Per economiesuisse è chiaro: il prossimo 9 giugno NO alle iniziative sulla salute, perché creano solo problemi. Leggete la nostra presa di posizione 👇 https://lnkd.in/e2TEaqha #economiesuisse #assicurazionimalattia #premi #sanità
Post di economiesuisse
Altri post rilevanti
-
#polizzasanitaria L’importanza di avere una tutela sanitaria privata, nasce dalla comprovata difficoltà di accesso al sistema sanitario nazionale. I dati istat rilevano come le cause principali che portano la popolazione alle mancate cure siano legate a problemi economici, liste d’attesa molto lunghe e difficoltà di accesso; cause diventate sempre più preponderanti durante la pandemia di cui ancora il nostro sistema sanitario nazionale subisce le conseguenze. Una tutela sanitaria consente di ovviare alle problematiche di cui sopra, in quanto dà l’opportunità di accedere alle migliori cure e nel minor tempo possibile, senza dover ricorrere a esborsi economici importanti. #consulenza #polizzasanitaria #pianificazionefinanziaria
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
I dati del 7° Rapporto sul #Ssn della Fondazione GIMBE confermano quanto denuncio da tempo: i cittadini sono costretti sempre di più a pagare di tasca propria le prestazioni. Nel 2023, infatti, la quota di spesa sanitaria privata si è impennata, aumentando del 10,3%. Contemporaneamente, quasi 2,5 milioni di persone l’anno scorso hanno rinunciato a curarsi per ragioni economiche. La salute sta diventando sempre più un lusso per ricchi. A fronte di questa situazione drammatica, ad oltre quattro mesi dal varo del Decreto liste d’attesa - provvedimento presentato dal Governo come rivoluzionario e risolutivo per il nostro Ssn ormai prossimo al collasso - dei regolamenti e decreti attuativi necessari alla sua attuazione ancora non c'è traccia. Manca, fra le altre, la misura contenente le modalità per l'attuazione dei poteri sostitutivi che lo Stato dovrebbe esercitare quando le strutture regionali sono inadempienti nel garantire una gestione corretta delle liste d'attesa, mentre la Piattaforma nazionale sulle liste d’attesa, a cui spetta il compito di monitorare i tempi delle prestazioni interagendo con le piattaforme regionali, non vedrà la luce prima del 2025. Quello che doveva essere un provvedimento urgente è quindi ancora fermo, mentre l’accesso alle cure diventa sempre più differenziato in base al reddito: chi dispone di risorse può ridurre i tempi di accesso alle cure pagandole di tasca propria, mentre le fasce della popolazione economicamente più fragili sono costrette ad attendere mesi, se non anni.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
𝗟𝗔 𝗦𝗙𝗜𝗗𝗔 𝗗𝗘𝗟 𝗗𝗘𝗙𝗜𝗖𝗜𝗧 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗦𝗘́𝗖𝗨𝗥𝗜𝗧𝗘́ 𝗦𝗢𝗖𝗜𝗔𝗟𝗘: 𝗟𝗘 𝗣𝗥𝗢𝗣𝗢𝗦𝗧𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗖𝗢𝗥𝗧𝗘 𝗗𝗘𝗜 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗜 𝗙𝗥𝗔𝗡𝗖𝗘𝗦𝗘 𝗟𝗮 𝗖𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗳𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗲 𝗵𝗮 𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝘂𝗻 𝗮𝗹𝗹𝗮𝗿𝗺𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗿𝗮𝗶𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 "𝗶𝗻𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗻𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲" 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗲́𝗰𝘂𝗿𝗶𝘁𝗲́ 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲. Un articolo di Le Monde ne analizza le cause e le possibili soluzioni. 𝘕𝘦𝘭 2022, 𝘪𝘭 𝘥𝘦𝘧𝘪𝘤𝘪𝘵 𝘩𝘢 𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘶𝘯𝘵𝘰 8,1 𝘮𝘪𝘭𝘪𝘢𝘳𝘥𝘪 𝘥𝘪 𝘦𝘶𝘳𝘰, 𝘤𝘰𝘯 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘪𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 10,4 𝘮𝘪𝘭𝘪𝘢𝘳𝘥𝘪 𝘥𝘪 𝘦𝘶𝘳𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 2023. 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘪𝘵𝘶𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘳𝘪𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘦 𝘮𝘪𝘴𝘶𝘳𝘦 𝘶𝘳𝘨𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘦𝘷𝘪𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘶𝘭𝘵𝘦𝘳𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘱𝘦𝘨𝘨𝘪𝘰𝘳𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰. 💣 𝗨𝗻 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗿𝘂𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗲̀ 𝗹'𝗮𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗲𝗻𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗹𝗮𝘁𝘁𝗶𝗮, che tra il 2012 e il 2022 è cresciuto del 56%. La Corte dei conti propone di non rimborsare le assenze per malattia inferiori a otto giorni, una misura che potrebbe ridurre significativamente la spesa. Questa proposta è supportata da dati che mostrano come le brevi assenze rappresentino una parte consistente delle indennità pagate. Inoltre, la Corte suggerisce regolazioni più severe sulle assenze per malattia, includendo controlli e verifiche più rigorosi per evitare abusi. La promozione di politiche preventive e di salute sul posto di lavoro è un altro strumento raccomandato per ridurre l'incidenza delle malattie e, di conseguenza, le assenze. 💣 𝗨𝗻 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼 𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗿𝗶𝗴𝘂𝗮𝗿𝗱𝗮 𝗶𝗹 𝗿𝘂𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗳𝗮𝗿𝗺𝗮𝗰𝗶𝗲. Queste hanno visto aumentare il loro coinvolgimento in servizi di vaccinazione e screening, con una spesa di 6 miliardi di euro. Nonostante questo, il modello economico delle farmacie rimane fragile, esponendole al rischio di chiusura, soprattutto nelle aree rurali, creando "deserti farmaceutici". 𝗘̀ 𝗲𝘃𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗶𝘁𝘂𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗣𝗮𝗲𝘀𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲 𝘂𝗻 𝗲𝗾𝘂𝗶𝗹𝗶𝗯𝗿𝗶𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶 𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶. Penso che questo sia il momento di interrogarsi sulla postura strategica da tenere nel prossimo futuro. 💭 𝗦𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗮 𝗿𝗲𝗰𝘂𝗽𝗲𝗿𝗮𝗿𝗲, 𝗶𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗰𝗿𝗶𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝗦𝗦𝗡, 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝘂𝘁𝘁𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗽𝗹𝗮𝘀𝗺𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝘀𝘀𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗰𝗵𝗲, 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗶𝗻 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗶 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮𝗹𝗶, 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗰𝗮𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗻𝗱𝗲𝗺𝗶𝗮? Se la risposta fosse "si", meglio muoversi... #sanità #innovazioneinclusiva #lifesciences #kpmg #bettertogether #healthcare #sicurezza #farmacie #politichepubbliche
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
#Universalità, #equità, #solidarietà. Sono i 3 principi che guidano il servizio #sanitario nazionale, istituito nel nostro #Paese dalla legge n.833 approvata nel dicembre del 1978. Secondo il report 2023 dell'Osservatorio Gimbe, gli #italiani hanno speso 3,8 mld di euro in più per le proprie cure rispetto all’anno precedente, e ad aggravare un quadro che già così sembra compromesso, ci sono i numeri sulla #prevenzione e sulla rinuncia alle #cure. I dettagli su #ultimabozza ⬇
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
IL RISCHIO ECONOMICO DELLA SALUTE: PERCHE' ADERIRE A UN PIANO MUTUALISTICO E' UNA SCELTA ETICA 📉 La Crisi del SSN Negli ultimi anni, il #ServizioSanitarioNazionale sta affrontando una crisi crescente, tra carenze di personale, tempi d’attesa lunghissimi e strutture sovraccariche. Questa situazione, aggravata dall’aumento della domanda di cure e dalle limitazioni di bilancio, sta rendendo sempre più difficile per le #famiglie italiane accedere a servizi sanitari tempestivi e adeguati. Per molti, ciò significa dover scegliere tra il sostenere i costi delle cure private, spesso proibitivi, o attendere i lunghi tempi del SSN, con possibili conseguenze gravi per la propria #salute. 💸 I Rischi Economici dei Problemi di Salute Le spese mediche non coperte dal sistema pubblico possono incidere pesantemente sul #patrimonio di una famiglia: interventi chirurgici, terapie specifiche, riabilitazioni o esami diagnostici urgenti possono facilmente comportare costi di migliaia di euro. Quando questi imprevisti si presentano, le famiglie sono spesso costrette a fare scelte difficili, tra cui rinunciare a cure necessarie o contrarre debiti per far fronte alle spese. In questa prospettiva, la protezione della propria salute e di quella dei propri cari diventa un impegno economico che molte famiglie non sono in grado di sostenere senza un supporto esterno. 🤝 Il Valore Etico del Piano Sanitario Mutualistico Un piano sanitario mutualistico non è solo una protezione economica, ma rappresenta anche un #valore etico e una scelta di solidarietà. Diversamente da una polizza assicurativa tradizionale, un piano #mutualistico si basa su principi di cooperazione e condivisione: i contributi di ciascun aderente vengono destinati a coprire le spese sanitarie degli associati, creando una rete di protezione reciproca. Scegliere di aderire a un piano mutualistico significa scegliere di contribuire attivamente alla salute collettiva, riducendo il rischio economico per sé e per gli altri. In un periodo di difficoltà per il SSN, la #mutualità offre un’opportunità concreta per costruire un futuro più sicuro e solidale per la propria famiglia e per l’intera comunità.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
In 4,5 milioni rinunciano a curarsi, la colpa è soprattutto delle liste d’attesa Un interessante articolo di marzio bartoloni su #IlSole24Ore “Crescono a 4,5 milioni gli italiani che rinunciano a curarsi, sia per ragioni economiche ma soprattutto per effetto delle liste d’attesa che dopo la pandemia sono esplose e rendono sempre più difficile accedere a visite ed esami nel Servizio sanitario. A spingere i numeri in su di questo esercito che sceglie di non curare la propria salute - l’anno scorso erano poco più di 4 milioni - sono state proprio le attese troppo lunghe a cui sono costretti i pazienti: nel 2019 prima del Covid erano poco più di 1,5 milioni gli italiani che di fronte a liste troppo lunghe rinunciavano alle cure, nel 2023 sono diventati quasi 3 milioni. Rispetto all’anno scorso cresce comunque anche la quota di chi rinuncia per motivi economici. I numeri impietosi che confermano l’allarme sulle condizioni della Sanità italiana arrivano dal Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) di Istat. Le liste d’attesa resTano il nemico numero uno e non è un caso che il Governo stia lavorando a un piano da presentare già nei prossumi giorni. A fotografare bene la situazione è l’Istat che mette in fila i numeri di questa situazione così allarmante: «La quota delle persone che hanno dovuto fare a meno delle cure ammonta al 7,6% sull’intera popolazione nel 2023, in aumento rispetto al 7,0% dell’anno precedente. Con 372 mila persone in più si raggiunge - spiega il Rapporto Bes - un contingente di circa 4,5 mln di cittadini che hanno dovuto rinunciare a visite o accertamenti per problemi economici, di lista di attesa o difficoltà di accesso». «Tale incremento - continuna ancora l’Istat - può attribuirsi a conseguenze dirette e indirette dello shock pandemico, come il recupero delle prestazioni in attesa differite per il COVID-19 o la difficoltà di riorganizzare efficacemente l’assistenza sanitaria, tenuto conto dei vincoli a coprire l’aumento della domanda di prestazioni con un adeguato numero di risorse professionali e, non ultima, la spinta inflazionistica della congiuntura economica, che ha peggiorato la facoltà di accesso ai servizi sanitari». Insomma il fenomeno della rinuncia alle cure, a causa di problemi economici e delle lunghe liste d’attesa resta drammatico e cosa più grave è anche in peggioramento. Come detto si assiste in particolare ad un raddoppio della quota di chi ha rinunciato per problemi di lista di attesa (dal 2,8% nel 2019 a 4,5% nel 2023) mentre resta stabile la rinuncia per motivi economici (da 4,3% nel 2019 a 4,2% nel 2023), ma comunque in aumento rispetto al 2022 (+1,3 punti percentuali in un solo anno). Tra l’altro un altro elemento preoccupante è il fatto che la quota della rinuncia a prestazioni sanitarie cresce all’aumentare dell’età e dunque proprio quando ci sarebbe più bisogno di accedere alle prestazioni sanitarie. #flpnews Seguimi su LinkedIn: https://lnkd.in/dgUYdM5s.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
🔴 Crescono a 4,5 milioni gli #italiani che rinunciano a #curarsi, sia per #ragionieconomiche ma soprattutto per effetto delle #listed’attesa che dopo la pandemia sono esplose e rendono sempre più #difficile accedere a visite ed esami nel Servizio sanitario. 👨⚕️👨⚕️ A spingere i numeri in su di questo esercito che sceglie di non curare la propria salute - l’anno scorso erano poco più di 4 milioni - sono state proprio le attese troppo lunghe a cui sono costretti i pazienti: nel 2019 prima del Covid erano poco più di 1,5 milioni gli italiani che di fronte a liste troppo lunghe rinunciavano alle cure, nel 2023 sono diventati quasi 3 milioni. 🔔✂Rispetto all’anno scorso cresce comunque anche la quota di chi rinuncia per motivi economici. I numeri impietosi che confermano l’allarme sulle condizioni della Sanità italiana arrivano dal Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) di Istat. Le liste d’attesa resano il nemico numero uno e non è un caso che il Governo stia lavorando a un piano da presentare già nei prossImi giorni. 📊📌A fotografare bene la situazione è l’Istat che mette in fila i numeri di questa situazione così allarmante: «La quota delle persone che hanno dovuto fare a meno delle cure ammonta al 7,6% sull’intera popolazione nel 2023, in aumento rispetto al 7,0% dell’anno precedente. Con 372 mila persone in più si raggiunge un contingente di circa 4,5 milioni di cittadini che hanno dovuto rinunciare a visite o accertamenti per problemi economici, di lista di attesa o difficoltà di accesso. 📈 Tale incremento può attribuirsi a conseguenze dirette e indirette dello shock pandemico, come il recupero delle prestazioni in attesa differite per il COVID-19 o la difficoltà di riorganizzare efficacemente l’assistenza sanitaria, tenuto conto dei vincoli a coprire l’aumento della domanda di prestazioni con un adeguato numero di risorse professionali e, non ultima, la spinta inflazionistica della congiuntura economica, che ha peggiorato la facoltà di accesso ai #servizisanitari». 🔴 Insomma il fenomeno della rinuncia alle cure, a causa di problemi economici e delle lunghe liste d’attesa resta drammatico e cosa più grave è anche in peggioramento. Come detto si assiste in particolare ad un raddoppio della quota di chi ha rinunciato per problemi di lista di attesa (dal 2,8% nel 2019 a 4,5% nel 2023) mentre resta stabile la rinuncia per motivi economici (da 4,3% nel 2019 a 4,2% nel 2023), ma comunque in aumento rispetto al 2022 (+1,3 punti percentuali in un solo anno). 🔵 Cosa fai tu per #tutelarti da questa situazione #sanitaria #disastrosa ?? Contattami per saperne di più.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
🔴 Tra gli argomenti più cliccati temi legati a medici di base e fondi per la sanità. Il Governo Meloni a lavoro per tutelare la salute e la qualità di vita dei cittadini. Grazie!
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
VISIONE MIOPE di chi? In questi giorni si è nuovamente accesa la discussione sulla sanità pubblica, sempre e tutti focalizzati, a prescindere dalla corrente politica, nel finanziamento economico, come se l’unica soluzione fosse aumentare l'immissione di denaro: hai un problema risolvilo con i soldi, un messaggio tanto miope quanto tremendamente sbagliato. In questi anni i pazienti della sanità, o se volete i “clienti” delle case farmaceutiche, sono stati in deciso e forte aumento, in quanto aumentate esponenzialmente le malattie e problematiche alla salute. Questo fattore ha contribuito a mettere in forte difficoltà, ed in certi casi in crisi, il sistema sanitario. Sarebbe come dire, che un sistema strutturato e progettato per ricevere 100 persone, ne deve gestire 400/500, con questa condizione qualsiasi organismo andrebbe in crisi, peraltro numeri destinati ad aumentare. E qui sta la miopia, o interesse di qualcuno, perché come diceva un famoso “gobbo” “ a pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina”, miopia o “interesse” volto esclusivamente ad immettere risorse economiche senza un piano di riduzione del bisogno. Questo è uno dei pochi casi economici che la riduzione della domanda vuol dire benessere per le persone, aspetto però contrario e contrastante con chi realizza farmaci, dove per loro una maggior domanda equivale ad un maggior guadagno. Quindi per ridurre il bisogno occorre avere persone che contraggano meno malattie, che abbiano meno problematiche di salute, e che abbiano una miglior condizione di benessere, traducendosi in una vita migliore. L'ottenimento di questo risultato, lo si realizza iniziando dalla corretta informazione, occorre fare sana cultura verso le tematiche salutari, come quella che ad oggi, è a tutti gli effetti considerata ed indicata come principale causa di gravi malattie: la qualità dell’aria che respiriamo negli ambienti confinati (uffici, scuole, case, qualsiasi ambito lavorativo, ecc…), viene indicata dall’OMS come essere appunto la principale causa di malattie e decessi prematuri. È necessario quindi riempire il cassetto con contenuti di reale prevenzione, e non di sole terapie farmacologiche. Con questa panoramica, occorre un personale atto di responsabilità, non possiamo aspettare e restare in attesa di …… (forse il nulla), ricordandoci che la salute è la nostra! Come nostre sono le malattie, le limitazioni e le problematiche del sistema sanitario. #salute #sanità #sanitàesalute #salubrità #ariasana #damianosanelli
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
📊 𝐎𝐥𝐭𝐫𝐞 24 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐢𝐯𝐨𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐚 𝐜𝐫𝐨𝐧𝐢𝐜𝐚. 𝐄𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐢𝐥 2028, 𝐬𝐚𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 25 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐢 Dietro questi numeri ci sono storie di lotta contro un sistema sanitario che non sempre riesce a rispondere alle esigenze di chi è più fragile. Ritardi diagnostici, liste d'attesa interminabili e disuguaglianze territoriali stanno trasformando il diritto alla salute in un privilegio per pochi. 👉 Secondo il rapporto “Diritti sospesi” di Cittadinanzattiva, i dati sono allarmanti: - Il 59,8% dei cittadini si rivolge al privato per visite mediche. - Il 52,8% acquista farmaci non rimborsati dal SSN. - Oltre il 30% dei pazienti ha dovuto rinunciare alle cure, nel 12% dei casi avviene spesso per motivi economici. E non è tutto, le spese indirette, come spostamenti, prevenzione terziaria o ausili non coperti dal SSN, aggravano ulteriormente la situazione. Le disuguaglianze territoriali amplificano il problema, mentre alcune regioni offrono percorsi diagnostici strutturati, in altre aree i pazienti devono affrontare ostacoli enormi per accedere alle cure essenziali.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-