CRESCE LA DISABILITA' MA NELLE CLASSI C'E' PIENA INTEGRAZIONE Marco Bussetti, direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto, fa sapere che nella nostra Regione frequentano la scuola più di 20 mila ragazzi con disabilità, dei quali 9 mila alle elementari, 6 mila alle medie e 5 mila alle superiori. Gli studenti con disabilità sono sempre più numerosi e con patologie sempre più gravi, per cui servirebbero 12mila insegnanti di sostegno. La legge del 1977 ha abolito le classi differenziali per gli alunni con disabilità; da lì in poi sono state molte le tappe legislative volte a garantire l’inclusione. La presenza di un alunno con disabilità è un bene per tutta la classe, perché aiuta nell’empatia, nella sensibilità, insegna a relazionarsi con persone diverse. Il tema riguarda tutti noi, nella consapevolezza che la diversità e l'integrazione sono risorse preziose. #disabili #inclusione #società
Post di Fondazione Barbieri Onlus
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❌ Discriminazione scolastica: il caso di Potenza solleva indignazione Come responsabile regionale per le disabilità della Lega, sento il dovere di intervenire su una vicenda che colpisce profondamente: un istituto di Potenza avrebbe #negato l’iscrizione a un ragazzo con sindrome di Down al secondo anno del percorso di istruzione per adulti. 📚 Secondo le informazioni pervenute, la decisione sarebbe stata motivata dall’impossibilità di garantire un #docente di #sostegno, nonostante si tratti di un diritto sancito dalla legge. Questo atteggiamento non è solo discriminatorio, ma tradisce la missione educativa di ogni istituto scolastico, che dovrebbe essere un luogo di inclusione e crescita per tutti. 💬 La disabilità non è una condizione straordinaria, ma parte integrante della nostra realtà. È inaccettabile considerarla un ostacolo, anziché una risorsa. Ogni episodio come questo mina i principi fondamentali della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, che l’Italia ha ratificato per garantire il diritto all’istruzione senza discriminazioni. 🔵 Come #Lega, ci impegniamo affinché simili episodi non si ripetano. 👉 Chiediamo un intervento immediato da parte delle istituzioni scolastiche e delle autorità competenti per garantire un’educazione realmente inclusiva. 🌍 La #scuola deve essere un laboratorio di rispetto e comprensione, non un luogo di esclusione. Dobbiamo agire concretamente per costruire una società in cui nessuno sia lasciato indietro. 📢 Inoltre, informerò il #Ministero per le #Disabilità di questa gravissima situazione, affinché siano presi provvedimenti adeguati e venga garantito il rispetto dei diritti delle persone con disabilità in tutte le scuole del nostro Paese. 📢 Il nostro appello è chiaro: promuovere politiche che valorizzino la #diversità e garantiscano pari opportunità per tutti, perché solo così potremo davvero parlare di una scuola e di una società giuste e partecipative. Marco Bigherati Responsabile Regionale Dipartimento Disabilità – Lega Salvini #Inclusione #StopDiscriminazioni #ScuolaPerTutti #DirittiUmani #Disabilità #EducazioneInclusiva #Diversità #SocietàGiusta #MinisteroDisabilità #LegaSalvini
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🔵 Oggi è la Giornata mondiale dell’educazione. Noi di CBM ogni giorno lavoriamo con un obiettivo importante: creare una società inclusiva, in cui tutte le persone abbiano le stesse opportunità e possano esprimere il loro potenziale. A partire dal diritto all’educazione, come sancisce l’articolo 24 della Convenzione dei Diritti delle Persone con Disabilità: “Gli Stati riconoscono il diritto delle persone con disabilità all’istruzione. Allo scopo di realizzare questo diritto senza discriminazioni e su una base di eguaglianza di opportunità, gli Stati faranno in modo che il sistema educativo preveda la loro integrazione scolastica a tutti i livelli.” ❌ Eppure, in Africa, America Latina e Asia, sono ancora tanti i bambini con disabilità che non vanno a scuola. Le cause sono molteplici: le scuole non sono attrezzate per accoglierli, mancano insegnanti qualificati e attrezzature. Frequentare la scuola, inoltre, ha spesso un costo: questo fa sì che quando una famiglia deve scegliere se mandare a scuola un figlio con disabilità, quest’ultimo resti a casa. E’ per ognuno di loro che continuiamo e rafforziamo il nostro lavoro. 👉 Approfondisci qui: https://lnkd.in/dvZfTSji
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Autodeterminazione e desiderio. Quando si parla di servizi alle persone con disabilità questi sono o nostri obiettivi. ✔️Dalla Convenzione ONU ad oggi i servizi sono un limite o lo spazio necessario perché questi ideali diventino diritti esigibili? ✔️Servizi normati 40 anni fa come possono rispondere ai bisogni attuali? ✔️come cambiare regole e introdurre indicatori significativi ? Una ricerca puntuale sul mondo degli adulti. Le stesse domande rimangono da approfondire sul tema dei bambini che vivono un sistema molto peggiorato nella salute e nella scuola. Che entrano nell’adolescenza con un sistema deficitario e arrivano nell’età adulta tra tante difficoltà. #progettodivita #bambini #inclusione
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Di solito non espongo pensieri politici sui social in quanto credo fermamente di non avere il background e le conoscenze necessarie per farlo. Inoltre, raramente condivido le mie opinioni personali in merito a tematiche politiche perché ritengo che ciascuno abbia il diritto di esprimere liberamente la propria opinione senza essere influenzato da quella di qualcun altro. Faccio uno strappo alla regola alle mie abitudini perché, in questo momento storico così particolare, mi sento in dovere di condividere alcune riflessioni. Ho letto in questi giorni alcune dichiarazioni che sostengono l'idea di classi scolastiche separate per le persone con disabilità. Questa visione mi ha fatto riflettere sulla nostra missione come società e sul lavoro fondamentale dei professionisti sanitari. Il nostro impegno è quello di lavorare incessantemente per la riabilitazione e l'inclusione delle persone con disabilità nella società. Abbiamo la responsabilità di costruire una comunità senza barriere, dove ogni persona, indipendentemente dalle sue capacità, possa sentirsi parte integrante e attiva. L'istruzione e l'apprendimento non dovrebbero avvenire in ambienti isolati, ma devono essere esperienze condivise che arricchiscono tutti, insegnando il valore della diversità e dell'accettazione. La mia missione è e sarà quella abbattere le barriere, di sensibilizzare sulle tematiche della disabilità e promuovere l'inclusione a tutti i livelli. #tecnicoaudioprotesista #inclusionesociale #professionisanitarie
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📍 No alle classi differenziate per persone con disabilitá. Quello che ha detto "il Generale" sul tema delle classi separate è una mancanza di rispetto verso genitori, educatori, insegnanti che ogni giorno insieme ai ragazzi con disabilità cercano di abbattere le barriere sociali e culturali. Che come noi credono sia possibile costruire una società dell'inclusione dove nessuno deve restare indietro o essere escluso. E no, le classi differenziate non saranno mai la soluzione. #inclusionesociale #inclusione #disabilità #cooperazione #cooperazionesociale #kyoseicooperativasociale
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Reagire o stare il silenzio? Ci siamo chiesti, perché è un meccanismo tipico in campagna elettorale alzare polveroni per farsi notare, anche se a pagarne le spese poi sono le persone più fragili. Ignorare le idee discriminatorie di Vannacci, poi prontamente ritrattate, sarebbe stata la scelta giusta, ma le famiglie delle persone con sindrome di Down chiedono di essere difese e i pensieri di una persona senza scrupoli che cerca prime pagine di giornali rischiano di insinuarsi nel pensiero comune e sabotare la sicurezza di alcuni diritti intoccabili. Per questo non possiamo tacere. Ancora una volta negli ultimi mesi ci ritroviamo a dover affermare con forza che NO, in Italia non si può e non si deve riaprire nessun dibattito sulle classi speciali, o come ha detto in un'intervista alla Stampa il generale Roberto Vannacci, candidato alle europee con la Lega: «Credo che delle classi con “caratteristiche separate” aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Non è discriminatorio, per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti». CoorDown e tutta la comunità delle famiglie e delle persone con sindrome di Down, stigmatizzando con fermezza le affermazioni del candidato della Lega, ritiene che sia grave e allarmante che si possano attaccare con argomenti privi di ogni fondamento i diritti degli alunni con disabilità, sanciti e tutelati dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Ma soprattutto, diritti riconosciuti dalla legge 517 del 4 agosto 1977 che ha portato l'Italia ad essere il primo paese al mondo ad aver abolito le classi differenziali. Il ritorno alle #classispeciali non è un'opzione possibile, continueremo a difendere l'inclusione scolastica per ogni alunna e alunno. #sindromediDown #downsyndrome #disabilità #disability #disabili #inclusione #inclusionescolastica #scuola #diritti #discriminazioni
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Lungi da me voler difendere il generale Vannacci. Quello della disabilità è un terreno scivoloso Oggi si fa presto a commettere gaffe soprattutto quando non si conosce la scuola italiana e soprattutto quando non si conosce la disabilità, Classe separate per gli alunni disabili? Certo che no. Non possiamo tornare al passato dove i più fragili della società non solo venivano esclusi ma eliminati in quanto vite non degne di essere vissute. Però una cosa bisogna anche dirla forte e chiaro Che il modello che vige oggi nella scuola italiana non aiuta i ragazzi disabili e non aiuta i ragazzi più talentuosi a sviluppare le loro potenzialità. Quindi ben venga che si parli di questo perché oggi ci illudiamo di far vivere ai nostri figli esperienze inclusive ma sappiamo benissimo in fondo al nostro cuore che non è così Spesso abbandonati in classe con l’insegnate di sostegno a fianco in un contesto comunque di inclusione solo sulla carta. La vera inclusione verrà raggiunta solo quando ogni studente sarà trattato in maniera univoca e ci sarà una scuola adatta alle sue esigenze che siano fragilità o potenzialità. Perché se un alunno ha bisogno di uno spazio più tranquillo per poter svolgere la lezione non ci vedo nulla di male che stia in un’altra aula così come non ci vedo nulla di male che ci siano momenti di inclusione attraverso gruppi di lavoro per fare tesine, ricerche presentazioni. Questo è quello che ho sempre suggerito nelle scuole frequentate da mio figlio. Noi genitori e i nostri ragazzi non abbiamo e non vogliamo scuole speciali. Chiediamo solo il rispetto delle condizioni di fragilità dei nostri figli. Oggi la scuola ha bisogno di profondi cambiamenti e non di classi speciali perché non serve la classe speciale a separare i buoni dagli scarti. Servono insegnanti preparati, formati che siano in grado di lavorare sia con studenti neurotipici che con studenti neuro divergenti. Servono per questo investimenti in formazione continua. Oggi dobbiamo ringraziare l’insegnante di sostegno che affianca i ragazzi disabili nella quotidianità Ma l’insegnante di sostegno non è anch’esso un’insegnante speciale? Insegnante di sostegno visto spesso come la coperta di Linus, come colui che si occupa esclusivamente del ragazzo disabile ma non dovrebbe funzionare così in teoria. Allora quali cambiamenti dobbiamo auspicarci? No classi speciali per i disabili Ne insegnanti speciali per i disabili Ma insegnanti formati validi e preparati per tutti con un attenta valutazione classe per classe attraverso istituzione all’interno della scuola di comitati genitori e insegnanti per le pari opportunità di cosa è meglio per il ragazzo stesso. Non voglio una scuola speciale Voglio una scuola con delle eccellenze
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Il 3 dicembre celebriamo una ricorrenza fondamentale: la Giornata internazionale delle persone con disabilità, istituita dall’ONU nel 1992 per promuovere i diritti, l’inclusione e la dignità di ogni persona con disabilità. Come professionisti del benessere psicologico, sappiamo che un’autentica inclusione richiede un impegno quotidiano per abbattere barriere, sia fisiche che sociali, e per valorizzare le potenzialità di ogni individuo. L’accesso all’istruzione, al lavoro e alla partecipazione attiva nella società è un diritto universale che va garantito con azioni concrete. Il ruolo della psicologia è centrale in questo processo. Gli psicologi contribuiscono a promuovere il benessere psicologico delle persone con disabilità e delle loro famiglie, sostenendo percorsi educativi personalizzati e inclusivi. Inoltre, giocano un ruolo cruciale nella sensibilizzazione della comunità verso una cultura dell’uguaglianza e del rispetto delle differenze, fondamentale per creare una società in cui ogni individuo si senta valorizzato e accolto. Un sistema educativo inclusivo, infatti, non si limita alla trasmissione di conoscenze, ma lavora per sviluppare autonomia, competenze e socializzazione, creando ambienti in cui ciascuno possa sentirsi accolto e valorizzato. In questa giornata, il CNOP rinnova il suo impegno a sostenere politiche e iniziative che abbiano al centro il diritto all’uguaglianza e l’inclusione, per una società più giusta e attenta ai bisogni di tutte e tutti. #CNOP #GiornataInternazionaleDisabilità
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Anni di pedagogia, inclusione, cultura della diversità e poi ci tocca leggere queste cose dai politici di turno. 🤦♂️ La frase più sensata dell'intervista al generale Vannacci è questa: "Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità." Poteva finire qui, visto che ha ammesso di non essere specializzato in disabilità, e invece no, inizia a parlare di classi separate per i ragazzi disabili. L'approccio di assistenza e tutela non funziona, creare un mondo parallelo per i diversi non fa altro che aumentare le difficoltà e ridurre l'integrazione. Soprattutto perché quando il percorso tutelato finisce i ragazzi si trovano a fare i conti con una realtà diversa. Per loro è importante crescere nel mondo reale, gestendo le difficoltà con attività di supporto integrative e specifiche. Inoltre vivere la disabilità è importante anche attraverso l'esperienza delle persone a noi vicine, ci rende persone migliori. la cultura si apprende da piccoli, e in questo caso i bambini vanno tutelati, loro nascono senza pregiudizi, li acquisiscono dall'ambiente che li circonda, per questo è importante portare la diversità nel quotidiano, così facendo avremo menti più aperte e sensibili. Voi cosa ne pensate? Vorreste che un bambino disabile vada in una classe separata? https://lnkd.in/eN2k88Ri
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Basta qualche minuto per riflettere e comprendere le ragioni dell’altro, la visione del mondo da può solo immaginarlo e spesso le parole inadeguate possono ferire più di quanto si immagini. Buona lettura
Qualche giorno fa Luigi Gaetani ha chiesto per La Repubblica al nostro CEO Ciro Oliviero una riflessione sul giusto linguaggio per parlare di disabilità. Comunicare la disabilità inizia proprio dall’utilizzo del giusto linguaggio. Le parole che scegliamo possono fare la differenza, influenzando positivamente o negativamente la percezione e l'inclusione delle persone con disabilità. L'attenzione alle parole è il primo passo per l’inclusione. È una responsabilità condivisa che può portare a un cambiamento significativo. #disabilità p. s. Ciro Oliviero non è portavoce, ma responsabile comunicazione di FISH
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