Il senatore #Terzi , già ministro degli Esteri, ambasciatore in Israele, negli Usa e alle Nazioni Unite, invita a riflettere sul fatto che Trump è l’iniziatore degli Accordi di Abramo. Ed è qui che “converge il rapporto di politica estera e di sicurezza tra Usa e Ue, e se qui converge allora lo fa anche su #Imec”. La conversazione con Emanuele Rossi ⬇️ https://lnkd.in/dwBghc4E
Post di Formiche
Altri post rilevanti
-
Mentre tutta l'attenzione si sposta sugli #StatiUniti in vista delle #elezionipresidenziali, il voto potrebbe avere grandi implicazioni per il #continenteeuropeo, #africano e per i #Balcani data l'influenza economica e politica che #Washington detiene. Gli Stati Uniti sono stati molto attivi di recente nel tentativo di avvicinare #Yeraven e #Baku alla firma di un trattato. L'iniziativa è stata presa in carico dal presidente #JoeBiden, tuttavia, la firma del #trattato durante l'amministrazione Biden non rientra nei piani di #Aliyev, il quale sta aspettando l'esito delle elezioni statunitensi del 5 novembre. Se #DonaldTrump venisse eletto presidente degli Stati Uniti, la probabilità che l'#Azerbaijan riprenda la guerra aumenterebbe e la firma di un trattato potrebbe diventare impossibile. Stessa cosa per #Belgrado che cerca di rovesciare l’accordo post-Dayton in #Bosnia ed #Erzegovina e rivendica il #Kosovo come parte inseparabile della Serbia. Mentre il #continenteafricano vede oggi gli #StatiUniti con occhi completamente diversi. Di conseguenza, la condotta e l'esito delle elezioni di novembre senza dubbio plasmeranno il modo in cui #Washington viene vista e potrebbero benissimo #influenzare una serie di questioni #politiche che non solo sono materialmente importanti per l'Africa, ma influenzeranno anche la credibilità degli Stati Uniti nel continente per gli anni a venire.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
A vertice #Nato in corso e in vista delle #elezioni americane, infuriano le prese di posizione sulla candidatura di #Biden. #Trump gongola e si sfrega le mani. Come finirà? Il mio fondo su ItaliaOggi di oggi #usa #europa #russia #Ucraina #guerra #geopolitica #foreignaffairs #Esteri #ItaliaOggi
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
https://lnkd.in/diRfepSH Con il ritorno di Trump alla Casa Bianca e il rischio di minore impegno americano verso la sicurezza europea, Stefan Lehne, oggi senior fellow al Carnegie Europe, propone un organismo con i cinque Paesi maggiori e alcuni a rotazione per rispondere più efficacemente agli sviluppi globali. Serve evitare l’irrilevanza geopolitica e questa è un’idea
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
A ormai pochi giorni dalle elezioni statunitensi, una riflessione sulle traiettorie della politica estera di Washington è d’obbligo. Rispetto agli anni del “riflusso” obamiano e trumpiano, due crisi, la guerra in Ucraina e quella latente nel Mar Cinese Meridionale, hanno riportato in auge quello che Marco Mostarda ha ben definito "strategical whiggism", volto al rafforzamento delle alleanze tradizionali in Europa ed Asia, ma anche ad un rinnovato protagonismo internazionale. Di fatto, il mandato presidenziale di Biden è stato connotato proprio dalle necessità di affrontare la crisi del sistema internazionale imperniato sull'egemonia (contestata) degli Stati Uniti e dei loro alleati occidentali. Il revisionismo, nella versione armata della Russia ed in quella mercantile della Cina, è una sfida palese per Washington. Benché in sordina in questa campagna elettorale, i temi della politica estera e della postura statunitense nel mondo sono emersi ed hanno evidenziato come, ormai, le tesi anti-limitazioniste (che sono tanto quelle dei neoconservatori quanto quelle degli internazionalisti liberali) abbiano assunto una dimensione trasversale e che si possano individuare tanto in alcuni circoli democratici quanto in quelli repubblicani (sebbene, nel GOP ad avere la maggioranza siano i sussulti isolazionisti dei gruppi MAGA). Il fallimento della "Great War on Terror" promossa da Bush aveva avuto come effetto l'emersione di una spinta limitazionista che ha avuto esempi lampanti non solo nel motto "America First" di Trump, ma anche nel rifiuto di Obama di intervenire militarmente in Siria contro Assad e, persino, nel drammatico scenario libico post-Gheddafi, dove la mancata gestione del "dopo" ha portato alla trasformazione della vecchia colonia italiana in uno Stato fallito. Senza contare che buona parte della teoria ha definito come "decennio perduto" per la politica estera americana il doppio mandato di Obama ed il "Pivot to Asia" come parte integrante dei progetti limitazionisti e di disimpegno prima ancora che un tentantivo di riequilibrio strategico. La "quiescenza" della NATO rispetto all'annessione della Crimea da parte di Mosca e l'accondiscendenza verso la politica economica espansionista della Cina (che è figlia anche di blande sanzioni da parte di Washington) hanno aperto la strada sia all'invasione russa dell'Ucraina che alle aperte provocazioni di Pechino contro Filippine, Giappone e Taiwan. Proprio Taiwan è il banco di prova del revisionismo cinese, con Pechino che sta testando, con le sue esercitazioni militari nelle vicinanze dell'isola e la minaccia di blocco navale, la risolutezza degli USA nel voler garantire l'indipendenza di Taipei. Pur senza arrivare immediatamente al blocco effettivo dei traffici, che sarebbe foriero di una probabile guerra contro gli Stati Uniti, la Cina ambisce ad inibire la regolarità del traffico commerciale di Taiwan per spingere Washington a scoprire le carte.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
🔴 Le relazioni di Trump con Italia e UE. Andrea Molle analizza sfide e opportunità all'orizzonte ⬇️
I risvolti geopolitici della presidenza Trump per Italia e UE. Intervista ad Andrea Molle
rainews.it
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Nota & annota! Parlare della "fine della guerra" con l'eventuale vittoria di Donald Trump non è corretto. Se cesseranno gli aiuti finanziari, militari ed economici all'Ucraina, faremmo bene a parlare di "resa incondizionata". Con la vittoria di Trump, oggi data per certa da tutti i sondaggi, anche l'Europa dovrà decidere cosa fare, non solo per il dossier "Russia - Ucraina", ma sull'intero comparto della difesa e sicurezza. Anche per questo, anzi soprattutto per questo, l'Europa deve fare delle scelte che non potranno certamente essere assunte all'unanimità - attuale sistema di voto, assolutamente inadeguata e surreale - bensì a maggioranza assoluta o al più, a maggioranza qualificata dei due terzi. La Russia non sta combattendo solo contro l'Ucraina, bensì contro l'occidente e il mondo libero: Fosse solo per questo, non può vincere e non deve vincere e questo indipendentemente da quello che farà il Governo americano che, in concreto, certamente servirà ad accelerare certi processi.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Alcune mie considerazioni sull’attentato a #Trump, la corsa per la #CasaBianca, gli approcci di #StatiUniti e soci europei sulla guerra tra Ucraina e Russia. Con la priorità di aprire quanto prima #negoziati per giungere a una risoluzione diplomatica del conflitto, evitando teatrini sul modello di quello andato in scena in Svizzera, con la partecipazione dell’#Ucraina e l’esclusione della #Russia. https://lnkd.in/dvftKZxj
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Altro interessante articolo di Wired Italia 📌 L’Incognita #Trump sul Conflitto Ucraino-Russo: Cosa Aspettarsi? 🇺🇸🇺🇦 Con la rielezione di Trump, l’equilibrio tra #USA e #Ucraina potrebbe cambiare drasticamente. Pur promettendo di “risolvere il conflitto in un giorno”, Trump ha più volte criticato il sostegno militare a Kiev, lasciando aperta la strada a un ripensamento delle attuali politiche. 1️⃣ Taglio agli Aiuti Militari? 🛑 Il supporto americano a Kiev è cruciale, ma Trump potrebbe ridurlo, spingendo l’Ucraina a cercare sostegno altrove, soprattutto in Europa. 2️⃣ Pressione sui Negoziati 🤝 Trump potrebbe usare lo stop agli aiuti come leva per costringere Zelensky a negoziare. 3️⃣ Il Ruolo degli Alleati NATO 🌍 In risposta alle ambiguità americane, gli alleati NATO si stanno preparando a un supporto più autonomo. 🔍 Cosa ne pensate? La fine del sostegno USA può davvero portare la pace? Dobbiamo tenere presente che la fine del conflitto in Ucraina porterebbe a una normalizzazione dei rapporti con la #Russia e a una ripresa dei rapporti commerciali tra Europa e Russia. https://lnkd.in/dE-uv8dw #Geopolitica #Trump2024 #Ucraina #SicurezzaGlobale #Pace
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Oggi 2 giugno 2024 voglio ricordare al @PresidenteDellaRepubblica al Palazzo del Quirinale e a tutti i concittadini e le concittadine italiani che la #Costituzione Italiana è una Costituzione di #pace. L'Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Significa che se c'è una guerra in corso non si può usare la guerra per ottenere la pace e pertanto non si possono usare/inviare armi per ottenere la pace. Per ottenere la pace si deve usare la #diplomazia. Lo dice la nostra amata Costituzione. La Costituzione Italiana promuove e favorisce le organizzazioni internazionali volte alla risoluzione delle controversie tramite la diplomazia. Vorrei anche sollevare l'attenzione sul fatto che ogni attacco ai pacifisti, al movimento pacifista, ai costruttori di pace è un attacco alla nostra Costituzione. Non permettiamolo! Articolo 11 L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
🇬🇪🇷🇺Lo scorso 23 maggio il Segretario di Stato americano Anthony Blinken ha annunciato una prima serie di sanzioni contro la Georgia, in particolare una restrizione alla concessione dei visti per i cittadini georgiani considerati vicini alle posizioni del governo di Tbilisi che desiderano spostarsi all’estero. La dichiarazione è stata seguita dalla promessa di una revisione strutturale dei rapporti tra i due Paesi. Anche l’Unione Europea ha criticato fortemente il governo georgiano, di fatto congelando il percorso di adesione. Al centro della crisi diplomatica c’è la legge contro gli agenti di influenza straniera – categoria in cui il governo di Tblisi vuole classificare tutte le organizzazioni che ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall’estero. Da mesi il piccolo Paese del Caucaso è scosso da violenti proteste, ma Sogno Georgiano – il partito al potere – non sembra intenzionato a cedere. Perché? Sogno Georgiano è un partito peculiare. Nonostante le accuse della piazza e dei Paesi occidentali, il governo non ha mai assunto posizioni contrarie all’adesione all’Unione Europea, che rimane uno dei punti fondamentali del programma di governo. Classificarlo come una formazione “filorussa” sarebbe errato. Con lo scoppio della guerra in Ucraina, Tbilisi si è rifiutata di sanzionare Mosca ma ha espresso il suo supporto a Kiev e i georgiani sono una delle nazionalità più comuni tra i battaglioni di volontari che combattono le truppe russe. C’è poi un altro dato. Nonostante le proteste siano state molto partecipate, gli ultimi sondaggi danno Sogno Georgiano ancora in testa – con circa il doppio dei voti rispetto alla principale forza di opposizione. Il sostegno popolare, in altri termini, non è svanito. Come va letta la posizione della Georgia? Tblisi non vuole scivolare in orbita russa, ma deve ad ogni costo evitare un nuovo conflitto con Mosca. Per farlo vuole bandire le influenze esterne e adottare la massima prudenza. Oggi su Aliseo Plus trovi un report che spiega il perché delle mosse della Georgia, alla luce dell’esempio dell’Ucraina post-Maidan e della guerra con la Russia del 2008 Per leggere il report prova gratis Aliseo Plus a questi nostro link https://lnkd.in/d4mdwqTE
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi