Post di Marco Daviddi

📈 Nel 2023 gli investimenti in Venture Capital in #Italia hanno superato per il terzo anno consecutivo il miliardo di euro, registrando una fase di consolidamento dell'ecosistema del #VentureCapital, che dimostra di aver raggiunto una massa critica di raccolta comunque rilevante, anche se si è interrotto il trend di #crescita degli scorsi anni e, soprattutto, non si è continuato a colmare il gap rispetto alle altre grandi economie europee e mondiali. Marco Daviddi, Managing Partner Strategy and Transactions di EY in Italia commenta: "Continuiamo ad osservare in Italia una limitata propensione alla crescita economica, principalmente legata a bassi investimenti privati, specie in ricerca e sviluppo. Le previsioni EY per il 2024 indicano che tali investimenti supereranno di poco l’1% del PIL, contro una media EU di circa il 2,4%. Questo sta comportando grandi difficoltà per il nostro tessuto produttivo nell’adottare tecnologie e trasformazioni necessarie a garantire competitività, produttività, crescita dei salari e valorizzazione delle competenze. In tale contesto è urgente indirizzare le risorse disponibili verso progetti e iniziative legate a obiettivi di innovazione a breve e medio termine, anche attraverso l’ecosistema delle startup e scaleup nel nostro Paese che, anche in tempi complessi, esprime rilevanti potenzialità". Per approfondire, leggi il report #EY Venture Capital Barometer 👉 https://lnkd.in/g8ygR3ac

L'ampia incertezza e volatilità che sta caratterizzando tutto il mercato mondiale si riflette anche sugli investimenti in #VentureCapital in Italia, che nel 2023 hanno registrato un calo del 49,6% sul 2022. Secondo Gianluca Galgano, Startup and Venture Capital Leader di EY, la situazione italiana non appare cupa: "Il superamento per il terzo anno consecutivo della soglia del miliardo di euro rappresenta un significativo passo avanti, testimoniando la maturazione e consolidamento del mercato, con un aumento sia del numero di #startup sia delle opportunità di crescita”. Secondo Marco Daviddi, Managing Partner Strategy and Transactions di EY in Italia, i limitati investimenti privati, specie in ricerca e sviluppo, stanno comportando grandi difficoltà per il nostro tessuto produttivo nell’adottare tecnologie e trasformazioni necessarie a garantire competitività, produttività, crescita dei salari e valorizzazione delle competenze. “Le previsioni EY per il 2024 indicano che tali investimenti supereranno di poco l’1% del Pil, contro una media europea di circa il 2,4%". In questo contesto, secondo Daviddi "è urgente indirizzare le risorse disponibili verso progetti e iniziative legate a obiettivi di innovazione a breve e medio termine, anche attraverso l’ecosistema delle startup e scaleup nel nostro Paese che, anche in tempi complessi, esprime rilevanti potenzialità”.

Oggi ho avuto il piacere di partecipare all'ottava edizione della "Private Capital Conference", organizzata da AIFI - Associazione Italiana Private Equity, Venture Capital e Private Debt in collaborazione con PwC e Linklaters. È stata un’occasione fondamentale di confronto per esplorare il tema “Investire in Italia: opportunità e sfide”. Il panorama italiano offre numerose opportunità per gli investitori, grazie al crescente interesse per l'innovazione, le #startup e la trasformazione digitale delle imprese tradizionali. In particolare, settori come l'energia rinnovabile, la tecnologia e la sostenibilità stanno diventando sempre più attrattivi. Allo stesso tempo, però, non mancano le sfide: la complessità burocratica, l'instabilità normativa e la necessità di migliorare la competitività delle infrastrutture rappresentano degli ostacoli che richiedono strategie mirate e una collaborazione costante tra istituzioni, investitori e imprenditori. Noi come #AVM lavoriamo da sempre sulle #PMI e sulle #startup con l'obiettivo dell'aggregazione, che da una parte permette di valorizzarle e dall'altra fa in modo che la dimensione media delle imprese possa crescere. E' importante operare in tutti i settori meritevoli ma l'offerta che diamo è verticale e settoriale perchè è quello che cercano i nostri investitori, spaziamo dalla #cybersecurity al #food grazie a team specializzati su ogni settore. Un ringraziamento speciale agli organizzatori e a tutti i partecipanti per il ricco scambio di idee e prospettive.

Nuovi investimenti in Puglia attraverso i contratti di programma del ciclo di finanziamenti 2021-2027, con un totale di 197 milioni di euro coinvolgendo 34 aziende. I progetti riguardano principalmente i settori dell'aerospazio, del digitale e della manifattura intelligente. Una novità importante è l'obbligo per le grandi imprese di collaborare con startup e PMI locali. Inoltre, sono stati introdotti incentivi per favorire il rientro di risorse pugliesi dall'estero e programmi per migliorare la competitività regionale. Il ciclo precedente (2014-2020) ha avuto successo, con oltre 41.000 nuovi posti di lavoro creati.

Secondo l’EY Venture Capital Barometer, gli investimenti si sono dimezzati ma restano sopra il miliardo di euro. Pesa l’assenza di mega round. In testa il settore software & digital services. Gli esperti: “Anno di assestamento” https://lnkd.in/dN7pZecx #investimenti #venturecapital

Da stasera o domani si leggeranno e sentiranno molte cose del nuovo piano industriale di CDP Venture Capital SGR presentato stamattina. Io ne dico una sola, ripetendo parole di Agostino SCORNAJENCHI: "si è comunicato con estrema chiarezza quel che si vuol fare". E la chiarezza è uno degli elementi fondamentali del ruolo di market making che questa organizzazione ha, perché è sul mercato - sia della domanda che dell'offerta di capitale - che deve impattare, e il mercato ha sempre bisogno di chiarezza. L'AD ha definito il Venture Capital come l'infrastruttura che porta il capitale di rischio dalla ricchezza all'economia reale: mi ritrovo moltissimo con questa definizione, ancor più per il fatto che come grafica per il Rome Venture Forum dello scorso anno (decisa con gli amici di SACE, non ne ha tutto il merito Roma Startup) realizzammo l'acquedotto romano stilizzato dell'immagine sotto, a sottintendere l'infrastruttura che porta l'acqua come metafora dell'apporto di capitali. Ora vediamo di fare in modo che il Venture Capital italiano riprenda il passo che deve avere, affinché sia l'elemento di catalizzazione di un nuovo patto generazionale che restituisca un futuro all'Italia. Daje. #startup #tech #entrepreneurship #venturecapital #innovationecosystem #cultureofinnovation

Corporate Venture Capital: quali i numeri e le caratteristiche di questo settore e quali le prospettive per l’anno appena iniziato? Enrico Sisti, partner di Rucellai & Raffaelli, interviene sul tema nel servizio pubblicato oggi da ItaliaOggi Sette – Affari Legali spiegando perché, a oggi, sul mercato italiano è opportuno parlare di indicazioni e tendenze più che di pratiche consolidate e operazioni significative, ed enucleando alcuni possibili strumenti atti a favorire lo sviluppo del CVC nel nostro Paese #corporateventurecapital #cvc #venturecapital #vc

Facciamo chiarezza sul CVC Il CVC è uno strumento riservato ad aziende (molto) grandi (la media delle dotazioni dei fondi di CVC delle migliori aziende mondiali sta sopra i 250-300 milioni con la soglia della competitività che si sta spostando sopra il billion). Questo messaggio che si è un po’ perso nell’enfasi della narrazione nostrana dell’Open Innovation, ove qualcuno si è fatto un po’ prendere la mano (e sull’abuso nell’utilizzo delle mani ho titolo per parlare, come testimonia la foto sotto nell'articolo). In Italia (ove le grandi aziende – da 20/30 e passa miliardi di fatturato – si contano sulle dita di una mano) sono strutturalmente poche le imprese che possono pensare di impostare una strategia solida di Corporate Venture Capital. Per comprendere come lo strumento del CVC è utilizzato dai grandi questa settimana approfondisco su Open World il caso di Allianz. #CVC #openinnovation #italia EconomyUp - Digital360 Mind the Bridge Giovanni Iozzia Serena Orizi Mattia Poletti Max Brigonzi Giorgio Di Fiore Serena Valente Alessia Pisoni Ernesto Ciorra

In Italia, come dico spesso, c’è tanta voglia di #fareimpresa e i dati lo confermano con oltre 16,5 mila startup e PMI innovative per un fatturato complessivo di 10,3 miliardi di euro, secondo l’Osservatorio Open Innovation e Corporate Venture Capital.   Con Azimut Group in questi anni abbiamo puntato molto su startup e giovani e oggi dal nostro perimetro passano 6 aziende su 10. Un punto di vista privilegiato che ci permette di guardare da vicino i trend in atto e che ci ha convinti ad andare oltre con il lancio di PickaBù, il marketplace dedicato alle migliori aziende italiane emergenti in cui hanno investito i nostri fondi di private markets per creare un circolo virtuoso tra investitori e imprenditori.   👇🏻 Come ricordo in questo video della rubrica “Saper investire con Azimut”, questo tipo di investimenti genera #valore sia per gli investitori sia per le startup che possono proseguire nel loro sviluppo e nella loro crescita.