È tornato il Dietro le Quinte di Data! Oggi intervistiamo Giorgio, che in Data occupa il ruolo di commerciale! Ecco Giorgio, sei pronto? Giorgio: Sì, sono pronto! Parti tu o parto io? Vai pure, di solito comincio con: chi è Giorgio in Data? Giorgio: Ah, questa domanda! Partiamo da lontano allora. Io sono uno dei più "anziani", diciamo. È difficile sintetizzare, ma vediamo… Ero una persona molto timida da ragazzo, proprio timida timida. A livelli? Giorgio: Non so come spiegartelo, ma molto! Poi, però, ho trovato una passione che mi ha cambiato: le radio private. A Carpi ne stavano nascendo alcune, così con amici, agli inizi degli anni 80, abbiamo creato una piccola stazione radio, grazie anche all’aiuto di mio padre, che mi ha fornito gli strumenti necessari. È durata un anno o due, poi… Leggi l'intervista completa sul nostro blog: https://lnkd.in/dencM29x
Post di Data Srl - Sistemi Modena
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Bella serata ieri con Tommaso Niccoli al Grand Hotel Vesuvio di Napoli dove #MediaForEuropeAdv, il polo pubblicitario del gruppo #Mediaset, ha presentato le novità per il 2024. Oltre al piacere di salutare alcuni dei miei contatti "storici" come marco berrettini, Gennaro Rubinacci, nino salemme, Mario Santoro Santoro, Fabrizio Perrone, devo dire che quest’anno la presentazione di Stefano Sala è stata anche più interessante del previsto mentre il video promozionale (sempre molto coinvolgente, come tutti i video di queste occasioni!) aveva come speaker d'eccezione, il giornalista Toni Capuozzo, cui spettava il compito di rimarcare, ancora una volta, la vocazione del gruppo di porsi come #partner di PMI ed aziende che mirano ad accelerare il proprio percorso di crescita attraverso la comunicazione. E che i canali Mediaset (al di là di tutte le eventuali considerazioni di tipo pedagogico) siano stati fin dall'inizio un enorme trampolino di lancio per tantissime aziende è comunque indubbio: io stessa negli anni '80 e '90 sono stata testimone dell'ascesa di un brand come #Sector proprio grazie alla visibilità offerta dalle prime emittenti commerciali, alle pianificazioni mirate ed alle estenuanti trattative condotte da mio padre Alessandro in Ennestudio.com, l'agenzia di cui Sector era cliente, e della quale ancora oggi porto orgogliosamente il nome con la mia attività di consulenza! Venendo ai dati, il gruppo MFE, si presenta come leader nella raccolta pubblicitaria per l'Italia e la Spagna, grazie ad una vasta rete di concessionarie e, soprattutto, ad una offerta editoriale sempre più ampia dove, accanto alla TV, che rappresenta comunque lo zoccolo duro, si affianca una sempre crescente offerta digital per media come la #Radio, i #Social e persino le #Affissioni. Nella presentazione di quest’anno, tuttavia, 2 sono le principali novità, e sono l’una collegata all’altra, tenendo conto di quanto sta accadendo negli ultimi anni alle imprese che si sono avvicinate alla comunicazione soprattutto attraverso i social: - Lo sviluppo di una PIATTAFORMA DI PIANIFICAZIONE self-service dedicata a piccole e medie imprese (PMI) che vorranno gestire in autonomia le loro campagne pubblicitarie, offrendo loro strumenti semplici e accessibili. - L’ingresso nel mercato del RETAIL MEDIA, per offrire alle aziende la possibilità di fare pubblicità direttamente sui siti web di e-commerce e sulle piattaforme di social media del gruppo. Proprio riguardo a quest’ultimo punto, però, permettetemi una piccola considerazione personale, da addetta al settore ormai da oltre 30 anni… le pianificazioni “self-service” sul digitale rappresentano davvero un ottimo strumento di visibilità, ma solo quando alle spalle c’è comunque una chiara visione di marketing (e questo indipendentemente dalle dimensioni della azienda!) cui segue una efficace strategia di pianificazione ed immagine. Quante aziende sanno farlo e sapranno farlo in piena autonomia?
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Sono un imprenditore fortunato, ve lo spiego con un'immagine. Con quello che si vede e con quello che non si vede in questa tradizionale foto di chiusura del nostro lavoro al Ces di Las Vegas. Massimiliano è un professionista stre-pi-to-so, da tutti i punti di vista. Autorevole, discreto, finissimo, rigoroso. Lo sanno i colleghi giornalisti, lo sanno aziende, enti e associazioni le cui PR si trovano a passare dalle sue mani. Anche in situazioni di crisi. Non solo: per me è un amico, un collega da quasi 20 anni, la persona di cui professionalmente mi fido di più e con la quale l’intesa passa per un’alzata di sopracciglio. Roberto è un talento vero, giovane e irrequieto, eclettico, non uno yes-man, generosissimo, curioso, sperimentatore, sicuro di sé. Metodico e creativo allo stesso tempo. Ha un futuro grande che sta costruendo e svilupperà nelle forme e nei tempi che deciderà. In prima linea, in questa foto ci sono loro. Perché a Las Vegas non potevamo portare tutta Blum. Business as a medium. Anche se un giorno lo faremo. Il Ces, e il sostegno che ci consente di dare a tutto il sistema Paese in uno dei palcoscenici più rilevanti del nostro mondo, è per noi allo stesso tempo una scommessa, ma anche un mero inizio. Il Ces ci ha insegnato a gestire le media relations a livello internazionale, continua a essere un laboratorio continuo nel quale applichiamo nuove pratiche a nuovi contenuti. I risultati anche quest’anno sono stati eccezionali: i conti potremo farli solo tra qualche giorno ma a show ancora aperto (2 giorni fa) il nostro monitor tracciava più di 800 uscite stampa che corrispondono a circa 33 milioni di lettori potenziali. Siamo solo in 3 nella foto, dicevo. Ma questo lavoro non potevamo farlo da soli. Con l’Italia, sfruttando il fuso orario, avevamo una squadra sempre attiva composta da Viola, Carola, Nicola, Enrico,Valeria, Giulio. Una squadra che ci supportava nelle media relations e nella composizione di uno speciale – che potete leggere qui https://lnkd.in/dHrG93gp - e che ci siamo inventati a cavallo tra Natale e Capodanno. Pensate che qualcuno abbia obiettato che i tempi erano stretti? È un bello speciale, ma è anche un Mvp interno, una sperimentazione per testare processi e affinare il posizionamento. Lo facciamo spesso, a volte anche in modo sporco, ma veloce. Si imparano tantissime cose. Un giorno andremo tutti al Ces dicevo. E intendo proprio tutti: Francesca, Domenico, i soci di una vita, e poi tutto il resto del team. Perché in un mondo fatto di brand singoli, Blum è una squadra fatta di persone. E sono loro a fare la differenza. Ps. Un grazie speciale per la fiducia a Giosafat Rigano', Sebastiano Peluso e Italian Trade Agency - Los Angeles Office. Un grande grazie a Alberto Mattiello, amico e partner che nella conformazione Ces sale sul palco a rappresentare tutti. E un grazie sentito a Miriam Gemelli che si è spesa in un lavoro dietro le quinte essenziale e preziosissimo. 📷 Alessio Giotto
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Ti presento il primo numero di Target Il nuovo magazine per rimanere aggiornato sui nuovi trend del mercato e sulle strategie di marketing e vendita per showroom di porte e finestre. Puoi leggerlo in anteprima qui su Linkedin Oppure puoi anche richiedere di ricevere gratuitamente Target in forma cartacea direttamente nel tuo showroom. Ti basterà inviarmi in privato il tuo indirizzo. Ti piace Target? Condividendo questo post riusciremo insieme a diffondere i contenuti a tante altre persone. Ho avuto il piacere di ospitare Paolo Ambrosi con il suo articolo sulla Patente a crediti.
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Oggi ho avuto l’opportunità di intervenire alla 18ª edizione del Premio Vincenzo Dona dell’Unione Nazionale Consumatori grazie all’invito di Massimiliano Dona Un’occasione preziosa per riflettere insieme sulle intersezioni tra intelligenza artificiale generativa e valori (il tema di questa edizione) Come potranno le aziende preservare il proprio set valoriale in un mondo in cui una quantità importante delle decisioni di acquisto non saranno più prese direttamente da noi ma da agenti intelligenti, dai nostri gemelli digitali? È una sfida cruciale per le marche, i brand e i costruttori di esperienze. L’unico modo è non fuggire dal cambiamento dirrompente che stiamo vivendo, ma invece comprenderlo e provare ad anticiparlo.
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📚 Cultura e innovazione a Napoli! Oggi in #UNminuto parliamo di "Il Mattino": 👉 Lo sai che fu fondato nel 1892 e raggiunse ben 300.000 copie di tiratura nel dopoguerra? 👉 Quale fu la prima tecnica di stampa innovativa che adottò negli anni ‘30? [Spoiler alert 📸 immagini di qualità grazie alla rotocalcografia!] 👉 E infine, quanto contano secondo te i restyling grafici per migliorare l’esperienza di lettura nel giornalismo? Condividi i tuoi pensieri o rispondi nella sezione commenti 👇 #Editoria #Giornali #Innovazione #giriamolacosì
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Colpo di scena nel mondo di Chiara Ferragni con la valutazione he ha sconvolto tutti! 😱 L'anno scorso sembrava tutto sotto controllo per Chiara Ferragni e la sua società Fenice Srl. Tuttavia, un documento del gennaio 2023 ha riportato una valutazione sconvolgente, mettendo in discussione il valore della sua impresa. Secondo questo rapporto, il valore della società era valutato a soli 4,5 milioni di euro, con la quota personale di Chiara che ammontava a poco più di 1,5 milioni di euro. Questo, naturalmente, è un taglio drastico rispetto ai 75 milioni di euro che Ferragni utilizza ora come riferimento per un aumento di capitale. Il commercialista Massimo Rho, incaricato della perizia, ha utilizzato il metodo patrimoniale per determinare il valore della società. La scelta del metodo di valutazione potrebbe ora mettere in difficoltà Chiara Ferragni, che deve affrontare la difficile decisione di ignorare la valutazione precedente o distanziarsene significativamente. Gli imprenditori italiani “furbi” caricano tutte le spese sulle società (vedi l’attico di Milano della Ferragni) le valutano poco per pagare meno tasse salvo poi affrontare il problema di far entrare nuovi soci al valore “effettivo”. My two cents #chiaraferragni #fenicesrl #valutazione #influencer #business"
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Da domani in edicola su #Credere, settimanale del Gruppo Editoriale San Paolo, un mio articolo sulla prossima canonizzazione di #GiuseppeAllamano.
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La pubblicazione del post sulle storie di successo degli ex-collaboratori di un’importante azienda della distribuzione ha determinato interesse ed anche qualche sollecitazione ‘off record’ che ritengo utile approfondire a beneficio di una platea qualificata e professionale che spero vorrà contribuire. Il punto posto da un mio gentile interlocutore era legato a quale fosse l’utilità di indagare su un passato che si discosta fortemente dal presente in termini di stili di vita, modelli di consumo e arene competitive. A rafforzare una certa interpretazione, abbiamo notevoli esempi del fatto che reiterare comportamenti vincenti del passato non è garanzia di successi futuri se il quadro di riferimento si è modificato. Dunque del passato con i suoi errori e le sue esperienze non possiamo salvare più niente? Le nuove generazioni di professionisti, che attribuiscono a chi le ha precedute grandi responsabilità, in parte a ragione, non troveranno nulla di utile nell’indagine del passato? A mio giudizio siamo tutti talmente concentrati (e talvolta stressati) sulla corretta interpretazione dei cambiamenti in atto per poterli anticipare e cavalcare prima dei nostri concorrenti che, qualche volta, perdiamo di vista “i fondamentali”, ovvero gli elementi della proposta commerciale di un distributore che sono alla base delle scelte di frequentazione di un’insegna ieri come oggi e forse anche domani. Allora il dibattito che vi invito a svolgere, di cui sarei attento lettore, è legato alla identificazione dei pre-requisiti che ogni distributore non può trascurare nella definizione della propria strategia pena il fatto di non permettere al consumatore di accedere ai livelli successivi e più articolati della sua proposta di valore. Oggi come ieri, a rischio di essere banale, penso che lo soglia di accesso per affrontare temi più alti di fidelizzazione dei propri clienti e distintività della propria proposizione, passi per una preventiva soddisfazione di alcuni bisogni basici dei clienti in termini di: - Qualità accessibile dell’offerta (accessibile non solo ad una élite anagraficamente datata); - Relazione umana e professionale con l’azienda nei diversi punti di contatto; - Esperienza di visita in negozio che rinforza o più spesso indebolisce la credibilità del suo posizionamento; Vorrei che la lista potesse arricchirsi con il vostro contributo. Nota: la scelta dell’immagine, “La Zattera della Medusa”, una tela di Théodore Géricault esposta al Louvre, è legata all’ossimoro tra la causa del naufragio, la volontà di percorrere nuove e più veloci rotte da parte di un comandante inesperto, ed il suo nome, allegoria, nel periodo umanistico, della prudenza e della sapienza che deriva dalla conoscenza del passato.
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Un racconto dettagliato, appassionato di un’ascesa e di una caduta. Nelle 308 pagine de L’unicorno edito da Baldini+Castoldi, Marco Madonia e Gianluca Rotondi, giornalisti del «Corriere di Bologna», raccontano l’incredibile avventura umana e finanziaria di Marco Astorri , fondatore di Bio-On, e del suo grande accusatore Gabriele Grego, due facce da romanzo, un intreccio che forse potrà ispirare un film o una serie televisiva. L’Unicorno, in libreria da oggi, venerdì 21 giugno, verrà presentato il 24 giugno a Roma e poi a Bologna, martedì 25 giugno in Salaborsa alle 18 con il giornalista Alberto Nerazzini. Il libro basa le sue solide fondamenta su un centinaio di interviste e colloqui e sulla lettura di migliaia di pagine di atti giudiziari dalle relazioni di Consob a quelle dei curatori fallimentari, dalle memorie difensive alle indagini della polizia giudiziaria. Madonia e Rotondi, due firme che i nostri lettori conoscono bene, avevano già una grande conoscenza dell’intricata vicenda avendo documentato in decine di articoli per questo giornale tutta la storia dell’Unicorno (l’animale mitologico è sinonimo di impresa da oltre un miliardo di valore, definizione coniata nel 2013 dalla venture capitalist Alieen Lee). «La Google della plastica» Impossibile condensare in poche righe la storia che è insieme un saggio, un romanzo e un’inchiesta giornalistica. E allora accontentiamoci di illuminare qualche pezzo della storia. Partiamo da Marco Astorri, da San Giorgio di Piano, Aldini Valeriani, poi Sirani, la scuola per grafici, la corriera per andare a scuola, la raccolta di barbabietole d’estate per tirare su due soldi, la lettura vorace delle enciclopedie in casa. Uno che dice di non avere tempo di andare in vacanza e che vuole combinare qualcosa di grande. Il biglietto per il Paradiso è un viaggio alle Hawaii dal professor Yu e l’acquisto di un brevetto da 400mila dollari per produrre bioplastica dagli scarti dello zucchero, «la farina di Dio». La grande avventura è partita: l’idea di vendere le licenze per realizzare fabbriche dove produrre quella polverina, il culto della riservatezza, la sfida della produzione della lampada di Starck «che prima era una barbabietola», l’interesse dei media, la quotazione in Borsa. In quei giorni quando Bio-On diventa «la Google della plastica» un consulente gli dice: «Se questa cosa funziona tra tre anni giri con l’elicottero, altrimenti finisci in galera». https://lnkd.in/dZek3Dfz
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