Esperienza Orogel: trasformare le “threats” in “opportunities”
Di recente abbiamo avuto il privilegio di fare una visita aziendale nello Stabilimento 1 della Orogel, a Cesena, accompagnati da Michele Fantini (Direttore di Produzione), il quale con la sua grande passione e competenza ci ha presentato una realtà produttiva esemplare. Infine abbiamo avuto l'occasione di un confronto con Bruno Piraccini (Fondatore della Orogel) che ci ha personalmente raccontato lo sviluppo dell’azienda dall’inizio (nel lontano 1967) ad oggi. Ringrazio che vi siano ancora queste personalità innamorate del loro lavoro e contraddistinte da profonda umanità e umiltà, nonostante i grandi traguardi raggiunti.
Per chi non la conoscesse, Orogel nasce dalla fusione di varie società cooperative che riuniscono produttori agricoli conferitori. Nello specifico il nome deriva dall'unione di "Consorzio Fruttadoro di Romagna" e da “gel” (indicando il mondo dei surgelati). Oggi è tra i top player dei surgelati in Italia e il punto di riferimento per le verdure surgelate, arrivata a conquistare i ¾ del mercato in alcuni ambiti di riferimento, grazie a una lungimirante strategia che rende ineguagliabile il suo vantaggio competitivo che consta di una filiera produttiva ben strutturata a monte e a valle.
I numeri del loro Report parlano chiaro: 325,5 milioni di fatturato; 1625 soci conferitori che gestiscono 9500 ha di superficie (a breve distanza dagli stabilimenti produttivi, per garantire la freschezza e qualità del prodotto); 148.300 tonnellate di prodotto; 2.301 dipendenti (di cui circa 1.200 solo a Cesena) che sono il cuore pulsante dell’azienda; 3 stabilimenti produttivi (Cesena, Policoro e Ficarolo; specializzati in colture diverse).
Ciò che più mi colpisce però è la storia che ha trasformato una possibile disgrazia in un’opportunità, quando all’origine vendeva frutta fresca; in quel tempo quindi una sovraproduzione o una bassa domanda, implicava rischiare di far deperire il prodotto. L’intuizione geniale è stata quella di ricorrere alla tecnologia della surgelazione (allora innovativa; la quale mantiene la freschezza del prodotto) non solo per una momentanea preservazione della materia prima ma anche e progressivamente come core business. Dagli anni ’70, il consumo pro capite dei surgelati in Italia è quintuplicato ma allora non era scontato investire in questa scommessa. Ciò, unitamente alla capacità unica di saper creare e distribuire valore a tutti gli stakeholders della catena (in primis riconoscendo il prezioso contributo dei conferitori), ha permesso uno sviluppo sano, sostenibile nel lungo periodo.
Bruno, saggiamente ci ha ricordato l’importanza dei piccoli passi, gestendo l’espansione con buon senso e pragmaticità. Oggi, le tante iniziative sulla R&D, le collaborazioni nel settore delle energie sostenibili e il continuo self-improvement, caratterizzano Orogel, grazie anche a mani sagge che guidano il cambiamento.
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