Post di Datapizza

Fun Fact : La macchina Enigma La macchina Enigma era un dispositivo di crittografia e decrittografia utilizzato dall'esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale per proteggere le comunicazioni segrete. Il funzionamento della macchina Enigma era basato su una serie di rotori che creavano un flusso costante di sostituzioni crittografate dei caratteri. Quello che rendeva la macchina Enigma così efficace era la sua capacità di generare una vasta gamma di combinazioni crittografiche. Ogni volta che una lettera veniva digitata, i rotori si spostavano, cambiando la corrispondenza tra i caratteri in chiaro e i caratteri cifrati. Questo rendeva estremamente difficile per gli Alleati decifrare i messaggi, in quanto dovevano scoprire la configurazione esatta dei rotori in uso in un dato momento. Durante la seconda guerra mondiale, Alan Turing noto matematico dell' epoca fu reclutato dal governo britannico per lavorare al Bletchley Park, dove si trovava il centro di decrittazione britannico.  Qui, Turing ebbe un ruolo chiave nello sviluppo della "Bombe", macchine elettroniche utilizzate per decifrare i messaggi della macchina Enigma utilizzata dai nazisti. Grazie al lavoro di Turing e del suo team, gli Alleati furono in grado di leggere e interpretare le comunicazioni nemiche, fornendo un vantaggio significativo nella guerra. La macchina Enigma e Alan Turing rappresentano due aspetti complementari di una stessa storia: la sfida tecnologica e intellettuale della crittografia durante la guerra e il contributo pionieristico di un genio nell'ambito dell'informatica, il parallelismo tra la macchina Enigma e la sicurezza informatica moderna risiede nella complessità delle minacce, nella necessità di adattabilità, nella collaborazione e condivisione delle informazioni, e nel ruolo fondamentale della tecnologia nell'affrontare le sfide attuali. Entrambi i contesti richiedono vigilanza costante e utilizzo intelligente delle risorse disponibili per proteggere i dati e i sistemi da intrusioni e attacchi informatici. Il tutto e' documentato nel noto film The Imitation Game https://lnkd.in/dpj9B-nU che vi invito a guardare ;-)

Il computer nel suo intimo: cos'è un bit? In questo episodio di La mia vita spaziale, esploriamo come funzionano i computer e perché è fondamentale saperlo. Con l’aiuto del libro Irriducibile di Federico Faggin, discuteremo insieme come queste macchine e l’intelligenza artificiale stanno cambiando il nostro mondo. Preparati a una riflessione profonda su tecnologia e umanità! 🌍💡

#accaddeoggi Il 12 agosto 1981 un gruppo di ingegneri americani della IBM (International Business Machines Corporation), con a capo Don Estridge, lanciano sul mercato un personal computer denominato con la sigla 5150, ma divenuto presto noto come IBM PC o semplicemente PC. Il modello viene presentato al pubblico il 12 agosto ma inizia a essere immesso sul mercato a settembre, al costo, per la configurazione di base, di 1.565 dollari. Tale modello prevede uno schermo monocromatico a fosfori verdi, 16K di memoria, la possibilità di gestire due floppy disk e si basa sul sistema operativo PC DOS (poi superato dalla versione compatibile fornita dalla Microsoft, ribattezzata MS-DOS). Tra i punti di forza del PC non vi è soltanto la comodità (il PC può trovare facilmente posto sulle scrivanie di uffici e case private), ma anche la sua architettura aperta, vale a dire la capacità di adattamento rispetto a componenti prodotte da altre aziende. In realtà, 15 anni prima, Olivetti con la Programma 101 aveva aperto la strada. L’idea di tenere un computer sulla scrivania fu seguita con determinazione da un geniale squadra di ingegneri. Il lancio avvenne il 14 ottobre 1965 a New York, con un successo clamoroso: tra i primi a intuire le potenzialità della P101 ci furono gli scienziati della Nasa, che ne acquistarono quarantacinque esemplari per compilare le mappe lunari ed elaborare la traettoria del viaggio della missione Apollo 11, che nel 1969 portò l’uomo sulla luna. Dopo la presentazione organizzata al Waldford Astoria e condotta dal giornalista Rai Ruggero Orlando, seguì una dimostrazione alla Bema Show: gli articoli che riportarono la notizia del «first desk top computer of the world» furono centinaia. Il New York Journal American scrisse: «Potremmo vedere un computer in ogni ufficio prima che due macchine in ogni garage. Con la Programma 101 un manager ora può avere la sua segretaria che divide le spese di tutti i reparti di un’azienda con velocità istantanea e sul suo tavolo».Quella realizzazione sembrava destinata a conquistare il mercato, ma poi la storia del PC prese un’altra direzione. I concorrenti della Olivetti non stavano a guardare: il 10 giugno del 1967 la Hewlett Packard versò 900 mila dollari all’azienda riconoscendo così di aver violato il brevetto della Programma 101 con il suo nuovo modello HP 9100. Mentre la Olivetti continuò a investire più nelle macchine da calcolo e da scrivere che nell’elettronica di consumo, la storia del Pc cambiava direzione.

Una bussola per guidare i computer quantistici

Prestiamo attenzione sempre a quello che facciamo, stiamo evolvendo con l'utilizzo dei Supercomputer ma evolviamo anche nella sicurezza informatica? A voi le risposte, sarebbe utile conoscere l'opinione di chi mi sta leggendo. Vi auguro una buona giornata!

Memoria ottica, una svolta prepara il clamoroso ritorno del CD Scienziati di Chicago rivoluzionano la memoria ottica: un nuovo approccio quantistico potrebbe far rinascere i CD dalle proprie ceneri

Capita che 24 sia maggiore di 50 e anche di 100. Capita a Napoli, nel mondo del #quantumcomputing. I 24 qubit del primo computer quantistico a semiconduttori italiano realizzato nell’ambito delle attività del ICSC - Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data e Quantum Computing che ci ha investito 4,5 dei milioni di euro ricevuti dal PNRR valgono molto di più delle decine o centinaia di qubit che le #bigtech come #Google e #IBM annunciano e sfoggiano. E non perché sono nostri, ma perché questa “macchina di calcolo” è uno strumento #pubblico, #libero e #indipendente che permetterà alle aziende italiane di sperimentare le potenzialità del quantum computing e ai #giovani di appassionarsi e formarsi in quantistica senza per forza andare altrove. Il #supercomputer disegnato e assemblato dai ricercatori dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (UniNa) / University of Naples Federico II rappresenta anche una vittoria sul tempo. Il team aveva promesso 5 qubit entro fine anno e ne ha consegnati 24 in anticipo, mirando a 40 prima del 2025. Ha realizzato l’impensabile… e non nasconde il sogno di una “#fonderia” di #chip tutta Italiana Intanto godiamoci questa tappa del percorso quantistico nazionale. La racconto su Wired Italia immaginando le prossime, sognando la fonderia ma soprattutto preguastando come la creatività delle imprese possa essere potenziata da questo nuovo strumento 💻https://lnkd.in/dnbyFaaR

NVIDIA, colosso mondiale dei chip, ha battezzando la torre Garisenda, la più tozza e malconcia delle Due Torri medievali pendenti, simbolo della città di Bologna, per testare la sua piattaforma 3D Omniverse, e sviluppare il gemello digitale dei 48 metri di torre ammalorata, su cui sono in corso complessi lavori di consolidamento. Nvidia utilizzerà i dati raccolti sia dai sensori installati sulla Garisenda, sia da altre sorgenti della città e, sfruttando la capacità di calcolo del supercomputer Leonardo del CINECA, creerà grazie all’AI la “copia virtuale” e reattiva della torre. Uno strumento che permetterà di analizzare le dinamiche strutturali, i punti deboli, e di fare simulazioni e analisi predittive, così da testare possibili misure di mitigazione del rischio e migliorarne la sicurezza. Attualmente Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e Comune stanno raccogliendo i dati che alimenteranno la piattaforma Omniverse (ambienti 3D fotorealistici), che sarà trasferita dalla California al Cineca, dove potrà sfruttare l’enorme capacità di Leonardo per elaborare informazioni in una sezione dedicata e sicura e dare così vita al "gemello digitale". Un esperimento anche per il big informatico di Santa Clara. #innovazione #artificialintelligence #gemellodigitale

Domani, 4 mila miliardi di euro si incontreranno a Denver. È un corso ACM SigGRAPH, giusto palcoscenico per l’incontro tra Zuckenberg CEO di Meta e Jensen CEO di NVidia. ACM, Association for Computing Machinery è una prestigiosa associazione scientifica fondata nel 1947 a NY. La ACM, per chi non ne fosse al corrente, si divide in SIG, Special Interest Groups, attualmente ce ne sono 30. La conferenza in corso a Denver è quella dedicata al gruppo che si occupa di Grafica, nato nel 1974, quest’anno al suo cinquantesimo compleanno. NVidia è una società di ingegneri e di ingegneria, partecipa a questa conferenza dalla sua fondazione ed ha sempre avuto molto da dire. Meta, prima Facebook, è comparsa pochissime volte e mai con un ruolo importante. L’incontro ufficiale tra Jensen e Zuck ha per oggetto “una discussione sul futuro delle simulazioni”. Ma nessuno dei due interromperebbe le sue vacanze per questo e già fioccano le indiscrezioni sugli incontri che entrambi hanno previsto a latere. Dopotutto, l’#AI che oggi vola sulle GPU ha tratto gran parte della sua capacità da boards costruite proprio per la grafica e convertite poi al calcolo parallelo. Ma non è questo il punto. In realtà, le problematiche di grafica e di simulazione che si discutono in ACM, sono molto distanti dai boots luminosi del CES o di altre manifestazioni consumer. Circa un 75% dell’informatica che conosciamo è nata o è stata discussa in ACM prima di diventare popolare, ma raramente in queste conferenze si sono incontrati personaggi diversi da scienziati e ricercatori. La notizia della conferenza di Denver è proprio la ritrovata vicinanza tra la Scienza e alcune delle aziende più grandi del pianeta. Zuck e Jen sono a Denver per ascoltare punti di vista innovativi e comprendere le direzioni dello sviluppo dell’Information Science in un settore importantissimo, quello della Grafica. Così come non va confusa una conferenza ACM con un Festival sull’AI, così bisogna pensare che in quel contesto il termine “grafica” non significa solo “videogioco”. Nel SigGraph si parla anche di grafica per videogiochi, ma li sono nate le interfacce uomo-macchina, le finestre dei sistemi operativi, gli avatar del metaverso, i meta-human parlanti forgiati da una singola fotografia, le tecniche di ricostruzione NERF e molto altro. L’#AI si sta conquistando un ruolo importante anche nel settore della grafica, presto vedremo anche le “interfacce liquide” generate ad AI, qualcosa che supererà la nostra attuale concezione di “interfaccia grafica”, volgarmente anche chiamata App. È probabilmente questo il tema che porta Meta ed NVidia alla conferenza ACM. Bisogna ricordare che il penultimo che ha rivoluzionato le interfacce grafiche di chiamava Bill ed ha inventato le finestre. Il successivo Steve ed ha definito le App. Oggi MSFT ed AAPL fanno insieme 6mila miliardi di euro. Domani, 2 CEO con capacità decisionale per 4mila miliardi di dollari si incontreranno a Denver per parlare di “Grafica”.

“Negli ultimi anni ho focalizzato una parte significativa dei miei studi sul #radar #quantistico, spinto dal desiderio di verificare la solidità delle numerose promesse fatte in questo ambito”. Con queste parole inizia l’intervista a Gaspare Galati, Professore Onorario presso la University of Rome Tor Vergata, rilasciata alla Società Italiana di Elettronica. Il radar quantistico funziona attraverso coppie di #fotoni #entangled (quantisticamente “intrecciati”), cioè legati tra loro in modo tale che le informazioni dell’uno siano connesse a quelle dell’altro, prescindendo dalla loro distanza. Ne parliamo nel nostro ultimo articolo 👇