Dott. Giulio Petrocelli L’INFERMIERE DI ENDOSCOPIA DIGESTIVA ANCHE NEL PRIVATO: RUOLO E LIMITI 12 ottobre 2024 | SERMIG Arsenale della Pace Per il miglioramento delle competenze in endoscopia sia di infermieri che di medici il corso ha avuto lo scopo di fornire: • Un approfondimento sulle responsabilità dell’Infermiere in Endoscopia. • Un corretto approccio, a partire dalla comunicazione al paziente, sino alla sua dimissione dopo l’esame endoscopico. • Le più aggiornate raccomandazioni per i medici sulla preparazione intestinale di qualità. • La prevenzione delle complicanze infettive trasmessa attraverso gli endoscopi attraverso un accurato reprocessing, stoccaggio degli strumenti e la tracciabilità di tali processi. • Un aggiornamento sia per medici che per infermieri su innovazioni tecnologiche e accessori in Endoscopia. https://lnkd.in/dWAE8UzM
Post di ECM Learn by CPG
Altri post rilevanti
-
L'interpretazione dell'elettrocardiogramma (ECG) non è una competenza esclusiva dell'infermiere, tuttavia in molti contesti clinici, specialmente in ambito cardiologico e intensivo, è fondamentale che l'infermiere sia in grado di riconoscere le principali alterazioni non fisiologiche della traccia ECG. In #corsoecm #ecg #elettrocardiografia #elettrocardiogramma #elezioniopiMilanoLodiMonzaeBrianza #infermieri #infermieripediatrici #lombardia
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
In libreria la sesta edizione 2024 di Infermieristica medico-chirurgica - Brunner – Suddarth, Vol. 1 e 2. A cura di Giorgio Nebuloni, Pierluigi Badon, Domenico Redigolo. https://lnkd.in/df6gRErV #CEA #infermieristica #scienzeinfermieristiche E' una soddisfazione aver collaborato alla traduzione e adattamento di questa sesta edizione di Infermieristica medico-chirurgica - Brunner – Suddarth. E' stato fatto ogni sforzo per offrire un testo aggiornato e adattato alla realtà italiana. Il primo volume comprende otto unità dedicate ai concetti di base della professione infermieristica, alla gestione delle persone assistite, all'assistenza infermieristica perioperatoria e alle funzioni respiratoria, cardiovascolare e circolatoria, ematologica, immunologica e muscoloscheletrica. La nuova edizione mantiene inalterati il rigore e il livello di approfondimento che hanno decretato il successo dell'opera ma si presenta aggiornata alle più recenti evidenze scientifiche e al passo con i tempi grazie all'uso sempre più significativo del metodo dei casi clinici e a un adattamento alla realtà italiana sempre più significativo. Molto ricca di apparati ancillari e di approfondimenti, questa edizione presenta nuovi casi clinici, all'interno dei vari capitoli, pensati come spunti per stimolare nel lettore la riflessione sugli argomenti trattati. Gli stessi casi rimandano poi al sistema avanzato di simulazione online Florence che consente di esercitarsi nella pianificazione dell'assistenza infermieristica utilizzando le tassonomie NANDA-I, NOC e NIC.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Nel contesto attuale della #sanità, la figura del #farmacista #ospedaliero assume un'importanza cruciale nella gestione delle #ferite. Grazie alla sua profonda conoscenza delle #tecnologie avanzate, si inserisce attivamente nel team multidisciplinare, supportando #medici e #infermieri nella scelta delle #medicazioni più appropriate, sempre con un occhio all'appropriatezza terapeutica e alla sostenibilità della spesa. L'introduzione di #tecnologie innovative ha permesso di ottenere outcomes clinici migliorati, riducendo il rischio di #infezioni e accelerando i tempi di #guarigione. La figura del wound dressing counselor rappresenta un ponte fondamentale tra il #paziente e il team sanitario, contribuendo a un processo di #cura più efficace e mirato. Come sottolinea Barbara Crivelli dell’Irccs Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio, #educazione e #formazione sono essenziali per garantire l'uso appropriato delle #medicazioni avanzate e ottimizzare le #risorse #sanitarie. Emanuela Omodeo Salè | Corinna Montana Lampo | Cristina Suzzani | Alessia Rapuano | Tommaso La Vecchia | Tecniche Nuove Healthcare | Tecniche Nuove Spa
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Quello di ernia inguinale è un intervento che si può fare utilizzando tre anestesie differenti: locale, spinale e generale. La scelta dell'una rispetto alle altre dipende da alcune specifiche situazioni, che illustro in questo articolo 👉 https://bit.ly/3AtyaHU
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
🔴 InfoNurse Stenosi aortica, nuova indicazione estende la TAVI agli asintomatici. Gli esperti: “In Italia l’accesso soddisfa solo metà del fabbisogno” : Mentre le evidenze scientifiche supportano l’estensione delle indicazioni della TAVI (sostituzione transcatetere di valvola aortica) anche nei pazienti con stenosi aortica asintomatica, nel nostro Paese l’accesso a questa procedura mininvasiva soddisfa poco più della metà del fabbisogno nazionale. In Italia ogni anno si eseguono 220 TAVI per milione di abitanti, quando invece il fabbisogno stimato […] L'articolo Stenosi aortica, nuova indicazione estende la TAVI agli asintomatici. Gli esperti: “In Italia l’accesso soddisfa solo metà del fabbisogno” proviene da Nurse Times. Infermieri & OSS 👇
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Ridurre il peso elevato senza incisioni sull’addome, ma con un accesso endoscopico-chirurgico dalla bocca. È una delle opportunità terapeutiche offerte all’interno del nostro centro SICOB coordinato dal Prof. Giuseppe Navarra, Direttore dell'UOC di Chirurgia Generale ad Indirizzo Oncologico. La tecnica mini—invasiva, già da tempo praticata per il trattamento dei pazienti obesi senza ricorrere alla classica chirurgia bariatrica, si chiama "Metodo Apollo" ed è una procedura che consente di ridurre lo stomaco senza eseguire l'intervento chirurgico in laparoscopia. In questo caso, infatti, si esegue una gastroplastica verticale endoscopica: con l'accesso attraverso la bocca, tramite gastroscopio, vengono applicati una serie di punti all'interno dello stomaco per ridurne la dimensione modificandone la morfologia, ma senza resecarlo. La perdita di peso viene così raggiunta grazie a un rallentamento dello svuotamento gastrico e all'aumento del senso di sazietà. Sono oltre quaranta gli interventi di questo tipo già eseguiti. Un percorso, quello organizzato all’interno del centro dedicato alla chirurgia bariatrica, che negli anni è stato sempre più strutturato e implementato per favorire una presa in carico globale del paziente obeso che, fin dal primo accesso in ambulatorio, viene accolto da un'équipe multidisciplinare - composta tra gli altri da chirurghi, anestesisti, diabetologi, nutrizionisti e psichiatri/psicologi – che lo seguirà in tutte le fasi principali: dalla prima visita, all'intervento fino ai controlli di follow up. Un tema quello dello grave obesità che riguarda un numero sempre più elevato di persone, tra cui soprattutto donne, e che è stato di recente affrontato nell’ultimo congresso Nazionale SICOB dal titolo: “Obesità: alla ricerca di una nuova alleanza terapeutica” presieduto da Giuseppe Navarra ( nella foto), Presidente Sicob, e Luigi Piazza, Presidente Onorario. Leggi la news completa sul nostro sito https://shorturl.at/gBnHt #polime #aou #trattamento #obesità
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
"Da anni le terapie intensive stanno cambiando il loro volto, nel mondo come in Italia. I pazienti sono minimamente sedati oppure tenuti totalmente svegli. E questo perché abbiamo scoperto che farmaci potenti come i sedativi possono avere rilevanti effetti collaterali. Ma il paziente va anche tenuto attivo, dal punto di vista fisico e intellettivo. E in questo la famiglia può avere un ruolo proattivo. Per tale motivo, è necessario aprire le terapie intensive ai familiari per una migliore presa in carico del paziente che, non dimentichiamo, va incontro a delirium e debolezza muscolare profonda anche dopo pochi giorni di ricovero". Così all’Adnkronos Salute Nicola Latronico, direttore Dipartimento Emergenza-Urgenza Spedali Civili di Brescia e professore di Anestesia e Terapia intensiva dell’Università degli studi di Brescia, in occasione del 78esimo congresso della Società italiana di anestesia, rianimazione, terapia intensiva, terapia del dolore (Siaarti) in corso a Napoli. "Oltre a medici e infermieri - spiega Latronico, che è anche coordinatore nazionale dell’Area Terapia intensiva di Siaarti – le famiglie possono aiutare il paziente nel suo percorso di cura, a ricostruirne il vissuto, a ridurre alcune complicanze importanti, una delle quali è il delirium. Una condizione terribile, che ha un'incidenza che va dal 30 al 70% dei pazienti ventilati artificialmente. Il paziente vive in un mondo parallelo ed è inattento a tutto ciò che gli accade intorno. Fortunatamente, il delirium è una fase transitoria, sebbene possa avere effetti collaterali a lungo termine, tra cui l’aumentato rischio di demenza. Anche per questo motivo è importante la presenza di un familiare al suo fianco". Un altro problema che affligge il 25% dei pazienti in terapia intensiva "è la perdita di massa muscolare con conseguente debolezza profonda – sottolinea Latronico - A differenza del delirium, che è collegato alla gravità della malattia, la debolezza muscolare è invece legata anche alla immobilità del paziente. Da qui, la necessità di mobilizzare i pazienti il prima possibile ma per questo bisogna tenerli svegli, quindi non vanno sedati. Non solo. La mobilizzazione riduce anche l’incidenza di delirium e migliora lo stato cognitivo delle persone anche a distanza di tempo. Quindi meno farmaci sedativi, più fisioterapisti" nelle terapie intensive "già aperte alle famiglie dei pazienti - conclude Latronico - Da alcuni anni è in atto un cambiamento culturale in tutto il mondo, sebbene non diffuso e applicato in modo omogeneo. Nel nostro Paese il processo è in corso ma non sempre soddisfacente”. Clicca qui per vedere la video-intervista completa: https://lnkd.in/du6MGwz8
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Oggi vi raccontiamo come, grazie ad Or Control™, siamo riusciti a risolvere efficacemente il problema del coordinamento tra il blocco operatorio ed il laboratorio di anatomia patologica. Problema ⚠️ Un chirurgo durante l’esecuzione di un intervento invia al laboratorio di anatomia patologica una sezione congelata per l'analisi, ma la risposta del laboratorio tarda ad arrivare. L'attesa dell'analisi aumenta il rischio di infezione ed altre complicazioni. In alternativa, la chiusura prima di conoscere i risultati può comportare la necessità di ripetere la procedura sul paziente in un secondo momento. Soluzione ✅ Grazie ad Or Control™, il programma e gli avvisi della sala operatoria in tempo reale sono stati resi trasparenti al laboratorio di anatomia patologica. Gli anatomopatologi ora tengono traccia in tempo reale dei casi di sala operatoria che richiedono la loro attenzione, inclusi ritardi nelle procedure, ingresso in sala, primo taglio, ecc. Il laboratorio di anatomia patologica ora coordina il lavoro, le pause e i pranzi con le esigenze della sala operatoria. Vantaggi 🌟 I chirurghi riconoscono che il coordinamento e la cooperazione con il laboratorio di anatomia patologica sono migliorati e che i ritardi chirurgici dovuti alla patologia sono stati ridotti. Questi risultati hanno migliorato direttamente la soddisfazione del chirurgo, la sicurezza del paziente e l'efficienza operativa del reparto. Se sei un’azienda ospedaliera e desideri migliorare le performance dei blocchi operatori, scopri di più sulle nostre soluzioni 👉 https://lnkd.in/etVTwBSa
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Presentati i dati dell’attività dal 1° ottobre 2023 al 15 luglio 2024: 500 interventi in un anno, con un indice di mortalità pari al 2,1% a fronte di una media nazionale del 4%. Circa un terzo dei pazienti è stato sottoposto a chirurgia combinata ad alta complessità. Si conferma Centro di Riferimento nazionale per l’innovativa metodica "Frozen Elephant Trunk". Il 66% dei pazienti risiedono fuori Regione, ma rappresenta un riferimento importante anche per il Molise: l’80% dei pazienti molisani sceglie la Cardiochirurgia del Responsible per curarsi. Zero per cento di complicanze cerebro vascolari post operatorie nella chirurgia coronarica, a fronte di una media del 2%. Leggi tutto su 👉 https://lnkd.in/dzwWfEYA #personechesicuranodite #responsibleclinic #responsibleresearchhospital #dati #mitris #fet #campobasso #cardiochirurgia #medicina
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi