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Nella quarta puntata di D.InfoTalk parliamo di social e comunicazione online.

Attraverso i dati della nostra Suite BlogMeter | Consumer & Brand Intelligence, Comin & Partners elaborerà e presenterà settimanalmente i dati dell'opinione degli italiani su diversi temi che verranno discussi durante la trasmissione di #rai3 #Agorà condotta da Roberto Inciocchi Il Web & Social Listening si conferma uno degli strumenti più efficaci per analizzare temi sociali e, soprattutto, per intercettare i nuovi #trend  

Nella puntata di #affaricreativi con noi oggi 10 settembre alle h. 17 in diretta Instagram Vito Verrastro Vito Verrastro è un inquieto seriale, un ribelle gentile, uno che vuole sempre sperimentare e sperimentarsi, uno che non scende a compromessi e non vuole scorciatoie. Ha sviluppato il freelance mindset e lo porta in tutte le attività che svolgo: giornalista, comunicatore, orientatore. E’ stato corrispondente e inviato per RDS Radio Dimensione Suono e INN Tv, la prima tv all news italiana. E’ responsabile dell’ufficio stampa della Camera di commercio della Basilicata dal 2001. Ha ideato il podcast Lavoradio, attraverso cui racconto gli scenari del mondo del lavoro in termini di opportunità. E’ co-founder del Constructive network, primo gruppo di giornalismo costruttivo italiano. Formatore di “comunicazione costruttiva” in diversi Master, in cui trasferisce anche temi legati alla consapevolezza di sè, agli scenari del mercato del lavoro, alle soft skills e a tutto ciò che incrocia il nuovo paradigma dell'occupabilità. E’ moderatore per la 24 Ore Business School. E’ uno dei 14 Digital UE Ambassador italiani (nominato dalla DG Connect di Bruxelles). Nel 2018 ha scritto per Rubbettino editore "Generazione Boomerang", storie di expat che hanno deciso di tornare, dimostrando di poter vincere anche qui in Italia. Insomma, un gran caos che cerca di governare con serenità, buon umore e impegno continuo. #giornalismo #giornalista #comunicazione #podcast #creatività #madeinitaly

Il #FestivaldiSanremo non ha bisogno di presentazioni. Fa parlare di sé da solo e coinvolge persone di età differenti. Eppure, #Amadeus gli ha dato quel tocco in più. Infatti, ha avuto la capacità di svecchiare uno dei format più antichi della tv italiana. Se vuoi sapere come ha fatto, continua a leggere il nostro articolo. Link al primo commento! 👀👇🏻 #marketing #comunicazione #sanremo

Iniziativa da condividere

Qualche giorno fa ho, con piacere, colto l'invito di intervenire in diretta su Tgcom24 per parlare di #giovani e #lavoro. Ho spiegato che a mio avviso imprenditori e istituzioni devono avere la forza di agevolare l'avvicinamento dei ragazzi al mondo del lavoro, in particolare di quegli impieghi artigianali che oggi non vengono scelti e che invece possono dare importanti prospettive di business. Altro tema da affrontare è quello dell’età in cui i più giovani possono entrare nelle imprese. Oggi praticamente fino a 18 anni i ragazzi non possono lavorare. Iniziare qualche anno prima consentirebbe loro di approcciare il significato e il valore del lavoro, di guadagnarsi i primi soldini. Oggi ci stupiamo che i ragazzi non sono in grado di dare valore al #denaro ma è molto chiaro il perché: ciò che è guadagnato è diverso da ciò che è regalato. Quello che non costa, per il nostro cervello, non vale. E quindi dobbiamo riuscire a riportarli nel mercato del lavoro e in questo caso anche dando più valore a professioni di cui oggi c’è una narrazione non corretta. Sei d'accordo? Puoi rivedere tutto il mio intervento nel link qui sotto.

🎧 Nella puntata di oggi di Mondo Complesso parliamo di comunicazione politica insieme con Piero Bonito Oliva. I rapporti tra informazione e potere sono profondi, così come lo è l’impatto su di essi dell’innovazione tecnologica: basti pensare all’invenzione della stampa e la diffusione della stampa, o all’avvento della TV (di cui parlo nella rivista di Mondo Complesso di cui questo episodio del podcast fa parte). Nel giro di pochi anni però abbiamo assistito a un altro - enorme - stravolgimento grazie all’avvento dei social media. Ecco, oggi con Piero ci muoviamo nell’intersezione che si crea quando politics, giornalismo e tecnologia si incontrano. 👉🏻 Trovate la puntata completa su Spotify e Apple Podcasts e in versione video su Business+ TV e YouTube! #mondocomplesso #complessità #politica #giornalismo #comunicazione #società #filosofia #formazione #hr #leadership #sapiens #humans

Il WMF - We Make Future è terminato da poche ore, sono stati tre giorni pieni zeppi di abbracci, pacche sulle spalle e gratitudine. GRAZIE! Ripercorriamo insieme i FLACO TALK di ieri. 🟣 Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Il talk di Ludovica Billi e Chiara Bucello, autrici di "Facciamo Rumore", in dialogo con Ilaria Parlanti e l'energia e la professionalità di Zena Vanacore, interprete LIS. Un'occasione per affrontare il tema della D&I in modo trasversale, partendo dalla sordità e arrivando a un mondo che si rifiuta di sentire (o non riesce più a farlo). 🟣 Il podcaster che leggeva libri per il successo. Come può un podcast cambiare la vita di una persona? L'autore di "Sette colpi di machete", Davide Mastrosimone, ne ha parlato sul palco del #WMF2024 con il massimo esperto di podcast in Italia, Francesco Tassi, fondatore di Vois. 🟣 La nuova era del blocco dello scrittore: il vuoto da creator. Se ascoltare la community è il segreto del successo di un creator, allora in questo talk abbiamo due fuoriclasse. Da una parte Grace Pancot (su IG: Grace The Amazing), autrice de "Il vuoto da creator", e Yari Brugnoni, founder di Not Just Analytics. Il tema è: cosa può minacciare l'efficacia di una content creation se hai una strategia chiara e un CED perfetto? Il blocco da creator non è una patologia, ma ha tutte le carte in regola per diventarlo. Seguici per non perdere gli aggiornamenti sulle prossime novità in libreria o gli eventi a cui parteciperemo. #FlacoEdizioni #TrèFoglie #wemakefuture #WMF2024

A domani in diretta con London One Radio Parleremo di creator economy che vale oggi, a livello globale, 50 miliardi di dollari. In Italia vale 1 miliardo e sono 350 mila i professionisti del settore, oltre ai posti di lavoro che si creano intorno a loro. Sicuramente un’opportunità ma va regolarizzata con standard etici simili a quelli che governano il giornalismo. #influencer #contentcreator #creatoreconomy

In attesa della giornata di studio sulla Comunicazione costruttiva | Constructive Network del giorno 3 maggio a Roma, l’incontro e una chiacchierata tra i vicoli della Capitale, all’uscita dalle lezioni dalla Università LUMSA, dove coordina un laboratorio in Giornalismo televisivo. Lui è Fabio Bolzetta, 44 anni, giornalista inviato di TV2000, dove lavora da venti anni (dal 2002).  È uno dei volti del telegiornale di TV2000 e, dopo “Detto tra noi”, “Mosaico”, “Nel Cuore dei Giorni” e “Bel tempo si spera”, attualmente conduce il programma di approfondimento con ospiti istituzionali “TGTG telegiornali a confronto”. INTELLIGENZA ARTIFICIALE…   ANCHE I PRIMI SPETTATORI AL CINEMA SONO SCAPPATI DALLA SALA  Parlando dei suoi contributi formativi in campo ecclesiale, abbiamo potuto scambiare alcune battute su una tematica che sempre più ci sta interrogando: come porsi da comunicatori nell’ambito Chiesa, nell’epoca dell’intelligenza artificiale? Dalla curiosità alla paura, la gamma di sfumature sembrerebbe pressoché infinita. La sensazione è che (esclusi i soliti smanettoni o patiti del digitale) l’ambito - chiesa viva la cosa come l’ennesima modernità a cui far fronte: magari si perderà qualcosa dal punto di vista numerico, ma alla fine si riuscirà a “digerire” anche questo fenomeno. Ma questo è forse il solo fronte ecclesiastico, gerarchico, ufficiale: ma è questo è rappresentativo di tutti coloro che abitano la rete, interagiscono, lavorano, progettano, fruiscono? Se il riferimento è quello di “annunciare ad ogni creatura”, c’è da temere l’ennesimo lavoro al solo proprio orticello.  In fatto di comunicazione e intelligenza artificiale, al giorno d’oggi, c’è un rischio reale di due visioni estreme: assuefazione e chiusura a confronto con vittimismo e autoreferenzialità, oltretutto con il rischio per entrambe di fissarci sul “produrre informazione” piuttosto che comunicare e accompagnare le persone. Occorre una comunicazione mirata: più che su noi stessi (o la parte “in causa” da noi sostenuta) occorre attenzione e proposte mirate verso l’interlocutore. I mezzi continuamente in evoluzione nell’ambito comunicativo (non ultima l’intelligenza artificiale), se possono facilitare il lavoro, questo dev’essere finalizzato a superare o ridurre distanze, differenze, gap e percezioni, -. Da cosa muoversi, chi o cosa può indirizzare tutto questo? Illusorio o fuorviante pensare a soluzioni imposte o esterne al comunicatore. Le distanze si vincono “consumando le scarpe da parte del comunicatore” e facendo a scelta prioritaria della cultura dell’incontro, frutto di relazione e attenzione alla persona. #ChiesaeComunicazione #IntelligenzaArtificiale Testo completo, al seguente link: