🫶Father of 2 and husband | 😍 Passion-driven Software Engineer | ✨Life-long learner | 👨💼 Fractional/Temporary manager | 💪 Tech & Team Lead | 👨🏻💻 Java/Python/Typescript full-stack developer
La coverage è una buona misura ma scrivere test "corretti" non è semplice: come si fa a testare i test? Usare TDD sarebbe l'ottimo in ogni progetto ma sappiamo quante volte invece finiamo ad utilizzare "test-last development" solo per avere un badge in più. La soluzione è in questo articolo di Daniel Moka sul mutation testing: https://lnkd.in/daR3CJp6 Buona lettura!
Le #domande a cui nessuno vuole rispondere. Oggi rispondo a Marino Di Clemente: "A quanto ammonta la coverage della codebase su cui stai lavorando adesso?". Beh, la risposta è semplice: "Non lo so, e non avrebbe importanza saperlo". In un contesto aziendale come quello nel quale lavoro la coverage assume una rilevanza minore, mentre il concetto di "guardrail", visto come "una serie di test che assicurino il normale funzionamento delle funzionalità ritenute fondamentali" diventa predominante. Una piattaforma costruita in molti anni, con stack tecnologico visto e rivisto più volte da varie figure e seniority, non può aspettarsi di avere una coverage elevata, a meno che non fosse presente una cultura del testing fin dal giorno zero. Non è stato il nostro caso, come per moltissime altre aziende nella nostra situazione, e oggi scriviamo i test per i percorsi principali e fondamentali, oltre che su ogni nuovo sviluppo. Quando si lavora in un contesto aziendale, è corretto considerarlo ed evitare di perseguire obiettivi tecnici che, seppur di enorme valore, risultano bloccanti per lo sviluppo del business. Nessun manager di un piccolo team potrebbe mai avallare un progetto di scrittura di test della durata di settimane o mesi senza alcun rilascio di feature, ed è pienamente comprensibile. E tu cosa ne pensi? Reputi che la coverage debba essere perseguita ad ogni costo, o condividi il concetto del "guardrail"?