Post di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Mentre il pianeta affronta le conseguenze devastanti della crisi climatica, a Davos si riuniscono i potenti della Terra per il World Economic Forum. Tra jet privati e lussi esclusivi, politici e amministratori delegati discutono di “soluzioni globali”, mentre il divario tra ricchi e poveri continua a crescere. La protesta di Greenpeace accende i riflettori sull’ingiustizia climatica: alcuni attivisti hanno bloccato l’eliporto di Davos esibendo striscioni che chiedono di “tassare i super-ricchi per finanziare un futuro giusto e verde”. Clara Thompson, portavoce di Greenpeace, denuncia: “È un oltraggio che si discuta mentre il mondo brucia. I super-ricchi devono pagare la loro giusta quota di tasse. I soldi non mancano, ma sono nelle tasche sbagliate.” Una nuova analisi di Greenpeace rivela che tassare equamente le grandi fortune in Europa potrebbe generare 185 miliardi di euro all’anno: risorse da investire in trasporti pubblici, energie rinnovabili e case green accessibili a tutti. La giustizia climatica non è solo una questione ambientale, ma anche sociale. Per affrontare le sfide globali serve un impegno collettivo: tassare chi inquina e investire per il bene comune. Come spiega Emanuele Felice nell’articolo “Fermare la giostra del capitale finanziario”, la liberalizzazione finanziaria ha aumentato le disuguaglianze e intensificato la crisi ambientale, mettendo a rischio la democrazia stessa. È tempo di invertire questa rotta: tassare le grandi ricchezze, limitare la globalizzazione finanziaria e promuovere una vera cooperazione globale sono i primi passi verso un futuro più giusto. Leggi l’articolo di Felice Emanuele 👉 https://lnkd.in/dViRcSVN#Davos #GiustiziaClimatica #TassareIRicchi #FondazioneFeltrinelli #GreenFuture

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