Mi sembra, seppur con diverse situazioni territoriali, lo sciopero dei lavoratori dei porti non ha avuto, per così dire, le adesioni bulgare a cui eravamo abituati in passato. Credo che nessuno dovrebbe sottovalutare i segnali che ciò ha lanciato. La più importante è che bisognerebbe ridare il giusto valore allo sciopero quale estrema ratio per evidenziare situazioni altrimenti non diversamente abbinabili a soluzione. Detto questo, adesso l’appello è al buonsenso delle parti ed al doveroso intervento delle Istituzioni ( MIT, V. Ministro Edoardo Rixi) che richiamino le parti ad un tavolo trattante. Le rivendicazioni devono entrare in un range di ragionevolezza e di reale fattibilità. Le soluzioni proposte devono anch’esse ragionevoli nel rispetto delle obiettive possibilità. Il CCNL dei porti ha ancora dei defetti, pochi, da risolvere e difetti di sistema corretti positivamente, tanti! La difficoltà vera sarà quella di riuscire a comprendere che questo contratto governa categorie che ormai svolgono attività che hanno tante diversità e sono legate da un unico filo rosso: i Porti e le Navi. I dipendenti delle AdSP, i dipendenti degli art 16 (lavoro autogestito) appalti e conto terzi, art 17 lavoro interinale in regime di monopolio; art 18 terminalisti in regime di concorrenza i conto terzi e in autoproduzione i conto proprio. È un vero labirinto! Pensiamo ai dipendenti delle AdSP che sono inquadrabili, con poche differenze, ai dipendenti pubblici; al lavoro autogestito la cui missione è creare salario per i soci; ai terminalisti indipendenti del territorio la cui missione è creare positive ricadute in valori tangibili e intangibili, redditi diretti o indiretti, in aggiunta alle normali aspettative di redditività delle imprese private; per concludere con terminalisti provenienti dalll’armamento o dai fondi di investimento anch’essi soggetti a norme più coerenti con le missioni delle proprietà che con quelle dell’impresa stessa! Il CCNL quindi si presenta come un “conosciuto” ordigno da maneggiare con cura, che abbisogna di essere disinnescato al più presto e restituito nuovamente alla sua principale funzione di razionalizzatore del sistema! Il dato di fatto attuale è che le parti, pur avendo interesse diretto a chiudere questa difficoltà, non sono in grado di convocarsi, passando la palla al Vice Ministro in. Edoardo Rixi. Vedremo…