ISTAT CONFERMA CRESCITA ZERO Bce: dal Pnrr spinta fino a 1,9 punti percentuali del Pil entro il 2026 L’istituto di statistica certifica la stagnazione del terzo trimestre ma, rispetto, alle stime preliminare corregge lievemente al rialzo la crescita acquisita per il 2024 da +0,4% a +0,5%. Da un report della Bce emerge che Italia e Spagna saranno i Paesi che beneficeranno dei maggiori impatti sul Pil grazie al Pnrr. Intanto, a ottobre è tornata a risalire l’occupazione mentre il tasso di disoccupazione tocca i minimi al 5,8%, livello che non si riscontrava dall’aprile 2007 https://lnkd.in/dBqYcAtR
Post di Diario DIAC
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📊 Prospettive per l'economia italiana 💶 Per il 2024 si prevede un aumento del #Pil dell’1,0%, e dell’1,1% nel 2025,in moderata accelerazione rispetto al 2023. 💼 L’#occupazione, misurata in termini di unità di lavoro (ULA), segnerà una crescita in linea con quella del Pil (+0,9% nel 2024 e +1,0% nel 2025) a cui si accompagnerà un calo del tasso di disoccupazione (7,1% quest’anno e 7,0% nel 2025). 📉 Per i prossimi mesi ci si attende un graduale ritorno verso tassi di #inflazione vicini ai target della BCE; tale dinamica determinerà, per il 2024 una forte decelerazione del deflatore della spesa delle famiglie residenti (+1,6% dal +5,2% del 2023) a cui seguirà un moderato incremento nel 2025 (+2,0%). 🌎 Lo scenario previsivo rimane caratterizzato dal perdurare di una elevata incertezza del quadro internazionale, determinata dall’evoluzione delle tensioni geo-politiche. #previsioni #istat #economia
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🌐 Le prospettive di crescita dell’economia italiana, l’andamento dell’occupazione, 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐢𝐧𝐟𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐩𝐨𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞: ecco alcuni dei numerosi temi affrontati nell’ultimo 𝐑𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐚𝐧𝐧𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐈𝐬𝐭𝐚𝐭 sulla situazione del nostro Paese. 👉 Quali sono le sfide demografiche che il nostro Paese dovrà affrontare? 👉 Come ha influito l’inflazione sul risparmio delle famiglie nell'ultimo biennio? 👨💼 Ne parliamo sul blog del #FamilyBanker: https://lnkd.in/dqbxA9bF #ConsulentiDaSempre #MediolanumEdu
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Nel primo trimestre 2024 il PIL è cresciuto in maniera moderata, proseguendo una crescita contenuta anche in primavera. Tutti i dati👇 #BollettinoEconomico #Economia
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Secondo il Centro studi di Unimpresa, l’Italia è sulla buona strada per riportare l’inflazione al 2% entro il 2025, in linea con la media dell’Eurozona. Questo risultato sarà favorito da una riduzione dei costi energetici e da un calo della domanda complessiva. Il ruolo della BCE sarà cruciale, con tagli ai tassi d’interesse previsti per il prossimo biennio. Scopri le prospettive per il futuro economico del nostro Paese. #Inflazione #Economia #Unimpresa
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Istat: sei mesi di STAGNAZIONE, nel 2024 il Pil si ferma a +0,5% Crescita zero anche nel quarto trimestre del 2024. I dati preliminari diffusi dall’Istat registrano la stagnazione dell’economia italiana con il motore che si è fermato nel secondo semestre dell’anno. La crescita su base tendenziale è in frenata con un +0,5%. Anche dall’Europa sono arrivati i dati sul Pil. L’Eurozona è ferma https://lnkd.in/diwDJG-Q
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Il tasso di #inflazione si ridurrà dal 5,6% nel 2023 all’1,4% nel 2024, per portarsi all’1,9% nel 2025. Mario Rocco (EY): #Pnrr elemento chiave per stimolare la crescita
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Le 5 notizie più importanti della settimana 1. La BCE è pronta a tagliare i tassi di interesse a partire dalla prossima settimana. L’annuncio lo ha dato Philip Lane, membro del Comitato esecutivo, durante un’intervista al Financial Times. IL motivo è perché, sottolinea Lane con soddisfazione, la BCE è riuscita a far scendere l’inflazione “in modo tempestivo”. 2. Secondo l’Istat, il tasso di disoccupazione in Italia è sceso al 6,9% (-0,2 punti), ad aprile 2024 rispetto al mese precedente. Rimane invariato quello giovanile, al 20,2%. Il tasso di occupazione sale al 62,3% (+0,1 punti). Gli occupati aumentano complessivamente di 84 mila unità. Da sottolineare comunque il calo degli occupati se si considera la fascia d’età tra i 25 e i 34 anni. 3. Sono i giovani i più attivi nel risparmio. In Europa, la fascia d’età tra i 25 e 34 anni è in testa nella classifica dei risparmi. La GenZ sarebbe la più attenta alla sostenibilità, quella che spinge sui fondi dei settori dell’energia pulita e del cambiamento climatico. 4. L’e-commerce vale il 7% del PIL italiano. Si tratta di oltre 133,6 miliardi di euro di valore generato, circa il 14% in più rispetto all’anno scorso. Non solo, la filiera dell’e-commerce crea posti di lavoro: nel 2022, il settore ha creato 1,6 milioni di posti di lavoro, +12,4% rispetto al 2021, pari al 6,4% del totale degli occupati in Italia. 5. “Per tagliare le liste d’attesa in ospedale si ricorra a investimenti specifici e non si usino risorse del Fondo sanitario nazionale già destinate ad altre voci”. È la richiesta del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed in vista della presentazione in Consiglio dei Ministri del decreto per accorciare le liste d’attesa, di cui è circolata una bozza.
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🎯 ISTAT rivede al ribasso le stime di crescita del PIL per il 2024 La crescita economica italiana rallenta: il PIL crescerà solo del +0,5% nel 2024 (rispetto al +1% stimato a giugno) e del +0,8% nel 2025. La frenata è attribuita alla fine degli incentivi fiscali nell’edilizia e al rallentamento della discesa dei prezzi energetici. 👨👩👦 I consumi delle famiglie continuano a crescere, sostenuti dall’aumento dei salari reali e dalla solidità del mercato del lavoro. ・+0,6% previsto nel 2024. ・+1,1% nel 2025, grazie alla tenuta del reddito disponibile. 📊 Gli Investimenti sono rallentati drasticamente, soprattutto nell’edilizia, a causa della fine degli incentivi fiscali. ・Dal +8,7% del 2023 al +0,4% nel 2024. ・Prospettive di crescita zero nel 2025, nonostante il PNRR e la riduzione dei tassi di interesse. 📉 Mercato del lavoro e inflazione Il tasso di disoccupazione scende al 6,5% nel 2024 (dal 7,5% del 2023) e al 6,2% nel 2025. L’inflazione rallenta a +1,1% nel 2024, ma si prevede un lieve rialzo al +2% nel 2025, spinto dalla ripresa dei consumi.
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Nel mese di ottobre l’inflazione in Canada risale dal minimo a tre anni di settembre e supera le attese toccando il 2%. Nell’eurozona rallenta la crescita dei salari, buona notizia per la BCE.
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Inflazione finalmente sconfitta? Prima di tutto dipende da dove: in Italia l’IPCA è sotto il 2% mentre la media Uem indica valori ancora superiori all’obiettivo medio della Bce (era il contrario nel periodo dei top 2022 dove l’Italia era sopra il 12% e la media Uem sotto l’11%). In Italia il valore NIC dell’indice generale è tornato sotto l’1% come nel periodo pre covid ma con sostanziale differenza nelle componenti: quella di fondo è al 2% contro un 1% pre covid e quella relativa ai servizi poco sotto il 3% con valori medi nel triennio pre covid intorno all’1%. Una vera sconfitta dell’inflazione potrebbe essere ufficiale con il ritorno dei servizi, non al livello dell’1% pre covid, ma almeno del 2%. Anche perché tornare ai periodi deflattivi del Qe non rappresenta un bene per la crescita economica, ben venga un valore in linea con l’obiettivo medio del 2%.
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