L’Ente ha migliorato la propria solidità patrimoniale e finanziaria: gli avanzi patrimonializzati hanno superato i 36 milioni di euro con un incremento di 5 milioni negli ultimi 2 anni. Ciò ci consente di guardare con serenità agli impegni futuri”. Tra le tante iniziative dell’anno scorso, Mazzoleni ricorda l'innovativo progetto MADE dedicato alla cultura d’impresa narrata attraverso il linguaggio cinematografico. Ideato dalla Camera di commercio di Bergamo quale contributo per ‘Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura 2023’, rappresenta un nuovo tassello del concreto sostegno che la Camera fornisce all’economia del territorio e alle sue imprese. Il progetto ha ottenuto consensi così positivi che si sta lavorando alla seconda edizione, che si terrà dal 15 al 17 novembre 2024. #cameradicommercio #imprese #bilancio #bergamo
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Si è svolta stamattina a Milano l'Assemblea Annuale UNIC - Concerie Italiane. La relazione presentata dal Presidente Fabrizio Nuti (Conceria Nuti Ivo S.p.A), il cui mandato è stato riconfermato per due anni, illustra la situazione di difficoltà che interessa il settore conciario. “C’è stata un’ampia contrazione delle nostre attività. Nemmeno quelle caratteristiche di flessibilità e di adattabilità all’evoluzione dei mercati, che sono da sempre i punti di forza di noi conciatori, ci sono state d’aiuto. Nel 2023 - prosegue Nuti - il valore annuale della produzione, pari a 4,3 miliardi di euro, è calato del 6,5%. A significare che il fatturato della conceria italiana “è tornato, al netto delle periodiche annate di crisi degli ultimi 30 anni, sui livelli dei primi anni ‘90”. In volume, il calo equivale al -9,5%, scivolando “sotto la soglia dei 100 milioni di metri quadri. Solo nel 2020, anno del Covid, avevamo prodotto meno” sottolinea Nuti. Per approfondire segnaliamo l'articolo de LaConceria
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Quando si progetta dobbiamo fare attenzione ad ogni piccolo particolare, in questo caso bancone e scale sono complementari
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Temsi, parte di GELLIFY, sul palco dell'evento Linkontro NielsenIQ! 🌟 Emiliano Russomando presenta in anteprima la nuova soluzione di #WorkforceManagement di Temsi! La soluzione integra decenni di expertise in #operations con l'eccellenza #tecnologica e #digitale di GELLIFY, promettendo di rivoluzionare l'efficienza e la produttività dei processi. 🔧 Cosa offre il nostro nuovo tool? ✅#Ottimizzazione dei processi: applicando tecniche ingegneristiche per rendere i processi più efficienti. ✅#IntelligenzaArtificiale: utilizzo di un motore di ricerca AI per ottimizzare la schedulazione delle attività ed automatizzare la pianificazione dei turni di lavoro delle risorse nei negozi. ✅#Benefici chiave: incremento della produttività, riduzione del costo del lavoro e miglioramento del servizio al consumatore finale. #GDO #Retail #digital #technology
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