Post di Davide Grassi
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Ringrazio Alessio Cornia per aver condiviso il Digital News Report Italia 2024 che approfondisce i principali cambiamenti nelle abitudini di fruizione informativa degli italiani. Rapporto pubblicato questa mattina:
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Il Futuro dell'Informazione in Italia In Italia, la qualità dell'informazione è una delle questioni più delicate. La stampa, i media televisivi e digitali spesso faticano a offrire notizie accurate e imparziali, contribuendo invece a una crescente polarizzazione. Ciò ha portato a una divisione ideologica che lascia il pubblico confuso e in balia di narrazioni faziose. Da un lato, un'informazione elitaria, legata a grandi testate e ambienti intellettuali, che spesso utilizza un linguaggio complesso, risultando distante dai problemi quotidiani. Dall'altro, un'informazione populista, che sfrutta emozioni e paure, semplificando eccessivamente la realtà attraverso titoli sensazionalistici e narrazioni distorte. Al centro, il pubblico, confuso e spesso incapace di distinguere i fatti dalle opinioni, si trova schiacciato tra opposti estremismi, con il rischio di abbandonare la fiducia nei media. La polarizzazione mediatica ha effetti negativi sulla società, creando divisioni tra i cittadini e riducendo il dibattito pubblico a una guerra ideologica. L'Italia si colloca tra i paesi europei con il più basso livello di fiducia nel giornalismo. Questo alimenta lo scetticismo e la ricerca di fonti alternative, spesso non verificate, come blog e social media. Cosa serve per migliorare la qualità dell'informazione? 1. Ripristinare la fiducia nei media Le testate devono essere trasparenti riguardo ai finanziamenti e alle affiliazioni politiche, con un controllo più rigoroso delle fake news. 2. Educare il pubblico Introdurre programmi di educazione ai media, per aiutare i cittadini a riconoscere la qualità dell'informazione e distinguere fatti da opinioni. 3. Sfruttare il digitale eticamente: Regolamentare gli algoritmi per promuovere contenuti di qualità rispetto a quelli virali e manipolativi. 4. Rilanciare il giornalismo investigativo Investire in reportage approfonditi per andare oltre le notizie superficiali e offrire una visione imparziale. 5. Sostenere il giornalismo indipendente Supportare le realtà non legate a grandi gruppi politici o economici, essenziali per un'informazione pluralista. Il giornalismo deve riscoprire la sua etica: raccontare i fatti con onestà e rispetto, senza sensazionalismi o schieramenti ideologici.
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"L'informazione come merce" di Riccardo Rescio (Italiaefriends) 0 L'area dell'informazione è molto ampia e diversificata, e questo è certamente un bene. Tuttavia, persiste la questione della capacità divulgativa di una testata, che sia essa cartacea o online. Non è un caso che il costo della pubblicità sulle diverse testate vari a seconda del numero di contatti certificati o meno che possono raggiungere. Questo meccanismo implica che le notizie vengono spesso date in base al riscontro che possono avere, piuttosto che per il loro intrinseco valore. Oggi, per esempio, mi è capitato di vedere sul web una notizia pubblicata da una testata importante riguardante un emerito signor nessuno. Questo individuo, avendo partecipato a una trasmissione televisiva senza fare assolutamente niente se non mostrarsi, ha ridimensionato le sue richieste per partecipare alle serate nei vari locali di intrattenimento. Molti potrebbero giudicare questa notizia una banalità, ma tantissimi altri leggeranno interessati le vicende di questo personaggio, magari sognando di emularlo o di incontrarlo. Purtroppo, le notizie sono diventate una merce venduta da un negozio di primizie: colorate, lucidate, ben presentate, ma assolutamente senza sapore. Questa dinamica, in cui l'informazione viene trattata come una merce, ha conseguenze profonde sulla nostra comprensione del mondo. Le testate giornalistiche, per attrarre più lettori e quindi più pubblicità, tendono a privilegiare contenuti sensazionalistici o superficiali rispetto a notizie di reale importanza. In questo contesto, la qualità dell'informazione si diluisce, e le notizie realmente significative finiscono spesso per essere oscurate da una valanga di contenuti di scarso valore. È essenziale riconoscere questa tendenza e sviluppare un approccio critico alla fruizione delle notizie. Solo così possiamo sperare di riscoprire il vero valore dell'informazione, distinguendo tra ciò che è semplicemente brillante alla vista e ciò che possiede sostanza e contenuto. Credito immagine https://lnkd.in/dpu-yv5A
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🗞️📱In questo nuovo contributo all’interno di 𝗡𝗢𝗢𝗢 𝗕𝗼𝗿𝗱𝗲𝗿𝘀 approfondiamo il grande trend del social journalism, che in questi anni ha offerto nuove prospettive nella produzione e diffusione dell’informazione. Abbiamo parlato dei casi italiani di Will Media e Factanza Media ma abbiamo dato uno sguardo anche a quello che accade all’estero, anticipando alcune tematiche che affronteremo nel nostro prossimo evento 𝗡𝗢𝗢𝗢 𝗧𝗔𝗟𝗞𝗜𝗡𝗚 // 𝗚𝗹𝗼𝗰𝗮𝗹𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶𝗻𝗴 𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗷𝗼𝘂𝗿𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗺. Buona lettura!
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"Cattiva" informazione e fake news: è soltanto colpa dei giornalisti? La buona informazione ha bisogno anche di lettori critici e selettivi, capaci di porsi le giuste domande 🗞❓ Ecco alcuni consigli per sopravvivere al bombardamento mediatico e a quella semplificazione e banalizzazione a cui spesso ci costringono i social media 👇 #informazione #comunicazione #media
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Se avete un po' di tempo consiglio di dedicarlo alla lettura del report 2024 dell'Osservatorio sul giornalismo digitale del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti. Ci sono bel po' di dati e riflessioni su le molte criticità dell'industria delle notizie in Italia, ma anche (cosa non scontata) un po' di idee e spunti di riflessione per avere degli strumenti per leggere una complessità continuamente in evoluzione. (Poi se interessa c'è anche un mio intervento: "Una nuvola scintillante di frammenti" - l’informazione al tempo dei nuovi social e lo “spacchettamento” della professione). ► ecco il link al report: https://lnkd.in/dxrfzmfn ► e qui al mio contributo https://lnkd.in/dXvj5NAa
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🎯 VERITÀ vs CLICCABILITÀ 🎯 Attenzione alle fonti Nel nostro mestiere di giornalisti, la verifica delle fonti è una parte cruciale del lavoro, sia che si tratti di scrivere una semplice news o di un approfondimento complesso. Ma perché è così importante? Perché nulla dà più soddisfazione di sentire qualcuno dire: "Ho letto sul giornale che...", sapendo che quell'informazione è corretta e affidabile. 👉 Viviamo in un'epoca in cui sui social si trova di tutto: verità, mezze verità e, purtroppo, falsità. Per questo motivo, la nostra responsabilità è doppia. Lo dico a voi, ma anche a me stesso: verifichiamo sempre le fonti. 📌 Facciamolo per il nostro rispetto personale e professionale. 📌 Facciamolo per rispetto verso chi ci legge o ascolta. 🔍 Per un'informazione di qualità, c’è solo una regola: mai dare nulla per scontato. 💬 Cosa ne pensate? Come vi assicurate che le vostre fonti siano affidabili? Condividete nei commenti! 👇 #giornalismo #verificadeifatti #informazioneaffidabile #credibilità
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“Abbiamo urgente bisogno di rallentare e ricostruire il nostro rapporto con l’informazione” 𝙄𝙡 𝙋𝙐𝙉𝙏𝙊 𝘿𝙄 Simona Ruffino sull'ultimo numero del nostro magazine. 👉 Trovi nei commenti il link per leggere l'ultimo numero di The Map Report dal titolo 𝐓𝐮𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐂𝐚𝐨𝐬 🔗 #comunicazione #manipolazione #disinformazione
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Nasce Italia.co: un nuovo punto di riferimento nell’informazione indipendente Dura competere con i grandi del web, ma lo spazio per una testata non allineata c’è. VAI SUL NUOVO SITO>>>https://www.italia.co/ Cari followers di LinkedIn e di Utopie & Distopie su Substack [https://lnkd.in/dMN-SbAk] chi mi conosce sa che sono stato tra i pionieri dell’informazione via internet, fin dai suoi esordi. Non vi tedierò con dettagli sul mio percorso professionale (per i curiosi, trovate qui un riassunto in stile CV: [https://lnkd.in/da4qeKg3), ma voglio condividere con voi una grande novità: il lancio di Italia.co [https://www.italia.co/, un progetto che rappresenta una nuova fase del mio impegno nell’informazione indipendente. Perché cambiare? Perché il panorama dell’editoria online oggi richiede scelte coraggiose, idee chiare e un modello di business sostenibile. Il mio vecchio sito, Wall Street Cina, affrontava temi cruciali come finanza e geopolitica, ma so per certo che per crescere bisogna ampliare la platea e puntare ancora più in alto. Così nasce Italia.co, un sito semplice, diretto e focalizzato sulla qualità selettiva delle news. Italia.co [https://www.italia.co/] si concentra su politica, geopolitica, economia e società, con un approccio libero dai compromessi che oggi soffocano l’informazione: niente clickbait, niente melassa, niente contenuti irrilevanti che distraggono dall’essenziale. Troverete analisi e opinioni che contano, selezionate (non da un algoritmo) per chi vuole capire il mondo in trasformazione senza filtri. Credo fermamente che l’editoria online abbia enormi margini di crescita, specialmente in un momento come questo, ricco di sfide - sul fronte politico ovviamente - ma anche di opportunità. Chi opera in perdita, chi dipende da sussidi pubblici o si lascia manipolare non può fare vera informazione. Italia.co nasce per dimostrare che è possibile avere un ruolo importante nel mondo del giornalismo pur senza una redazione mastodontica, combinando competenza, coraggio e visione. Se il progetto vi incuriosisce, visitate il sito con assiduità, condividetelo, fatemi sapere cosa ne pensate. E se siete interessati all'affascinante campo dell'informazione su internet, scrivetemi: sarò felice di confrontarmi con esperti o chi è interessato in concreto investendo in questo settore. L’Italia.co che vedete online oggi è solo l’inizio. Grazie per il vostro supporto e per far parte di questa nuova avventura. Un caro saluto, Luca *** Sono un giornalista e autore di libri di economia e geopolitica. A New York ho fondato e gestito uno dei primi start-up media italiani indipendenti, che ho venduto nel 2014 a Triboo Group. Il mio ultimo libro è Terza Guerra Mondiale (Chiarelettere) [https://lnkd.in/dZguQBTR], qui su LinkedIn ho oltre 15.500 followers, sono anche su X e Meta. Stubborn on vision, flexible on details
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I risultati della seconda edizione dell'Osservatorio sul giornalismo digitale: ne parlo su Diritto dell'Informazione
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