Stasera alle 8.40 sono ospite di ‘Materia Grigia’, il nuovo programma condotto da Fabio Vitale. In questa prima puntata parleremo di aborto, fine vita e gravidanza per altri.
Grandissimo intervento
Vai al contenuto principale
Stasera alle 8.40 sono ospite di ‘Materia Grigia’, il nuovo programma condotto da Fabio Vitale. In questa prima puntata parleremo di aborto, fine vita e gravidanza per altri.
Grandissimo intervento
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
𝐏𝐑𝐄𝐕𝐄𝐍𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐕𝐀𝐂𝐂𝐈𝐍𝐀𝐋𝐄 𝐈𝐍 𝐆𝐑𝐀𝐕𝐈𝐃𝐀𝐍𝐙𝐀 Una brochure informativa dedicata alle donne sull’importanza della prevenzione in gravidanza ed una locandina con QR code che ne consente la visualizzazione. La prevenzione vaccinale rappresenta un aspetto importante a tutela della salute della donna e del bambino nell’ambito della gravidanza. Il percorso della gravidanza deve essere sostenuto da una corretta prevenzione primaria che abbracci diversi aspetti correlati allo stile di vita e alla scelta di adottare specifiche misure protettive che hanno un impatto significativo sull’evoluzione favorevole della gravidanza e sulla salute materno-infantile. La protezione offerta dalle vaccinazioni può evitare l’acquisizione di infezioni che, se contratte in gravidanza, possono avere severità maggiori per la futura mamma ed esporre a gravi rischi il nascituro. Elaborato da Fondazione Onda lo specifico opuscolo divulgativo “Prevenzione in gravidanza. Un’opportunità di salute attuale e futura”, pubblicato sul sito della ASL Rieti e visualizzabile al seguente link: https://lnkd.in/dCT_MCP4 Il materiale informativo può essere, inoltre, visualizzato anche inquadrando il QR code della locandina informativa, di seguito riportata, affissa all’interno delle Strutture aziendali, presso le farmacie comunali e gli Studi associati dei medici di famiglia.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
#Scienza - #Aborto - #Tumore al seno Mi unisco all'appello di Europa Donna Italia e Rosanna D'Antona Lettera aperta al Ministero. "In occasione della Giornata Nazionale della Salute della donna", scrive Europa Donna Italia in una lettera al Ministero della Salute, "un’associazione pro-vita ha rilasciato un comunicato stampa per informare le donne dei rischi associati all’aborto volontario, annoverando tra essi un aumentato rischio di tumore del seno pari al 44%". 🚫 Europa Donna Italia smentisce con forza questo dato, non supportato da adeguate evidenze scientifiche. La #disinformazione va combattuta, sempre. La scienza non è materia per speculatori. La fiducia è un bene primario collettivo. Fornire conoscenze affidabili è un dovere. Minare la fiducia nei professionisti e nel sistema sanitario è davvero grave. La disinformazione contribuisce alla diffusione di miti dannosi e pratiche non scientifiche; è un problema che può alimentare gravi conseguenze sulla salute pubblica, può influenzare persino decisioni individuali fondamentali. Contrastare attivamente la diffusione di false affermazioni è pertanto un dovere. Non possiamo lasciare che dichiarazioni analoghe passino inosservate. gwpritalia e Inclusione Donna e AssoHealth
In occasione della Giornata della Salute della Donna un'associazione pro vita ha diffuso un dato secondo cui l'interruzione di gravidanza potrebbe portare nel 40% dei casi un rischio di tumore al seno. Errato! Infatti autorevoli fonti scientifiche hanno smentito fermamente le correlazioni tra l’interruzione volontaria di una gravidanza e un aumentato rischio di sviluppare cancro al seno, sia prima che dopo la menopausa. Europa donna da oltre 30 anni sostiene i diritti delle pazienti anche sul piano delle informazioni corrette e per questo ci rivolgiamo al Ministero della Salute perché vigili sulla qualità delle informazioni che vengono date alle donne sulla loro salute. #ministerodellasalute #comunicazione #oncologia #tumorealseno #tumore #aborto #interruzionevolontariadigravidanza
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
L’OGTT, raccomandato dalla maggior parte delle linee-guida tra la 24a e la 28a settimana di gravidanza, rappresenta tuttavia una procedura onerosa nei paesi a basso e medio reddito e fa sì che un’elevata percentuale di donne non venga sottoposta allo screening, proprio dove si verifica oltre il 90% dei casi di diabete gestazionale. Uno studio prospettico di coorte ha mostrato che il dosaggio della HbA1c a inizio gravidanza (meno di 16 settimane), da sola o come parte di uno score di rischio composito, ha premesso di identificare il 50% delle donne che avrebbero sviluppato il diabete gestazionale secondo i criteri della curva da carico di glucosio condotta a 24-28 settimane. Si stima che tale approccio potrebbe consentire di ridurre la necessità di OGTT per le gestanti di diverse popolazioni e potrebbe costituire una valida e più accessibile alternativa per lo screening precoce del diabete gestazionale nei paesi a basso e medio reddito. Trovi la news sul sito #AMD: https://lnkd.in/dexiHq8F
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
All'ospedale di Policoro (Matera), il 100% dei ginecologi è obiettore di coscienza rispetto alla pratica dell'aborto. Lo stesso succede a Jesi (Ancona), ad Assisi (Perugia). Tutto legittimo, si intende: l'obiezione di coscienza è prevista dalla legge 194, quella che regola l'aborto in Italia. Ma per una donna che voglia sottoporsi a questa procedura saperlo in anticipo può fare la differenza. Eppure è tutt'altro che semplice. Lo conferma un aggiornamento del libro inchiesta Mai dati. Dati aperti (sulla 194), perché sono nostri e perché ci servono per scegliere, uscito nel 2022 per Fandango Libri. Le due autrici, Chiara Lalli e Sonia Montegiove, sono tornate a chiedere alle regioni e alle province autonome i dati relativi al personale obiettore a livello di singolo ospedale. Uno sforzo reso necessario dal fatto che le ultime cifre provenienti dal ministero risalgono al 2021. I dati aggiornati Facciamo un passo indietro. Nel settembre del 2023 il ministero alla Salute ha trasmesso al parlamento la relazione annuale sull'attuazione della legge 194, quella che disciplina l'interruzione volontaria di gravidanza. Il documento riporta i dati sull'obiezione di coscienza aggiornati al 2021. Uno scarto, quindi, di due anni tra la pubblicazione e il periodo di riferimento preso in considerazione. “Ma nel 2024”, spiega a Wired Montegiove, “non è uscita la relazione con i numeri aggiornati al 2022”. In realtà, è di pochi giorni fa la notizia, riportata dal Fatto Quotidiano e da Open, che il ministero della Salute ha trasmesso al Parlamento la relazione 2024. Un documento, la cui consegna è prevista per legge a febbraio, arrivato con nove mesi di ritardo. E che in ogni caso ancora non è di dominio pubblico. Resta insomma valido lo sforzo di Lalli e Montegiove di aver chiesto i dati direttamente alle regioni. Il punto è che non tutte hanno risposto. #aborto #diritti #womenrights
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
In questo Assestamento di bilancio di luglio 2024 della #RegioneFVG si punta anche alla prevenzione e non possiamo che compiacerci del fatto che con una norma è stato dato seguito a un nostro ordine del giorno con cui chiedevamo che il test del dna fetale per le donne in gravidanza fosse sostenuto dal servizio sanitario regionale. Si tratta di una norma di giustizia sociale, perché introducendo lo screening prenatale non invasivo garantiremo la possibilità a tutte le donne che ne abbiano bisogno di non sottoporsi a esami più invasivi e rischiosi come villocentesi e amniocentesi. Non è giusto che chi non possa permettersi, in caso di rischio, i costi elevati di un test del dna fetale, debba sottoporsi ad esami con pericoli per la donna e per il nascituro, come l’amniocentesi. Non è ammissibile al giorno d’oggi, con un numero crescente di coppie che arrivano all’esperienza della gravidanza in età più avanzata, ci si debba trovare davanti al bivio che obbliga a scegliere tra la salute e la disponibilità economica. Per questo riteniamo doveroso sottolineare l’importante stanziamento di 1,5 milioni di euro già per l’anno 2024 contenuto all’interno del miliardario assestamento di bilancio di Luglio. #RosariaCapozzi #m5sfvg #maternità
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
📚 Wired ci racconta i 20 anni della Legge 40 sulla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Numeri interessanti: oltre 217mila bambini nati in Italia, con le diverse procedure diventate legali dal 2014. Ma non tutto è accessibile a tutti: ancora limiti per single, coppie dello stesso sesso e over 46. La legge continua a essere un work in progress, tra diritti conquistati e battaglie ancora aperte. Leggi l'articolo completo per capire dove siamo e dove possiamo arrivare con queste tecniche che hanno cambiato molte vite. 🤱👶 https://lnkd.in/dJdnPEUj
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
Buongiorno! Vi segnalo questa iniziativa gratuita in occasione del Baby Loss Awareness Day, la giornata mondiale della consapevolezza sulla perdita di un bambino in gravidanza o dopo la nascita
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
OBIETTORI DI COSCIENZA IN ITALIA L'obiezione di coscienza è una delle questioni più rilevanti in termini di accesso all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG). Secondo la relazione del Ministero della Salute, nel 2021 in Italia si è dichiarato obiettore il 63,4% del personale medico dei reparti di ginecologia, il 40,5% del personale specializzato in anestesia e il 32,8% del personale non medico. La situazione non è omogenea con picchi dell’84% tra gli specialisti in ginecologia in Abruzzo, del 77,8% in Molise e dell’85% in Sicilia. Nella Provincia autonoma di Trento la percentuale è del 17,1%, seguita dalla Valle d’Aosta (25%) e dall’Emilia-Romagna (45%). ⚠️ L’obiezione di coscienza rappresenta uno dei principali ostacoli all’accesso all’aborto in Italia. Per questo ne chiediamo l’abolizione per il personale sanitario che opera in strutture che forniscono servizi legati all’IVG. L’interruzione volontaria di gravidanza deve essere considerata come un atto medico, privo di connotazioni ideologiche, volto a garantire la salute psicofisica della persona gestante. La salute non è un privilegio, è un diritto. E questa violenza sistematica pubblica e di stato non è più accettabile. #TheUnheardVoice #MedicidelMondo #Aborto #AbortoSicuro #DirittoallAborto #CuriamoAnchelIngiustizia
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
La Norvegia ha esteso il limite legale per l’interruzione volontaria di gravidanza da 12 a 18 settimane di gestazione con un testo, che sostituisce una vecchia legge del 1978, votato in parlamento da una larga maggioranza. La nuova normativa prevede inoltre la possibilità di abortire fino alla 22esima settimana di gravidanza con il parere favorevole di due medici. Anche in Svezia è possibile accedere all’aborto fino alla 18esima settimana e, nella stessa direzione, procede la Danimarca che di recente ha annunciato l’intenzione di estendere il limite legale a 18 settimane, secondo una nuova legge che potrebbe entrare in vigore il prossimo mese di giugno. 🔵 È ora che anche il nostro paese aggiorni la normativa ed estenda il limite legale di età gestazionale in cui è possibile ricorrere all’IVG. Senza ulteriori ritardi, è necessario che si garantisca l’adeguamento della legge e delle procedure in materia di interruzione volontaria di gravidanza con il recepimento delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità contenute nelle linee guida sull’aborto, secondo cui un limite legale troppo restrittivo costituisce di per sé una barriera di accesso alle cure abortive. L’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza è un diritto, che dev’essere garantito innanzitutto su un piano normativo. Approfondisci il nostro report ‘Aborto a ostacoli’ 👉 al link nei commenti. 📸 Reuters #MedicidelMondo #Aborto #IVG #Diritti #Curiamoanchelingiustizia
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
Sono 65.703 le #interruzioni #volontarie di #gravidanza registrate dall’ISTAT nel 2022 in Italia, un numero in calo progressivo fin dal ’78, quando è entrata in vigore la legge che regolamenta l’aborto. Eppure, c’è chi sostiene che gli aborti siano molti di più: secondo l’Osservatorio permanente sull’aborto (Opa), un comitato di ginecologi e attivisti dell’Associazione ProVita e Famiglia, vanno aggiunti al computo 38.140 fantomatici “criptoaborti” provocati dall’assunzione dei contraccettivi ormonali di emergenza. In una conferenza ospitata lo scorso 29 ottobre nella sala stampa del Senato, i ginecologi del comitato hanno affermato che, all’insaputa delle donne che ne fanno uso, questi farmaci in realtà non sono contraccettivi, ma abortivi, e interrompono gravidanze già in corso - ignorando il parere unanime delle società scientifiche nazionali e internazionali del settore, dell’Oms e delle agenzie regolatorie del farmaco. Su questa base, il movimento per la Vita Italiano, ProVita e Famiglia e altre associazioni anti-scelta hanno tentato ripetutamente di bloccare la vendita dei contraccettivi di emergenza senza obbligo di ricetta nel nostro Paese. Attacchi che, peraltro, si collocano all’interno di una nuova campagna che queste associazioni stanno muovendo contro tutti i #contraccettivi #ormonali, non solo quelli di emergenza. La vittoria di Donald Trump ha galvanizzato i sostenitori di queste posizioni. «Il risultato delle elezioni americane incoraggia Pro Vita e Famiglia a continuare in Italia l’impegno per il diritto universale a nascere e per tutelare bambini e adolescenti dai danni dell’ideologia gender, senza farci intimidire dall’assordante propaganda trans-femminista e LGBTQ, minoranza nell’opinione pubblica», si legge in un comunicato dell’associazione. Tempi duri in vista per chi si impegna nella difesa dei #diritti #riproduttivi. Ne scrive Maria Cristina Valsecchi https://lnkd.in/dRYqvBYK
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
Crea il tuo account gratuito o accedi per continuare la ricerca
Cliccando su “Continua” per iscriverti o accedere, accetti il Contratto di licenza, l’Informativa sulla privacy e l’Informativa sui cookie di LinkedIn.
Nuovo utente di LinkedIn? Iscriviti ora
oppure
Nuovo utente di LinkedIn? Iscriviti ora
Cliccando su “Continua” per iscriverti o accedere, accetti il Contratto di licenza, l’Informativa sulla privacy e l’Informativa sui cookie di LinkedIn.
CEO Mason&Partners -Strategie di Comunicazione e Media Relations. Sociologa.Direttore Responsabile testata giornalistica Mediterranean Observatory on Harm REduction
2 mesiE' incoraggiante che si voglia parlare dei temi etici in una trasmissione tv